Ai popoli piace votare, anche a quello congolese.
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CONGO, LA VITTORIA ANNUNCIATA Venerdì, 04 Agosto 2006 - 00:04 - di mazzetta
Nel cuore dell'Africa si sono appena tenute storiche elezioni. Al voto sono andati milioni di congolesi che, per la prima volta dopo 40, anni hanno potuto votare. Perché un paese come il Congo sia solamente alla sua seconda esperienza elettorale nella storia ha una spiegazione tutto sommato banale: il Congo è un paese talmente ricco che il suo governo è sempre stato ostaggio delle potenze straniere e degli interessi delle compagnie minerarie multinazionali. Il Congo, che per le ricchezze del suo sottosuolo è stato definito uno "scandalo geologico", è grande come l'Europa occidentale con una popolazione tutto sommato modesta, possiede solo 500 km di strade asfaltate, una ferrovia e un imponente debito estero. Una delle domande alle quali nessuno fornisce mai una risposta soddisfacente è quella riguardo a come un esportatore netto di tanta materia prima possa essersi indebitato con l'estero. La risposta è scontata per quanto è trasparente dalla storia congolese: il Congo è stato sistematicamente derubato e flagellato dalle grandi compagnie fin dalla sua fondazione. Le elezioni appena svoltesi sono solo l'ultimo atto di una tragicommedia e non è un caso che la chiesa cattolica locale e alcuni candidati alla presidenza (sono più di trenta) le abbiano già definite truccate.
Che si tratti di elezioni dalle quali può emergere vincitore solo Kabila è scontato, l'unica incognita è rappresentata dal fatto che ci riesca al primo turno o al ballottaggio. Il vero problema di queste storiche elezioni resta quindi nel vedere se il loro risultato sarà accettato dai concorrenti di Kabila, ciascuno signore della propria provincia e quasi tutti dotati di milizie irregolari e appoggi di governi confinanti. Nel lasso di tempo necessario ai conteggi non resta che congratularsi con i congolesi comuni, accorsi al voto in massa, ordinatamente e con grandi speranze. La democrazia è ancora un articolo che si vende molto bene tra le persone comuni, è un vero peccato che anche in Congo se ne stia spacciando una versione adulterata destinata ancora una volta ad avvelenare le vite di quanti ci credono. Gli unici non essere turbati sono i grandi investitori internazionali; nonostante le turbolenze infatti, le miniere del Congo non hanno mai smesso di produrre ed esportare, a dispetto di qualsiasi provvedimento della comunità internazionale. Provvedimenti formali aggirati con facilità senza grosse conseguenze, basti pensare che il divieto di esportazione dell'oro dal Congo ha trasformato all'improvviso la vicina Uganda (che non ha miniere d'oro) nel primo esportatore africano del prezioso metallo senza che nessuno abbia avuto nulla da eccepire.
Perché è appunto questo il lasso di tempo che segna la tragedia e la storia del paese africano. Il Congo nasce nel 1860, quando viene "concesso" come possedimento personale a re Leopoldo II del Belgio al Congresso di Berlino. Il sovrano di uno stato creato artificialmente pochi anni prima nel cuore dell'Europa chiede e ottiene che gli venga assegnato tutto il territorio del bacino del fiume Congo a sinistra del fiume, al fine di "mettere fine alla cattura degli schiavi e assicurare la libertà dei commerci". Alla Conferenza di Berlino vennero decisi anche il resto degli attuali confini africani; tutto si svolse tra i rappresentanti delle famiglie reali europee ed alla spartizione erano presenti solo due persone che prima di allora erano state in Africa. Si posero allora le basi di uno sfruttamento dell'Africa che continua ancora oggi senza interruzioni.
Leopoldo II ottenne il Congo presentando un serie di "trattati" ottenuti grazie ad un'apposita spedizione dell'esploratore Morton Stanley, al quale il re aveva affidato istruzioni per concludere gli accordi molto semplici "Occorre farsi concedere tutto e non dare niente". Stanley eseguì con cura e gli fu facile ingannare i capi congolesi facendo firmare loro "contratti" clamorosamente truffaldini, sia perché nessuno di loro sapeva cosa stesse firmando, sia perché le firme vennero estorte con l'inganno (Stanley non esitò a farsi passare per un semidio), che per l'evidente sproporzione tra il dare e l'avere; a titolo d'esempio il re del Congo (un capo che controllava uno dei territori più vasti) firmò un trattato nel quale concedeva a Leopoldo II ogni diritto sui territori e le popolazioni che controllava in cambio di "un pezzo di vestiario al mese".
