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da Giap: l'annosa questione Mondadori
by vincebus Sunday, Jan. 05, 2003 at 7:17 PM mail:

Ricevo e trasmetto, fa riferimento a discussioni avvenute qui sul NW e contiene molti passaggi interessanti.

Date: Sun, 5 Jan 2003 17:40:43 +0100 (added by postmaster@fastwebnet.it)
Message-ID: <3E0429BB000C419B@alfa.fastwebnet.it> (added by postmaster@fastwebnet.it)
From: giap@wumingfoundation.com
To: giap@wumingfoundation.com
Subject: L'annosa questione Mondadori
X-Mailer: AMLC v2.8

L'ANNOSA QUESTIONE
Uno scambio di messaggi tra Valerio Evangelisti, Wu Ming 1 e Massimo Del Papa


In attesa del primo /Giap/ del 2003, vale la pena rendere noto un curioso fall-out dell'intervista a Valerio Evangelisti e Wu Ming 1 sul Mucchio selvaggio n. 513 [*]
La solita, annosa questione del "pubblicare per Mondadori". Questione gia' affrontata qui su Giap [**].
In molti si sentono in diritto di venire a farci i conti in tasca, fingono di pesare col bilancino i nostri ideali (in realta' non sanno niente di noi), sparano giudizi senza informarsi prima.
Pubblichiamo "per Berlusconi", punto.
Non c'e' bisogno di argomentare altro.
Sentenza di condanna che abbiamo in comune con Evangelisti, Dazieri e molti altri.
Si potrebbe quasi dire che il peggior prodotto del berlusconismo sia certo "antiberlusconismo" piatto, senza sfumature, monodimensionalmente pessimista e sconfittista, il cui interminabile refrain e': "Berlusconi e' onnipotente, onnipresente, onnisciente, e noi siamo degli sfigati, che schifo, nessuno fa niente, dove andremo a finire?".
Atteggiamento retrivo e da piccolo-borghesi, che equivale a mettersi il paraocchi per non vedere la realta' del conflitto (e quindi essere costretto a prendervi parte: e' certo piu' comodo gettare anatemi dall'alto del pulpito) e finisce per fare il gioco proprio di Berlusconi.
Lo scambio di lettere riportato qui sotto e' piu' volte emblematico: dell'ignoranza in materia di rapporti tra movimenti e industria culturale che impera tra i moralisti a gettone, dell'arroganza di costoro, dell'intolleranza nei confronti della complessita' del reale e di chi cerca di farsene carico.
Meglio le rappresentazioni manichee che permettono di non pensare, meglio dividere la lavagna in due, con un bella riga a contrapporre i "buoni" (Giorgio Bocca e lo stesso Del Papa) e i "cattivi" (tutti gli altri, a cominciare da Valerio Evangelisti).
Per noi e' una grossa delusione vedere uno come Del Papa, in passato autore di bei reportages e interviste appassionate e ben condotte, illividirsi e inaridirsi in questo modo, lasciandosi divorare dalla grettezza.
Pazienza. Il movimento reale procede anche perche' si lascia alle spalle i maestrini dalla penna rossa.
Quanto a noi, approfittiamo dell'ennesima occasione per spiegare la nostra posizione. Non ci stancheremo mai di farlo, contro i tagli con l'accetta dei vari aspiranti Savonarola.

-----------------


[Valerio Evangelisti dalla lista Eymerich, 5 gennaio 2002:]

Cari amici,

sul n. 515 del Mucchio Selvaggio (una rivista verso la quale ho un grande debito di gratitudine) un collaboratore, Massimo Del Papa, se la prende con il sottoscritto.
Il suo articolo (pag. 56) e' in gran parte dedicato alla crisi Fiat, interpretata (forse sulla scorta delle prime dichiarazioni di Fassino) come un tentativo di Berlusconi di impadronirsi del gruppo torinese per poi potere, attraverso questo, controllare due testate come La Stampa e Il Corriere della Sera.
Questa parte la sorvolo, pur non potendo fare a meno di notare che i due giornali citati sono gia' filo-governativi (forse Massimo Del Papa non se ne e' accorto), e che la prima offerta di Colannino, appoggiata da due grossi gruppi bancari, risale al giugno 2002; per cui, se la dietrologia fa sempre bene, puo' darsi che questa volta conduca in una
direzione diversa da quella che Del Papa ipotizza (Colannino non e' precisamente un protetto di Berlusconi, cosi' come la Fiat non e' la preda innocente dello squalo che ci governa).
Mi limito alle righe che mi riguardano:

"Eppure siamo pieni di amici del giaguaro che ancora la menano con la trovata di volergli fare 'la guerra dall'interno'.
Buon ultimo, proprio su queste pagine, lo scrittore Evangelisti il cui discorso e' uguale a quello di D'Alema, un discorso che s'avvita: pubblico con Mondadori perche' sono i più
bravi, i piu' forti, hanno piu' spazi e più penetrazione. Nessuna questione politica!
Ma se poi Mondadori impone, come Evangelisti sa benissimo, una sorta di manomorta sulle librerie, se le riempie di titoli propri o delle sua affiliate a scapito delle etichette piu' piccole, e' o non e' una questione di democrazia e pluralismo, dunque politica?
Non parliamo per favore sempre di politica con la 'p' di partito. Smettiamola di metterci in pace la coscienza guardandoci il pisello.
Certo, non tutti possono camminare sulle proprie gambe come Bocca, per molti stare con Mondadori e' più una necessità che un lusso e anche per questi 'non e' nulla di personale: sono affari'.
Ma a forza di non farne una faccenda personale, si dimentica che la faccenda e' terribilmente collettiva e come tale leggermente intollerabile essendo Mondadori, prima realta' editoriale del Paese, di proprieta' di un presidente del Consiglio, per di piu' autoritario, che rischia a (sic!) controllare la pressoche' totalità della comunicazione e dell'informazione. Ogni firma con Mondadori, Medusa o Mediaset rafforza questo stato di cose, ed e' un sorso d'aria in meno per tutti gli altri. Ma d'aria non ce n'
e' piu'."

Ecco un'argomentazione a cui non so cosa rispondere (e infatti non rispondo, se non in questa lista). Non posso che chinare il capo, umiliato.
Quando vinsi il premio Urania avrei dovuto rifiutarlo, visto che Urania Mondadori apparteneva gia' a Berlusconi. E Urania imponeva la propria manomorta sulle edicole, sfornando tanti titoli da costringere gli editori minori alla marginalita'.
Passato alle edizioni rilegate, avrei dovuto avere un soprassalto di dignita'. Infatti Mondadori pubblica un libro dietro l'altro, e cosi', per ragioni di spazio, toglie aria alla piccola editoria (e' o non e' questione di democrazia e pluralismo, dunque politica?).
Magari avrei dovuto seguire l'esempio di Bocca, passato alla Feltrinelli; la quale Feltrinelli e', notoriamente, estranea alla gestione delle librerie. O invece scegliere la Rizzoli, limpido esempio di verginita' in campo mass-mediatico...
Invito quanti, in questa lista, hanno o hanno avuto a che fare con Mondadori a unirsi al mio atto di contrizione.
Primo fra tutti quel merdone fascista di Sandrone Dazieri, che presso Mondadori non solo pubblica, ma lavora.
Poi scrivero' a Cesare Battisti, costretto all'esilio a Parigi per la sua militanza negli anni Settanta, e da Mondadori ed Einaudi (stesso padrone) pubblicato. Gli diro' che deve smettere di servire Berlusconi, perche' altrimenti Massimo Del Papa, dall'alto della sua intransigenza rivoluzionaria (non ne so nulla, pero' ho diritto di presumerla), lo bolla a fuoco.
Idem per Massimo Carlotto (i Gialli hanno appena pubblicato un suo romanzo), berlusconiano dei piu' schifosi.
Idem per i Wu Ming (Einaudi).
Idem, per... cazzo, la lista dei venduti e' lunghissima!
Obietto solo che non ho mai parlato di una "lotta dall'interno" in Mondadori. Cio' non mi permette certo di "mettermi in pace la coscienza guardandomi il pisello". Ma forse impedisce che Michele Del Papa guardi il mio, di pisello.
Gli sono grato - assieme agli altri comp... pardon, volevo dire camerati - che ho citato di avermi fatto capire di essere una puttana. Ma se la puttana e' colpevole, il cliente e' innocente? Cosa compra e legge di solito Del Papa?
Solo edizioni La Fiaccola di Catania?
Se cosi' non fosse, io saro' una puttana, ma Del Papa e' mio figlio.
Ciao!

Valerio

***

[La risposta stizzita di Del Papa]

Caro amico del giaguaro,
troppe , troppe, troppe parole: uno scrittore dovrebbe imparare a farne economia: specie quando, per sua diretta ammissione, "non risponde".
Mi spiace, ma dalle prime righe trovo le solite argomentazioni che non argomentano un emerito cazzo: anzi, pisello. Caro Evangelisti, sai benissimo che non e' importante l'elenco del telefono di chi lavora dove, ma chi se la tira da antagonista e pero' firma serenamente contratti col regime (e il fatto che "la lista sia lunghissima" e' un mal comune, ma, almeno per me, non un mezzo gaudio).
Questo in effetti e' l'unico motivo per cui hai avuto l'onore di una breve attenzione da parte mia, quindi non allargarti: sei solo un esempio, non sapevo neanche che esistessi prima di quell'intervista.
Dopodiche', ognuno se la gioca col suo specchio, se ancora non l'ha rotto, e con l'allegra brigata di ex-contestatori sotto contratto col cavaliere.
Non sono tuo figlio, grazie a Dio, anche se, parlando in senso cristologico, tu sei Evangelisti e io Del Papa; non sono rivoluzionario (Dio scampi) ne' particolarmente intransigente: solo affezionato a una vecchia cosa desueta che si chiama coerenza, e allergico al paraculismo imperante.
Ma capisco che per molti sia questione di vita o di morte (editoriale). in ogni modo, quando avrai trovato di che spiegare a te stesso, piu' che a me, che non rinuncio al sonno per i casi tuoi, come fare ad andar d'accordo col giaguaro (ma forse ci riesci ottimamente: il guaio e' che le tue facili contorsioni vanno bene per gli ingenui, ma non tutti sono ingenui), se proprio tu volessi insistere, cerca almeno di essere sintetico.
Una frase, un rigo appena: e si' che hai nel cognome l'insegnamento evangelico: il vostro parlare sia si'-si', no-no. tutto il resto viene dal berlusca.
Ma ti pregherei accoratamente di non insistere: per quanto mi riguarda, ci siamo gia' capiti fin troppo bene.

mdp

p.s. il parallelo con le altre case, da Feltrinelli a Rizzoli, e' davvero patetico, non essendo le medesime possedute dal presidente del consiglio che ha tutte le tv e il 90% della carta stampata, in attesa di metter le mani sul poco che ne resta fuori.
Non posso credere che uno scrittore non sia consapevole di questo, e ragioni come un ginnasiale, se non prendendo atto, una volta di piu', che anche nella narrativa la pubblicita' (e la distribuzione) e' tutto (e la profondita' del pensiero, sic stantibus rebus, e' nulla o quasi).


***


[Il tentativo di Wu Ming 1 di spiegare la situazione:]

Caro Del Papa,

Da che pulpito viene la predica a Valerio di "usare troppe parole". Se c'e' uno che e' diventato prolisso, quello sei tu. I tuoi sfoghi sono sempre piu' lunghi, ripetitivi, monocordi; ti leggo con sempre maggiore difficolta'.
Ad ogni modo: tempo fa hanno discusso proprio di questi problemi (Mondadori etc.) su Indymedia, indico il thread perche' contiene botte e risposte interessanti:
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/138770.php
Giustamente qualcuno tirava in ballo Chomsky. Nell'era della globalizzazione, non vale il pretesto "Che c'entra, lui e' straniero!"
Forse, prima di emettere le sentenze di condanna, il tuo personale Tribunale del Popolo dovrebbe informarsi sui percorsi individuali di chi processa.
Non depone a tuo favore affermare che non avevi mai sentito nominare Evangelisti prima dell'intervista sul Mucchio.
Perche' così disinneschi la carica della tua critica, e passi da disinformato e superficiale.
Quanto a noi - non ci menzioni ma alludi - se uno non vuole (indirettamente) dare soldi all'azionista di maggioranza del gruppo Mondadori, ha la possibilita' di scaricare gratis i nostri libri dalla rete, dato che li abbiamo liberati dal copyright.
Certo che non ci entusiasma che Einaudi per salvarsi il culo sia entrata nel gruppo Mondadori: guardiamo con speranza a un futuro in cui il Berlusca vada in malora, in esilio o entrambe le cose, e i suoi artigli siano costretti a mollare certe prese, se non tutte. Daremo ogni possibile contributo perche' questo accada. Nel frattempo, e' comunque troppo facile e semplicistica l'equazione "pubblicare per il gruppo Mondadori" = "lavorare per Berlusconi". Perche' allora si arriva a dire che chi compra il fumo
per strada e' un mafioso quanto Toto' Riina.
La struttura aziendale del gruppo e' complessa, per nostra esperienza il Berlusca non esercita alcun controllo nemmeno indiretto, e' un'entita' piuttosto remota che per fortuna ha ben altri grattacapi, ed Einaudi continua a tenere in catalogo e pubblicare materiali radicali, "scomodi", non omologati (da Marx a Benjamin, da Vittorio Foa a Mario Tronti, da Adorno a Polanyi, da Asor Rosa a Herzen, da Stiglitz a Evangelisti).
Ma il punto e' forse un altro: prima di rispondere con furore a Valerio e cominciare a compilare "liste nere" secondo i principi di un maccartismo rovesciato, dovresti - da bravo giornalista - raccogliere qualche informazione sui protagonisti del "malcostume" che attacchi:
informazioni sull'impegno quotidiano (mentale e fisico) nei movimenti, sull'appoggio completo e appassionato alle dinamiche di autogestione e autoproduzione e all'editoria indipendente (grazie a una quarta di copertina Einaudi abbiamo dato visibilita' e spazi a Derive Approdi), last but not least sulle magagne degli altri gruppi ditoriali/multimediali.
Mondadori inonda le librerie? Ma le librerie *di chi*? Come giustamente faceva notare qualcuno su Indy, un certo gruppo "di sinistra" sta avanzando nelle citta' a mo' di schiacciasassi, imponendo una pax romana nel settore distribuzione e vendita, soffocando le piccole librerie, impadronendosi di tutto e imponendo un regime di monopolio non meno pernicioso di quello sulle tv...
..con la differenza che quest'ultimo e' molto piu' facilmente aggirabile, dal momento che tale situazione non ha impedito (anzi!) che negli ultimi due anni in Italia ci fosse un'escalation di conflitti, conflitti che si sono espressi in forme originali, viaggiando sulle ali dell'esempio contagioso, nutrendosi di autonomia, con la creazione o la riscoperta di reti che per comunicare non hanno bisogno dei media ufficiali:
la CGIL e' stata costantemente oscurata/bistrattata/demonizzata, eppure ha portato milionate di persone in piazza e per la prima volta si radica anche nell'atipico, vedi le lotte dei dipendenti TIM e OMNITEL, le vertenze coi portali Internet etc.
Forse, ammantato nel tuo pessimismo un po' snob, impegnato nello stracciarti le vesti, non ti sei accorto di questo risveglio delle lotte che non ha pari in nessun altro paese europeo.
Risveglio che unisce sinistra, estrema sinistra e cattolici di base e che sta esercitando una forte pressione dal basso, con conseguente calo verticale della popolarita' del premier, lento sfaldamento della maggioranza, Vaticano colto alla sprovvista e costretto alla schizofrenia (rimuovono don Vitaliano e al contempo alzano i toni del loro "anticapitalismo" di maniera), con conseguente imbarazzo dei cattolici della maggioranza (l'UDC costretta a dichiararsi contraria alla guerra in Iraq), settori della Co
nfindustria che si smarcano perche' questo governo e' oramai disfunzionale anche dal punto di vista capitalistico: provoca troppi conflitti, destabilizza.
Caro Del Papa, la mia visione forse appare meno immediata e "naturale" della tua (perche' corrisponde meno al senso comune, come la fisica non-euclidea rispetto a quella tradizionale), ma sono uno a cui piace viaggiare, e ho constatato che in molti paesi gli attivisti e le forze di sinistra "invidiano" la vitalita', la capacita' di sedimentazione delle esperienze, l'intensa originalità dei movimenti italiani e la multiformita' delle culture di sinistra, multiformita' che data almeno da Gramsci.
Tutto questo *nonostante* l'imperio di Berlusconi e il suo monopolio sulla informazione ufficiale.
La situazione non e' cosi' orribilmente nera come la descrivi.
Certo, servono anche le descrizioni apocalittiche, servono a non illudersi, ma occorre anche contrappuntarle con qualcos'altro. E invece a te manca il contrappunto, hai una visione della situazione italiana puramente "sconfittista", quindi ti dedichi a dipingere l'avversario persino un po' piu' forte di quel che e' e i movimenti moooolto piu' deboli di quel che sono, e ormai ti interessa solo "farla pagare" a chi, nella tua visione distorta, con la sua supposta "incoerenza" aiuta Big Brother. Da qui il tuo
desiderio di liste di proscrizione.
Lo scorso anno abbiamo scritto un pezzo intitolato "Gli astronauti di chi?". Ti dedico lo stralcio che incollo qui sotto.
Va da se' che se sul Mucchio e su Extra non sono graditi i miei articoli in quanto "servo di Berlusconi" non avete che da dirmelo.
Con immutata stima,

