Lucca Libera!

La città non si vende né si compra... si vive!

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  • EX OSTELLO: L’OCCUPAZIONE SOCIALE CONTINUA

    Il Progetto Indastria ha da oggi un sito:

    http://www.myspace.com/progettoindastria

    Da ieri, domenica 11 maggio, l’ex ostello è molto più bello: spettacolari graffiti  sono pronti ad accogliervi nella rinnovata struttura, altro che il progetto di ristrutturazione stile Ikea della Provincia! Assolutamente da vedere! Inoltre è già attiva una sala prove.

    Mercoledì 14 maggio alle ore 21.00 ci sarà un’assemblea pubblica presso il palazzo della Provincia sulla questione occupazione ex ostello e spazi sociali. Partecipiamo numerosi!

    P.S.: cogliamo l’occasione per annunciare che è imminente (questione di giorni) l’uscita del quinto numero di Lucca Libera! In questo numero: l’occupazione sociale dell’ex ostello, lavoro precario, energia, acqua, Slam (?), cementificazioni… Il giornale sarà tempestivamente presente a Vino & Kino, Lucca Libri e, naturalmente, all’ex ostello. 


  • E’ NATO IL PROGETTO INDASTRIA

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    Il Progetto Indastria comunica alla cittadinanza la sua nascita in concomitanza con l’apertura di un nuovo spazio sociale. L’azione di riappropriazione  di un immobile, da lungo tempo in disuso, quale l’edificio detto “ex ostello” sito sulla Strada Statale 12 del Brennero, sul quale gravita un progetto di recupero che da anni non riesce a trovare una strada certa e visibile, ha il fine di ricostruire il tessuto sociale di questa città. Tale spazio rimarrà infatti aperto a tutte le realtà di base, a tutti coloro che hanno a cuore il nostro territorio non considerandolo già dato o dovuto, ineluttabilmente  gestito da chi cerca solo speculazione e cemento a scapito dell’ambiente sociale e naturale, bensì come lo spazio nel quale la comunità ed i suoi individui collaborano direttamente ad un vivere comune degno di tale nome.

    A questo proposito Progetto Indastria propone alla città quattro progetti di recupero sociale.

    Il primo, il progetto di “gestione del consumo”, prevede sia la promozione di G.A.S. , ovvero gruppi di acquisto solidale, sia l’accordo con alcuni “commercianti etici” che nella quarta settimana del mese applichino prezzi popolari su generi di prima necessità; questo progetto ha il fine di  consentire alla comunità la ricostruzione di un naturale rapporto di fiducia con i produttori locali, a favore della propria salute e del proprio portafoglio.

    Il secondo è il progetto “autodifesa del precario” che offre ai lavoratori cosiddetti atipici, in particolar modo ai giovani, minicorsi formativi su come difendersi nella giungla del mercato lavoro.

    Il terzo, il progetto “Copyleft”, attraverso la promozione di corsi d’uso del sistema “Linux” e la creazione di una biblioteca on-line libera e gratuita si propone di mostrare come le idee e la cultura possano e debbano essere gratuite e circolare senza che case editrici, case discografiche, grandi produttori e gestori mediatici, produttori di software o addirittura enti pubblici lucrino su ciò che è patrimonio di tutti, il sapere in tutte le sue espressioni.

    L’ultimo ma non certo per importanza è il progetto “sicurezza”. Attraverso iniziative singole, come seminari ed incontri, e l’apertura in futuro di uno sportello apposito di mediazione legale e culturale per immigrati e non, Progetto Indastria vuole letteralmente scacciare la paura. Vivere nella società del rischio e dell’incertezza, ci pone davanti alla consapevolezza che l’unica via d’uscita è ricostruire legami concreti tra persone e comunità, uscire di casa, fidarsi del vicino, costruire insieme percorsi di solidarietà e progetti di autorganizzazione.

    In virtù di tutto ciò invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare direttamente a Progetto Indastria.

    La lettera dell’occupazione sociale agli abitanti del quartiere:

    Salve, siamo i ragazzi che da oggi e per un po’ di tempo abiteranno nell’area dell’ex-ostello. Ci scusiamo intanto per qualsiasi disagio possiamo aver creato alla quiete del quartiere. Con questa nostra lettera intendiamo, dove possibile, fugare qualsiasi incomprensione il nostro gesto possa aver creato o possa creare in futuro. Non siamo criminali, non siamo fannulloni o perdigiorno. Siamo tutti lavoratori o studenti ed in alcuni casi entrambe le cose. Vorremmo essere vicini come tanti altri a cui si può tranquillamente chiedere lo zucchero. Non vogliamo in alcun modo aumentare il disagio che questa zona già subisce, in particolare a causa del traffico incessante, bensì contribuire a migliorarne, ove possibile, le condizioni ed  aiutare chi di voi sta già cercando di farlo.

