Milano - Cascina Bareggiate sotto attacco

Allarme razzismo!

La mattina dell’11 dicembre alle 5 c’è stato l’ennesimo blitz contro i rom. In particolare le forze dell’ordine si sono accanite contro la Cascina Bareggiate nell’hinterland milanese: 7 persone sono state arrestate e 9 bambini letteralmente sequestrati dalle forze dell’ordine.
Non è la prima volta che accadono episodi del genere, ma è la prima volta che l’operazione si svolge con un coordinamento incrociato tra la polizia italiana e quella rumena. Quasi inutile segnalare che il tutto è avvenuto con il solito ampio e nauseante sostegno mediatico, sia in Italia che in Romania: tutti uniti nell’accanimento contro i rom, accusati, in questo caso, di traffico internazionale e riduzione in schiavitù, di minori dediti all’accattonaggio.
Non è questo il momento di entrare nel merito del procedimento giudiziario a carico degli arrestati.
Ci basta per ora sottolineare che, i minori sequestrati in cascina, presuntamene venduti dai parenti a membri di una banda internazionale di criminali, risiedono invece regolarmente coi loro genitori.
Tant’è che in tarda serata 5 di loro sono stati riportati in cascina, mentre, per il momento, non è dato sapere nulla degli altri 4 minori sequestrati.

E’ necessario insistere nella denuncia del solito uso strumentale di vicende giudiziarie circoscritte (tutte da dimostrare), per scatenare campagne terroristiche e diffamatorie contro un’intera comunità; una disgustosa campagna razzista, orchestrata dal governo italiano, in concorrenza con le destre sul terreno della sicurezza, con il palese obiettivo di trovare efficaci capri espiatori utili a deviare l’attenzione della cosiddetta opinione pubblica, a cercare di nascondere i reali problemi che coinvolgono l’insieme dei lavoratori (casa, salario, precarietà, morti sul lavoro), e allo stesso tempo alimentare una profonda divisione fra italiani e immigrati.
Non è infatti un caso che l’operazione di ieri si sia rivolta, in particolare, proprio contro la comunità di Bareggiate che rifiuta la reclusione nei campi-lager di periferia gestiti dalla Caritas, e, proseguendo l’esperienza di occupazione cominciata in via Adda nel 2002, tenta di unirsi ai lavoratori italiani e alle loro lotte, come avvenuto nel caso dello sciopero generale del 9 novembre.

Nelle prossime settimane, mentre verrà rafforzata l’autodifesa della Cascina occupata, e si cercheranno di affrontare adeguatamente tutti i risvolti giuridici legati alla vicenda, lavoreremo soprattutto per realizzare l’assemblea cittadina del 13 gennaio.
Un’assemblea che sappia legare l’impellente necessità di contrastare la campagna permanente contro la minoranza rom, a quella per i diritti di tutti gli immigrati (a cominciare da un permesso di soggiorno per tutti, slegato dal contratto di lavoro), nella prospettiva concreta di unità con l’insieme delle classi oppresse da uno stesso nemico: il sistema capitalista e le sue istituzioni!

Via Adda non si cancella

Milano 11-12-2007

Gio, 13/12/2007 – 16:53
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