Wu Ming 1

[segue stralcio da: http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap7ns.html]

***

[La risposta con cui Del Papa si rivela per quel che e':]

Sentite, chi minchia o ming siete? un collettivo di anonimi, senza il coraggio di firmarvi? di sicuro siete paranoicamente prolissi. Non pretenderete mica che legga tutte queste puttanate qua sotto. vedete di non rompermi più le palle.
mdp

***

[La conclusione di Wu Ming 1. Da notare che il nome e cognome anagrafici di WM1 compaiono nel suo indirizzo e-mail, quello da cui ha spedito la lettera a Del Papa. Del Papa non li ha visti perche' utilizza Microsoft Outlook Express, che occulta gli indirizzi dall'intestazione dei messaggi ricevuti. Se vogliamo fare il (puerile) gioco incrociato dei boicottaggi, meglio Bill Gates o Berlusconi?]

I nostri nomi sono noti a tutti, sono nella prima pagina del nostro sito. Con questa ti sei qualificato come il demente che tutti sospettavano fossi. Diffonderemo questo rivelatore scambio di mail in tutti i canali necessari.


Note

*) http://www.wumingfoundation.com/italiano/outtakes/mucchio_eymerich.html#domandasporca

**) http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap2iii.html#stefani
e
http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap2bis_iii.html


-------------

Intanto, prosegue la nostra esplorazione delle iniziativa anti-copyright. Wu Ming 2, reduce da un viaggio in California, ha pubblicato su L'Unita' un bell'articolo sulla Bookmobile di Brewster Kahle, il Project Gutenberg di Michael Hart e il "caso Mickey Mouse" (sull'allungamento dei diritti connessi a 95 anni e piu').
L'articolo e' on line su wumingfoundation.com:
http://www.wumingfoundation.com/italiano/outtakes/brewster.html

-------------

Ricordiamo che all'inizio di febbraio vorremmo diffondere il numero 3/bis di "Nandropausa", coi vostri commenti ai libri che abbiamo segnalato. Mandateci schede, dubbi, critiche etc.

-------------

Iscritti a /Giap/ in data 05/01/2003: 3279
Tutti i numeri arretrati sono archiviati qui:
<http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/numerigiap.html>

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resta che
by Djamal Monday, Jan. 06, 2003 at 12:16 AM mail:


pubblicate per Berlusconi

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congratulazioni
by *.é Monday, Jan. 06, 2003 at 1:22 AM mail:

Ma come sei intelligente, Djamal. Complimenti.

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* sai che ne penso ?
by Djamal Monday, Jan. 06, 2003 at 11:10 AM mail:


"spesso il talento è un difetto del carattere"

Karl Kraus, Detti e contraddetti

Avere talento come uno che risponde come te fa venir subito a mente un difetto del carattere

farewell, servant of the servants

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meglio un uovo oggi....
by ((((M)))) Monday, Jan. 06, 2003 at 12:49 PM mail:

Premetto, ho già perso qualche pomeriggio a discutere sull'argomento e alla fine mi sono fatto l'idea che sia come discutere se sia meglio un uovo oggi o una gallina domani,non si può trovare alcun accordo tra le parti.
Io comunque da parte mia scelgo la gallina e l'editoria indipendente.Nessun dogma comunque,nessuna scomunica.

Però,ricordiamoci che questi in Italia non sono momenti normali,
Il discorso dell'editoria poi è drammatico
(basti pensare che nasce con le tangenti di Previti)

alla fine io credo che Wu-ming e gli altri(Evangelisti no,non centra niente)
sarebbe 100 volte + dirompenti
se decidessero uniti di abbandonare Berlusconi
ed uscire x qualche "etichetta indipendente"
Il tratto + distintivo del 77 è stata la nascita delle etiquette indipendenti ,+ musicali ma anche letterarie.

Non so ,l'editoria berlusconiana mi sembra semplicemente melma dove tutto si appiattisce,diventa uguale

Non riesco a capire come si possa parlare di "nuovo mondo" e contrinuare a seguire le vecchie vie

Le lamentazioni degli scrittori ,
poi, iniziano un pò a stufare
...quest'onda un pò corporastiva (che sembra aleggiare nelle parole degli scrittori)tutti uniti contro il nemico,
mi fa pensare a persone che vivono veramente in un altro mondo.

Alla fine il dilemma è se siano 2 ipocriti Luttazzi e Bocca che rompono i loro contratti e passano a Feltrinelli oppure sono Wu-ming,Dazieri(che fino a che non pubblicasse con Mondadori era molto molto meno conosciuto)Guzzanti ad aver capito tutto

...io Evangelisti in sta lista non ce lo metto, se no dopo bisognerebbe mettere anche quello di alcatraz e allora si che va tutto a ........

x Wu ming il problema si pone solo rispetto al rapporto che Wu-ming vuole avere con il movimento.
Certo che queste loro ultime scelte li stanno inesorabilmente allontanando da noi

Io in quella melma ho deciso di non seguirli +.
ciao

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"ultime scelte"
by Wu Ming 1 Monday, Jan. 06, 2003 at 1:12 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Ma quali "ultime scelte"? Preciso che Wu Ming ha SEMPRE pubblicato con Einaudi e che il contratto per Q risale al 1996, ben prima del sorgere del movimento (ma c'era chi era gia' in movimento da un bel pezzo).
Tu dici che saremmo piu' "dirompenti" se pubblicassimo solo con indipendenti, come con "Nemici dello Stato" (DeriveApprodi, 1999), senza provare a far passare cose come il no copyright presso l'industria culturale nel suo complesso? Noi non abbiamo assolutamente troncato il rapporto con le indipendenti e con l'autoproduzione (il nostro sito cos'e'? Non e' autoproduzione, comunicazione indipendente, di movimento?). Il punto e' che NdS ha venduto 1500 copie, tutte comprate dai soliti noti. Se e' un'opera conosciuta e' perche' l'abbiamo menzionata nella quarta di copertina di Q, cosi' un tot di gente l'ha cercata e infine l'ha scaricata gratis dal nostro sito (gia', perche' questa opzione continuate a dimenticarvela).
Q invece ha venduto 200.000 copie solo in Italia ed e' pubblicato in mezzo mondo, ha stabilito dei precedenti (appunto, il no copyright) che immodestamente riteniamo importanti, ha dato visibilita' e autorevolezza al progetto e - provate a negarlo - alla controcultura, alla "etica hacker" di questo paese e non solo. Prova a negarlo e ti tiro fuori ogni tipo di documentazione, rassegna-stampa, feedback dei lettori. Se oggi alcuni giornali ci concedono intere pagine per attaccare la SIAE, Microsoft, le leggi sulla proprieta' intellettuale, cio' e' interamente dovuto a quella visibilita'.
Idem per Asce di guerra: se lo avessimo autoprodotto, non avrebbe avuto alcun impatto misurabile.
In quante lingue va spiegato che Einaudi gode di uno statuto puramente autonomo, che il suo catalogo non puo' in alcun modo dirsi berlusconiano e che, come dice Sandrone, il rapporto di un autore come noi con Berlusconi e' paragonabile al rapporto tra chi affitta per una sera una sala di proprieta' comunale in una citta' amministrata dal centro-destra e il sindaco di quella citta'? E' vero, i soldi dell'affitto andranno forse a pagare una parte dello stipendio di sindaco, ma finisce li'. Non c'e' rapporto. Come ci ha scritto una nostra lettrice: "Non c'e' nulla che appartenga a Berlusconi che non sia anche di tutti". Vogliamo lasciare tutto in mano a lui senza tentare di riappropriarcene, di "piratare"?
Dopodiche', te li raccomando certi editori "indipendenti". Noi abbiamo avuto a che fare con cialtroni notevolissimi, pubblicare per loro e' stato un calvario. La correttezza di rapporti che c'e' con l'Einaudi e' roba extraterrestre rispetto allo schifo di Castelvecchi e all'inconcludenza di molti altri. Ma ripeto, continuiamo a supportare (anche economicamente) la comunicazione indipendente, come fanno i Chumbawamba ma piu' in piccolo, visto che noi coi libri che scriviamo non riusciamo a camparci e tuttora facciamo lavori molto proletari.

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lo stato e l'azienda
by lisa Monday, Jan. 06, 2003 at 1:40 PM mail:

Non voglio entrare nel merito della discussione, se non per dire che cmq io i libri di einaudi continuo a comprarli come si è sempre fatto, se non altro per i titoli che ha in collana. Dovessi rinunciare a leggere einaudi perché se l’è comprata berlusconi (se l’è comprata, non è che l’ha fondata) hai voglia.

Sono qui per un appunto a wm1. No, editare un libro con qualcuno non equivale ad affittare una sala comunale. Una cosa è il bene pubblico, una il profitto privato. L’esempio è fuorviante.

Postilla: non si possono fare paragoni fra un lavoratore fiat (per agnelli e compagnia) e chi con un potere contrattuale diverso decide di vendere la propria opera intellettuale. So che non hai fatto questo paragone, ma mi è venuto in mente con quell’ultima frase “facciamo lavori proletari” e con l’idea che di fronte al cavaliere siete nulla.
Gli scrittori hanno una responsabilità intellettuale.

E scelgono di esercitare come preferiscono. Se sono bravi, scrivendo per etichette indipendenti (decenti. Spero ce ne siano) e facendo così in modo che l’etichetta cresca, o per il mainstream piegandolo alle proprie volontà (almeno un po’. mi ricordate i 99 posse che con la grossa etichetta lavorano, ma impongono il prezzo del cd) e provocando comunque un “effetto trascinamento”.
Non capisco perché le due cose dovreppero essere in opposizione.

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lisa e bart
by lisa e bart Monday, Jan. 06, 2003 at 1:48 PM mail:

ciucciami il calzino!!

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So please..
by Bright Eyes Monday, Jan. 06, 2003 at 1:56 PM mail: a_las_barricadas@hotmail.com

Per carità, tutti possono pubblicare con tutti siamo in democrazia (certo almeno avessero la coerenza di non sputare nel piatto dove mangiano) quello che a mè personalmente suona fastidioso e che questi signori (i wu-ming in primis) si prendano la briga di criticare l'azione di certe aree del movimento (che vorrei ricordare esistono da ben prima che i wu-ming si facessero i fighetti alternativi)come quelle di infiltrati, ma allora loro che prendono i soldi dal nano pelato cosa sono? rivoluzionari?

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altre precisazioni
by Wu Ming 1 Monday, Jan. 06, 2003 at 2:14 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Per Lisa: no, il riferimento ai lavori proletari non era metaforico, era letterale. Al momento siamo un traduttore ex-facchino ex-magazziniere ex-postino ex-addetto alle pulizie, un commesso di biblioteca e correttore di bozze ex-buttafuori ex-lettore di contatori, un insegnante di arti marziali sottopagato, un operatore di una cooperativa sociale etc.

Non era per dire che di fronte a Berlusconi siamo "nulla". Abbiamo un potere contrattuale, certo, e lo usiamo per imporre le nostre condizioni: prezzo calmierato, liberta' di riproduzione, copertina realizzata da noi, cartoncino che non faccia l' "effetto-bandiera", caratteri piu' grandi per rispetto delle persone anziane, etc.

Certo che ne esistono di editori indipendenti o di movimento decenti, ma 1) molti non pubblicano narrativa, 2) si pubblica presso di loro per volontariato, per la causa. Noi per scrivere un libro dei nostri lavoriamo in media tre anni, tra ricerche e scrittura. E' giusto o no che tale lavoro venga ricompensato con un minimo di reddito?

Quanto alle polemiche di quell'altro: informati meglio, compagno. Noi abbiamo DIFESO il Black Bloc dopo Quebec e dopo Goteborg. E credo che l'abbiamo difeso anche dopo Genova, specificando che alcune azioni ci apparivano - e tuttora ci appaiono - a dir poco sospette e poco aderenti a quella tattica "storica" (l'attacco alla piccola proprieta' e ad automobili di proletari e' sempre stato espressamente condannato dal Black Bloc). Considero il Black Bloc una tattica che fino a Quebec ha dato un importante contributo al movimento. Oggi la trovo residuale, gia' disinnescata dal Potere. Comunque, non voglio rinfocolare polemiche.

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uh uh
by Bryan Fury Monday, Jan. 06, 2003 at 2:32 PM mail:

Cazzo certo che il buttafuori è un lavoro decisamente sottopagato ;-))
provate ad andare a lavorare (sottopagati) ad asfaltar strade invece di sparar cazzate!!

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si'
by WM1 Monday, Jan. 06, 2003 at 2:34 PM mail:

Sì, il responsabile della security alla porta in un circolo arci dove ogni sera c'e' una rissa tra diverse etnie e' un lavoro decisamente sottopagato.

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Noir Desir
by *.é Monday, Jan. 06, 2003 at 2:37 PM mail:

Questo e' un post di tot tempo fa. Riguardava i noir desir, l'ho ritrovato col motore di ricerca interno. per dire che spesso si incensano delle persone e se ne condannano altre basandosi semplicemente sull'ignoranza delle situazioni di entrambe.

---------

Nel post di cui a quest'indirizzo

<http://italy.indymedia.org/news/2002/08/70222.php>
si discuteva del rifiuto da parte dei Noir Désir di concedere l'uso di "Le vent nous portera" per uno spot pubblicitario. Tanto di cappello. Il problema e' che qualcuno, confondendo a bella posta due cose diverse, ne ha approfittato per tirare merda e dare lezioni di coerenza ai 99 Posse, "rei" di incidere per una multinazionale.
Anche i Noir Désir incidono per una multinazionale, e precisamente la Universal, di cui la Barclay e' una sotto-etichetta.
Non e' certo un crimine, dipende dagli spazi che uno riesce a conquistarsi e dai risultati che ottiene. La presenza dei Noir Désir dentro la Universal e' a dir poco conflittuale, l'11 marzo scorso Betrand Cantat ha approfittato della cerimonia Victoires de la music per leggere una dura "lettera aperta" a Jean-Marie Messier, presidente di Vivendi-Universal.
[Nel frattempo, la Universal e' coinvolta fino alle orecchie nel crollo del capitalismo finanziario americano]
Su Indy una discussione (molto animata) c'e' gia' stata a proposito di Wu Ming/Einaudi, e Wu Ming 1 intervenne in prima persona:
<http://italy.indymedia.org/news/2002/06/57487.php>
Che io sappia, nemmeno i 99 Posse hanno mai concesso l'uso di un loro brano per uno spot.