Leopoldo II si rivelò un abile gestore dei suoi possedimenti, ma anche un avido sanguinario. Sottomise gli abitanti dell'immenso territorio inviando solamente gli agenti della sua compagnia, la Società Generale du Belgique e pochissimi militari, tanto che fino al 1900 in Congo opereranno solo 4/500 bianchi di varia nazionalità. Il Congo viene organizzato con il sistema dei "capita", aguzzini locali di etnie scelte alle dipendenze degli agenti che si insediano in ogni villaggio e si assicurano che i congolesi raccolgano gomma ed avorio che poi verranno esportati.
Purtroppo un improvviso progresso tecnico rende richiestissima la gomma e Goodyear introduce il processo di vulcanizzazione, che ne amplierà a dismisura le possibilità d'impiego e la richiesta. All'aumentare della richiesta aumenta la pressione sui nativi, che se non adempiono le richieste vedono mutilare un po' alla volta i loro parenti tenuti in ostaggio dai capita. Un sistema che porta in pochi anni al dimezzamento della popolazione del Congo, provocando infine uno scandalo internazionale.
Conrad scrive "Cuore di tenebra" e a lui si uniscono le denunce di Twain e di Doyle, che riescono a rompere l'omertà dell'informazione europea abbondantemente corrotta da Leopoldo, che diventa in questa occasione la prima "vittima" della forza delle immagini. Sarà infatti la diffusione delle prime fotografie ad aver ragione del racconto oleografico con il quale la stampa europea rappresentava la colonizzazione leopoldina come una meritoria opera civilizzatrice. Giustamente Twain scrisse che "Leopoldo non è riuscito a corrompere le Kodak", le decine di foto di cadaveri e di bambini con i braccini mutilati parlarono la lingua della verità.
Venuto conoscenza dell'olocausto nel cuore della tenebra, il governo belga la prese con comodo, istituì una Commissione che accertò che le denunce erano veritiere e dopo qualche anno Leopoldo dovette cedere il Libero Stato del Congo alla sovranità belga; in realtà si trattò di una vendita, alla quale seguì la divisione di SGB in tre compagnie. Dai primi anni del '900 fino al 1960 lo sfruttamento del Congo continuò indisturbato e le grandi concessioni minerarie del paese andarono alla grande finanza atlantica e alle famiglie nobiliari europee; anche la nobiltà nera romana acquisì in questa epoca diritti che ancora oggi portano denaro all'ombra del Cupolone.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale il Belgio fu molto riluttante concedere l'indipendenza al Congo. La concesse solamente a un passo dalla rivolta e con la comunità internazionale che premeva ormai da anni, ma la concesse con l'intenzione evidente di non perdere i privilegi che discendevano dalla Conferenza di Berlino. Le prime elezioni libere in Congo si tennero così nel 1960 e furono vinte da Patrice Lumumba. In pochi mesi però Lumumba fu sopraffatto, prima da una ribellione Katanga supportata dai belgi, poi dall'azione politica americana, già allora contraria all'impegno dell'Onu nel paese (il Segretario svedese dell'Onu morirà in un misterioso incidente aereo proprio in Congo) Infine venne ucciso da due agenti dei servizi di Bruxelles che lo fecero a pezzi e ne bruciarono i resti in un bidone. Lumumba aveva avuto la pessima idea di dichiarare che le miniere del Congo dovevano andare a beneficio dei congolesi e non solo degli azionisti delle compagnie. Ancora oggi molti commentatori raccontano di un Lumumba marxista ucciso dai katanghesi, ma la confessione dei due agenti, rilasciata nel 2002, non lascia spazio a dubbi e versioni di comodo.
Venne allora il tempo di Mobutu, incautamente designato da Lumumba a capo delle forze armate, che divenne il "cavallo" di europei ed americani, destinato a regnare come dittatore fino al 1996 in perfetta sintonia con le compagnie straniere. Al suo allontanamento dal paese per malattia il Congo venne di nuovo aggredito dall'avidità internazionale e scoppiò quella che fu definita la "prima guerra mondiale africana". Oltre cinque milioni di morti, il coinvolgimento di nove paesi africani e infine la vittoria di Kabila, sostenuto dal Ruanda e dalle cosiddette Young Companies, compagnie disposte a finanziarne l'ascesa in cambio delle concessioni ancora in mano alle compagnie "storiche".
