Cile

News, rivolte e repressione in Cile

Cile - Violenta perquisizione in territorio mapuche

Violenta perquisizione in territorio mapuche

Decine di feriti e di arrestati, diversi bambini con sintomi d'asfissia

Il 16 ottobre si è registrata una nuova e violenta perquisizione a
Temucuicui, mentre era in corsa una riunione tra alcune comunità
mapuche e degli osservatori internazionali.
Alcune centinaia di agenti hanno fatto irruzione nel luogo, tutti a
volto coperto e senza alcuna possibilità di essere identificati. Hanno
subito lanciato gas lacrimogeni e sparato pallottole di gomma ad
altezza d'uomo. Molti sono i feriti, tra i quali alcuni bambini che
erano nella scuola. I bambini presentavano tutti sintomi da asfissia
per i gas lacrimogeni, ma alcuni di essi hanno anche ferite da
pallottole.
La perquisizione e gli arresti sono avvenuti senza mostrare alcuna
ordinanza giudiziaria, ma pare che gli agenti fossero alla ricerca dei
responsabili degli attacchi incendiari ai camion e dell'assalto ad un
casello per il pedaggio stradale.
Tensione anche dentro e fuori il tribunale di Victoria, con scontri
con le forze dell'ordine ed ulteriori arresti.

maggiori informazioni: Kilapan

Lun, 19/10/2009 – 15:58

Santiago del Cile - Attacco incendiario contro un'auto da lusso e sabotaggio di un trasformatore elettrico

fonte: Liberación Total - 16.10.09

Ieri, mercoledì 15 ottobre, abbiamo deciso di interrompere l'ipocrita
pace in cui si trovano sommersi gli sfruttati. Abbiamo deciso di
vendicarci per la loro esistenza e per la nostra.
Alle 23.20, nel comune benestante di Vitacura, è stata incendiata
un'auto da lusso, quest'azione è rivendicata da noi come una delle
tante forme di attaccare questi maledetti.
Di fronte allo scenario nel quale si trovava il nostro obiettivo,
piuttosto illuminato dalle luci della casa e dei lampioni, abbiamo
lanciato una catena contro il trasformatore il quale dopo alcuni
tentativi andati a vuoto ha fatto un botto lasciando gran parte della
via senza luce. Nascosti, abbiamo atteso che i borghesi uscissero per
vedere cosa stesse accadendo per poi tornare alla patetica sicurezza
dei loro palazzi. Dopo una decina di minuti, siamo entrati nel
giardino della casa in cui si trovava l'auto, abbiamo ispezionato il
luogo e i punti di fuga. Abbiamo bloccato le porte di ingresso della
casa in modo che i suoi abitanti non potessero spegnere il fuoco.
Quindi abbiamo provveduto a preparare l'azione incendiaria rovesciando
4 bidoni di benzina sull'auto ed altri 2 bidoni sulle ruote (per
assicurarci che bruciasse completamente). Allora abbiamo scavalcato il
recinto e ci siamo trovati in strada. A questo punto, abbiamo preso
uno straccio imbevuto di benzina e l'abbiamo messo su una pietra,
abbiamo dato fuoco allo straccio ed infine abbiamo lanciato il tutto
contro l'auto. In pochi secondi il veicolo si è incendiato
completamente e per un istante abbiamo contemplato il fuoco. Poi siamo
fuggiti perché gli abitanti della casa, nel vedere che il loro bene
pregiato stava ardendo, avevano iniziato a prendere a calci la porta.
Ma non potendo aprirla hanno iniziato a gridare, allertando gli altri
ricconi. In pochi secondi non eravamo più lì.
E' giunto il momento in cui gli individui che si dichiarano in guerra
contro la società siano coerenti, che si destino e provino la gioia
squisita dell'azione diretta. Basta con le parole, iniziamo ad
attaccare il nemico sotto il suo naso, colpiamo la sua sicurezza,
mettiamo il terrore sotto i suoi occhi. Basta con l'esser vittime,
causiamo noi le vittime.
Dedichiamo quest'attacco al compagno Mauricio Morales, che non può
stare più con noi, ma che si trova in ogni azione insurrezionale
finalizzata alla distruzione della civilizzazione. Inviamo un ardente
abbraccio al compagno Diego Ríos, che la tua fuga sia eterna e ricorda
che in tutti gli angoli di questa città ci sono individui selvaggi che
preparano le azioni. Ai compagni prigionieri Axel Osorio, Cristian
Cancino, Matías Castro e Pablo Carvajal sequestrati dalla società: non
ancora vi dimentichiamo, forza e coraggio, sputate sulla faccia dei
carcerieri!
Ai nostri nemici, non crediate che le nostre azioni si fermeranno solo
con le minacce di leggi e repressione. Ci faremo strada tra le vostre
teste e vi distruggeremo. Non ci sono sbarre, leggi o uomini capaci di
farla finita con il sentimento e le azioni insurrezionali.
Per la distruzione di questa e di qualsiasi società!
Fuoco alle carceri ed ai suoi gendarmi, con o senza divisa!
Guerra sociale su tutti i fronti!
Vendetta!

