L'acqua ha preso una nuova forma
Con la creazione di una societa' per azioni a maggioranza
pubblica
denominata Umbria
Acque nell'ATO 1(37-comuni a nord della provincia di perugia);una societa'
consortile per azioni denominata S.I.I. nell'ATO2(35 comuni della provincia
di terni) e con la
costituzione di una societa' per azioni Multiservizi denominata Valle UMBRA,
si sono poste in umbria le premesse per l'assoggettamento delle risorse
idriche alle logiche del mercato
In base alla riforma del titolo quinto della costituzione(quella
sul federalismo
realizzata dal centro sinistra nel 2001)la gestione della risorsa acqua
e' diventata competenza esclusiva delle regioni.L'Unione europea non ha
mai obbligato con direttive comunitarie la " privatizzazione dell'acqua"(persino
l'OMC prevede una clausola di salvaguardia per i servizi pubblici-locali/nazionali).La
scelta di affidarsi o meno alla gestione dei privati restava dunque nelle
mani delle amministrazioni locali.Ed e' solo l'art.35 della
finanziaria 2002( legge nr. 448/2001 )ad obbligare gli enti locali a trasformare
le aziende e i consorzi pubblici che gestiscono l'acqua in società
per azioni entro il 30 giugno 2003 e la loro s-vendita sul mercato aperto
entro 5 anni,.(la regione umbria aveva presentato ricorso...ottenendo insieme
ad altre regioni toscana basilicata ..la sospensione dell.art 35.)
Molti amministratori
locali del centro-sinistra oggi pensano di rispondere a questo processo
di mercificazione del bene acqua con una strategia che prevede di :cedere
la gestione
del bene acqua a societa' con forti maggioranze dei comune per poi indire
la gara e proporsi di vincerla".Purtroppo, l'esperienza insegna, dato lo
strapotere delle multinazionali
, interessate al business acqua,che questa strategia e' plausibile e vincente
solo nel mondo dei sogni. Poi, alla faccia dell'autonomia amministrativa
degli enti locali:
ciascun ATO è governato dalla Conferenza di rappresentanti della Provincia
e dei Comuni di pertinenza. Ad essa spettano importanti funzioni: il superamento
delle gestioni in economia, l’approvazione della tariffa, la scelta della
forma di gestione dei servizi idrici, la stipula di un contratto privatistico
(la Convenzione) tra istituzioni e gestore. Il ruolo di ogni Comune nella
Conferenza è proporzionale alla popolazione(per 80% )e alla superfice
territoriale(20%), quindi insignificante per i Comuni
medio-piccoli
i cui amministratori e cittadini non saranno più in grado di partecipare
alle decisioni.
Nell'immediato,il core business della privatizzazione delle
risorse idriche sta' in una direttiva europea(n. 83 del 1998)in vigore in
italia con decreto legislativo n.31/2001 che rivoluzionando la definizione
normativa di acqua potabile consente la commercializzazione
in "bottiglia e contenitori"della volgare acqua di rubinetto,cioe' di acqua
pubblica data in concessione
a patto che non sia stata trattata( ad esempio con l'aggiunta di cloro)
In attesa dell'acqua di rubinetto imbottigliata il 93% DELLE FAMIGLIE UMBRE
BEVE ACQUA MINERALE
-note sull'art.35
L’art. 35 ha abbandonato il criterio distintivo tra i servizi, adottato
dalla L. n. 142/90 e succ. mod., basato sulla natura imprenditoriale o meno
dell’attività. Infatti, tutti i servizi locali sono
caratterizzati da una natura oggettivamente economica e,in quanto tali,
suscettibili di essere oggetto di attività di impresa.-l’articolo
35 della Finanziaria impone la privatizzazione totale in tre tappe: trasformazione
in SpA degli acquedotti comunali e consortili entro dicembre 2002, vendita
ai privati del 49% delle azioni nei due anni successivi, messa sul mercato
aperto entro 5 anni, con “gara con procedura di evidenza pubblica di società
di capitali”. Non sarà più possibile l’affidamento dell’erogazione
del servizio a società partecipate dagli stessi enti locali (aziende
speciali e consorzi). Si impone così di vendere ai privati.
2003: Anno Internazionale dell’Acqua per le Nazioni Unite. Sete per un
miliardo e mezzo di persone. Mentre l’emergenza acqua diventa endemica in
un terzo del pianeta, la strategia di risposta internazionale sembra quella
della privatizzazione. Che taglia via definitivamente i poveri.
Del diritto alla buona
acqua
il quadro normativo in italia
Lotte
per l'acqua
Norme in materia di servizi pubblici locali-legge
finanziaria
Riferimenti
normativi servizio idrico
La fornitura idrica è un servizio d'interesse generale, come indicato
nella comunicazione della Commissione "I servizi di interesse
generale in Europa"
l'urlo disperato
della terra
L'acqua come bene universale e comune assume oggi, in pieno liberismo
economico, un valore che attira
la speculazione e l'affarismo.
Proteste a Gualdo Tadino(sede della Rocchetta)per la scarsita' acqua
.Sullo sfruttamento risorse"sotterraneee"
Gli sprechi
Fossato
di vico non aderisce All'ATO
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