Arrivato al potere Kabila cambia idea e torna a privilegiare le vecchie compagnie; per questo viene ucciso, ma viene anche prontamente rimpiazzato dall'occidente che, nel 2001, lo sostituisce con il figlio, ancora oggi al governo con 4 vicepresidenti che rappresentano più o meno altrettante parti nel conflitto mai del tutto sopito. Il paese respira, ma la sua parte orientale resta in preda alla violenza. Qui opera la più grande missione ONU in attività, la MONUC, che a differenza di altre missioni nel mondo combatte veramente e duramente contro le varie bande che mirano al controllo della ricchissima area.
I distretti del Kivu e dell'Ituri sono infatti ricchi di minerali, ma comprendono anche un concessione petrolifera (grande come il Belgio) assegnata alla Heritage Oil, una piccola compagnia associata a una Private Military Company discendente diretta della Executive Outcomes, un famigerata compagnia mercenaria anglo-sudafricana coinvolta in Angola, nel disastro in Sierra Leone e nel recente tentato golpe in Guinea Equatoriale (per il quale in Sudafrica è stato condannato Mark Thatcher) che evidentemente ha ottenuto tale ben di dio per i servigi resi, visto che non avrebbe neppure le capacità di sfruttare giacimenti valutati in miliardi di barili di petrolio.
Fortunatamente per tutti noi del primo mondo le vicende che riguardano il Congo vengono bellamente ignorate da sempre dai nostri media, lasciando tranquille le nostre coscienze di consumatori ed evitando che si pongano scomode domande. In caso contrario sarebbe difficile sorvolare sull'Olocausto consumato nel cuore di tenebra del razzismo occidentale e sull'immensa rapina della quale sono ancora oggi vittime quei popoli che non hanno diritto a far sentire la loro voce; sarebbe molto difficile per ogni occidentale non sentirsi un po' complice di quegli assassini e di quei mutilatori di bambini per i quali il civile uomo bianco non ha mai trovato l'occasione di chiedere perdono. Molto meglio potersi mettere l'animo in pace con due soldi di carità e qualche ipocrita parola, che rinunciare alle ricchezze sporche di sangue che qualcuno ruba per noi, da oltre 150 anni, dal cuore delle tenebre.
http://www.altrenotizie.org
"Il soliloquio di Leopoldo"Di Mark Twain Boston: The P. R. Warren Co., 1905. Second Edition. [Note: Paginated according to the edition by International Publishers, New York, 1970- GF]: http://www.chss.montclair.edu/english/furr/i2l/kls.html
Cronistoria di Leopoldo II http://dictionary.laborlawtalk.com/Congo_Free_State
Un libro interessante http://www.libreriauniversitaria.it/BIT/8817867551/Gli_spettri_del_Congo.htm
Il monumento in "gratitudine" a Leopoldo a Ostenda è stato "danneggiato" così http://blogsimages.skynet.be/images/000/276/009_DSCN0226_web.jpg e giustamente ci si chiede se sia un "danneggiamento" o un'azione "politica" vista l'abitudine degli agenti di Leopoldo di ricorrere alla mutilazione delle mani (e di altro). http://pieterbie.skynetblogs.be/?date=20040425&number=7&unit=days
Un Olocausto dimenticato: http://www.pressafrique.com/m396.html http://lists.peacelink.it/kimbau/msg00154.html
Lumumba: http://www.dlynnwaldron.com/Lumumba.html (copy) http://it.wikipedia.org/wiki/Patrice_Lumumba
Missione italiana in Congo http://www.aeronautica.difesa.it/SitoAM/Default.asp?idnot=16023&idsez=2&idarg=&idente=1398 Missione tedesca http://www.paginedidifesa.it/2006/pdd_060719.html
Italiani che in Congo non piacevano http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Kindu
Un segretario ONU che non piaceva http://it.wikipedia.org/wiki/Dag_Hammarskj%C3%B6ld
Mobutu http://it.wikipedia.org/wiki/Mobutu_Sese_Seko
Il Belgio confessa l'esecuzione di Lumumba http://www.afrol.com/News2002/drc003_lumumba_bel.htm in italiano http://win.girodivite.it/giro/2002/83/83025.htm
Strane miniere http://italy.indymedia.org/news/2004/07/585597.php http://italy.indymedia.org/news/2005/05/797145.php
media (radio) http://www.lesoir.be/actualite/monde/2006/06/26/article_la_rtbf_depuis_kinshasa.shtml http://www.congodaily.com/
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