Wind trasloca in Fiera

 

 

E noi accoglieremo…

Da oggi hanno inizio formalmente le operazioni di trasferimento di 550 lavoratori Wind dalla sede di Milano Lorenteggio a Rho Fiera all’interno della “torre dorata” (o “torre orizzontale”, come amano definirla i progettisti), un edificio – costato oltre 30 milioni di euro – finanziato interamente da Fondazione Fiera Milano e realizzato in fretta e furia in soli 15 mesi per poi rimanere abbandonato per quasi due anni da quando è stato ultimato nell’ottobre del 2010. Nelle intenzioni di Fondazione (evidentemente non condivise con la controllata Fiera Milano spa) questa torre avrebbe dovuto svolgere il ruolo di centro direzionale ed accogliere tutti gli uffici del gruppo Fiera Milano. Tuttavia i canoni di locazione risultavano eccessivamente onerosi e, di fatto, la sfavillante “torre dorata” è rimasta abbandonata al degrado e all’incuria. Fino all’arrivo di Wind.

Il 2 luglio scorso è stata siglata un’ipotesi di verbale di accordo (votata dai lavoratori il 16 luglio e successivamente ratificata dall’Rsu) tra Cgil Cisl Uil e Wind in merito al trasferimento da Lorenteggio a Rho Fiera. Degli 830 dipendenti in forza a Lorenteggio, 550 saranno trasferiti a Rho. In prospettiva, potranno aggiungersi altre 350 risorse in veste di consulenti per un totale di 900 postazioni. Sullo sfondo di questa operazione si situa la vertenza in atto a livello nazionale contro la cessione delle attività di rete – le cosiddette “network operations” – di Wind che comporterebbe una riduzione dei costi operativi dell’azienda nel breve periodo a scapito dei lavoratori. Il sospetto è fondato, visto che lo “spacchettamento” dei lavoratori sulle due sedi così come prospettato da Wind lascia a Lorenteggio 260 lavoratori, che rappresentano l’esatto perimetro dello studio di esternalizzazione delle “network operations”.

Nei prossimi mesi verranno realizzati i lavori di sistemazione della “torre dorata” e se tutto andrà secondo i piani a ottobre dovrebbero concludersi le operazioni di trasferimento dei 550 lavoratori ai quali San Precario e Sos Fornace non faranno mancare il proprio supporto.

 

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