    In questo senso vanno alcuni dei progetti che partiranno di qui a pochi giorni ed ai quali caldamente vi invitiamo a partecipare. In modo particolare per due di questi sarebbe molto utile la vostra collaborazione. Si tratta del progetto di “gestione del consumo” che prevede sia la promozione di G.A.S., ovvero gruppi di acquisto solidale che comprano generi alimentari direttamente dal produttore, sia l’accordo con alcuni “commercianti etici” che nella quarta settimana del mese applichino prezzi popolari su generi di prima necessità; questo progetto ha il fine di  consentire alla comunità la ricostruzione di un naturale rapporto di fiducia con i produttori locali e piccoli distributori, a favore della propria salute e del proprio portafoglio.

    L’altro è il progetto “sicurezza”. Attraverso iniziative, incontri e seminari, stage di autodifesa, l’apertura in futuro di uno sportello apposito di mediazione legale e culturale anche con realtà di immigrazione, vogliamo letteralmente scacciare la paura. Vivere nella società del rischio e dell’incertezza, ci pone davanti alla consapevolezza che l’unica via d’uscita è ricostruire legami concreti tra persone e comunità, uscire di casa, fidarsi del vicino, costruire insieme percorsi di solidarietà e progetti di autorganizzazione.

    Oltre a tutto questo cercheremo di dare una sistemata all’edificio in modo da renderlo sia vivibile che presentabile.

    Ci impegneremo affinché la nostra presenza sia un aiuto alla sicurezza ed alla vivibilità del quartiere. Invitiamo perciò tutti gli abitanti e gli eventuali comitati ad entrare e chiedere direttamente a noi delucidazioni sui nostri progetti e sulle nostre intenzioni. Grazie per la cortese attenzione.

                                                                    I  ragazzi del Progetto Indastria


  • OCCUPAZIONE!!!

    Sabato 3 maggio alle ore 23.30 è stato occupato l’ex ostello sulla via del Brennero a Lucca.

    La redazione di Lucca Libera! nel salutare con soddisfazione l’iniziativa esprime il proprio appoggio e augura un buon lavoro a tutti i partecipanti del Progetto Indastria e a tutti coloro che frequentano e frequenteranno lo spazio liberato.
    In questo sito pubblicheremo notizie, informazioni, progetti e iniziative che nei prossimi giorni verranno promosse dall’occupazione sociale.

  • RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

    Commento dell’Assemblea Spazi Autogestiti sulla sentenza del Tribunale di Lucca del 7 aprile 2008

     

    La sentenza emessa dal Tribunale di Lucca lunedì 7 aprile ha riconosciuto colpevoli del pestaggio di Edoardo Seghi, membro dell’Assemblea Spazi Autogestiti, gli estremisti di destra Andrea Palmeri e Alfredo Franceschini (condannati a 18 mesi di reclusione), Mirko Santucci e Daniele Benedetti (8 mesi di pena ciascuno).

    Quasi quattro anni di dibattimento processuale hanno messo in piena luce di che pasta siano fatti questi camerati di provincia. E’ stata accertata al di là di ogni dubbio la vigliacca aggressione di 5 persone contro un giovane solo e inerme (tra gli aggressori c’era anche l’allora minorenne Alexander Adam Mossa, giudicato colpevole dal Tribunale minorile). Abbiamo visto soggetti forti e baldanzosi coi deboli e miti come conigli di fronte al potere costituito, tanto da non avere il coraggio e la capacità non diciamo di ammettere le proprie responsabilità, ma nemmeno di articolare la benché minima ragione plausibile per le loro azioni. Danno degli infami a chiunque non rispetti il loro codice di omertà, intanto nelle diverse deposizioni fornite agli inquirenti si sono ripetutamente accusati l’un l’altro, mostrando a tutti che le parole “onore”, “fedeltà”, “coraggio”, “lealtà” di cui si riempiono in continuazione la bocca sono solo una facciata di cartone dietro la quale si cela il vuoto assoluto di valori e principi, anche quelli elementari di amicizia fra simili.

    Ma basta ragionar di loro, abbiamo speso già troppe parole per chi ancora oggi si richiama a ideologie di stampo nazifascista.

    E’ invece necessario fare alcune considerazioni sulla sentenza, in quanto ne possono derivare conclusioni e giudizi piuttosto inquietanti sulla giustizia italiana.

    Succede infatti che chi occupa uno stabile dismesso da 15 anni, lo ripulisce, lo rende fruibile alla popolazione venga condannato ad un risarcimento provvisionale di 10.000 euro nei confronti della proprietà. Chi invece pesta a sangue una persona indifesa in concorso con altri quattro, lo manda all’ospedale costringendolo a un’operazione chirurgica con conseguenze fisiche, morali e psicologiche di lungo termine, viene condannato a pagare una provvisionale di risarcimento di 5.000 euro. Evidentemente, secondo il nostro ordinamento, l’inconsolabile proprietario immobiliare che per tre mesi non ha potuto usare il suo fatiscente capannone ha diritto a un indennizzo doppio rispetto a chi, trovatosi al momento sbagliato nel posto sbagliato, ha subito un’assurda aggressione squadrista: i muri valgono più delle persone.