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x Brian
by vincebus Monday, Jan. 06, 2003 at 2:41 PM mail:

e tu quante strade hai asfaltato di recente?

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No title
by ((((M)))) Monday, Jan. 06, 2003 at 2:45 PM mail:

Dopo aver letto la vs nella mia testa risuana sempre
"meglio una uovo oggi o una gallina domani?"
probabilmente il tempo ci dirà chi ha ragione

Premetto che se c'è un libro di Einaudi o Mondadori che mi interessa lo compro,ma in questo caso il movimento non centra.
Che Evangelisti pubblichi x Mondadori ,non mi interessa nulla,fino a ieri probabilmente manco sapevo fosse un compagno.
Però se lo fanno persone legate al Movimento secondo me(sottolineo il secondo me)il discorso cambia.

un giorno sono andato a cercare "la società dello spettacolo"l'unica edizione disponibile sul mercato sembra essere un'edizione Mondadori con prefazioni di Freccero.
Non ce l'ho fatta .L'ho rimesso sullo scafale e me ne sono andato.
Magari un libro non così simbolico l'avrei preso lo stesso

Il discorso "visibilità" cui voi vi appellate....
sarà il tempo a dirci se avete avuto ragione voi.

e secondo me lasciate troppo in secondo piano(potrei dire lo saltate a piè pari)il discorso etico,
il fatto che Mondadori sia berlusconiana non x cause commerciali ma x gli sporchi tramacci(anche la Cirami nasce dal lodo Mondadori)di un gruppo di faccendieri che in questi ultimi anni abbiamo ben imparato a conoscere.
Ripeto viviamo in tempi eccezzionali.

Sul discorso poi Q , 200000 copie vendute,visibilità
visibilità ma x chi?
x il movimento o x Wu-ming?
Wu ming non è il movimento
Se Wu ming decide di prendere una certa posizione bene,
è la posizione di Wu ming ma ,x favore ,
lasciamo fuori il movimento
.cioè quando parlate di visibilà parlate come fosse una cosa che ci riguarda tutti e invece riguarda solo voi.
ciao

una cosa che vorrei fosse chiara è che non so la risposta giusta se sia meglio un uovo oggi o una gallina domani(io comunque continuo ad aspettare la gallina)

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precisazione
by ((((M)))) Monday, Jan. 06, 2003 at 2:52 PM mail:

visto che è stato tirato fuori un vecchio post
John Black , Ar., e ((((M)))) sono la stessa persona

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etica
by Wu Ming 1 Monday, Jan. 06, 2003 at 2:54 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Io ho parlato di visibilita' per la controcultura tutta (a cui noi ci dedichiamo da parecchi anni) e per l'etica hacker (in cui noi ci riconosciamo). Ho parlato di visibilita' delle tendenze no-copyright.
Non ho MAI stabilito l'equazione Wu Ming = movimento. Anzi, negli ultimi tre anni abbiamo cercato di spiegare in tutti i modi che non rappresentiamo il movimento, che non ne siamo gli "intellettuali organici" e, ultimamente, anche che non abbiamo nulla a che fare coi Disobbedienti.
Quanto al problema etico: Einaudi rappresenta una parte importante della tradizione antifascista e del marxismo italiano, nonostante certe recenti "cadute di stile" pubblicare per Einaudi significa ancora qualcosa, significa dover fare i conti con Fenoglio, Pavese, Calvino, Vittorini etc. e cercare di essere all'altezza del compito. Questa e' etica. Etica del rapporto col proprio lavoro, etica del rapporto coi propri lettori, etica del rapporto coi propri "antenati".
Giulio Einaudi ando' in bancarotta sul finire degli anni Ottanta e accetto' di far entrare la casa editrice nel gruppo Mondadori, ricevendo in cambio precise garanzie di indipendenza. Garanzie di cui noi ci siamo avvalsi e che anzi crediamo - nel nostro piccolo - di avere "forzato".
Questa e' etica. Etica dello scontro.

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x Wm1
by ((((M)))) Monday, Jan. 06, 2003 at 3:07 PM mail:

Tu dai x scontato che oggi Fenoglio, Calvino, Vittorini ,Pavese farebbero uscire i loro libri da Einauidi.

Quando loro pubblicavano là ,
Einauidi era comunista
una situazione un pò diversa da oggi non credi?

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by ((((M)))) Monday, Jan. 06, 2003 at 3:29 PM mail:

Scusa se insisto ma quando la controcultura va da Mondadori come si fà ancora a chiamarla così?
Non so se sia il segno dei tempi

Poi Pavese,Vittorini,Calvino,Fenoglio rappresentano la cultura ,
la controcultura è un'altra cosa,
anzi nasce anche contro questi signori.

Ma non ti sembra che Pazienza
letto sul cannibale o su frigider
avesse unaltro significato,
un'altro sapore
che sulle pompose raccolte della Baldini-Castoldi?
ciao

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dude...
by jj Monday, Jan. 06, 2003 at 3:41 PM mail:

senti...per darti una visione un po' globale della cosa (sto mooolto lontano da voi)...i proletari mangiano a macdonalds e comprano libri (se li coprano) a K-mart...il mondo e' cambiato si'...poi' il "comunismo" di allora che tu citi non mi sembra fosse una cosi' grande cosa.

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lllllllollllll
by MMMMM( )MMMMM Monday, Jan. 06, 2003 at 4:00 PM mail:

e comunque ,
sto lavorando le cose mi vengono fuori a pezzi,
se non volete essere scambiati x il movimento evitate prima delle prossime riunioni (tipo Genova)di rilasciare comunicati come quello vs(non sono riuscito a trovarlo)sulle moltitudini che tutta la stampa italiana(e anche grossi settori del movimento) ha identificato come manifesto culturale del movimento.Punto primo

puntosecondo
evitate di prendere posizioni così nette sulla presenza o meno del bb all'interno del movimento
la vs odiosa lettera dopo genova ,quella che voleva dividere il bb tra bb buoni e bb cattivi(e credo la principale responsabile di quella catena di odio che si è abbattuto su Wu-ming),non sembrava una lettera di persone (wu-ming) che da 3 anni cercano di distanzia

punto terzo a nessuno sano di mente verebbe in mente di scambiarvi x il movimento....
Io dicevo che a volte parlate(o parlavate) come se la vs

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dudeII...
by jj Monday, Jan. 06, 2003 at 4:08 PM mail:

...quindi "la controcultura" puo' (e secondo me per raggiungere il +grnde numero di persone, a volte, deve) essere (anche) un cavallo di troia che funziona in contesti e realta' non consoni alla controcultura stessa...

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ultima...
by Wu Ming 1 Monday, Jan. 06, 2003 at 6:47 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Prima cosa, quello sulle moltitudini non era ne' un documento politico ne' una dichiarazione programmatica ne' un comunicato stampa, era una specie di poema epico in prosa, scritto a nome di nessun gruppo preciso (tant'e' che e' stato utilizzato da realta' diversissime tra loro), e forse non ti sei accorto che NON era nemmeno firmato, tanto che L'Espresso lo recensi' qualificandolo come "anonimo" (era quella l'intenzione). Piu' tardi si diffuse la voce (peraltro vera) che fossimo stati noi a scriverlo, ma non l'avevamo diffusa noi, forse qualcuno che voleva usare il nostro logo come "fiore all'occhiello", non so. Ad ogni modo, noi non stiamo nell'occhiello di nessuno.

Seconda cosa, che su Wu Ming si sia "abbattuta una catena di odio" e' una affermazione che puo' ritenere veritiera solo chi passa la vita qua dentro o in circoletti dove ci si dà ragione ad nauseam tra quattro o cinque persone.

Terza cosa: la "controcultura" non fa parte della cultura? Le distinzioni nette tra cultura alta e cultura bassa, tra mainstream e underground, non fotografano mai la realta'. La Beat Generation, quintessenza e prototipo della "controcultura", non si rifaceva forse alla "cultura", a scrittori e poeti "di serie A" come Whitman, Blake, Poe, William Carlos Williams, Art Crane, Faulkner, Hemingway, Fitzgerald, Plotino...?

Quarta e ultima cosa (altra carne al fuoco:
I Clash non incidevano per una multinazionale, la CBS (riuscendo a imporre condizioni incredibili, come un triplo LP, "Sandinista!", venduto al prezzo di un singolo)?
Se e' lecito comparare i piccoli ai grandi, non ci vedo una gran differenza con quello che facciamo noi (che peraltro, a differenza di Strummer e compagni, continuiamo a produrre anche per gli indipendenti, come Fanucci e Derive Approdi).
I libri sull'America latina che Gianni Minà pubblica per Sperling & Kupfer sono generalmente apprezzati e ritenuti molto utili per comprendere le lotte in quel continente. Quella collana ("Continente desaparecido") e' inequivocabilmente di sinistra, tutti ci metterebbero la mano sul fuoco. Si da' il caso che l'editore sia Sperling & Kupfer, cioe' Mondadori. Ma nessuno sembra accorgersene.
Mi sembra che il nostro caso sia piu' un pretesto per mostrarsi fighi, duri e puri, che l'occasione per aprire un dibattito serio. Perche' senno' si citerebbero molti piu' casi, molte piu' apparenti contraddizioni, finendo per capire che la realta' e' complessa, non e' un film Disney.

Comunque, caro compagno, il problema non e' che le cose ti vengano fuori a pezzi, e' che citi cose di quarta mano, per sentito dire, senza aver prima cercato di informarti.

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Wu Ming 1
by airto moreira Tuesday, Jan. 07, 2003 at 4:55 AM mail:

"Seconda cosa, che su Wu Ming si sia "abbattuta una catena di odio" e' una affermazione che puo' ritenere veritiera solo chi passa la vita qua dentro o in circoletti dove ci si dà ragione ad nauseam tra quattro o cinque persone".


trovi?
a me risulta essere l'opinione di molti.
diciamolo, blisset era un'altra storia.

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A volte ho l'impressione...
by Paolo Tuesday, Jan. 07, 2003 at 9:05 AM mail:

A volte ho l'impressione che la sezione dei posts liberi di indymedia tiri fuori il peggio di ognuno di noi.

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ghetto
by *.é Tuesday, Jan. 07, 2003 at 2:14 PM mail:

ha ragione wm: dipende dal tuo concetto di "molti".
Esci dal ghetto e rompi la gabbia.

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il contesto
by 2maron Tuesday, Jan. 07, 2003 at 3:53 PM mail:

Aspetto l'idiota che scriva "SCIACQUATI LA BOCCA PRIMA DI NOMINARE JOE, FASCISTA PEZZO DI MERDA" e cazzate del genere.

Eh no caro M, se la tua controcultura è andare contro Fenoglio allora ficcatela nel culo!

Deficienti, non vedete che anche "Frigidaire" non è altro che un logo? Una vacca sacra, rigorosamente da adorare post-mortem, scommetto che anche ai suoi tempi era pieno di coglioni che scomunicavano, ma il Frigi di oggi -qualunque sia- voi lo sostenete? Stocazzo, voi lasciate morire di fame tutte le vere realtà di movimento, col cazzo che comprate libri indipendenti, e Mondadori è più figa di voi ad averli valorizzati, voi sareste stati solo capaci di farvi le seghe e scomunicare.
Tra vent'anni voialtri calvi e ingrigiti e inseriti e i vostri figli fighetti pontificheranno su quanto era libera e figa Giap ecc. ecc.
Voglio vedervi sostenere le realtà vive e operanti e affamate. Più facile sfruttare chi ha lavorato duro e si è fatto un nome e fregargli copie -se sono scrittori- o concerti -se sono musicisti- gratis, vero?
Più facile chiamare il nome di richiamo per la manifestazione (e se non viene alle votre condizioni-capestro accusarlo di essere venduto) che puntare sulle realtà indipendenti che avrebbero tanto bisogno del vostro sostegno, vero? Giàà, quelli indipendenti non sono sfruttabili, WM sì.

Andate pure a cagare, caricature di rivoluzionari in poltrona

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A
by Pietro Tuesday, Jan. 07, 2003 at 4:04 PM mail:

Credo che i Wu Ming siano tra le poche persone capaci di articolare un discorso sensato (a volte condivisibile, altre no) qui dentro e (soprattutto) fuori da queste quattro mura virtuali che troppo spesso pululano di zitelle inacidite. Certo, lavorare per il Biscione non è il massimo, ma questo cecchinaggio nei loro confronti mi disturba molto di più di quanto mi disgusti il fatto che loro pubblichino (indirettamente) per Mondadori. Quel tale che finì appeso a testa in giù in Piazzale Loreto (scusate, mi sfugge il nome) nel corso della sua esistenza disse un mucchio di cazzate, ma, come sempre capita agli idioti, dispensò anche qualche briciola di saggezza: "Molti nemici, molto onore", avete molti nemici anche (soprattutto) a sinistra perchè date fastidio, siatene fieri.
Continuate a fare quello che sapete fare. A volte state sulle palle anche a me, ma non ho mai messo in discussione
1) la vostra bravura come narratori (in senso ampio)
2) la vostra buona fede.
Potrei chiedervi di essere un pò meno boriosi, superbi ed altezzosi, ma sarebbe come chiedere a Varenne di trottare più piano.
Saluti...

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così
by io Tuesday, Jan. 07, 2003 at 5:58 PM mail:

Stop Wu Ming! Now!

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x WM
by ((((M)))) Tuesday, Jan. 07, 2003 at 8:07 PM mail:

Intanto devo denunciare la superiorità di Wm nei miei confronti nell'uso della parola(scritta,parlata non so).
Il computer poi ,essendo io un troll,accuisce ancora le distanze.
Lo dico perchè mi sembra un pò con WM di giocare sempre in trasferta.

Intanto una precisazione "Non odio,non ho mai odiato WM e sinceramente a meno che non vengano a "soffiarmi"una morosa
o a pisciarmi sul lavandino in cucina(quello del bagno si può ancora discutere)o cose simile credo non li odierò neanche nel futuro.



Sul discorso delle moltitudini forse voi non avevate quell'intento ma ampi settori della stampa e del movimento lo hanno quasi come un manifesto programmatico.Stop
prendo atto delle vostre precisazioni

Sul discorso Major -indipendente mi sembra di aver detto di non voler essere dogmatico,
prova ne è che io 54 l'ho comprato,
e non esiterei a comprare un'altro disco come Sandinista.
Anche sul discorso WM mondadori ,io non mi permetto di dire WM sbaglia,se alla fine dimostrate di aver avuto ragione ,credime ne sarò contento .Ho solo espresso un commento sulle riserve che ho sulle strategie wumingiane(che sono in ogni caso cosa loro).Stop.
.

Effettivamente ultimamente sono stato troppo tra le montagne(dove stavo)e Indymedia(che mix)
e forse è giunto il momento che mi faccia 2 passi.

<<< La Beat Generation, quintessenza e prototipo della "controcultura", non si rifaceva forse alla "cultura", a scrittori e poeti "di serie A" come Whitman, Blake, Poe, William Carlos Williams, Art Crane, Faulkner, Hemingway, Fitzgerald, Plotino...? <<<<
E' un affermazione tosta, di 2 confesso di non aver mai sentito il nome......
ma secondo me queste influenze erano di sicuro secondarie, a chi vuoi gliene fregasse di Plotino?Tra i Beatnik...Ma dai
o tu stai parlando di elitè,e vedi la Beat generation come un movimento nato sulla scia di alcuni scrittori(e hai ragione)...oppure....
il punk(che conosco meglio)nasce quando nascono
i Sex pistols I Buzzcock,i Clash o...
sono nati prima i punk o i gruppi punk?
La beat generation o gli scrittori B.G.?
E se qualcuno nei Sex Pistol conosceva Debord vuol dire che il punk è un movimento situazionista?
Che Debord abbia influenzato il movimento Punk?
ma x favore saranno stati in 5 a conoscerlo durante quei tumultuosi anni londinesi
e PLotino??? i credo che la sola droga(tutta quella che girava senza distinzione) abbia avuto mmoolttisssssima + influenzadi quanta ne abbia avuta Plotino,Whitman,Poe e compagnia bella.Secondo me tu tra le righe parli di avanguardie.....