Banda insurreccionalista Mauricio Morales

Lun, 19/10/2009 – 15:55

Cile - Comunicato della Banda Salvaje e Insurrecta en Guerra Contra la Dominación

Rivendicazione di un'azione diretta effettuata a Santiago del Cile

fonte: Fondazione Roscigna

La distruzione dell'ambiente per via dello sfruttamento da parte di
esseri pieni di cupidigia sta portando la Terra al collasso. Non è una
coincidenza che uragani, alluvioni, eruzioni, tsunami, terremoti e
inondazioni, o come ingenuamente definiscono "catastrofi naturali",
spazzino via un notevole numero di persone e città. Non è nemmeno una
coincidenza che il potere, col trascorrere dei secoli, si accomodi
dipendendo dalle sue necessità, è per questo che la
pseudo-preoccupazione per l'ambiente riempie la bocca di presidenti e
imprenditori, stimolando nuove forme di sfruttamento, le quali
potranno non inquinare ma mantengono lo stesso la logica
antropocentrica per la quale la Terra ed i suoi abitanti sono una
risorsa sfruttabile per il beneficio di pochi.
Noi non accettiamo questa realtà d'inerzia, noi vogliamo veder
crollare tutti i simboli e le ideologie che promuovono qualsiasi tipo
di sfruttamento.
E' per questo che martedì 13 ottobre, con la complicità della notte e
dei nostri desideri incendiari, ci siamo recati verso il nostro
obiettivo, simbolo dell'ecocidio e dell'espansione civilizzatrice: una
scavatrice CAT che si trovava sulla riva del fiume Mapocho, nei pressi
della stazione Cal y canto della metropolitana. Il gesto era ambizioso
perché non sapevamo se il mezzo si trovasse ancora lì, in quanto lo
avevamo visto di notte, alcuni giorni prima. Sapevamo che vicino alla
scavatrice c'era un recinzione di legno e quindi 3 baracche della
sicurezza cittadina. A poche centinaia di metri si trova il 1°
commissariato dei carabineros e dall'altro lato due caserme della PDI,
oltre alle persone che molte volte vogliono trasformarsi in sbirro per
un momento. Sapevamo dei rischi che comporta incendiare una scavatrice
nel centro di Santiago, ma volevamo mettere allo scoperto la
vulnerabilità del potere, agendo sotto il suo naso. La notte era
fredda ed abbiamo cercato di placare l'entusiasmo per non rovinare il
piano. Non c'era altro da fare, dovevamo solo aver fiducia nelle
nostre capacità. Il materiale era già pronto, avevamo 2 litri di
benzina, stracci, guanti, accendini, un martello e delle bombe
incendiarie. Dietro il recinto c'era l'imponente e gialla struttura
metallica. Con il martello avremmo spaccato uno dei vetri per poter
entrare in cabina, ma non abbiamo dovuto rompere nulla perché la porta
era aperta. Quindi, abbiamo versato il combustibile nella cabina ed
abbiamo lasciato stracci imbevuti dappertutto. Allontanandoci un po'
abbiamo dato fuoco alla bomba incendiaria e l'abbiamo lanciata
all'interno della cabina. L'esplosione è stata rumorosa e
meravigliosa. Il fuoco s'è rapidamente diffuso a tutto il mezzo. Era
