Milano - Da Bareggiate, col veleno tra i denti

fonte assemblea antirazzista milano

Il presidio che si è svolto oggi, ed il successivo incontro con il dott.
Saccone (vice-prefetto), hanno dimostrato, semmai ce ne fosse bisogno,
che qualunque strada istituzionale è destinata a non produrre che false
promesse o, come nel caso di oggi, addirittura minacce più pesanti.
In questo caso la minaccia di espulsione dei rom-rumeni dall'Italia in
quanto ...non residenti e non autosufficienti (vivono a Milano da 10
anni e la metà dei capi-famiglia ha un lavoro regolare). In uno stato
sempre più frutto di un "governo della polizia" c'è spazio anche per le
affermazioni democratiche di Saccone: "Non sta a noi preoccuparci della
sorte di 50 bambini. E' nostro assoluto diritto muoverci con tutti i
mezzi necessari per far rispettare la nostra legge!"
Contemporaneamente all'incontro, non a caso, il resto della comunità,
rimasta a custodire il nulla che gli è rimasto, ha ricevuto l'ultimatum
dai carabinieri di zona: neanche in un bosco, fra migliaia di zanzare, è
possibile sostare. Come diceva un rom alla conferenza stampa di tre
giorni fa: mancano solo più le camere a gas!
In questa condizione di sopraffazione totale, in uno scontro impari dove
alle vittime, a differenza di un passato ben più combattivo (la lotta di
via Adda, in primis, ma la stessa occupazione della cascina Bareggiate a
seguire), non restano nemmeno le lacrime per piangere, risulta quasi
difficile comprendere l'accanimento messo in campo dalle forze dell'ordine.
Un accanimento esemplificato da un piccolo ma significativo episodio
avvenuto nelle vicinanze del boschetto di cui sopra: uno dei componenti
della delegazione che si era recata in prefettura un'ora prima è stato
fermato da una pattuglia dei carabinieri che prima gli hanno putanto la
pistola in faccia, poi gli hanno chiesto se era un loro collega (che
idioti!) ed infine hanno preteso le motivazioni della frequentazione di
quella banda di pericolosi rapinatori (100 persone, di cui 70 donne e
bambini).
Non ci resta che un laconico....no comment!
E soprattutto la speranza che, in un futuro speriamo non lontano.....la
paura cambi campo

PS: La comunità rom reduce dallo sgombero ci chiede di attivare tutti i
canali possibile per sapere se c'è qualcuno disposto ad affittare loro
un terreno. Aggiungiamo noi: individuiamo anche stabili abbandonati! E
al diavolo la segretezza degli intenti; d'altra parte, anche la
prefettura è stata avvisata che questa è una delle mosse più accreditate
di fronte a crimini contro l'umanità come quello a cui stiamo
assistendo. Fosse solo anche per questo: Via Adda non si cancella!
E così come sta accadendo coi detenuti di Corelli l'appello è molto
semplice: non lasciamoli soli!

Mer, 19/08/2009 – 07:37
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