Last but not the least

<<<Comunque, caro compagno, il problema non e' che le cose ti vengano fuori a pezzi, e' che citi cose di quarta mano, per sentito dire, senza aver prima cercato di informarti. <<<<
questo mi ha fatto girare un pò le palle,
non il caro compagno(questo mi ha fatto tenerezza erano almeno 25 anni che non succedeva)...ma non dimenticare che ci sono tante altre individualità in questo movimento e non sempre facilmente identificabili...
poi quarta mano, perchè è la quarta volta che qualcuno ti dice la stessa cosa?
E guarda proprio xchè credo di non averti detto niente di trascendentale,
che non vedo perchè dovrei riciclare materiale di quarta mano (addirittura...neanche di seconda....ma quanto rincoglionito devo essere) x dire quello che ho detto.Bho
Comunque ...và bene così...credo che a volte il pc tenda un pò a estremizzare le situazioni.
ciao


x paolo
<<<A volte ho l'impressione che la sezione dei posts liberi di indymedia tiri fuori il peggio di ognuno di noi.<<<

non capisco a cosa ti riferisci.A me è sembrato un threads molto civile.Ti ripeto qualcuno ha postato un articolo su una polemica in corso e qualcun altro ha aggiunto il suo commento.WM ha risposto.Dove vedi il peggio di ognuno di noi?



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postilla in extremis
by Wu Ming 1 Tuesday, Jan. 07, 2003 at 8:30 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Solo una cosa:
ho sempre avversato le ricostruzioni fighette/intellettualoidi sul punk come "derivato", "influenzato" etc. dai situazionisti.
Poi sono abbastanza d'accordo, rispetto a certe flamewars che ci sono su Indy questo thread e' stato abbastanza civile, a parte uno o due cazzoncelli, ma li perdoniamo, va'...
ad maiora,

R.

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e perdoniamoli va
by flora purim Tuesday, Jan. 07, 2003 at 8:51 PM mail:

che tanto tu sei bello, fico, intellettuale
e ora con la Mondadori pure ricco.

ma che tte freca di questi quattro stronzi ignorantelli, abbarbicati dietro un pc?
suvvia Robe'

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x flora
by vincebus Tuesday, Jan. 07, 2003 at 10:34 PM mail:

ecco come far ri-precipitare nei gorghi di melma un thread interessante, interessante a prescindere dall'essere d'accordo con questa o con quella posizione. flora, come molti, passeggia col suo cane su questo NW e se ne va lasciando una scia di merda.

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no
by flora Tuesday, Jan. 07, 2003 at 11:31 PM mail:

una lieve poetica scoreggia

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flora
by ......... Wednesday, Jan. 08, 2003 at 1:03 AM mail:

...e sicuramente te sei magnata quarcosa de triste...

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......
by flora Wednesday, Jan. 08, 2003 at 3:01 AM mail:

si, di solito sublimo col jazz, ma stasera proprio non potevo, pure le artiste tirano peti.

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A Passage to Italy
by Luther Blissett Wednesday, Jan. 08, 2003 at 3:56 PM mail:

"La politica è impegno dal basso, partecipazione e fermento di variegate "moltitudini" e, in ultima analisi, anche sporcarsi le mani con l'impegno più difficile: quello costante, fattivo e non necessariamente "visibile". [...]
La rivoluzione è lenta e faticosa, non potrebbe essere altrimenti, e in questa guerra non servono profeti giunti ad insegnarci come "mondar lo mondo" o eroi senza macchia, ma piuttosto gente "normale con le macchie" che si fa il culo in modo "normalmente contraddittorio" dando testimonianza del suo impegno quotidiano, per piccolo che sia, coi fatti e la sostanza delle azioni."




excerpt from


*A Passage to Italy*


by Luther Blissett, april 2006

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questioni di stile
by jaromil Wednesday, Jan. 08, 2003 at 7:54 PM mail:


dar contro a chi si fa pubblicare "roba molto valida"(*) dalla mondadori senza poi riuscire a scrivere e pubblicare "roba molto valida"(**) significa spalar merda a vanvera, ma i ragazzini cresceranno e scopriranno che significa scrivere, no?


rispetto chi scrive bene, anzi rispetto l'opera che e' quella che piu' mi interessa.
e mi piace che costi poco, senno' la rubo.

ma mi piace anche che non si tratti di una casa editrice del gruppo fininvest come mi piacerebbe che i palestinesi smettessero di bere cocacola di fabbricazione israeliana.

penso che "scrittori di un certo tipo"(*) possano guardarsi intorno un po' meglio e provare magari ad investire le proprie qualita' ed abilita' su canali di distribuzione "alternativi"(***)

con la shake lo fecero, e' possibile.

certo e' che significa farsi il mazzo.

buon non-lavoro ;)




* personale giudizio stringato quanto generico sugli scrittori coinvolti nel thread, qui ed altrove

** ce ne sono, ce ne sono

*** neologismo di trent'anni fa

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Ci va una bella forza per lanciare un piano a coda lunga in alto mare
by AirtoFlora Wednesday, Jan. 08, 2003 at 11:05 PM mail:

"Nessuna virtù rimane a lungo nascosta, nè le reca danno l'essere stata nascosta: verrà il giorno che sarà tratta in luce dall'oblio in cui l'aveva cacciata l'invidia dei contemporanei. Chi pensa agli uomini della sua generazione non vivrà per i posteri.
Seguiranno migliaia e migliaia di anni, migliaia e migliaia di uomini (e magari qualche rivoluzione): a questi devi guardare.
Anche se l'invidia avrà imposto a tutti i tuoi contemporanei il silenzio su di te, verranno i posteri a giudicarti con animo sereno, senza avversioni nè simpatie.
Se dalla fama viene alla virtù un qualche premio (Mondadori) neppure questo va perduto.
Non ci toccherà - è vero, maledicion- quello che diranno di noi i posteri; tuttavia non cesseranno di onorarci, anche se non potremo sentire. A ciascuno di noi la virtù darà la sua ricompensa o in vita o dopo la morte, purchè la seguiamo con sincerità, e non ce ne serviamo come ornamento esteriore, ma rimaniamo sempre gli stessi, sia che sappiamo di essere guardati, sia che siamo presi alla sprovvista.
Non giova la simulazione. Un volto imbellettato non fa effetto che a pochi. La verità è sempre la medesima in ogni sua parte. Le false sembianze non hanno alcuna consistenza: attraverso il velo sottile della menzogna , agli occhi di un attento osservatore traspare la verità"

E Mondadori sia.
Ai posteri l'ardua sentenza.
Nel frattempo...Diavolo Rosso dimentica la strada, vieni qui con noi a bere un'aranciata, contro luce tutto il tempo se ne va

AirtoFlora

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invertiamo i fattori e il prodotto CAMBIA
by D. Thursday, Jan. 09, 2003 at 3:55 AM mail:

Sono solidale con tutti coloro che lavorano per Mondadori e che preferirebbero un altro proprietario della casa editrice. Poi vorrei dire che il problema vero è
quello che si porrebbe nel momento in cui la Mondadori desse il benservito a Wu Ming o a Evangelisti o a Brizzi o a chiunque altro, perché "di sinistra".
Fino a quel momento, dobbiamo godere del fatto che nonostante la proprietà, Mondadori non opera censure di questo tipo al suo interno. Inoltre vorrei aggiungere che l'accusa di incoerenza è facile da lanciare, così facile che
difficilmente ha una vera forza. Aneddoto: un mio amico francese di sinistrissima mi ha detto un giorno, dopo la vittoria elettorale della Casa delle Libertà qui da noi, che non avrebbe più acquistato nessun prodotto made in Italy. La volta successiva l'ho incontrato mentre andava a votare
Chirac per evitare Le Pen. (Io, per conto mio, non ho ancora decretato alcun embargo nei confronti del Pernod).
Ma vorrei anche dire che bisogna fare attenzione a liquidare con troppa leggerezza accuse come quelle di cui stiamo parlando. Sono la versione sciocca e impoverita di una posizione che non è demente in sé. Chiunque oggi
sa che sul campo della libertà di informazione in Italia siamo in un momento cruciale. Bisogna perciò argomentare che la presenza di Evangelisti, per esempio, in seno alla Mondadori è un segnale positivo e che invece, al
contrario, un segnale negativo sarebbe il suo allontanamento dalla casa di Segrate. Questo è un briciolo più complicato che dire a Evangelisti: "Dovresti andartene per essere coerente!". Ma proprio solo un briciolino.
Possibile che non si possa chiedere un simile minuscolo sforzo a uno che scrive sulla carta stampata? Anche chi non fa nessuno sforzo di comprensione delle cose e poi ne scrive, fa un brutto servizio alla libertà di informazione. La usa male.

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mmmmmm...
by morgana Thursday, Jan. 09, 2003 at 8:08 AM mail:

<<<Aneddoto: un mio amico francese di sinistrissima mi ha detto un giorno, dopo la vittoria elettorale della Casa delle Libertà qui da noi, che non avrebbe più acquistato nessun prodotto made in Italy. La volta successiva l'ho incontrato mentre andava a votare
Chirac per evitare Le Pen. (Io, per conto mio, non ho ancora decretato alcun embargo nei confronti del Pernod)<<<

scusa prova a rileggere

mi dici cosa centra questo discorso?Non trovo il nesso con il resto del threads

poi qua a parte l'articolo avvenuto nella ML di WM,nessuno parla di Evangelisti,almeno qua mi sembra che di Evangelisti e Brizzi non gliene freghi proprio nessuno.
Mentre i WM che piaccia o no è uno di noix cui magari gli si dice qualcosa proprio x questo,gli altri sinceramente non so possono andara a fare in culo in quasiasi casa editrice di loro gradimento,e di questo qui su indymedia non interesserà assolutamente nessuno.

Poi Brizzi come scrittore mi sembra giunto al capolinea(e da un pezzetto)...........fra l'altro la notizia che J:Frusciante(quello vero)è rientrato alla grande nel gruppo a tolto incisività anche a quella storia.ciao

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Su Evangelisti
by Matteo Friday, Jan. 10, 2003 at 7:02 PM mail:

Scusa Morgana, una piccola informazione: Valerio Evangelisti e' un compagno di movimento, ha sempre fatto riferimento all'autonomia di stampo piu' "classico" (piu' Scalzone che Negri), ha diretto per anni la rivista "Progetto Memoria" (poi ribattezzato per qualche numero "La Comune").

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black flag
by *.é Friday, Jan. 10, 2003 at 7:17 PM mail:

Aggiungo che con "Black Flag" ha scritto uno dei romanzi piu' radicalmente anti-imperialistici e anti-yankee che abbia mai letto.

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Ammenda
by Morgana Friday, Jan. 10, 2003 at 7:51 PM mail:

Oggi mi sono comprato
Romanzo Criminale di G. de Cataldo
Album bianco 2 diF:FABBRI
segnalati da WM nella recensione di La banda bellini
quando avrò finito
proverò questo Black fag
comunque faccio ammenda fin da adesso x la mia scarsa conoscenza su Evangelisti.Sorry(((())))

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HEIL HITLER
by PASQUALE Saturday, Jan. 11, 2003 at 1:57 PM mail:

Bravi Ragazzi, anti-imperialisti ve vojo.
Il vero Impero solo uno può ricostituirlo, e quell'augusta mente è il mitico, l'eterno ADOLFO HITLER, gloria dell'Europa Occidentale.
Quando ritonerà staremo tutti meglio!
A morte l'America e tutte le plutocrazie occidentali, lunga vita al Reich, è la Germania la nostra vera patria, morale e spirituale.
Saluti a tutti, Heil Hitler.

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razza superiore
by vincebus Saturday, Jan. 11, 2003 at 2:03 PM mail:

Non e' un nome molto ariano, "Pasquale"...

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PAZIENZA
by PASQUALE the BEST Saturday, Jan. 11, 2003 at 2:14 PM mail:

E vabbè, ke cce voj fà!
CMQ non è tanto importante la forma, il nome e le inezie quanto la sostanza.
Io sono nel corpo, nel cuore e nello spirito................ARIANO!!
Lunga vita al REICH, a presto KAMERATI!

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x (((M)))
by Dick Hebdige Saturday, Jan. 11, 2003 at 6:17 PM mail:

Mi sembra non sia Wu Ming a confondere controcultura e "avanguardia":
sei tu a usare come sinonimi "controcultura" e "subcultura giovanile":
mi pare che confondi la "Beat Generation" (un movimento abbastanza preciso) con i "beatniks" che - come teddy boys, mods, skins etc. - erano una subcultura giovanile.
"Subcultura" non e' un giudizio di valore, sta a indicare un "sottoinsieme" della cultura (nel senso dei costumi etc.)
Il termine "controcultura" fa riferimento a una realta' piu' strutturata e autoconsapevole, a un movimento, mentre il termine "subcultura" fa riferimento a un fenomeno spontaneo e meno auto-riflessivo.
Il punk, per dire, parti' come subcultura poi con l'hardcore e' diventato controcultura.
Quando si parla di "Beat Generation" si intende dire non tanto un'elite o una "classe dirigente" ma una rete di autori e artisti come Kerouac, G. Corso, Burroghs, Ferlinghetti, N. Cassady e tanti altri.

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+ o -
by Wu Ming 1 Saturday, Jan. 11, 2003 at 6:47 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Piu' o meno...
In realta' le subculture giovanili in senso classico non esistono quasi piu', dopo il punk si e' fatto sempre piu' breve il periodo che trascorre tra la nascita di una subcultura e la sua trasformazione in controcultura, con strumenti e reti di comunicazione, anche momenti di riunione: penso all'hip-hop con le sue conventions o ai giovani hackers con i loro meeting e installation parties (nomino intenzionalmente le due subculture/controculture piu' influenti degli ultimi vent'anni). E anche le subculture di un tempo (penso agli skinhead, tanto di destra quanto di sinistra) sono rinate come fenomeni ibridi, subculturali e "controculturali" allo stesso tempo (gli skin hanno le loro etichette indipendenti, i loro siti e fanzines, i loro raduni, il loro dibattito, e soprattutto non sono composti solo da giovani).
Insomma, e' tutto piu' sfumato rispetto a quello che scriveva il tuo omonimo a fine anni settanta. Non sto li' a scomodare analisi sociologiche ecc. ma credo dipenda anche dal fatto che gli aderenti a una subcultura diventano grandi e questo costruisce una memoria collettiva, una "tradizione", e anche un'ideologizzazione (non mi viene una parola migliore) dei segni; poi l'ex-teenager che comincia a lavorare porta le sue nuove competenze - e nuovi punti di vista - in dote a quello che pian piano si trasforma in un movimento, in "controcultura".
Comunque, per l'epoca beat la distinzione rimane valida.

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scusate
by leo Wednesday, Apr. 02, 2003 at 10:35 PM mail:

ho trovato solo ora questo bel thread
intervengo difendendo la pubblicazione con autoproduzione e fanculo Mondadori poi a Wu Ming dico, senza troppe seghe mentali che Q ha venduto tot copie perchè E' PIACIUTO mentre Nemici dello Stato no.
Semplice? ogni tanto farsi le pippe non va bene.
ciao

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bravo
by Wu Ming 1 Thursday, Apr. 03, 2003 at 11:31 AM mail: giap@wumingfoundation.com

Ma che bella analisi.
Nemici dello Stato e' stato tirato in 2000 copie (il massimo che poteva permettersi Derive Approdi), le ha esaurite tutte (quindi e' un successo), poi non e' stato ristampato perche' gli autori non hanno tempo di riaggiornarlo e ha poco senso ripubblicarlo cosi' com'e'.
Dal nostro sito e' stato scaricato all'incirca diecimila volte, quindi evidentemente c'e' domanda.
Poi, se non e' piaciuto a te, son cazzi tuoi.
Q, invece, e' pubblicato da una casa editrice che puo' permettersi una distribuzione capillare e ristampe da ventimila copie, come quella del mese scorso.
Poi, e' chiaro che vende perche' piace. Ma per farselo piacere, la gente deve poterlo trovare. E' quello il prerequisito di *tutti* i discorsi.