    Avviene inoltre che chi manifesta contro la guerra, subisce cariche e manganellate ingiustificate e indiscriminate da parte della polizia, si becchi una condanna a 7 anni di galera (processo a Firenze per i fatti del 13 maggio del 1999). La disparità con la sentenza di lunedì a Lucca è talmente palese da non necessitare di alcun commento.

    Questa giustizia italiana non smette mai di sorprenderci. Viva la legalità…

     ASSEMBLEA SPAZI AUTOGESTITI


  • E’ nato il giornale “Lucca Libera!”

    Puoi consultare il giornale online

    E’ nato un nuovo strumento d’informazione: “ Lucca Libera!”. Già dal nome è facile intuire quali possano essere le intenzioni e gli obiettivi che questo giornale si pone. Ma andiamo con ordine.

    Il panorama dell’informazione lucchese è sempre lo stesso: i due giornali più diffusi, Tirreno e Nazione, con tutto il rispetto che si può nutrire per alcune delle persone che su questi scrivono, sono nè più né meno strumenti rispettivamente del centro-sinistra e del centro-destra.

    Non è questo il luogo, o meglio il momento per approfondire tale analisi. Ci interessa invece constatare che, in questa situazione chi
    vuole conoscere i fatti e le persone che decidono la vita sociale e politica della nostra città non ha alcuna possibilità di farlo. Non sono infatti solo i vari candidati o politicanti a gestire la cosa pubblica bensì chi usa e possiede il denaro, pubblico o privato che sia. Fin qui si rimane nella facile affermazione di un luogo comune ovvero dove c’è denaro c’è potere. Abbiamo avvertito l’esigenza di andare oltre.

    L’ esigenza di dare voce a chi non ha spazio sui quotidiani locali, solo perché non è espressione di un partito o di un potere forte.

    L’ esigenza di dare spazio a chi, ben informato dei fatti voglia far emergere realtà scomode, senza alcuna censura.

    In più Lucca Libera vuole essere il megafono di quella parte di cultura che non trova spazi e modi di espressione.


  • 9 Giugno Tutti a Roma No Bush – No War Day

    Il presidente Usa, George Bush verrà in Italia il 9 giugno, su invito del governo Prodi per ribadire in questo modo la convinta alleanza militare e politica dell’Italia con gli Stati Uniti. Oggi il presidente Bush ha contro la maggioranza del popolo degli Stati Uniti ma mantiene l’appoggio delle lobbies militari, petrolifere e dell’industria delle armi. Bush è l’estremo interprete della volontà di egemonia mondiale delle classi dominanti statunitensi, volontà che porta da decenni gli USA, indipendentemente dall’alternanza dei governi, ad intervenire militarmente ovunque, con truppe, colpi di stato, stragi e attentati.
    Questa volontà di dominio, che fa della guerra una vera e propria strategia politica con la capacità di esportare conflitti dall’Africa all’Asia, dall’America latina alla stessa Europa (Balcani), produce sudditanza politica e culturale.
    In Italia la destra considera Bush il proprio punto di riferimento ma anche il governo Prodi, eletto grazie anche ai voti del movimento no-war “senza se e senza ma”, è orgoglioso dell’alleanza con tale amministrazione e si prepara a ricevere in pompa magna il presidente Usa a Roma. Questa subordinazione caratterizza anche l’organica politica di intervento militare che il governo Prodi sta praticando, sia pure nella versione “multilaterale”, cioè “concertata” con le altre potenze. Un’internità alla logica della guerra che spinge a mantenere le truppe in Afghanistan, che ha aumentato vistosamente le spese militari (+13% nella Finanziaria), che vuole imporre a popolazioni unite nell’opposizione, nuove basi militari come a Vicenza (ma anche a Cameri e in altri luoghi in via di ampliamento), che partecipa alla costruzione di micidiali armi come l’aereo da guerra F35 o lo Scudo missilistico, e conserva le bombe atomiche disseminate nel nostro territorio, come a Ghedi e Aviano.

    Il Cantiere Resistente partecipa alla manifestazione.
    Nei prossimi giorni le info sulla partenza da Lucca.

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  • Cineforum del Coordinamento Studentesco

    Il Coordinamento Antifascista Studentesco organizza un cineforum settimanale in questa città di morti…

    clicca sull’immagine per ingrandire

    Programma del Cineforum:

    Mer 30 Maggio: *Lavorare con lentezza*
    Mer 6 Giugno: *Goodbye Lenin!*
    Mer 13 Giugno: *Giù la testa*
    Mer 20 Giugno: *Missing*

    Presso l’ARCI in Via S. Gemma Galgani, vicino al cinema Italia ore 21:15