Bologna - Dozza, la denuncia del Garante: ancora degrado in bagni e docce

Carcere.Il direttore dell istituto ha chiesto una anno per "mancanza di fondi"

Sono davvero disastrose le condizioni in cui versa il carcere cittadino della Dozza. Ieri la garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Desi Bruno, ha fatto il punto della situazione con i consiglieri comunali. Presente anche la vicesindaco Adriana Scaramuzzino. L'ordinanza emessa recentemente dal sindaco Sergio Cofferati,"per degrado igienico sanitario" presso la Dozza, è stata ottemperata solo in pochissimi punti.La scadenza dei 180 giorni, entro cui eseguire determinati lavori di manutenzione, noon è stata rispettata e anzi, l ex direttore Silvio di Gregorio, che da una settimana ha passato le consegne a Roberto Festa, ha chiesto a giugno una proroga di un anno"per mancati fondi", come spiega Desi Bruno.

Mancherebbero, imfatti,300.000 euro per ottemperare ad alcuni punti dell ordinanza.In particolare:il superamento delle barriere architettoniche, la sostituzione dei motori d'aspirazione nei bagni, la manutenzione dei locali docce e ripristino delle condizioni igieniche idonee.Ora sta al sindaco decidere se concedere la proroga o rifiutarla.Essendo un provvedimento che riguarda l igiene, Cofferati potrebbe anche respingere la richiesta e denunciare la direzione del carcere per inadempienza."Finora-spiega Bruno-è stata solo un po sistemata la cucina ed è stato imbiancato.l'ordinanza è rimasta disattesa nelle sue parti più significative.Non sono stati messi apposto, quasi per niente, i bagni, i locali delle docce e gli spazi per le ore d'aria, inoltre rimane la presenza enorme di rifiuti sotto le finestre delle celle".Tutto questo in condizioni di sovraffollamento del carcere bolognese tale da provocarlo al terzo posto in Italia per questa problematica, dopo Monza e Poggio Reale.Il numero dei detenuti, ormai, sta egugliando quello delle presenze pre-indulto.Si arriva a punte di 1.100 persone, con una capienza della metà e un sotto organico del personale penitenziario"di 250 unità".Il 70 % dei detenuti è di nazionalità straniera, la percentuale maggiore in italia.E così i detenuti sono costretti a stare anche in tre in celle di 10 metri quadrati:"Una violazione dei diritti umani-commenta Desi Bruno-nella sua relazione annuale sull'attività del garante, presentata ieri ai consiglieri.Come se non bastasse, in seguito al registrarsi di alcune infrazioni del regolamento disciplinare, il carcere ha deciso di operare una forte restrizione della poca vita sociale dei reclusi.Così, ora, in quelle celle soffocanti devono restare dalle 18 alle 9 del mattino dopo, rientrando 2 ore prima e rinunciando ad una serie di attività sociali organizzata dalle associazioni di volontariato, che lamentano un quasi annullamento del rapporto con i detenuti."Una situazione-ha commentato la Scarmuzzino-che speriamo torni alla normalità con la nuova dirigenza".

Mer, 23/07/2008 – 21:47
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