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appunto meno pippe
by thedrillerkiller Thursday, Apr. 03, 2003 at 11:55 AM mail: thedrillerkiller@yahoo.it

Non capisco dove si voglia arrivare continuando a sbattere la testa contro il muro...Mondadori fa schifo?
certo mondadori mi fa schifo come mi fa schifo Berlusconi e mi fa schifo medusa e mediaset e tutto il resto fa schifo...
ma allora, basta non leggete più un cazzo di libro non andate più al cinema non comprate più un cazzo di niente e soprattutto amici andate in giro a piedi perchè la benzina a chi la pagate?
Però a questo punto non rompete i coglioni a Wuming o a Evangelisti o ai pochi scrittori validi che ci sono in questo paese perchè a me sembra che tutte queste critiche siano fatte a priori ma dei contenuti che mi dite?

e delle dispute sul copyright che wuming porta avanti da anni...se voi avete scelto di combattere il sistema standone fuori allora vi dovreste trasferire su Marte e se c'è qualcuno che cerca di farlo dall'interno (in buona fede) non è detto che abbia la vita facile o che sia un traditore...

fiato sprecato!

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per il killer
by ? Thursday, Apr. 03, 2003 at 12:56 PM mail:

se io sono costretto ad usare l'auto per lavorare, perchè vivo in un posto dove non ci sono mezzi pubblici, e se ci sono i loro orari non sono adeguati ai miei, allora in un certo senso la benzina la devo pure fare, senno' non vado a vivere su Marte ma su Morte.
che c'entra questo con la scelta di pubblicare per Mondadori?

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Lo vedremo
by drallirduab Friday, Apr. 04, 2003 at 3:33 PM mail:

Lo vedremo se alla fine sara' stato piu' utile imporre dal basso il no-copyright a grandi soggetti economici o starsene in un angolo a farsi delle seghe su chi e' meno "compromesso col sistema".

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é
by : Friday, Apr. 04, 2003 at 3:50 PM mail:

Certo che la vedremo ! ma non categorizzare troppo le persone...dove sta scritto che chi è contro il pubblicare x Marina Berlusconi debba x forza vivere in un angolo a farsi seghe.Boh
Non esiste solo il bianco e il nero.

Da parte mia posso dire che storicamente tutti i gruppi musicali degni,una volta firmato x le major, in primis perdono grande parte del loro vigore poi nella maggioranza dei casi si dividono tra mille scazzi.
Vedremo quando i soldi inizieranno a girare

comunque è stato aperto un forum sull'argomento
http://italy.indymedia.org/forum/viewtopic.php?t=389

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Wuminghi/Evangelisti
by h.k. Friday, Apr. 04, 2003 at 4:43 PM mail:

un'oretta per rileggermi tutto questo thread compresa l'intervista a evangelisti e wm1.
risultato: fate un po' come ve pare, io non me la sento di giudicare.
ciao

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appunto
by *.é Friday, Apr. 04, 2003 at 7:02 PM mail:

I wuminghi hanno firmato per l'Einaudi nel '96, sono passati sette anni, mi pare che abbiano retto molto bene la prova: non si sono spoliticizzati, non si sono moderati, non hanno ceduto sul no-copyrioght, che cazzo d'altro si vuole da loro?

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appunto
by *.é Friday, Apr. 04, 2003 at 7:02 PM mail:

I wuminghi hanno firmato per l'Einaudi nel '96, sono passati sette anni, mi pare che abbiano retto molto bene la prova: non si sono spoliticizzati, non si sono moderati, non hanno ceduto sul no-copyrioght, che cazzo d'altro si vuole da loro?

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un bacio in bocca!!
by fans Friday, Apr. 04, 2003 at 7:04 PM mail:

bacio bacio!
vogliamo il bacio!

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???
by la vecchia Friday, Apr. 04, 2003 at 8:44 PM mail:

appunto vedremo quando i din din inizieranno a girare.
WM 1 è sempre stato esplicito su questo punto.
Devono ancora lavorare x vivere
poi io se leggi bene non sostengo niente di assoluto.Se mondadori pubblica qualcosa che mi può interessare lo compro.Trovo "Ascie di guerra" un gran bel libro,ma questo non significa che io non possa tranquillamente(tu sei così tranquillo?)dissentire sulla necessità di uscire con Mondadori.Approposito ma tu CHECCAZZO vuoi

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Wu Ming 1
by altri chiarimenti Saturday, Apr. 05, 2003 at 12:38 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Ho fornito altri chiarimenti sul forum, il thread e' questo:

http://italy.indymedia.org/forum/viewtopic.php?p=5702#5702

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bravvo
by Wi King 2 Saturday, Apr. 05, 2003 at 1:41 PM mail:

queto Wu Ming 1 mi piace poppio tanto tanto.
Ero già un asiduo suo letore, ora che lo leggo anche qui la mia tima è aumentata a dismisura.
Bravo Wu Ming 1, continua così poi se ti fai i soldini e meti su una casa editoria tutta coppileft con tante donazzioni anche per indymeddia
ciao, con tima
Wk2

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O SI DICE TUTTO O SI TACE
by Giuseppe Tuesday, Jun. 24, 2003 at 10:34 AM mail: intramel_box@yahoo.it

Cari amici, è con grande disappunto che noto come gli interventi di del papa siano stati vistosamente tegliuzzati per dare maggior spazio (e con lo scopo evidente di dar ragione) a wu ming 1. Peccato. Ero un vostro affezionato utente, ma questo far pendere la bilancia da un lato mi puzza un po'. Non conosco bene il giornalista, ma a me le giustificazioni dei wu ming sembrano un po' campate in aria. Chi sta in prima linea si becca i proiettili, chi gioca su due tavoli non perde mai, ecco la verità. meglio allora lo sconosciuto Del Papa che quei bravi ragazzi dei Wu Ming (ottimi scrittori peraltro), che mi sembrano come quei pupazzi dal sederone tondo, che sono fatti in modo da non cadere mai. Troppo facile. Troppo comodo. Se si è tanto svegli da afferrare il cambiamento dei media (vedy copyleft, geniale, anche se non l'hanno inventato loro ci vuole fegato ad applicarlo... bravi!) bisogna esserlo abbastanza da sentire da che lato fischia il vento. Troppo facile prendersela con un giornalista che ti critica... Usino le loro forze per dare del buffone a Berlusconi, ma davvero, senza sporcarsene le mani. E accettino le critiche: nessuno ha ragione per sempre. non ci si abbona a queste cose.

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RISPOSTA A WU MING 1
by Yakobatchee Tuesday, Jun. 24, 2003 at 12:00 PM mail: yakobatchee@katamail.com

Rispondo punto per punto immaginando di essere del papa (e scusandomi con lui, che di certo saprebbe farlo meglio di me, ma forse è troppo disgustato). Sono un lettore, tanto dei wu ming (via download) che del mucchio (felicemente abbonato).

>Da che pulpito viene la predica a Valerio di "usare troppe >parole". Se c'e' uno che e' diventato prolisso, quello sei >tu. I tuoi sfoghi sono sempre piu' lunghi, ripetitivi, >monocordi; ti leggo con sempre maggiore difficolta'.

non sono d'accordo; e non fare lo gnorri, hai capito bene a cosa si riferiva- tante parole per non rispondere nulla.

>Forse, prima di emettere le sentenze di condanna, il tuo >personale Tribunale del Popolo dovrebbe informarsi sui >percorsi individuali di chi processa.
>Non depone a tuo favore affermare che non avevi mai >sentito nominare Evangelisti prima dell'intervista sul >Mucchio.
>Perche' così disinneschi la carica della tua critica, e >passi da disinformato e superficiale.

io francamente mi baso su quel che vedo. non m'interessa sapere cosa mangiate a mezzogiorno, ma da lettore, quel che scrivete e il vostro comportamento da scrittori. scrivere per einaudi oggi è un'incongruenza, dal mio punto di vista. credo peraltro che del papa non si sia perso nulla a non leggere i polpettoni di eymerich. E d'altronde anche voi fingete di non conoscere quasi per nulla Eco.

>Quanto a noi - non ci menzioni ma alludi - se uno non >vuole (indirettamente) dare soldi all'azionista di >maggioranza del gruppo >Mondadori, ha la possibilita' di >scaricare gratis i nostri libri dalla rete, dato che li >abbiamo liberati dal copyright.

è quel che ho fatto (anche perché scrivete benissimo). Ma smettetela di mettere il copyleft come scudo contro ogni conflitto ideologico: non è così che funziona. Siete VOI, non i lettori, a dover scegliere tra l'idealismo e l'accettazione dello stato delle cose. Non siete più degli scrittori sfigati: avete uno status tale da poter fare un contratto ovunque, e con chiunque. Dunque, essere stati a casa Einaudi da anni non giustifica lo starci ancora. O meglio, ognuno sta dove vuole, siete padroni. Ma come diceva acutamente Montanelli, la mafia comincia con l'accettare un piatto di pasta amichevolmente offerto da qualcuno. Io da siciliano ne sono convinto.

>Certo che non ci entusiasma che Einaudi per salvarsi il >culo sia entrata nel gruppo Mondadori: guardiamo con >speranza a un futuro in cui il Berlusca vada in malora, in >esilio o entrambe le cose, e i suoi artigli siano >costretti a mollare certe prese, se non tutte.

in genere in esilio vanno gli scrittori contrari al regime. quelli coraggiosi. oppure gli ex dittatori, inseguiti a pietrate da tutti quelli che prima mangiavano nel loro piatto. la vita è fatta di scelte.

>Daremo ogni possibile contributo perche' questo accada. >Nel frattempo, e' comunque troppo facile e semplicistica
>l'equazione "pubblicare per il gruppo Mondadori" >= "lavorare per Berlusconi". Perche' allora si arriva a >dire che chi compra il fumo per strada e' un mafioso >quanto Toto' Riina.

beh, chi lo compra (forse) no, ma chi lo produce...


>La struttura aziendale del gruppo e' complessa, per nostra >esperienza il Berlusca non esercita alcun controllo >nemmeno indiretto, e' un'entita' piuttosto remota che per >fortuna ha ben altri grattacapi, ed Einaudi continua a >tenere in catalogo e
>pubblicare materiali radicali, "scomodi", non omologati
>(da Marx a Benjamin, da Vittorio Foa a Mario Tronti, da >Adorno a Polanyi, da Asor Rosa a Herzen, da Stiglitz a >Evangelisti).

Ci mancherebbe altro! Dobbiamo pure ringraziarlo, suppongo. Però parlate a bassa voce, sennò si segna i nomi.

>Ma il punto e' forse un altro: prima di rispondere con >furore a Valerio e cominciare a compilare "liste nere" >secondo i principi di un maccartismo rovesciato, dovresti ->da bravo giornalista - raccogliere qualche informazione >sui protagonisti del "malcostume" che attacchi:
>informazioni sull'impegno quotidiano (mentale e fisico) >nei movimenti, sull'appoggio completo e appassionato alle >dinamiche di >autogestione e autoproduzione e all'editoria >indipendente (grazie a una quarta di copertina Einaudi >abbiamo dato visibilita' e
>spazi a Derive Approdi), last but not least sulle magagne >degli altri gruppi ditoriali/multimediali.

non è questione di liste nere, non girare le carte in tavola. non è su queste cose che si basano le accuse di del papa, che credo vi riconosca anche molti meriti. La questione è una, una sola: combattere il nemico dall'interno suona come una presa per i fondelli.

>Mondadori inonda le librerie? Ma le librerie *di chi*? >Come giustamente faceva notare qualcuno su Indy, un certo >gruppo "di sinistra" sta avanzando nelle citta' a mo' di >schiacciasassi, imponendo una pax romana nel settore >distribuzione e vendita,
>soffocando le piccole librerie, impadronendosi di tutto e >imponendo un regime di monopolio non meno pernicioso di >quello sulle tv...

D'accordo... infatti non è che berlusconi sia l'unico *cattivo* in italia. Non ci sto a queste semplificazioni, stai sviando il discorso. Troppe parole, ha ragione del papa.

>..con la differenza che quest'ultimo e' molto piu' >facilmente aggirabile, dal momento che tale situazione non >ha impedito (anzi!) >che negli ultimi due anni in Italia >ci fosse un'escalation di conflitti, conflitti che si sono >espressi in forme originali, viaggiando
>sulle ali dell'esempio contagioso, nutrendosi di >autonomia, con la creazione o la riscoperta di reti che >per comunicare non hanno bisogno dei media ufficiali:

aggirabile? ma che dici? io non riesco più a vedere un tg e tu mi dici aggirabile? ma vivi in italia o dove? e credi che sessanta milioni d'italiani abbiano internet? credi che davvero l'italia sia mossa da un fermento di rinnovamento? A malapena la sinistra (e che brutta sinistra!) ha beccato qualche voticino in più alle elezioni. Io la vedo nera.

>la CGIL e' stata costantemente >oscurata/bistrattata/demonizzata, eppure ha portato >milionate di persone in piazza e per la
>prima volta si radica anche nell'atipico, vedi le lotte >dei dipendenti TIM e OMNITEL, le vertenze coi portali >Internet etc.
>Forse, ammantato nel tuo pessimismo un po' snob, impegnato >nello stracciarti le vesti, non ti sei accorto di questo >risveglio delle lotte che non ha pari in nessun altro >paese europeo.

con quali risultati? e poi non è così, te l'assicuro: in francia sì che sta scoppiando tutto, e per molto meno. Uno sciopero alla settimana, per mesi interi. Una nazione in ginocchio una volta alla settimana. Te l'immagini in Italia? Qui uno sciopero generale all'anno (passato sotto silenzio), qualche girotondo davanti alle (tele)camere e un referendum dimenticato. c'è proprio da gioire, siamo in piena rivoluzione, come no. Al massimo andiamo pigramente a votare, una volta l'uno e non ci ve bene, allora l'altro, sbadigliando.

>Risveglio che unisce sinistra, estrema sinistra e >cattolici di base e che sta esercitando una forte >pressione dal basso, con conseguente calo verticale della >popolarita' del premier, lento sfaldamento della >maggioranza, Vaticano colto alla sprovvista e costretto >alla schizofrenia (rimuovono don Vitaliano e al contempo >alzano i toni del loro "anticapitalismo" di maniera), con
>conseguente imbarazzo dei cattolici della maggioranza
>(l'UDC costretta a dichiararsi contraria alla guerra in >Iraq), settori della >Confindustria che si smarcano >perche' questo governo e' oramai disfunzionale anche dal >punto di vista capitalistico: provoca troppi conflitti, >destabilizza.

mi sembra che per amor di dialettica tu stia descrivendo una situazione che non c'è, mi sembra che per rispondere alla fosca rappresentazione del mondo di del papa (sì, spesso toppo fosca, ma credibile, realistica) tu sia caduto in una ridicola esposizione di fatti inesistenti, di speranze prive di corpo.
Perdendo oltretutto il fulcro del problema: perché devi proprio pubblicare con berlusconi? Io se fossi uno scrittore sconosciuto ed Einaudi mi offrisse un contratto salterei di gioia... Ma voi non ne avete bisogno. Perché non accettate l'invito e fate un bell'atto di coraggio? Per l'orgoglio di essere intellettuali cui nulla si può obiettare? perché ormai che ve l'ha suggerito qualcuno non c'è più gusto? eppure c'è sempre tempo, per dire "hai ragione del papa, è una buona idea... mi vergogno di non averla avuta io, ma appena posso chiudo il contratto". Vedi, al di là del vostro simpatico giochetto intellettuale di mascherine (a proposito: i numeri sono in ordine di importanza? non era più carino usare i nomi dei colori?), qui si parla di cose serie, non di sogni. Del lavoro degli operai, della libertà d'espressione. Non è un gioco di ragione e torto. Siamo nel bel mezzo dell'apocalisse, nel punto in cui si parla della bestia venuta dal mare, 'e nessuno potrà più vendere né comprare senza portare il suo nome sul palmo della mano'... T'invito a rileggerla. Al di là dell'aspetto mistico/profetico, l'apocalisse è la rappresentazione classica, del momento della scelta, tra ciò che si ritiene essere bene e ciò che si ritiene essere male. Peraltro nella narrazione c'è anche un momento in cui il cosiddetto 'bene' sceglie di usare i medesimi mezzi del 'male', fallendo miseramente. Davvero una lettura interessante.


