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NUOVO SPAZIO A TORINO |
15/02/2005 |
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Nasce Casa#1
L'11 febbraio, verso le due del pomeriggio, con un arrembaggio in piena regola, con scale e
trabattelli é stata liberata da più di vent'anni di abbandono la casetta
numero uno, in Corso Emilia, nel quartiere di porta palazzo, proprio di
fronte alla circoscrizione del quartiere 7.
La digos che presidiava dal mattino al Balon é arrivata in ritardo
rispetto a quando gli occupanti hanno preso possesso del tetto.
Nonostante ciò gli agenti sono stati di guardia tutta la giornata,
scattando foto e cercando di identificare il piu' possibile i presenti,
una cinquantina.
Nel corso del pomeriggio è stata data una prima mano di colore
all'edificio, aperto un ingresso sulla strada e barricata la porta.
Vi invitiamo a passare numerosi per dare la vostra solidarieta' al neonato
osservatorio ecologico su Torino 2006 ed oltre.
Prossimi appuntamenti
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SCUOLA |
13/02/2005 |
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Studenti e autogestioni
Tira un'aria brutta nelle scuole superiori torinesi.
Da mesi si stanno moltiplicando le azioni controllo e sorveglianza delle
attività degli studenti da parte di dirigenti scolastici, zelanti
"responsabili della sicurezza" e forze di polizia. Azioni tese a far
capire agli studenti che "a scuola si viene per studiare" e dissuaderli
quindi da tutte quelle attività che non siano i libri e le lezioni. Dopo le
telecamere all'interno degli istituti che sorvegliano studenti e lavoratori,
dopo le bollatrici elettroniche a segnare ingressi e uscite sono arrivati i
poliziotti
dentro le scuole a parlare coi i ragazzi, le perquisizioni
coi cani, gli appostamenti della finanza fuori dagli edifici. Sullo
sfondo di tutto ciò stanno la riforma Moratti e, ancora peggio, la messa a
norma per ottenere l'accreditamento
[ 1 ],
una serie infinita di scartoffie burocrazia, moduli, resposabili, uffici
preposti che devono essere creati nelle scuole se queste vogliono ottenete
particolari finanziamenti europei. Così, sempre più spesso le politiche e
le norme repressive vengono mascherate da "innocenti norme sulla sicurezza":
si deve firmare per entrare a scuola, bisogna lasciare i documenti,
un'insegnante deve essere presente ai collettivi.... ma tutto solo ed
esclusivamente per la sicurezza dei bravi studenti!
Ma come hanno reagito gli studenti? Da parecchio tempo ormai non si vedono
mobilitazioni di massa di studenti medi, nonostante i buoni propositi sempre
scritti nei volantini [ 1 - 2 ] e nei
comunicati di varie realtà e collettivi.
Anche le pratiche di riappropriazione dei tempi e dei luoghi della
scuola da parte degli studenti, come le autogestioni e le occupazioni,
sembrano ormai essere state completamente assorbite e istituzionalizzate
dall'apparato scolastico. Ridotte da momenti di crescita, discussione a
perchè no cazzeggio e socialità a ambigue "cogestioni" o attività simili
con la supervisione di presidi e docenti che così possono finalmente far
passare idee altre per creare un corpo studentesco ubbidiente o, almeno,
impermeabile alle "idee sovversive", come in questi giorni è successo al
"Galfer" dove l'appartenenza a radio blackout e indymedia è
stata alla base della bocciatura da parte del consiglio d'istituto di un
intervento durate l'"autogestione", mentre grande successo nello stesso
consiglio ha riscosso approvazione l'invito di un fascista [esponente di AN] che spiegherà agli studenti "l'immigrazione".
Ma nonostante questa nuova modalità di condurre autogestioni il
ministero non manca di considerarle "agitazioni
studentesche",
da reprimere e ostacolare in tutti i modi.
APPROFONDIMENTI
Riforma Moratti
Schedatura delle agitazioni studentesche
Repressione nelle scuole
Discussioni e riflessioni sull'autogestione [ 1 - 2 ] - Occupazione all'istituto alberghiero Colombatto
[ Collettivi e realta' studentesche torinesi: Gobetti | Studenti Autorganizzati ]
Questi sono le sole due realta' di cui abbiamo trovato un sito in rete... ne conosci altre, magari nella tua scuola? Segnalale, parlane, falle conoscere pubblicando sul newswire
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ATTENTATI CONTRO GLI SPAZI |
13/02/2005 |
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"Pulizia" olimpionica
Continuano anche in Piemonte gli attacchi a locali,
squot e centri sociali antagonisti.
Domenica 6 febbraio e' stata bruciata
completamente la Delta House. Qualche ora prima da un'auto vengono lanciati dei mattoni contro il primo piano del csoa Gabrio.
Qualche giorno dopo e' stata trovata sfondata la
porta della sede dell'Associazione dei
Pari, presso il csoa Gabrio. Una serie di azioni che si sommano a quelle
che hanno visto coinvolto il Fenix l'anno scorso e di cui si sospetta la matrice fascista .
E mentre Alleanza Nazionale continua i suoi proclami
contro i centri sociali torinesi, non si puo' non notare come continui
l'operazione di pulizia, tra sgomberi ed attentati, per continuare a
celebrare la nascente citta' vetrina.
Dopo l'incendio alla Delta House, aperitivo
urbano, Domenica 13 Febbraio dalle 14.00 alle 20.00
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LSO RIOCCUPA |
07/02/2005 |
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Arieccoci
Dopo lo sgombero dell'ex-ufficio di collocamento, prosegue l'esperienza del laboratorio sociale occupato. Domenica 6 febbraio gli sgomberati hanno occupato uno spazio vuoto da 11 anni nel quartiere S.Rita, dove continuerà l'esperienza di occupazione e autogestione dell'LSO.
Proprio da questa occupazione si rilancia la lotta contro le olimpiadi con una giornata di mobilitazione per il 10 febbraio.
.: Comunicato occupazione .:
.: Foto .:
.: Leggi la feature dello sgombero :.
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REPRESSIONE |
01/20/2005 |
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Sgomberato LSO di via Gioberti
Si ripete ancora una volta, nella Torino delle
olimpiadi 2006, il rito dello sgombero degli spazi occupati, colpevoli di disturbare la vetrina buona del centro cittadino.
Per la seconda volta, questa mattina,
è stato sgomberato il laboratorio sociale di via Gioberti,
rioccupato dopo il
primo sgombero, con grande dispiego di forze dell'ordine - e dei loro soliti atteggiamenti - che hanno provveduto a bloccare l'intero isolato e a far intervenire con solerzia i muratori che, come nello
sgombero di via Bligny, murano porte e finestre nel caso mai nascesse l'idea di rioccupare lo stabile e per dare quella parvenza di "stiamo costruendo qualcosa di utile a tutti" che si traduce in qualche lavoro iniziato e mai finito.
Ma in una città olimpica come Torino i lavori in corso sono un vezzo da presentare agli investitori per dimostrare che "Torino non sta mai ferma", come leggiamo nei numerosi cartelloni sparsi le strade.
Torino si prepara quindi in questo modo alle
olimpiadi 2006, la speranza, ovviamente, è che qualcuno gli rovini il trucco.
Re-azioni:
E' iniziata la tregua olimpica? | A cena in Galleria Subalpina | video
Solidarietà:
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