Ergastolani in lotta

Ci siamo! La data del 1° dicembre dell’inizio dello sciopero della fame per l’abolizione dell’ergastolo è vicina.

Digiuniamo, e alcuni di noi lo faranno a oltranza, perchè l’ergastolo non funziona, non è un deterrente, alimenta il male ed è ingiusto. Se in un paese c’è troppo crimine spesso non è colpa del criminale ma nella maggioranza dei casi è colpa dello Stato. Il momento non è dei più propizi: cresce la richiesta di lotta alla criminalità confusa con migranti e poveri ma che abbiamo da perdere? È ovvio che non otterremo un granchè ma gli uomini e donne che combattono e lotano vincono sempre anche quando perdono. L’ergastolano può perdere la speranza, molti l’hanno già persa, ma alcuni non perderanno mai la forza di lotare. Fra gli ergastolani in questo periodo tira un’aria diversa, non siamo più complici silenziosi e supini dei nostri guardiani. Molti di noi sono dentro, senza mai uscire, da 20/30 anni: il tempo passa, i primi anni di carcere non ci fai molto caso, continui a pensare che tanto c’è sempre tempo, ma ora ci siamo svegliati perchè abbiamo visto che di tempo non nè abbiamo più. Vogliamo realizzare da soli, con le nostre forze, le nostre speranze e per questo alcuni di noi sono disposti a morire di fame. La lotta mantiene giovani e vivi, siamo stanchi di invecchiare senza fare nulla, vogliamo semplicemente sapere quando finiremo la nostra pena. Anche noi siamo per la certezza della pena ma non ci fermiamo solo qui siamo anche per la certezza della fine pena. Anche noi ergastolani vogliamo un calendario nella cella per segnare con una crocetta i giorni, i mesi, gli anni che passano. Non si può essere responsabili per sempre: qualsiasi cosa dovrebbe avere un inizio e una fine. La legge viene dal greco nomos: distribuire, ordinare e misurare, ma come si fa a misurare l’ergastolo? L’ergastolo non ha nessuna funzione, è la vendetta dei forti, dei vincitori, della moltitudine. Probabilmente la maggioranza politica e quella del paese è contraria all’abolizione dell’ergastolo ma la storia è piena di maggioranze che sbagliano. Essere in molti non significa di per se che si abbia ragione. Gli ergastolani hanno pensato: che se continuano a non fare nulla, se continuano solo a mangiare non avranno mai un domani. Gli ergastolani hanno penato: che non sanno più chi sono, dove sono nè dove vanno, non hanno nessun domani, hanno solo un passato che non passa e corrono con la morte per la morte. Gli ergastolani hanno scritto:
-adesso davanti a noi abbiamo la prova più difficile, voglia il diavolo che l’impegno e le soffeenze che ci aspettano vengano in qualche modo ripagate. Ti immagini se tutti gli ergastolani sciopereranno insieme a noi a oltranza che casino scoppierebbe in questo sporco paese! Maledette zucche vuote, questa è un’occasione più unica che rara per ottenere qualcosa di concreto e molti invece pensano alla loro inutile integrità fisica. Eppure, visti i tempi che corrono è facile prevedere che con questo sistema le probabilità maggiori che abbiamo sono quelle di uscire da un loculo di ferro e cemento per entrare subito dopo in uno di legno.

-la speranza per gli ergastolani non esiste, la speranza per noi è la lotta.

-pensa, se ci va bene e muoriamo di fame, t’immagini come si incazzano gli altri detenuti che ci vedono uscire prima di loro. In bocca al lupo a tutti.

-chi ha commesso un reato non deve soffocare troppo tempo nel fango di una prigione dove con il passare del tempo non ha più la forza di alzarsi in piedi.

Gabriel Pombo da Silva scrive: -...Bisogna fare quello che si deve fare: con coraggio, sentimenti, con la testa... se oggi non iniziamo a vivere quello che la nostra coscienza ed i nostri cuori ci dicono, quando lo faremo? Se oggi non cominciamo a essere liberi, di quale libertà potremmo parlare?... se oggi non lottiamo per noi stessi e per quelli che sono nella stessa o simile condizione, non potremmo mai parlare di amore o vita o libertà senza sentirci dentro cinici e miserabili come chi ci opprime...

Carcere di Spoleto, Carmelo Musumeci novembre 2007

Cassa Anarchica di Solidarietà Anticarceraria, via dei messapi 51 Latina

Lettera degli ergastolani di Spoleto sulla cessazione dello sciopero della fame

Lettera Aperta agli altri ergastolani

Il sito che ha lanciato l'iniziativa "Mai dire Mai" e su cui potete trovare altre lettere dal carcere è http://www.informacarcere.it/

Presidi sotto al carcere:
Sabato 1 dicembre 2007
Lecce | Bergamo | Genova
Domenica 2 dicembre 2007
Livorno | Bologna | Biella | Via Emilia
Domenica 9 dicembre 2007
Bologna

Diario della lotta - Carmelo Musumeci
Un contributo
I° e II° giorno
III° giorno
IV° giorno
V° giorno

Cronologia - dal 1 dicembre 2007
20 Dicembre - Occupata la sede Rai a Torino in solidarietà ai detenuti in lotta
19 Dicembre - Presidio a Milano e Perugia in solidarietà ai detenuti in lotta
16 Dicembre - Presidio a Livorno in solidarietà agli ergastolani in lotta
16 Dicembre - Assemblea anticarceraria - Milano
15 Dicembre - Giornata internazionale d'azione decentralizzata contro l'ergastolo
14 Dicembre - Concentramento davanti al consolato italiano in Spagna
13 Dicembre - Chiusi con lucchetto i negozi del centro in solidarietà (Genova)
9 dicembre 2007 - Blocco stradale in solidarietà agli ergastolani in lotta
7 dicembre 2007 - Mostra anticarceraria e contro la repressione - Bologna
5/6 dicembre 2007 - Striscioni a Roma contro il carcere
5 dicembre 2007 - Occupata la sede dell'Ansa a Parigi in solidarietà con gli ergastolani in lotta
1-2 Dicembre 2007 Notizie di Carmelo Musumeci in sciopero della fame
2 dicembre 2007 - Torino
1 dicembre 2007 - Roma | Torino | Milano
12 gennaio 2008 - Per un confronto sulla lotta per l'abolizione dell'ergastolo

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Ven, 02/11/2007 – 13:44
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