>Caro Del Papa, la mia visione forse appare meno immediata >e "naturale" della tua (perche' corrisponde meno al senso
>comune, come la fisica non-euclidea rispetto a quella >tradizionale), ma sono uno a cui piace viaggiare, e ho >constatato che in molti paesi gli attivisti e le forze di >sinistra "invidiano" la vitalita', la capacita' di >sedimentazione delle esperienze, l'intensa originalità dei >movimenti italiani e la multiformita' delle culture di >sinistra, multiformita' che data almeno da Gramsci.

Che strano: io ho appena ospitato una coppia di francesi "qualsiasi" (cioè mediamente molto più colti di noi italiani, temo), ed erano molto imbarazzati perché non riuscivano a dirmi che siamo un fenomeno incomprensibile, noi italiani, capaci di innalzare alle stelle un dittatorucolo come mussolini e di sputargli in faccia subito dopo (da morto e a testa in giù, però), e che in francia si ride di noi, e gli facciamo paura per la nostra faccia di bronzo, per la nostra capacità di accettare tutto passivamente.
Vedi, dipende da chi incontri. E dalla loro sincerità. Ad esempio (un esempio proprio stupido) l'Italia è famosa per la musica: Vivaldi e la techno d'accatto.
Forse non siamo all'altezza del nostro passato, di Gramsci e di Vivaldi, perché siamo diventati troppo mediocri, perché non abbiamo mai coraggio, ma vogliamo sempre ragione.
Combattiamo senza coraggio, e ci abboniamo, ci arrocchiamo, ci avvinghiamo ostinatamente alla nostra ragione incrollabile, senza accettare le critiche.

>Tutto questo *nonostante* l'imperio di Berlusconi e il suo >monopolio sulla informazione ufficiale.
>La situazione non e' cosi' orribilmente nera come la >descrivi.

>dipende dai punti di vista. te lo giuro, io la vedo >proprio nera nera.

>Certo, servono anche le descrizioni apocalittiche, servono >a non illudersi, ma occorre anche contrappuntarle con >qualcos'altro. E invece a te manca il contrappunto, hai >una visione della situazione italiana >puramente "sconfittista", quindi ti dedichi a
>dipingere l'avversario persino un po' piu' forte di quel >che e' e i movimenti moooolto piu' deboli di quel che >sono, e ormai ti interessa solo "farla pagare" a chi, >nella tua visione distorta, con la sua >supposta "incoerenza" aiuta Big Brother. Da qui il tuo
>desiderio di liste di proscrizione.
>Lo scorso anno abbiamo scritto un pezzo intitolato "Gli >astronauti di chi?". Ti dedico lo stralcio che incollo qui >sotto.

farla pagare? liste di proscrizione? santo cielo, parli come se non avessi mai letto del papa. Guarda, io credo che se del papa è pessimista tu sei quantomeno illuso. Forse è da troppo tempo che non scendi in strada tra la gente comune, forse non hai acceso la tv ultimamente, forse non hai visto bene l'italia, per la tua smania di viaggiare (te lo dico con una punta di santa invidia: vorrei poter fare altrettanto). Non è che state frequentando troppa gente in gamba e vi siete dimenticati del mondo reale? Guarda che capita. Capita agli artisti falici, agli artisti più coccolati, capita a chi ha successo e se lo sente dire in continuazione, che è bravo, così spesso che ogni critica ricevuta si trasforma in una bestemmia, contro la quale aizzare i propri proseliti. Secondo dovete ridiscendere al famoso 'sguardo dal livello della strada', quello del punk. Mica di chi ci va da turista, in strada. Da chi ci vive senza scelta. Fatevi un anno in catena di montaggio, guardate l'aria che si respira. Io vivo in italia, e la vedo proprio male. Siamo sempre più ignoranti e emotivi, sempre più buzzurri e incattiviti, sempre meno inclini al dialogo, sempre più disposti a tutto pur di restare a galla. Non siamo proprio un bello spettacolo, e i politici e molti movimenti ne sono lo specchio.

>Va da se' che se sul Mucchio e su Extra non sono graditi i >miei articoli in quanto "servo di Berlusconi" non avete >che da dirmelo.

questa caduta di stile, poi, potevi risparmiartela. Peccato. A me il tuo articolo sul punk, 'Oi', sul mucchio extra è piaciuto molto. Se non scrivessi più per loro finiresti nel paradosso di scrivere per il berlusca ed evitare chi lo combatte (con gran coraggio, devi ammetterlo... e con le spalle molto poco coperte, molto meno coperte delle vostre).

Con immutata stima,
Yako

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sei mesi dopo
by Wu Ming 1 Tuesday, Jun. 24, 2003 at 1:40 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Rispondere a una lettera aperta dopo ben SEI MESI, fingendo che sia stata scritta ieri; sorvolando "abilmente" sul fatto (o ignorandolo) che nel frattempo ci sono state evoluzioni nella discussione (con tanto di fine del nostro rapporto col Mucchio, il che rende del tutto insulsa la tua notazione finale); riproponendo domande a cui nei mesi scorsi ho gia' risposto ad nauseam (e anche i piu' incaponiti nel rimproverarci hanno capito qual era il punto)...

Intervenire dopo tutto questo tempo per solidarizzare, come se fosse un martire, con una persona di cui nel frattempo si e' riscontrato l'accanimento personale, la paranoia complottarda da allucinato, tanto che tira fuori i Wu Ming dappertutto, di qualunque cosa si stia parlando, fino ad attaccarci per la grafica del nostro sito, a tentare di cacare sentenze sul copyleft senza sapere nemmeno cos'e' etc, fino - addirittura - a far pubblicare sul Mucchio una lettera dove un demente ci associa alla CIA e alla P2 per via Castelvecchi (una persona con cui, unici, rompemmo i rapporti pubblicamente in tempi non sospetti, e che comunque NON e' un agente della CIA ma solo una persona sciatta e confusa).

Ho gia' spiegato, anche qui su Indy, perche' per noi e' strategico - da ogni punto di vista - pubblicare con grandi case editrici. Non ultime, per le ragioni che qui ri-cito:
<<Quanto a quelli che ci invitano, dall'alto della loro pluriennale esperienza editoriale, ad "autoprodurci" o a "pubblicare per Derive Approdi", rispondo che per quanto riguarda il secondo punto gia' lo facciamo, quanto al primo, lo sanno tutti che il problema non e' tanto *fare* materialmente il libro, quanto distribuirlo e soprattutto farlo sopravvivere. Di cadaveri di case editrici di movimento sono pieni i campi di battaglia della cultura, e oggi quei libri sono perduti come lacrime nella pioggia. E' necessario continuare a sperimentare percorsi di comunicazione indipendente (terreno che non abbiamo mai abbandonato), ma e' altrettanto importante imporsi sul terreno delle major, fare uscire certe pratiche e certi discorsi dalla marginalita'. Continuo a pensare che sia piu' utile e piu' rivoluzionario mettere in giro centomila esemplari di un libro con formula copyleft piuttosto che mille. Se ci invitano in tutta Europa a sempre piu' partecipati eventi contro la proprieta' intellettuale, il motivo e' che abbiamo messo un piede fuori dalla marginalita'. Per farlo, occorre sporcarsi le mani. Punto.
Chiedete a qualunque piccolo editore (ogni anno ne muoiono a decine, muoiono come mosche) le enormi difficolta' che ci sono per arrivare in libreria, per farsi esporre dal libraio (ogni anno escono piu' di 60.000 novita', e vi garantisco che non ho sbagliato a scrivere la cifra), per sostenere i costi di una tiratura che ti permetta di arrivarci, in queste cazzo di librerie (che sono migliaia e migliaia).
Io sostengo che, nel mentre si continuano a sostenere gli sforzi dei piccoli editori e della comunicazione indipendente, occorre anche *riappropriarsi* di segmenti di processo produttivo *major*, cercare di imporre le proprie logiche e pratiche per farle uscire dalla marginalita' (e dalla cultura della lamentazione inconcludente), perche' i nostri contenuti riescano a circolare fuori dalle nicchie.
Ho scritto *riappropriarsi* perche' non c'e' niente che non sia prodotto dell'intelligenza collettiva, e che non abbia nella comunita' il suo vero padrone.
[...] Castelvecchi era un povero cazzone, e anche ambiguo, comunque era un indipendente. Nel suo catalogo c'era della merda ma c'era anche svariata roba importante, sulle pratiche cyber, sugli e-toy, sul Critical Art Ensemble, sugli adbusters quando non ne parlava ancora nessuno, sui CSOA, su Luther Blissett etc.
Oggi che Castelvecchi e' fallito, quei libri sono persi per sempre. Il catalogo e' andato al macero.
[E comunque erano tirature da mille copie. *Mind Invaders*, vendendone tremila, fu un best-seller. Ci rendiamo conto che con questi numeri non possiamo incidere?
Prima di Q, di libri con particolari formule sul copyright ne uscivano gia' da qualche anno, per case editrici di movimento, ma ce n'eravamo accorti solo noi della "controcultura". Mettendola su un libro che finora ha venduto duecentomila copie solo in Italia (ed e' pubblicato in Europa, America Latina e Oceania, sempre col copyleft) questo e' diventato un grosso argomento anche fuori dagli ambienti del software libero etc.]
E' successo lo stesso coi libri dei precedenti cicli di lotte, quelli pubblicati da Savelli, da L'Erba Voglio etc. Scomparsi. Estinti. Li trovi solo in qualche sperduto centro di documentazione. Non fertilizzano piu' nessun cervello, non entrano in collisione creativa con nulla.
Einaudi invece ha un catalogo che si estende dagli anni Trenta a oggi, continua a ristampare, i libri restano in libreria per anni, anche se la casa editrice un giorno dovesse trovarsi in cattive acque (com'e' gia' successo), il catalogo verrebbe quasi sicuramente ricomprato, perche' dà prestigio a chiunque lo possegga... La capisci la differenza?>>

Ho gia' spiegato, anche qui su Indy (tanto nel newswire quanto nel forum) perche' per noi e' strategico pubblicare non con una grande casa editrice qualsiasi ma proprio con (e non *per*) Einaudi (ma non solo, visto che pubblichiamo anche per Fanucci, per Derive Approdi e per altre decine di editori in girop per il mondo), dove abbiamo ottenuto risultati, dove ci sono interlocutori affidabili al contrario che in altre grandi case editrici, anche suppostamente *di sinistra*, dove probabilmente non avremmo ottenuto le stesse cose.

Ho gia' spiegato qual e' il livello di autonomia che siamo riusciti a strappare, e che sono altre le questioni sulle quali andremmo giudicati: la nostra pratica reale e' stata all'altezza delle sfide? E' stata generalizzabile, contagiosa? Abbiamo aperto una breccia? Abbiamo cambiato qualcosina nella letteratura, nella cultura? Abbiamo creato una comunità intorno a noi?
Ri-cito: <<solo chi non fa non sbaglia, e quindi non s'inzacchera, perche' la realta' e' fatta di sangue, sudore, fango e merda, e solo standoci dentro puoi trasformarla.
Le pratiche reali sono imperfette e contraddittorie, non sono mai "pure".
Le teorie, casomai, sono "pure", ma piu' sono pure e armoniose, e meno ci servono, perche' sono astratte dalla realta' e dalla pratiche.
Quindi la mia conclusione e' che, da un punto di vista (chiamiamolo cosi') rivoluzionario e materialistico, CHI NON FA *SBAGLIA*, perche' ricade nell'idealismo, nell'inconcludenza, e finisce per trascorrere buona parte del suo tempo cacando sentenze su quello che fanno gli altri, e sputando su ogni risultato concreto perche' frutto del "compromesso" o di chissa' quale piano del Potere.
Proprio come gli antagonisti puri che cacano sentenze su quello che facciamo noi WM.
Io preferisco chi sta nelle contraddizioni del mondo e *fa*, correndo anche il rischio di sbagliare.>>

Ho gia' spiegato come funzionino le cose dentro l'editoria e in particolare dentro Mondadori (in modo molto diverso da quel che si pensa fuori. Ho spiegato dell'uscita di Giorgio Bocca e del Libro nero del comunismo).
Ho gia' spiegato che noi (a differenza di chi lavora a Mediaset) non prendiamo soldi *da Berlusconi* ma siamo stipendiati dai lettori tramite la percentuale sul venduto.
Ri-cito testualmente:
<<Anche su 'sta storia di lavorare per B*******, c'e' in giro una superficialita' di approccio incredibile: come quelli che dicono che L'Unita' e' finita in mano a B********, perche' il 4% circa di una delle dieci societa' che l'hanno comprata appartiene a un'altra societa' il cui 3% circa appartiene a Mediaset. Se la matematica non e' un'opinione, siamo dalle parti dello 0,00x% di capitale Mediaset. Praticamente il nulla. Una falsa notizia e nulla piu'.
L'approccio sconfittista, dell'assegnare a B******* il controllo anche di quello che non controlla (come se proprio gli volessimo regalare tutto) produce mostri, porta a enfatizzare la forza dell'avversario e a seminare impotenza nelle nostre file. Il peggior prodotto del b********smo e' l'anti********ismo.
Questo tipo di atteggiamento non serve a liberarci di B*********.
E' meglio invece impegnarsi sulle pratiche reali.
Sono convinto che B******* cadra', e perdera' anche il controllo della Mondadori.
Quando succedera', vedremo chi ha contribuito davvero e chi no.>>

Ho gia' spiegato che e' strumentale e da filistei menarcela *ora* sul fatto che pubblichiamo con Einaudi, quando (ri-cito): <<Quando abbiamo cominciato a scrivere Q avevamo gia' in tasca il contratto con la major, ed Evangelisti ha pubblicato il suo primo romanzo direttamente con Urania. Non esiste un "prima della cura" e un "dopo la cura", perche' non c'e' la cura.>>

Ho spiegato che e' quantomeno sospetto questo accanimento nei nostri confronti quando moltissimi altri autori di sinistra pubblicano con Einaudi, Sperling & Kupfer, Frassinelli, Il Saggiatore, Tropea, Pratiche (tutti editori collegati al gruppo Mondadori), quando lo stesso Mucchio continua a recensire libri di questi editori (e a citare ad nauseam il libro di Stiglitz, come se non fosse uscito per Einaudi), quando tutti continuano a guardare Zelig e Le iene come niente fosse. Perche' solo proprio a noi venite a menarcela, quando siamo tra i pochi che hanno *imposto* dal basso delle logiche (e non immaginate che culo ci siamo fatti) anziche' adagiarci su quelle calate dall'alto?

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dimenticavo...
by Wu Ming 1 Tuesday, Jun. 24, 2003 at 1:46 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Dimenticavo: citarmi "contro" la Francia, in polemica con una mia constatazione di sei mesi fa, quando in Francia non si muoveva foglia; cercare di confutare le mie parole di gennaio ricorrendo a fatti che a gennaio non erano ancora successi...

