A due anni dal massacro: siamo tutti Dario e Maxi!!
Son passati due anni dal massacro di Avellaneda, quando furono assassinati
Dario Santillán e Maximiliano Kosteki, militanti del Movimiento
Trabajadores Desocupados "Anibal Veron".
I responsabili politici del massacro continuano ad essere ancora
impuniti. Durante questi anni però al regime di impunità è stata
contrapposta la mobilitazione popolare permanente il 26 di ogni mese e l'individuazione pubblica dei
responsabili attraverso denuncie ed "escraches" (espressioni
organizzate di ripudio pubblico a polizia, politici e magistrati), che si sono trasformati nelle pratiche per ottenere giustizia dal basso.
Così anche grazie al lavoro militante di molti compagni e molte
compagne si è dimostrato che non si trattò di un caso isolato di
un commissario "impazzito" ma di una repressione coordinata e premeditata tra varie forze di sicurezza (la polizia di Buenos
Aires, la federale, la gendarmeria e gli uomini della prefettura), guidate dai governi nazionali e provinciali nelle settimane precedenti e legittimate nelle loro azioni dallo sporco lavoro dei mass media.
E' evidente anche che si continua a coprire i veri responsabili e
che oggi continua la repressione da parte dello stato e dei media contro gli attivisti dei movimenti sociali, anche se non viene usata l'arma della repressione aperta maquella dell'inquisizione e dell'apertura di processi in modo da, in un futuro prossimo, utilizzare l'arma dell'accusa "di disturbo
e intimidazioni su suolo pubblico".
Un esempio nella regione è il caso che ha colpito alcuni vecchi lavoratori del YPF, processati perchè reclamavano i loro diritti.
Così come è in atto la persecuzione giudiziaria che i
magistrati come Marcelo Romero, pronto a incriminare i piqueteros
per aver bloccato il traffico in più occasioni.
Tutto ciò fa parte di un preciso obiettivo: isolare questi
movimenti e creare un terreno propizio per iniziare un procedimento penale e repressivo in modo da bloccare le organizzazioni popolari.
Con il passare del tempo e il perseverare nella persecuzione della povertà e dei gruppi che si organizzano, le cause per cui lottavano i compagni caduti, come il lavoro degno e la trasformazione sociale, continuano a vivere nella lotta dei piqueteros. Per ricordare Dario e Maxi sabato 26 giugno dal Puente Pueyrredon è partito un corteo di 50000 persone che ha raggiunto la Plaza de Mayo; il giorno prima invece più di cinquanta organizzazioni
popolari, tra lavoratori disoccupati, gruppi per la difesa dei
diritti umani e assemblee popolari di quartiere, insieme alla
"Commissione dei familiari e delle vittime del 26 di giugno",
hanno organizzato un contro la "Estación Billinghurst", sede della
Secretaría de Inteligencia
del Estado (il SIDE, i servizi segreti argentini), per denunciare che proprio da lì partì l'ordine di assassinare
Dario e Maxi. Questa manifestazione si è conlcusa con la lettura
di un doc
umento scritto unitariamente dalle organizzazioni presenti,
attraverso il quale sono state ribadite le accuse all'allora
governo Duhalde, responsabile politico del massacro, e a quello
attuale di Kircher che non ha fatto nulla per la verità e la
giustizia. Sulle mure del palazzo della Secretaría, circondatben
protetto dalla polizia, è rimasta una scritta: "SIDE ASESINA".
APPROFONDIMENTI : [ foto e audio ] >SCARICA < il video Piquete Puente Pueyrredon da NGVision
[ IndymediaArgentina ] - [ IndymediaLaPlata ] - [ Agenzia AnRED ]
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