Azione Diretta
Il nome è già esplicativo.
Azione diretta, sabotaggi, solidarietà attiva, manifestazioni di gioiosa spontaneità
Val Susa - Azione contro l'Autofrejus
Apprendiamo da Luna Nuova, pubblicazione di informazione locale valsusina, che mercoledì 15 ottobre è stata messa in atto da ingoti un'azione diretta contro l'autostrada A32, in particolare contro la costruzione della seconda canna del traforo del Frejus.
Circa 400 copertoni sono stati ammassati in uno dei piccoli condotti sottostanti l'infrastruttura, nei pressi di Bruzolo, quindi dati alle fiamme generando una nube nera che ha avvolto il tratto autostradale da San Giorgio a Villarfocchiardo. L'autostrada è stata chiusa per più di 3 ore. Su alcuni containers nei paraggi dell'incendio sono comparse scritte come "No alla seconda canna, fuoco all'autostrada, non ci fermerete" e "Polizia al rogo, A.A.A., fuoco autostrada chiusa, bastardi".
USA - Attaccato ufficio elettorale di Obama
fonte: seattle.indymedia - USA, Olympia(WA) 22 ottobre 2008
Caro Ufficio per la Campagna per Obama,
Dal momento in cui capiamo la tua incapacità di identificare i sinonimi “natura dell’oppressione” e “politica” noi, Hooligans Attack at Night Duh (H.A.N.D – Hooligans Attaccano di Notte, Duh), ci siamo impegnati nelle tattiche necessarie per raggiungere la definitiva autonomia (anarchia). Ascoltate, Obama può possedere il suo potere solo negandoci l’abilità di essere liberi.
La nebbia e l’oscurità della notte hanno appoggiato la nostra abilità nello spaccare le vostre vetrine e coprire il vostro ufficio di messaggi anti-governativi come “I Democratici sono Fascisti” e “Basta Autorità, voglio Libertà”.
Parma - Bombe carta contro la sede della Polizia Municipale
Fonte QN: Parma, 20 ottobre 2008
Due bombe carta sono state fatte esplodere nella notte contro la caserma della polizia municipale di Parma di via del Taglio. Al momento gli autori del gesto non sono ancora stati identificati, ma gli investigatori contano sulla presenza delle videocamere, dalle cui registrazioni si potrebbe risalire alla loro identità. La caserma è la medesima dove era stato portato Emmanuel Bonsu (nella foto), il giovane studente ghanese che aveva denunciato alcuni agenti, sostenendo di essere stato da loro buttato a terra e malmenato. Nessun danno a cose o persone derivato dalle bombe carta scoppiate questa notte. E proprio la vicenda che ha visto protagonista il ghanese sembra collegata a quanto successo questa notte. Lo hanno chiarito gli stessi ignoti attentatori, che dopo l’esplosione, hanno esposto uno striscione che chiedeva le dimissioni dell’assessore alla sicurezza del comune di Parma, Costantino Monteverdi. I due ordigni, di particolare potenza, hanno sciolto l’asfalto al momento dell’esplosione e gettato coriandoli per un raggio di circa una decina di metri. E’ subito intervenuta una pattuglia della polizia che ha raccolto le prime testimonianze.
Grecia - Attacco incendiario contro tribunale
fonte: directaction greece
Kavala (Macedonia) - Nelle prime ore di martedì 7 ottobre 2008 è stato messo in atto un audace tentativo di attacco incendiario contro il tribunale di Kavala, nei pressi dall’area di Kamares. Alle 3.00 di notte, uno o più anonimi incendiari si sono avvicinati al piano terra dell’edificio, hanno rotto un vetro e lanciato una bottiglia molotov all’interno.
Quest’ultima è esplosa nei locali dell’archivio contenente i fascicoli dei processi penali, scatenando immediatamente un incendio. Nonostante la quasi assenza di traffico, vista l’ora, alcuni automobilisti hanno subito avvertito una pattuglia che stava effettuando fermi e alcol test nei paraggi, la quale ha contattato i vigili del fuoco. Questa coincidenza ha evitato che il fuoco dilagasse. Per tutta la notte le forze dell’ordine hanno condotto indagini nei paraggi, senza risultati.
Trento - Comunicato sul blocco della base militare di Mattarello
NON LASCIAMOLI LAVORARE ALLA GUERRA IN PACE!