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siete merde
by siete merde Tuesday, Jun. 24, 2003 at 1:52 PM mail:

chi pubblica x mondadori è una merda e merita solo la morte

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x giuseppe
by Wu Ming 1 Tuesday, Jun. 24, 2003 at 1:56 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Da cosa deduci che gli interventi del soggetto in questione siano stati "tagliuzzati"? Non e' cosi'. Come li ricevemmo, cosi' li pubblicammo.

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x siete merde
by * Tuesday, Jun. 24, 2003 at 2:02 PM mail:

E invece chi pubblica per Feltrinelli? E' un eroe del popolo?

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sull'essere "illusi"
by Wu Ming 1 Tuesday, Jun. 24, 2003 at 2:23 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Questo l'ho scritto su Giap circa un mese fa. Mi sembrano tutti dati di fatto inconfutabili, non "illusioni". Se questo governo e' percepito come fortissimo, cosa che non e', e' colpa sopratuttto dell'opposizione e dei suoi tatticismi, e dello sconfittismo dei movimenti, che hanno una visione subalterna a Big Brother (su questo la rivista musicale di cui sopra e' maestra). A distanza di poche settimane, dopo la sconfitta ai ballottaggi, il flop della Bossi-Fini e la pagliacciata dei temi di maturita', la coalizione e' ancora piu' litigiosa e sfarinata. La lega ha subito una disfatta nel nord-est e cerca di alzare la posta per non morire. L'applicazione della riforma Biagi provochera' dei casini. Esistono contraddizioni reali, ma anziche' renderle piu' visibili si preferisce fare concioni sullo strapotere di B*********:

<<Secondo me il problema dell'approccio alla destra e a B*******, anche a livello nazionale, e' proprio la "sopravvalutazione", il dipingerli piu' forti e intelligenti di quanto siano realmente, ponendo tutto l'accento dell'analisi sui loro punti di forza anziche' sulle loro sempre piu' evidenti debolezze.
La coalizione di governo si sta inesorabilmente sfasciando, tutto l'ambaradan sulla Cirami non ha fermato le condanne a Previti e compagnia, la Casa delle Liberta' ha perso due amministrative di fila (e lo dico con lo spirito di chi guarda la Scala Mercalli sapendo che essa misura gli effetti ultimi del terremoto ma *non* e' il terremoto). Inoltre: il governo ha perso due ministri e tre sottosegretari in meno di due anni, ha avuto l'opinione pubblica platealmente contro nei giorni della guerra (e infatti, pur volendolo disperatamente, non ha potuto dare pieno sostegno alla "Coalition of the willing"), e' addirittura stata messa in minoranza su alcune leggi-chiave come quella sull'assetto dei media nel paese, ha aumentato a dismisura la conflittualita' sociale (cosa che al padronato non fa certo piacere) senza peraltro riuscire a togliere l'art.18 ai lavoratori, sta scontentando tutti, ma proprio tutti (come dimostra l'esposizione di Fazio di qualche giorno fa) con una politica economica da cioccolatai di surrogati, ha contro la stampa conservatrice internazionale e l'opinione pubblica europea... Se aggiungiamo che l'Italia e' stata sbattuta fuori dai Mondiali in Corea e Giappone, cosa che ha impedito almeno in parte la narcosi, e quindi tutti abbiamo avuto i riflessi piu' pronti...
Tutto cio' e' merito anche e soprattutto dei movimenti sociali e della loro Primavera, del cambiamento climatico, dell'egemonia culturale dal basso. Tutti i tre i guerrafondai d'Europa (Aznar, Blair e B*******) hanno perso la prima consultazione elettorale del Dopoguerra iracheno, ma mentre in Spagna e Gran Bretagna tutti gli osservatori seri hanno collegato tali sconfitte all'aver stoltamente impattato col movimento pacifista, qui in Italia non lo ha fatto notare nemmeno l'opposizione. E invece e' proprio su queste cose che dovremmo porre l'accento, altrimenti facciamo soltanto dello sconfittismo.>>

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siete dei porci
by siete merde Tuesday, Jun. 24, 2003 at 2:34 PM mail:

torna dal tuo padrone Berlusconi merda

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per siete merde
by Dario Tuesday, Jun. 24, 2003 at 2:42 PM mail:

A occhio e croce quello stipendiato dal governo mi sembri tu (eh, ma su questo nw ce n'e' tanti, di solito i piu' "estremisti".....)

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siete merde
by siete merde Tuesday, Jun. 24, 2003 at 3:11 PM mail:

coem cazzo ti permetti merda? Quello pubblica e lecca il culo al berluska e voi come al solito fate i compagnucci ma della parrocchietta merde siete rivoluzionari solo a parole

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Wu Ming 1
by duemilaenigmineljazz Wednesday, Jun. 25, 2003 at 1:53 AM mail:

lassa perde, parliamo di mitopoiesi, dai
stanno facendo un'interessante discussione su di voi su redditolavoro@ecn.org
l'hai veduta????

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x duemilaenigmineljazz
by Wu Ming 1 Wednesday, Jun. 25, 2003 at 3:05 AM mail: giap@wumingfoundation.com

Boh, non mi sembra poi cosi' interessante: Benedetto, chissa' perche', si e' messo in testa questa cosa che noi intendiamo la mitopoiesi soltanto come ricaduta del passato sul presente, e continua a ripeterla, lo ha fatto anche nella sua recensione sul Manifesto (piena zeppa di refusi, d'ora in poi lo chiamero' "Refusenik"), ma non so bene da dove l'abbia presa, di certo non e' esplicitata in "Giap!" ne' l'abbiamo mai posta come limitazione. E' un'interpretazione tipica di chi ha una concezione del tempo lineare, dove il passato sta dietro e il futuro davanti, ma questa non e' la sola raffigurazione del tempo esistente, c'e' anche quella ciclica, c'e' quella che si puo' desumere dalla "teoria delle catastrofi", quella a zig-zag. Il passato non e' "dietro", il passato ti sta di fianco, e cosi' il futuro. Anche nei nostri romanzi, la nostra operazione e' isolare dei momenti di spazio-tempo in cui tutto e' o sembra possibile, momenti di possibile biforcazione... Da qui il nostro interesse per la fantascienza, per l'ucronia (le ipotesi di storia "alternativa", o per dirla piu' accademicamente: *controfattuale*), per l'anticipazione, per le narrazioni utopiche e distopiche; da qui la nostra ripresa dello slogan dell'Art Ensemble of Chicago, "Ancient to the future" [Antichi verso il futuro], perche' l'antichita' e il futuro sono compresenti in ogni istante, sono di fianco a noi.

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e del mcsilvanpensiero?
by duemilaenigmineljazz Wednesday, Jun. 25, 2003 at 3:19 AM mail:

che te ne pare? (scusa l'intervista, ma mi interessa)

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boh
by Wu Ming 1 Wednesday, Jun. 25, 2003 at 3:43 AM mail: giap@wumingfoundation.com

Quello l'ho letto in fretta, francamente mi sembrava la solita roba francofortese che davvero non se ne puo' piu', e sono passato oltre, magari il discorso era piu' complicato. Leggero' con piu' calma appena ho un attimo di tempo.

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vabbé
by duemilaenigmineljazz Wednesday, Jun. 25, 2003 at 3:48 AM mail:

il messaggio è chiaro... :-)
'notte

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per Wu Ming
by * Wednesday, Jun. 25, 2003 at 5:22 PM mail:

cos'è la "teoria delle catastrofi"?

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la "teoria delle catastrofi"
by Wu Ming 1 Wednesday, Jun. 25, 2003 at 6:27 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Tagliando molto con l'accetta:
la "teoria delle catastrofi" e' nata negli anni Sessanta come teoria matematica, per iniziativa di René Thom (che e' morto pochi mesi fa) poi si e' allargata fino a diventare una metodologia, un modo di interpretare le discontinuita', i cambiamenti improvvisi, le gocce che fanno traboccare il vaso. Poi si e' fusa dentro la "teoria del caos" e oggi, tra noi profani senza rispetto filologico, viene evocata soprattutto in relazione a quest'ultima e al cosiddetto "effetto farfalla".

Esistono processi di trasformazione che nascono dall'accumulazione impercettibile degli effetti di tanti piccolissimi fatti. Ciascuno di questi fatti non ha un effetto misurabile, ma a un certo punto l'accumulazione porta a un grande cambiamento, che sulla scala macro- (quella registrata dai nostri sensi) appare totalmente improvviso e *discontinuo*.

Gli esempi fatti dal divulgatore scientifico Marcello Guidotti (che ha un sito molto interessante, http://www.nemesi.net):
"Un uovo scivola dalla mano, cade sul tavolo e non si rompe. Lo prendete, pero' avete le mani bagnate e vi scivola nuovamente... questa volta si rompe.
Una corda trattiene un peso di 150 kg, finché una mosca si appoggia sul peso e la corda inizia a rompersi.
Il patrimonio genetico dell'uomo differisce per circa il 2% da quello dello scimpanzé. Quanti geni occorrono per 'precipitare' la specie umana a livello del nostro peloso progenitore?"

La "teoria delle catastrofi" consiste nel "mappare" questi processi, nel cartografarli come se fossero territori, con alture, avvallamenti, equilibri, squilibri etc.

Il mio accenno alla "teoria delle catastrofi" per parlare della storia e del tempo e' dovuto al fatto che quando studiamo un'epoca storica cerchiamo di "cartografarla", di individuare il momento di biforcazione, in cui le cose sarebbero potute andare in un modo diverso, in cui sarebbe bastato un nonnulla per produrre una discontinuita'. Ci interessa lavorare su quelle possibilita' nel momento in cui si danno, o - come nel sottogenere fantascientifico chiamato "ucronia" - in cui si sono gia' date (es. per un piccolissimo imprevisto o un tiramento di culo Colombo decide di tornare indietro senza avere "scoperto" l'America), producendo un incredibile effetto farfalla.

Boh, spero di essermi fatto capire.

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il sasso e la mano
by yakobatchee Thursday, Jul. 10, 2003 at 12:47 PM mail: yakobatchee@katamail.com

Cari Wu Ming,
potrei lasciar correre, potreste aver dimenticato, potrebbe non fregarvene niente, due settimane potrebbero essere troppo per rispondere; ma io devo chiedervi scusa.
La mia lettera di un paio di settimane fa era una sciocca e supponente mazzata alle spalle, e non è nel mio stile, non amo gli scontri rabbiosi, scorretti e umorali. Non amo neppure chi continua a barricarsi sulle proprie opinioni senza smuoversi mai di un millimetro. Non amo l'arroganza di chi non sa mai chiedere scusa, di chi non sa rivedere le proprie posizioni, di chi getta il sasso e nasconde la mano, di chi parla senza riflettere. Ho fatto un torto prima di tutto a me stesso, e alle mie opinioni, che restano probabilmente diametralmente opposte alle vostre. Ho ricevuto e letto attentamente le vostre e-mail di risposta, per le quali vi ringrazio; e ci ho pensato a lungo prima di rispondervi, perché non trovavo il modo di esprimervi in poche parole tutto quel che avevo da dire, ma ci ho pensato costantemente in questi giorni. Poi un lampo: ho visto Berlusconi in tv. Berlusconi (con o senza asterischi, che differenza fa?) rappresenta tutto quel che detesto, è il mio esempio in negativo. Tutto quel che fa lui, io non lo farei mai e poi mai. Ecco, mi ha illuminato: basta chiedere scusa. Come non fa mai nessuno. Come non fa mai lui. La parola 'scusa' sembra essere la più pesante, la meno utilizzata in questi maledetti anni zero.
Purtroppo credo molto nel discutibile, anacronistico, estremistico e rozzo valore dell'intransigenza, e per questo provo un'istintiva simpatia per i donchisciotte del Mucchio, che sparano a tutto quel che si muove (non esclusi i loro eternamente roteanti testicoli), anche prendendo gravi cantonate, sbandando e andando controvento, navigando a fiuto e a sospetti, da folli, inimicandosi tutti, sempre dalla parte del torto (come diceva un loro slogan di qualche tempo fa). Credo ci sia bisogno di pazzi come loro. Non condivido in tutto e per tutto le loro posizioni, ma le trovo un utile mezzo di contrasto per analizzare ciò che mi circonda. Credo che stiano crescendo, che stiano imparando a diventare una rivista leggibile, interessante, soprattutto se paragonata a Panorama, Oggi o Sorrisi e Canzoni (ok, mi sono scelto dei parametri di riferimento molto bassi). Ovviamente avete tutti i diritti di pensarla diversamente da me, e francamente se fossi nella vostra posizione li detesterei. Però a me il loro punto di vista rabbioso e burino è servito per anni per sopravvivere in mezzo alle urla dei media (a cominciare dalla musica), come un bambino che si tappa le orecchie e parla ad alta voce per non sentire chi gli ordina di fare qualcosa di indesiderato. Grazie al mucchio ho conosciuto musica, libri e cinema di valore prima di tutti quelli che mi circondavano. Grazie a loro mi sono posto domande che altrimenti non mi sarei mai posto. Credo il loro ruolo sia importante, e mi spiace che abbiate smesso di collaborare con loro. Mi spiace che presto o tardi entrino in rotta con tutti (non siete i primi, né gli ultimi, lo sapete). Sono d'altro canto anche un vostro lettore, conosco il vostro impegno, conosco e apprezzo il valore dei vostri scritti come quello delle vostre lotte. E grazie a questo forum e al materiale che mi avete inviato (il vostro interessamento anche al singolo lettore vi fa onore), oggi vi conosco ancor meglio.
Non auguro a me stesso l'indigenza, come non auguro a voi l'esilio. Ma la mia intransigenza, coltivata anche a base di 'mucchio', mi ha spinto a vedere la pagliuzza nel vostro occhio (comodo, comodo, lo so... ma il forum l'avete voluto voi), non per tralasciare la trave nel mio, ma proprio perché quella trave mi fa maledettamente male, ed è conficcata nel mio bulbo oculare in modo incurabile, e l'impressione è che vi un'alternativa ce l'avreste. Non riesco ancora a credere che l'Einaudi sia la casa migliore in cui vivere, e il fatto che in quella casa vi siano appesi i ritratti di Cesare Pavese e di mille altri scrittori impegnati e di valore non dovrebbe bastare. Se poi è vero che non ci sono alternative in Italia, beh, allora siamo davvero nei guai, allora è vero che nessuno può più vendere né comprare senza portare il suo marchio (badate, non sono un fanatico dell'apocalisse... sono pure ateo... ma continuo a pensare che la metafora calzi benissimo). Io per primo, ogni volta che compro qualcosa -persino l'Unità, scopro adesso- dono più o meno simbolicamente un fatidico 0,000x% (no, di più, molto, molto di più, nella stragrande maggioranza dei casi) del prezzo al Presidente del Consiglio per gli Acquisti. Il che non mi rende forse meno 'puro', ma certo mi fa sentire più triste e demotivato, e meno libero.
Chi scegliesse di non aver mai a che fare con Berlusconi non dovrebbe neppure uscire di casa. E spesso la scelta non si pone neppure come possibilità pensabile: voi siete in qualche modo obbligati a scegliere tra una buona o una cattiva distribuzione, mi sembra di capire; e per uno scrittore questo equivale alla scelta tra esistere e non esistere. Altri devono scegliere se mangiare o meno, lavorando o meno per lui. Non c'è scelta per nessuno, e ribadisco che c'è poco da stare allegri. Non ci credo che gli impiegati di mediaset siano tutti dei felicissimi stronzi, né degli 'impuri'. Andando per regole così inflessibili si arriva all'ottusità del "quattro zampe buono, due zampe cattivo" di Orwell, ne convengo.
Guardate che questo dilemma m'inquieta non tanto e non solo per la voglia di stare a giudicare voi da "grillo parlante" (ruolo nel quale non mi riconosco), ma perché lo sento come un mio dilemma privato, per le mie scelte future, che potrebbero molto facilmente spingermi a rientrare tre le file degli 'impuri', come mi fate dire voi. Anche a me potrebbe accadere molto facilmente, per via del lavoro che faccio, di dover lavorare per il biscione, e non avrei modo di rifiutare, perché, semplicemente, se lo facessi non avrei modo di pagare le bollette. Siamo governati dal "polo delle libertà", e godiamo di piccole libertà elargiteci dall'alto, che ancora non sono del tutto messe in dubbio (ad esempio la vostra libertà di essere pubblicati), ma le cui redini sono comunque in mano a pochissima gente, che potrebbe risvegliarsi domani e dire: "basta wu ming". Non ci credo che gli impiegati di mediaset siano tutti degli stronzi felici, né degli 'impuri', per usare le parole che mi avete messo in bocca (io non le ho utilizzate). Credo però che un intellettuale su queste cose debba dormirci male, e non v'invidio, perché immagino le pressioni che dovete subire anche da quelli come me. Essere sotto il tiro del 'fuoco amico' non dev'essere affatto gradevole, ma la confusione dei tempi certo non aiuta a capire; viene solo voglia di sputare su tutto quel che puzza di biscione. Ma a forza di schivare i proiettili degli amici si finisce per riflettere un po' anche su cosa stiano vedendo, quelli, nel mirino; tutto può servire. L'unica cosa che vi chiedo è di coltivare sempre il dubbio sul ruolo che avete nel gioco, e continuate ad ascoltare chi vi critica. Io fossi in voi sarei persino contento di avere nemici così. Un giorno potreste scoprire persino che "il fosco Savonarola" è persino un santo, rispetto a chi dà le pacche sulle spalle e a chi dice 'bravi' dalle colonne dei grandi quotidiani (magari di proprietà del vostro stesso editore), e magari senza neppure avervi letto. Ma mi sembra di capire che su queste cose ci riflettiate quotidianamente.
Sì, l'intransigenza è un parametro troppo semplicistico, troppo comodo da applicare sull'operato degli altri, e molto difficile da utilizzare come guida delle proprie azioni. Forse addirittura errato. Ci ho pensato molto in questi giorni. A cosa essere coerenti? Al proprio messaggio, cercando di veicolarlo in ogni modo possibile? alla necessità di non finanziare il proprio nemico, e di non farsi etichettare addirittura come una sua 'proprietà'? Probabilmente avete ragione voi. Il messaggio è la cosa importante. E chi vi considera dei 'venduti' lo fa condividendo l'unità di misura tanto amata dal presidente del coniglio: la moneta. Aggiungere alla 'censura di regime' l'autoisolamento non giova a nessuno, ne convengo. Come diceva Dario Fo qualche settimana fa (semplifico molto) meglio sporcarsi le mani agendo che stare a guardare, criticando e basta.
Ma io devo capirlo, perché Benigni si fa distribuire da Medusa, devo capire perché i Guzzanti fanno la stessa cosa, devo capire se Wu Ming si contraddice o fa una mossa azzeccata, continuando con Einaudi. Devo capire per quale diavolo di motivo Lucia Annunziata non richiami in rai gli 'epurati'; devo capire perché Fassino e Rutelli non dicano né facciano mai qualcosa di sinistra, e siedano sul bordo del fiume attendendo il cadavere del nemico (aspetta e spera).
Capitemi, non voglio fare di tutta l'erba un fascio (sarebbe da fascisti), ma tutte le cose che ho elencato sono parte della mia insoddisfazione di lettore, elettore, spettatore, cittadino. E me le sento ripetere in continuazione, con il sorriso ironico sulle labbra, da chi vota a destra, da quelli che, per intenderci, fanno di 'Striscia la notizia' la bandiera della berlusconiana libertà d'espressione.
Ma è tutto così complicato, e tutto così drammaticamente irrisolto... E Berlusconi non è che l'antipasto di quel che il futuro ci offre (mi spiace... sono molto pessimista). Esiste una rete televisiva che sta facendo il lavaggio del cervello a un miliardo di persone al mondo, tanto per dirne una.
Ci vuole tempo, per riflettere, tempo per fare le debite differenze, tempo per comprendere e approfondire, tempo per valutare i pro e i contro, tempo per giudicare. Mentre basta un secondo per trasformare questa rabbia e questa profonda frustrazione in una sciocca, irrazionale invettiva. Questo è stato il mio errore, e di questo mi scuso. Con voi e con me stesso.
Giuseppe Iacobaci