il momento di scappare, non potevamo restare a goderci lo spettacolo.
Da lontano potevamo vedere come le fiamme avevano sorpassato il tetto
della scavatrice e che i passanti stavano già volgendo lo sguardo
verso quelle fiamme vendicative. Immediatamente sono accorsi i
carabineros. Siamo riusciti a vedere i loro stupidi volti di stupore,
siamo passati al loro fianco, ma non s'immaginavano che quelli che
avevano dato fuoco erano così vicini. Abbiamo ascoltato mentre
richiedevano rinforzi e l'ausilio dei pompieri. Era giunto il momento
di allontanarci e perderci nell'oscurità.
Il giorno seguente abbiamo potuto apprezzare il fatto che il fuoco
avesse distrutto tutta la cabina causando un notevole danno per la
ditta costruttrice, danno che include anche la baracca di sicurezza
all'interno del recinto, con quasi una decina di guardie...
Quest'azione è dedicata agli eco-sabotatori: Marco Camenisch,
prigioniero in Svizzera per aver attaccato con esplosivi centrali
nucleari e tralicci; Ted Kaczynski, prigioniero in Usa per aver
attaccato con pacchi-bomba aeroporti, università e persone ai vertici
di tali istituzioni; i compagni anarchici detenuti in Italia e
accusati per diverse azioni.
Salutiamo anche Axel Osorio, Cristian Cancino, Matías Castro e Pablo
Carvajal. Coraggio compagni, siamo con voi.
La solidarietà per tutti i prigionieri deve trasformarsi in fatti.
Questo sabotaggio è dedicato soprattutto a Mauricio Morales, compagno
indomabile, che ha sempre avuto un gran rispetto e vicinanza verso la
natura, ed allo stesso tempo un grande odio vendicativo contro tutti
gli sfruttatori. Mauri, che il fuoco che ha illuminato questa fredda
notte serva per illuminare il tuo indimenticabile sorriso.
E per te, compagno Diego Ríos, ti salutiamo e ti incitiamo per ogni
passo che fai. Infine, diciamo ai nostri nemici che continueremo ad
attaccare le sue proprietà, che non smettano di spaventarsi. Vogliamo
che abbiano paura perché la falsa tranquillità che ostentano non sarà
eterna.
Abbiamo detto che questo era solo l'inizio...
Che si espandano e si moltiplichino gli attacchi incendiari, le bombe
e i proiettili contro il potere!

*Banda Salvaje e Insurrecta en Guerra Contra la Dominación*
(banda selvaggia e insorta in guerra contro il dominio)

Gio, 15/10/2009 – 16:01

Cile - Nuovo attacco incendiario in territorio mapuche

riceviamo e pubblichiamo

All'alba di martedì 13 settembre, si è verificato un nuovo attacco
incendiario in territorio mapuche, quando alcuni incappucciati hanno
dato fuoco ad un camion all'altezza del chilometro 573 della ruta 5
sur, a sud di Collipulli.
Circa 7 incappucciati hanno dapprima bloccato la strada e poi, sotto
la minaccia delle armi, hanno costretto l'autista a scendere dal
mezzo. Infine hanno versato del combustibile nella cabina ed hanno
dato fuoco al camion. A differenza dell'attacco di sabato scorso, a
Victoria, stavolta non sono stati lasciati sul posto volantini
riconducibili al conflitto mapuche.

