Analisi ed aggiornamenti dal 20 settembre 2002 in poi.
E' passato un anno da quando il figlio prediletto del Fondo Mondiale
Internazionale e della Banca Mondiale, ha dimostrato praticamente il fallimento
e la crisi strutturale del sistema capitalistico neoliberista.
L'Argentina e' un paese incridibilmente ricco di materie prime, dal
petrolio, alla terra, all'acqua. eppure la sua popolazione e' per un
sessanta per cento sotto il livello della poverta' e la denutrizione e' una
delle principali cause della mortalita' infantile.
Dieci anni, sotto il governo di Menem (89' 99') dove la classe media
argentina ha vissuto il sogno di essere un paese Europeo, vivendo nel lusso
immaginario, con il denaro derivato dalla vendita pezzo per pezzo di tutte
le principali risorse argentine. La Benetton ha in mano piu' di novemila
ettari di terra desolata nella pampa,
tutte le principali fonti di acqua sono in mano a multinazionali, la
Repsol vende il petrolio in dollari fuori e dentro la stessa
argentina, licenziando lavoratori e provocando disastri ecologici.
Anche tutti i servizi, dal gas al telefono ai trasporti sono in mano a
capitali esteri.
Venduto tutto, č terminato il sogno.
Quella stessa classe media, che vedeva come criminali le organizzazioni
politiche che gia' esistevano, come il movimento dei disoccupati, e assurdi
i discorsi contro la politica economica mondiale, alle 23.00 del 19
dicembre, dopo che il presidente De La Rua dichiaro' lo stadio di sitio
si riverso' nelle strade insieme a chi aveva considerato un criminale fino a
poco tempo prima.
Due giorni di guerriglia urbana e disordine in tutto il paese.
Cinque governi che si susseguirono in due settimane.
Cosa e' cambiato in questo anno?
Da quel venti dicembre e per tutto questo anno si sono sviluppate nuove
esperienze sociali e le organizzazioni che gia' esistevano hanno acquisito
nuova forza.
In risposta al "que se vayan tod@s", si sono formate le assemblee popolari,
che, per la loro connotazione organizzativa, di democrazia diretta e
orizzontalita', sono portatrici di un percorso di democratizzazione e
costruzione di controcultura. Sebbene il numero delle assemblee sia
diminuito, molte hanno continuato un percorso di radicalizzazione, occupando
posti abbandonati e iniziando, con mense e "merenderos", dibattiti sociali e
politici, proiezioni, un importante lavoro di sensibilizzazione nel proprio
quartiere.
Le fabbriche, molte delle quali avevano iniziato la loro lotta prima di
dicembre, si sono moltiplicate in questo anno, e se ne contano piu' di
duecento tra quelle recuperate e quelle occupate. Molte hanno deciso di darsi
una forma legale, cooperativa, altre, circa quaranta, portano avanti la lotta
per l'espropriazione e la statalizzazione immediata della fabbrica a controllo
operaio.
Il movimento dei disoccupati, con le sue mille sfaccettature e le sue mille
forme di organizzarsi, vede crescere e formarsi nuovi gruppi di disoccupati.
Esempio importante e' la formazione di gruppi di disoccupati anche nella
Capital federal, e la collaborazione sempre piu' stretta con le fabbriche e
le assemblee.
Un'altra cosa che lentamente si č sviluppata in questo anno e' la ricerca di
punti di unione, oltre alla costruzione di progetti in comune anche con esperienze
nate in maniera e in contesti diversi.
Esempio importante č il gemellaggio tra la Coordinadora Annibal Veron, una delle
organizzazioni di disoccupati piu' interesanti per la struttura orizzontale, il
lavoro di educazione popolare e gestione assembleare, ed il movimento
contadino di Santiago di Dell'Estero, organizzazione che lavora nel nord del
paese, occupando terre e che ha una struttura piu' o meno simile a quella del
Movimento Sin Tierra, del brasile.
Questi sono solo gli esempi piu' grandi, ma accanto a questo ci sono
esperienze di piccoli gruppi, che si concretizzano in riviste, squat,
publicazioni che arricchiscono e rendono ancora piu' interessante il panorama
politico argentino.
Difficile fare valutazioni su quello che succedera' in questo anniverasario e
dopo.
In questo anno l'attenzione della maggior parte dei movimenti internazionali
si e' concentrata moltissimo sull'Argentina, iniziando a creare legami di
solidarieta', questo sfocera' il 20 e 21 nell'organizzazione internazionale
di mobilitazioni in solidarieta' con le lotte, cercando sempre di evidenziare
che non e' una crisi solo argentina, ma di un sistema ecomico mondiale.
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