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I quit
by Wu Ming 1 Wednesday, Sep. 10, 2003 at 4:02 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Ultimamente la mia presenza su questo nw sta causando diversi problemi, contribuisce a polarizzare ed esasperare posizioni, costringe a schierarsi "pro" o "contro" il mio collettivo, addirittura fa nascere leggende urbane sul mio presunto ruolo dietro alcuni fakes, persino tra gli admin...

Evidentemente il nome "Wu Ming" è troppo ingombrante.

Siccome, fin dai tempi delle BBS (ECN prima di diventare Isole nella Rete e l'area Cyberpunk di Fidonet, parlo del periodo 1990-94) mi sono formato nella telematica di base e negli spazi comunicativi di movimento, ho sempre ritenuto normale intervenire, rispondere, discutere con chi, qui su Indy, mi/si chiedeva qualcosa prima su LB e poi su WM.

Dopotutto, Indy ha una struttura a weblog, molto informale e orizzontale.
Ho pensato che la spinta "livellatrice" del mezzo, le mie buone intenzioni e un po' di pazienza fossero sufficienti a mantenere un certo livello di chiarezza ed evitare la dispersione da "flame".

Forse non mi sono soffermato a pensare agli effetti collaterali.
Effetti che oggi mi appaiono sempre più chiari.

Indy *non è* un normale forum né un normale blog, prova ne sia che quando io o i miei compadres interveniamo in altri ambiti, la cosa è percepita come normale e tranquilla.

Qui no: tutto si trasforma in un processo a noi o a chi ci critica.
Gli scambi hanno un brutto retrogusto di "arringhe affumicate", con obiezioni accolte o respinte non si sa bene da chi.
E alla fine sembra quasi che sia stato io a fomentare.

L'intento era forse troppo venata di populismo ("gli scrittori vadano al popolo", vecchio motto dell'Ottocento russo).
E invece mi sto trasformando in una specie di troll...

Questa di fare la ricerca interna con le parole "Wu Ming" o "WM" o "wuminghi" è diventata una cattiva abitudine.
Esistono altri spazi per rispondere ai dubbi.
E' notorio che abbiamo già un ambito - intimo e allargato allo stesso tempo - in cui discutiamo con chi vuole confrontarsi, porci questioni, criticarci etc.

E' Giap.

E' senz'altro meglio non disperdere le energie, e concentrarmi con gli altri a migliorare quell'ambito.

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comunque ciao
by a volte pro a volte anti Wednesday, Sep. 10, 2003 at 6:15 PM mail:

Secondo me sbagli
la verità è che indy sta morendo
e i tuoi threads sono gli unici un pò creativi.
Diciamo che se gli indyani fossero dei pesciolini
i threds wuminghiani sono gli unici che contengono ossigeno
Secondo me esasperi un pò le posizioni.
A me non sembra la situazione stia degenerando
e anche le fazioni pro o contro WM mi sembrano molto + blande di una volta.Anzi mi sembra che molti anti col tempo siano diventati pro.
Dirò di +.Pensa io volevo farti un appello di preparare qualche materiale originale x il newswire proprio x evitare l'asfissia prossima ventura.
La storia dell'adm che credeva che tu fossi bertin è proprio minima.
ciao comunque

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senti Wu Ming 1
by tro Wednesday, Sep. 10, 2003 at 9:18 PM mail:

avevo evitato di rispondere a te e a quello psicopatico di Pettirosso nell'altro thread perchè non amo i tira e molla, ma vedo che mi tiri ancora in ballo
un admin è una persona come un'altra e mi sento perfettamente libera di esternare i miei dubbi, deliranti o meno, con chi mi pare
tra l'altro esternati in privato, sottolineo in privato
vedi un po' te.

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x tro
by curioso Wednesday, Sep. 10, 2003 at 11:52 PM mail:

qualcosa non mi torna, come fai a dire che un messaggio è privato quando non hai idea di chi é l'interlocutore e non hai nessun elemento per poterti fidare? e se un admin si diverte coi fake e i post da psico-patico di Beartien e altri, e anzi questo admin partecipa indirettamente, da di gomito e fa l'occhiolino ai responsabili (che non é manco vero), con che coraggio poi fa l'anima candida e fa la morale ad altri quando Indy é "sotto attacco" o quando si viola la policy..... se non sbaglio, tro, tu eri tra chi si stracciave le vesti ai tempi dei falsi anubi...

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...
by tro Thursday, Sep. 11, 2003 at 1:21 AM mail:

"qualcosa non mi torna, come fai a dire che un messaggio è privato quando non hai idea di chi é l'interlocutore e non hai nessun elemento per poterti fidare?"

l'elemento per potermi fidare è il mio giudizio personale.
l'interlocutore scriveva sul forum da mesi, lo leggevo, c'eravamo scambiati opinioni
ho usato con lui (e non solo con lui, ovviamente) i pm, messaggi privati, che servono, penso, quando non vuoi argomentare pubblicamente (a te risulta diversamente?)


"e se un admin si diverte coi fake e i post da psico-patico di Beartien e altri, e anzi questo admin partecipa indirettamente, da di gomito e fa l'occhiolino ai responsabili (che non é manco vero), con che coraggio poi fa l'anima candida e fa la morale ad altri quando Indy é "sotto attacco" o quando si viola la policy..... "

semplicemente perchè i fakes in indymedia non violano la policy, e neppure i cloni, ma soprattutto perchè lo psicopatico Beartien a me divertiva, proprio perchè era talmente psicopatico da immaginarmelo irreale
a mio avviso era palese che non ci credeva nemmeno lui a quello che scriveva. idem sua sorella, Selviana

"se non sbaglio, tro, tu eri tra chi si stracciave le vesti ai tempi dei falsi anubi..."

sbagli. E di grosso
se proprio di "stracciarmi le vesti" per Anubi vuoi parlare, l'ho fatto quando sul newswire pubblicarono una sua vicenda privata.
che è ben altro dai fakes.

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mollare...?
by yakobatchee Thursday, Jul. 07, 2005 at 12:05 PM mail: zacobaci-box@yahoo.it

Visto che tanto tempo fa partecipai a questo thread (come vedete non perdo mai il vizio di riaprire questioni sepolte da tempo), e che appartengo alla schiera di quelli che vi hanno criticato, mi permetto di dirti, WM1, che invece non dovresti considerare negativamente quest'esperienza... è ammirevole mettersi in gioco così, e per quanti possano criticarvi ce ne saranno sempre tantissimi, magari silenziosi, che apprezzano.

Io questa cosa dello "scrittore al popolo" (ammesso che questi ruoli siano così definiti... magari anche il popolo è scrittore, e lo scrittore è uno del popolo!) l'ho molto apprezzata, e se da un lato mi ha SPAVENTATO ricevere decine di e-mail di risposta al mio primo intervento (scritto di getto, senza pensare, come un ragazzo confusamente incazzato che scrive sul muro con una bomboletta) dall'altro mi ha dimostrato la vostra onestà... e il contenuto di questo scambio mi ha permesso di imparare molto.

Ovviamente chi si mette in gioco direttamente rischia di destabilizzare e distrarre l'attenzione dalle "questioni serie", e come effetto collaterale anche di beccarsi le invettive dei passanti (che non hanno nome né faccia, in rete... cosa che detesto, io firmo sempre tutto, anche le cose sulle quali un giorno potrei cambiare idea...), ma credo che il gioco valga proprio la candela. Questa è una questione seria, e non coinvolge soltanto voi.

Al di là della critica a WuMing, o a quelli che Stèfani chiama gli incoerenti, questo potrebbe essere (e in molti momenti lo è stato) un valido luogo di dibattito sull'annosa questione del rapporto tra artisti-intellettuali e il potere. In fondo il potere (secolare o ecclesiastico, oggi quello economico) ha sempre stretto le mani intorno a chi creava, per cercare in qualche modo di sfruttarlo, imbrigliarlo, farsene immortalare. Nessuno si sognerebbe di dire che Michelangelo era un servo della Chiesa, eppure è vero che i temi delle sue opere gli venivano commissionati dall'alto, e i messaggi che la sua arte diffondeva non era lui a deciderli. Con voi accade il contrario: il reo silvio non ha mai letto una riga di quel che scrivete (magari lo avesse fatto: forse qualcosa gli restava), ma vi pubblica, ignaro, e in fondo se vogliamo vederla così siete voi ad averlo colonizzato, ad aver invaso i suoi spazi. Illuso? certo, ma se non ci mettiamo in testa di iniziare a vedere le cose così, e a smettere di tirarci fango tra di noi, dovremo sopportare ancora che la cultura sia Busi che si autodefinisce il più grande scrittore italiano di tutti i tempi e loda la De Filippi come coraggiosa alfiera del sapere (sì, è accaduto davvero). Di fronte a tutto ciò, ma chi se la sente più di scagliare la prima pietra ai wuming?

Ci ho riflettuto, in tutto questo tempo, e mi sono detto che un potere enorme e totalizzante come quello di Berluskiz non può non inglobare anche i mezzi che gli si oppongono... ha praticamente tutto... Dev'essere molto difficile per un intellettuale o un artista accettarlo, ma l'alternativa è quella di restare puro e in silenzio.
A questo punto, mi sono detto (anche per farmene una ragione, tutti dobbiamo farci una ragione per andare avanti: pure io in qualche modo devo lavorare per il presidente del coniglio, e la cosa mi rode da impazzire), tanto vale giudicare il writer non per il muro che sceglie (o che è costretto a scegliere), ma per la qualità e la sincerità del messaggio che ci scrive su. E se il messaggio non dovesse più essere buono, se non fosse più sincero, ci saranno altri a proseguire. C'è un'onda che non si spegne, e passa di mano in mano, quella dell'utopia e dell'idealismo, che vive anche di questi scambi, di queste critiche, di questi litigi furibondi. Fa parte del gioco.

Continuate, non solo su giap, ma qui, ovunque. Mettetevi sempre in gioco come avete fatto, e sappiate cogliere anche quel che serve anche dalle critiche. Spero che un messaggio come questo, da parte di chi vi ha criticato e tuttora probabilmente ha dei punti di vista differenti dal vostro, possa in qualche modo incoraggiarvi a proseguire.
G Iacobaci

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x Yakobatchee
by x Thursday, Jul. 07, 2005 at 1:53 PM mail:

Yakobatchee, ma stai rispondendo a un messaggio di wu ming di quasi due anni fa... Capisco il meglio tardi che mai, ma tu esageri un pochino.

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due così
by Giacobazzi is my wine Thursday, Jul. 07, 2005 at 2:51 PM mail:

Ehi, sta per uscire un nuovo libro dei wubindi? Una riedizione? una raccolta? un libro fotografico? Un CD? Un DVD? Uno special su italia1? ditemelo, lo devo sapere subitooooooo

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direi di no
by x Friday, Jul. 08, 2005 at 1:25 PM mail:

No, i Wu Ming sono in "sabbatico", c'è scritto sul loro sito. Non esce niente per almeno un anno:
http://www.wumingfoundation.com/italiano/calendario.html

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vabbé però
by lindoferretto Saturday, Jul. 16, 2005 at 2:35 AM mail:

vabbéperò chiladdetto che i post c'hanno la scadenza? semo libbbbberiiiii... evviva il giacobacci evviva evviva due anni evviva evviva vuminghi evviva evviva vieri al milan (cosi ce lo togliamo dalle bale quel polpettone)

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mavaff
by ankulo Saturday, Jul. 16, 2005 at 4:16 AM mail:

Ai WuMing frega solo di vendere copie e fare gli sboroni super-autori pubblicati per tutto il mondo, un sito internet di compagni veri non può ospitare pagine come quiesta, é una vergogna:
http://www.wumingfoundation.com/italiano/storefront.htm

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