Mer, 14/10/2009 – 12:38

Cile - Attacco incendiario in territorio mapuche

riceviamo e pubblichiamo

All'alba di domenica 11 ottobre, un gruppo di 15 individui incappucciati
ha dato fuoco ad un camion carico di fertilizzanti diretto a Lautaro.
L'attacco è stato effettuato mentre il camion si trovava a Victoria.
L'autista è stato minacciato con delle armi e costretto a scendere, in
quel momento altri incappucciati hanno versato del combustibile nella
cabina del mezzo e vi hanno dato fuoco. Il camion è stato completamente
distrutto.
Lo stesso gruppo si è poi diretto ad un casello di riscossione dei
pedaggi, ma sono sopraggiunti i carabineros e ne è nata una sparatoria che
ha permesso agli attaccanti di lasciare indenni la zona. Sulle mura del
casello è stata tracciata la seguente scritta: "La Terra è dei Mapuche."

Mar, 13/10/2009 – 15:03

Cile - Sabotaggi effettuati a Santiago del Cile

Sabotaggi effettuati a Santiago del Cile

fonte: Archivio Severino Di Giovanni

Santiago, tra il 3 ed il 4 ottobre, $ile. Molte sono le ragioni che ci
animano a sabotare l'ordine di quelli che consideriamo nostri nemici.
Durante una improvvisata camminata nella nostra schifosa città, ci
siamo imbattuti in proprietà di borghesi, macellai, dottori e
banchieri, quelli che difendono e mantengono con le loro esistenze
questo nauseabondo sistema di dominio, amanti della monotonia del
lavoro-consumo, avviati a cercare di ottenere un po' di potere, il che
fornisce loro la tranquillità della quale hanno bisogno per poter
dormine.

Abbiamo sabotato:
- 4 veicoli da lusso (3 suv 4x4 ed 1 auto) hanno subito il taglio delle ruote.
- 4 auto da lusso danneggiate con un elemento metallico. I disegni
caotici tracciati hanno rovinato le costose vernici.
- 6 macellerie: siliconati sia le serrature che i lucchetti delle
saracinesche.
- Siliconata anche una clinica di diagnostica psichiatrica.
- una filiale del BancoEstado ha ricevuto il lancio di pietre, con la
distruzione della porta d'ingresso e la rottura di due vetrate.

Simboli del progresso e del potere, principali promotori della
distruzione ambientale con sostanze tossiche, dall'uso del
combustibile allo schifoso fumo che emettono, alla costruzione delle
strade provocando deforestazione ed assassinio di migliaia di ettari
selvatici; in effetti, dopo l'avanzata delle strade giacciono i copri
freddi e dissanguati di molti animali. Per questo abbiamo deciso di
agire contro tali macchine.
Corpi mutilati e ammucchiati, come semplici oggetti di consumo, è
questo il panorama che non spaventa nessuno, con una benda sugli occhi
l'antropocentrismo s'incarica di far credere che gli umani siano
padroni della Terra, sfruttando per il loro bene tutto quel che esiste
sul pianeta. Per questo abbiamo siliconato quelle macellerie, i cui
proprietari hanno dovuto cambiare o riparare serrature e lucchetti.
Centri di condizionamento, repressori degli impulsi annessi che
schedano le persone in base al comportamento, istituzioni che cercano
di trasformarci in stampi adattati a strumenti di controllo, impegnati
a sterminare qualsiasi idea dissidente dalla normalità e dall'ordine.
Per questo abbiamo siliconato le porte d'accesso di una clinica di
diagnostica psichiatrica, quando i funzionari erano ancora
all'interno, in quel luogo non sono rinchiuse delle persone, ma solo
si emettono delle diagnosi.
Istituzioni promotrici dello sfruttamento e del progresso, a costo di
schiacciare e schiavizzare persone, animali e la terra. Per il
capitalismo tutto è fonte di potere e di ricavi, impiantando
l'ideologia del potere su tutto il mondo, mascherata in forme
molteplici. E' per il potere che le banche rappresentano che ne
abbiamo attaccata una, distruggendo due vetrate, la porta d'ingresso e
la struttura metallica.

Sappiamo che questi sabotaggi non hanno impedito che gli obiettivi
attaccati continuassero a lavorare. S'è trattato solo di un freno
momentaneo, di un fastidio per quelli che hanno fatto i conti con il
nostro agire.

