PD: brutta copia di Zucchetti!

 

In un comunicato stampa il Partito Democratico di Rho “ha preso positivamente atto dello sgombero della Fornace” e si augura “che questa sia una occasione nuova anche per i rappresentanti e i frequentatori di SOS Fornace per verificare la loro volontà di presenza in città, avviando un reale processo di legalizzazione; una modalità che potrebbe dare più peso e valore alle loro posizioni culturali, prima ancora che politiche.” Anche il Partito Democratico di Rho dunque si compiace del fatto che uno spazio pubblico autogestito che in 3 anni ha prodotto percorsi politici orizzontali, cultura e aggregazione, partendo dai reali bisogni del territorio, sia stato sgomberato e riconsegnato ai grandi interessi privati e speculativi che governano i nostri territori mediante un’operazione di polizia (loro avrebbero mandato solo qualche camionetta in meno, parafrasando il comunicato), riconoscendo peraltro che i presunti problemi di ordine pubblico non sussistevano né più né meno che per i luoghi di ritrovo istituzionalizzati in città. Una posizione ipocrita quella del PD, che si augura la volontà del centro sociale Fornace di affrontare un processo di legalizzazione che da parte nostra abbiamo sempre cercato, sia durante l’amministrazione Zucchetti, sia con la precedente amministrazione del Centro Sinistra. Di fronte alla nostra richiesta di uno spazio pubblico in cui legalizzare la nostra posizione (oltre che avere servizi essenziali come l’acqua che ci avrebbero fatto certamente comodo), il centrosinistra rispose che non poteva accettare il principio dell’autogestione, cioè che quello spazio fosse gestito da un’associazione con un’assemblea che ne decidesse le attività e l’impostazione, piuttosto che affidarlo all’ennesima (o alla solita) cooperativa che offre servizi ai giovani calati dall’alto, come nei tanti finti spazi di aggregazione che hanno aperto in questa città. Zucchetti, pochi mesi dopo, ci ha invece risposto di fare un piano di impresa e affittare un capannone, come se fossimo un’azienda della Compagnia della Opere che deve fare profitto (anzi, forse quella l’avrebbe aiutata…). Ma d’altra parte il Pd non è nuovo a posizioni ipocrite: che dire del vostro assordante silenzio sulla questione del “campo nomadi” di via Sesia, che voi avete fortemente voluto, ma che ora non siete più disposti a difendere tra la gente per timore di perdere consenso? Con noi niente ipocrisie, dunque, signori “Democratici”, perché abbiamo la memoria più lunga della vostra. La nostra presenza a Rho non verrà certo meno a causa di questo sgombero, poiché molto abbiamo ancora da dire sulle trasformazioni che stanno avvenendo non solo in questa città, ma su tutto il territorio circostante la Fiera, sulla cementificazione delle aree verdi, sulla devastazione che producono le grandi e inutili opere come TAV, ed Expo, sulle collusioni tra mafie ed economie (lavoro nero e discariche abusive…) e le lobby che uniscono indissolubilmente e trasversalmente economia e politica. Chi si riempie la bocca della parola legalità per colpire i soggetti socialmente più deboli e politicamente più scomodi, dovrebbe avere il coraggio di affrontare questi temi, su cui invece tutti tacciono. Ci spiace per voi, signori Democratici, che inseguite le campagne della destra senza nemmeno differenziarvi e senza più un’identità, non capendo che tra l’originale e la fotocopia, i cittadini, che non sono per niente stupidi, alla fine scelgono l’originale.

 

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