La nuova holding Hera spa è l'azienda dei servizi nata dalla fusione di Seabo di Bologna con le ex municipalizzate della Romagna...
IL CASO HERA SPA - SOLO BUSINESS A SCAPITO DELL'AMBIENTE
La nuova holding Hera spa è l'azienda dei servizi nata dalla fusione di Seabo di Bologna con le ex municipalizzate della Romagna (12 aziende di servizi pubblici operanti nella Regione Emilia-Romagna, spa di 138 Comuni).
I tantissimi amministratori convinti assertori dell'operazione Hera spa, che hanno seguito e sostenuto l'intera operazione di costituzione di Hera
spa, hanno sempre ritenuto che tale operazione sia stata necessaria e indispensabile, come risposta all'incalzante processo di liberalizzazione e privatizzazione a livello europeo, al quale "si può tentare di opporsi soltanto formando un forte soggetto erogatore di servizi, che abbia una notevole massa critica, allo scopo di resistere alla scalata di privati esterni o addirittura esteri".
I processi di cambiamento richiedono di essere gestiti con molta attenzione,in grado di creare aziende di servizi
ambientali molto attente ai bisogni edinteressi della collettività e dell'ambiente.
Il vero guaio è che queste aziende ex municipalizzate diventate spa senzacriterio, hanno voluto provare e desiderano provare tuttora i brividi delmercato, un mercato che non hanno mai visto e
conosciuto, forti dei loro monopoli.
Il processo di costituzione di Hera spa è stato portato avanti sulla base di interessi prettamente economici e finanziari, esaltando l'apertura al mercato privato ed enfatizzando il collocamento delle azioni della nuova holding in borsa, proprio nel periodo in cui si manifestava platealmente una crisi profonda della finanza, a scapito della qualità di gestione dei servizi che riguardano risorse importanti come l'acqua - energia - rifiuti. Il tutto è avvenuto nella Regione
Emilia-Romagna senza un coinvolgimento adeguato da parte dei cittadini. Vi è il pericolo - molto forte - che servizi essenziali perché legati a risorse come l'acqua, fonte insostituibile di vita, o esigenze primarie, finiscano privatizzati.
Nel piano industriale di Hera (cfr. allegato) approvato dai comuni non vi è alcun impegno per il miglioramento della qualità dei servizi, per la salvaguardia delle
risorse ambientali, per il contenimento delle tariffe. Anzi, l'esatto contrario, con l'aggiunta di pesanti poltiche di sfruttamento e licenziamento del proprio
personale (Napoli insegna ?)
Hera spa andrà ad accentuare la caratteristica già portata avanti dalle varie ex municipalizzate diventate poi spa, e cioè quella di investire a prescindere dal motivo dell'investimento e, soprattutto, dagli interessi
delle popolazioni che subiscono il risultato dei suoi interventi.
Nel piano industriale di Hera spa non si investe nella bonifica e
manutenzione delle condutture delle reti idriche (Hera ex-Seabo gestisce
1732 km di condutture idriche in cemento-amianto; non
vengono esplicitate politiche di uso parsimonioso delle risorse idriche, per l'eliminazione degli sprechi, o per la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti prodotti.
La vicenda dei fanghi tossici, poi, circa 4 mila tonnellate smaltite illegalmente su terreni agricoli con il pericolo concreto di inquinamento dei terreni, di contaminazione delle acque e delle coltivazioni di vegetali
destinati alla catena alimentare, vede coinvolti nell’inchiesta condotta dal Pm Santangelo, Giancarlo Randi e Antonio Maroni rispettivamente legale rappresentante di Hera Forlì-Cesena e responsabile delegato della funzione reti di Hera Forlì-Cesena. [1] [2] [3]
Sempre in tema di rifiuti, Hera sta facendo inoltre forti pressioni nelle provincie di Forlì-Cesena e Rimini per dare avvio a
nuove linee di incenerimento di rifiuti solidi urbani nel comune di forlì e nel comune di riccione - località Raibano.