S'è trattato di un minimo gesto di solidarietà e di un saluto
d'incoraggiamento per tutti quelli che hanno provato sulla propria
pelle i colpi del nemico, che sono stati messi in gabbia e separati
dai loro cari. Inviamo il nostro saluto: al compagno Axel
Osorio, che ha dimostrato che le celle non l'hanno piegato e che la
sua lotta continua, a Cristian Cancino imputato di essere il fornitore
della polvere nera, ai compagni Pablo Carbajal e Matías Castro
imputati dell'attacco al commissariato della PDI, ai compagni Daniel e
Francisco recentemente processati in Italia per rapina e associazione
sovversiva, ai compagni in Grecia accusati di appartenere ad una
cellula responsabile di esplosioni, cellula che ha continuato ad
attaccare, dimostrando l'inutilità del potere che accusa persone non
legate agli attacchi, ai compagni in Messico, con l'arresto momentaneo
di un compagno accusato di essere il responsabile degli attentati di
settembre. Compagne/i siate forti perché il potere cercherà in tutte
le forme di fermare gli attacchi contro l'autorità.

La guerra è anche costata la morte di molti compagni in tutto il
mondo, recentemente ci h strappato via il compa Mauri, per via di un
incidente che si sarebbe potuto evitare. Mauri sarai ricordato come il
guerriero che sei stato, amando i tuoi compagni e desiderando la morte
dei tuoi nemici, un selvaggio in guerra contro la società. Mauri per
te queste e tutte le azioni che effettueremo!
Per il compagno Diego Ríos, che 4 mesi fa ha intrapreso la fuga e s'è
dato alla clandestinità rifiutandosi di cadere nelle mani
dell'autorità. Fuggi, Diego fuggi e continua ad esporre la
vulnerabilità del potere. Da qui abbracciamo ogni parola dei tuoi
comunicati e con queste azioni ti salutiamo.

Invitiamo tutte e tutti i compagni che leggeranno questo messaggio a
continuare ad attaccare il potere su tutti i fronti. Coraggio compagni
che nella guerra ci salutiamo e ci diamo forza attraverso l'azione.

Questo è solo l'inizio!

Banda Salvaje e Insurrecta en Guerra Contra la Dominación
(banda selvaggia e insorta in guerra contro il dominio)

Mer, 07/10/2009 – 12:18

Cile - Proteste per il 36º anniversario dell'11 settembre

fonte: Liberación Total

Anche questo anniversario dell'11 settembre è stato segnato da diverse
azioni: barricate notturne con blocchi stradali, scontri tra
poliziotti da un lato e universitari e proletari dall'altro,
esplosioni dinamitarde, incendi di camion nel territorio mapuche,
attacchi a commissariati e veicoli della polizia e numerose chiamate
che avvisavano la presenza di bombe. Nonostante la polizia abbia
annunciato forti misure per evitare i disturbi, la notte dell'11 è
stata caratterizzata dalle proteste su tutto il territorio: saccheggi,
incendi, sbirri feriti, spari e una intera nottata di scontri.