Bloccato di nuovo il cantiere della base di Mattarello
Lunedì 6 ottobre, a partire dalle 7,00 del mattino, il cantiere della base militare di Mattarello è stato di nuovo bloccato. Una cinquantina di antimilitaristi (non solo anarchici, come riportato dai giornali, ma anche diversi studenti, due giocolieri-trampolieri conosciuti al corteo di sabato e un'abitante di Mattarello) hanno impedito ai camion di entrare nel cantiere. Un accesso è stato bloccato con una catena, l'altro con un grosso lucchetto. Davanti i manifestanti con striscioni, bandiere e cartelli. Polizia e carabinieri, giunti in ritardo, hanno preferito non intervenire (aria di elezioni?). Una ruspa ha dovuto spiegare al pubblico, grazie ad alcune scritte, la sua complicità con le politiche di guerra. Quando le forze dell'ordine hanno bloccato la strada, gli antimilitaristi, per non farsi chiudere in mezzo, hanno deciso di spostarsi davanti ai posti di blocco. Si sono divisi in due gruppi dopo aver vergato delle grosse scritte "NO BASE" sull'asfalto. I due gruppi impedivano l'accesso ai camion diretti al cantiere, spiegando alla gente che erano vigili e polizia a bloccare auto e mezzi pubblici. Il blocco del traffico è stato tolto dopo alcune ore. Gli antimilitaristi sono tornati allora davanti alle due entrate del cantiere. Resi impossibili i lavori (i camionisti se ne erano andati con mezza giornata libera pagata), il presidio è stato sciolto nel primo pomeriggio. Insomma, una buona giornata (qualcuno si è avvicinato incuriosito, vari automobilisti ci hanno espresso la loro solidarietà).
Catalogna - Grande esproprio per finanziare i movimenti anticapitalisti
Enric Duran, da molti anni impegnato in lotte anticapitaliste in Catalogna, ha pubblicamente annunciato un bottino complessivo di 492.000 euro provenienti da 39 diverse banche, quindi l’inizio della sua latitanza.
Enric ha accumulato la cifra attraverso diversi prestiti fraudolenti. La maggior parte dei soldi è stata destinata al finanziamento dei movimenti anticapitalisti e per un progetto editoriale, una parte per finanziare la propria clandestinità. La pubblicazione in 200,000 copie di un numero unico di una rivista in Catalano chiamata CRISI. La rivista pubblica la rivendicazione degli espropri e contiene numerosi articoli di critica radicale alle origini della attuale condizione economica di crisi, attaccando banche e sistema capitalistico, colpevoli di furti per più dannosi per la società nel suo insieme, contiene in oltre discussioni sull’organizzazione di alternative al capitalismo. Le 200.000 copie sono state distribuite in un giorno, il 17 settembre, attirando l’attenzione di tutti i media che ovviamente si sono concentrati più sulla figura di Enric che sul contenuto di Crisi.
Cile - Rivendicazione del Frente Anarquista Revolucionario
Il Frente Anarquista Revolucionario rivendica azioni nelle barricate di San Bernardo e Lo Espejo
14 settembre 2008
Qualche luogo del Cile
Abbiamo sparato allo sbirro Esteban Cheuqueñir Rivera. Nel nostro ultimo comunicato avevamo detto che questo 11 settembre ci sarebbe stato uno sbirro in meno. Abbiamo fatto tutto il possibile dalle barricate, ma siamo solo riusciti a far sì che a questo fascista gli arrivassero le nostre pallottole sulla faccia.
Sì, abbiamo sparato a questo sbirro del 14 ° perché questo 11 settembre abbiamo combattuto lì, nel comune di San Bernardo: alle 22.15 abbiamo bloccato la Autopista Central, lanciato catene, bloccato le strade laterali, lanciato molotov, abbiamo sparato all'aria, abbiamo sparato al porco Esteban Cheuqueñir Rivera e abbiamo lanciato pietre contro gli sbirri fino alle 2 di mattina -a Los Morros di fronte al distributore “Pamacri”-, accerchiandoli grazie all'acerrimo spirito della gente della Angelmó e i block di Balmaceda e Carlos Condell.
Torino - Blocco stradale
da macerie
13 settembre. Alcune decine di antimilitaristi si danno appuntamento sabato mattina a Porta Palazzo per l'oramai consueta battuta di caccia all'alpino. Moltissimi lavoratori del mercato segnalano la presenza di militari, ma solo in mattinata. Putroppo, nonostante l'appoggio promesso nei giorni scorsi dei commercianti più esagitati, i militari non si fanno trovare. Nel frattempo, mentre una numerosa rappresentanza della Digos oramai in straordinario perpetuo vigila sui cacciatori, ignoti tendono indisturbati una catena agli ingressi del sottopasso di corso Regina, lasciando sul posto un cartello che ricorda agli automobilisti come la città stia diventando piano piano una "zona militare".
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