Prima della notte dell'11...
I primi scontri si sono verificati davanti alle università tra
studenti incappucciati e le forze dell'ordine a Santiago, Valparaíso e
Concepción. A Santiago una studentessa è stata ferita alla testa dai
carabineros e all'Accademia gli scontri tra manifestanti e la PDI
hanno provocato il ferimento di un agente di polizia e l'arresto
preventivo di due compagni, per tentato omicidio.
Nei pressi dell'università di Concepción, dopo gli scontri tra
manifestanti e carabineros, uno studente imputato di aver lanciato
delle molotov è stato arrestato.
In seguito a tali scontri le lezioni universitarie sono state sospese.
La notte del 4 settembre i primi scontri tra le forze antisommossa e
circa 200 abitanti del quartiere proletario di Cerro Navia. I
manifestanti hanno bloccato le strade con delle barricate e lanciato
molotov e bombe carta contro gli agenti. Sempre nella stessa notte,
altri scontri nel quartiere de La Pincoya, un centinaio di
manifestanti ha bloccato le strade e distrutto un autobus.
Barricate la mattina del 9 a Valparaíso, altre barricate la notte
dello stesso giorno.
Mercoledì 9 una esplosione ha scosso il circolo dei sottufficiali dei
carabineros a Santiago. Nel comunicato di rivendicazione si invitava a
manifestare e a colpire la polizia.
Il 10 bloccata l'autostrada di accesso a Concepción.
Sempre giovedì 10, 40 manifestanti coperti da passamontagna hanno
bloccato le strade a Recoleta. Lanciate bombe di vernice e pietre
contro le pattuglie della polizia, il tutto in solidarietà ai compagni
caduti Claudia López e Jhonny Cariqueo. 7 giovani sono stati
arrestati.
La notte del 10, un centinaio di manifestanti ha attaccato il 14°
commissariato di San Bernardo, provocando la risposta dei carabineros
con lacrimogeni e pallottole di gomma.
Venerdì 11 gli artificieri hanno disattivato due ordigni esplosivi
nella stazione metro di Villa Alemana. Gli ordigni erano collocati
all'interno di un bidone della spazzatura, a fianco di un bancomat.
Venerdì 11, due ordigni hanno scosso la tranquillità di Concepción.
Uno è scoppiato mentre transitava un treno merci che trasportava soda
caustica e cloridrato di sodio. La polizia ha affermato che
l'obiettivo era quello di far deragliare il convoglio, cosa che non è
avvenuta. Notevoli i danni materiali, valutati sui 2 milioni di pesos.
L'ordigno consisteva in un estintore ripieno di polvere nera, attivato
da una miccia a lenta combustione. Nella stessa città è stato trovato
un secondo ordigno, che non è esploso.
Venerdì 11 a Valparaíso gli artificieri hanno disattivato un ordigno
esplosivo trovato nei pressi dell'università.
Venerdì 11, bomba carta lanciata davanti alla casa di Iván Isla,
procuratore capo di Curacautín, in territorio mapuche.
Numerosi avvisi di bombe hanno mantenuto occupati gli artificieri.
Sgomberate scuole, università e attività commerciali.

La notte dell'11…
Giunta la notte sono state tante le località illuminate dal fuoco
delle barricate. Cartelli stradali, arredo urbano, macerie... tutto è
servito per alimentare il fuoco e per impedire che si spegnesse.
Saccheggiati e distrutti supermercati, banche, scuole, negozi...
Pietre, bastoni, molotov e pallottole contro i commissariati e gli
sbirri.
Circa 15 quartieri di Santiago e diversi altri nel resto del Cile sono
rimasti senza energia elettrica a causa dei sabotaggi, con catene, ai
tralicci.
A Macul saccheggiato e distrutto un supermercato della catena Terpel.
Nello stesso quartiere s'è tentato di rubare un bancomat, lasciato poi
per strada.
A Renca attaccato il terminal degli autobus, con il danneggiamento di
una decina di mezzi.
A San Bernardo i manifestanti hanno attaccato con pietre e bastoni il
14° commissariato, scontri a lungo con i carabineros.
A La Pintana attaccato un commissariato con pietre, molotov e pallottole.
Saccheggiato il primo piano di una scuola a La Florida. Altre due
scuole saccheggiate e distrutte a La Granja.
Attaccati 4 carabineros a Conchalí che custodivano un supermercato
della catena Unimarc, nel tentativo di saccheggiarlo.
Saccheggiati il supermercato della catena A Cuenta a La Granja, il
supermercato Alvi a San Bernardo, una panetteria a Cerro Navia ed una
farmacia a Maipú.
Nel quartiere La Victoria forti scontri con gli agenti. Pietre,
molotov e pallottole contro gli sbirri. Gli stessi manifestanti hanno
tentato di dar fuoco alla sede locale del Partido Comunista.
A Villa Francia scontri con la polizia, gli scontri sono durati fino all'alba.
A Talcahuano, regione del Bio-Bio, il sergente dei carabineros Luis
Barrientos Montaña è stato fermato mentre tornava a casa. Gli
sconosciuti prima gli hanno rubato soldi e oggetti personali, poi lo
hanno abbandonato sul posto e gli hanno bruciato la macchina.
In territorio mapuche un gruppo di incappucciati è penetrato nel Fundo
Brasil ed ha effettuato un nuovo attacco incendiario. Bruciati un
capannone, una casa e due trattori. Il fondo è di proprietà della
latifondista Elsa Fernández, in conflitto da anni con i mapuche.
Alla fine di tutte le proteste si sono verificati 3 omicidi di
giovani, in strane circostanze. Secondo la stampa e le famiglie dei
deceduti le cause sarebbero da attribuire a fatti estranei dalle
proteste. Ma sono in diversi a ritenere che la polizia abbia un
qualche legame con i 3 omicidi.
206 è il totale delle persone fermate in tutto il Cile, la gran parte
per furto o disordini.
19 gli agenti feriti, tra quali segnaliamo:
- maggiore Carlos Abarza Chávez del 43° commissariato di Peñalolén,
per ustione da acido sul collo e su un braccio.
- capitano Luis Alvarado Barrientos del 36° di La Florida, colpito da
una pallottola tra il collo e l'orecchio.
- sottotenente Nicolás Sepúlveda González del 16° di La Reina, colpito
da pallottole.
- sergente Amedes Lorca Fuentes del 16° di La Reina, colpito da pallottole.
- sottufficiale Pedro Huili Huala del 41°di La Pintana, colpito sulla
bocca da una pietra.
- carabinero Sebastián Pino Bustos del 25° di Maipú, colpito sulla
testa da una pietra.
- carabinero Juan Fuentes del 36° di La Florida, frattura dell'omero
causata dai manifestanti.
- carabinero Manuel Gómez López del sotto-commissariato Pablo Silva
Pizarro, colpito al cranio da una pallottola.

Gio, 17/09/2009 – 17:48

Cile - Azioni di resistenza contro la latifondista Elsa Fernández

fonte: Kilapan

Gli Órganos de Resistencia de las Comunidades Mapuche en conflicto della CAM comunicano al nostro popolo e all'opinione pubblica quanto segue:
sabato, 12 settembre 2009, i nostri guerrieri hanno realizzato azioni di resistenza contro la latifondista Elsa Fernández del fondo Brasil, sito al confine tra i comuni di  Lautaro e Licur, a circa 45 chilometri da Temuco.
Queste azioni hanno l'obiettivo di espellere i latifondisti e le imprese forestali dal Territorio Mapuche e di sostenere il processo di recupero delle terre da parte delle nostre comunità in conflitto.
Questa è anche una maniera in cui i nostri Órganos de Resistencia del Territorio Mapuche-Nagche esprimono il proprio ripudio nei confronti delle condanne subite dai nostri fratelli rinchiusi nelle carceri dello stato cileno ed anche la nostra maniera di comunicare. Infatti, fino a quando ci saranno prigionia politica e condanne, queste azioni continueranno ad esser effettuate dai nostri guerrieri, appoggiati da tutte le comunità mapuche.
Riaffermiamo, infine, il nostro convincimento nel seguire il sentiero tracciato dai nostri avi, che con  fermezza si sono offerti alla causa della giustizia e della dignità del nostro meraviglioso ed eroico Popolo Nazione Mapuche.
La Coordinadora è più rafforzata che mai nella sua lotta per il Territorio e l'Autonomia.
Territorio e Autonomia alla Nazione Mapuche!
¡¡¡¡¡Weuwaiñ!!!!!

Órganos de Resistencia Territorial
ORT-CAM
FUORI LE FORESTALES ED I LATIFUNDISTI DAL TERRITORIO MAPUCHE
TERRITORIO E AUTONOMIA PER LA NAZIONE MAPUCHE
CON LEMUN E CATRILEO
¡¡WEUAIÑ!!

Mer, 16/09/2009 – 19:00
Lun, 11/12/2006 – 12:20
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