Roma - Campi rom, individuate le aree

fonte roma.repubblica.it

Veltroni: "Pronte alcune ipotesi". Sarebbero oltre il Gra a nord e a sud. Alemanno: "Pisanu commissario per la sicurezza". Insorge l´Opera Nomadi: "Cacciare 10 mila zingari è disumano"

di Giovanna Vitale

«Stiamo facendo l´esame delle aree dove dislocare i nomadi, ma abbiamo già individuato alcune possibilità: nei prossimi giorni vedrò il prefetto per passare alla fase operativa», annuncia il sindaco Veltroni all´indomani della firma del "patto per Roma sicura". Si tratta di due zone fuori dal raccordo: una a nord e l´altra a sud. A conferma che la delocalizzazione dei campi rom era allo studio del Campidoglio da diversi mesi.

«Tra martedì e mercoledì», certifica il prefetto Achille Serra, «incontrerò il sindaco per dar via alla commissione che, entro tre mesi, dovrà individuare i siti più idonei ad ospitare i quattro "villaggi della solidarietà" alle porte dalla città». Accampamenti «attrezzati», approfondisce Veltroni, «presidiati sia dalle associazioni sia dalle forze di sicurezza. Nei quali si possa fare lavoro di integrazione e scolarizzazione e che abbiano il minor impatto possibile con il tessuto cittadino». È qui che, nel giro di un anno (ma c´è già chi parla di «previsione ottimistica») dovranno essere trasferiti i cinquemila zingari che attualmente vivono nei 23 campi allestiti dal Comune all´interno della cinta urbana. Nel frattempo partirà lo sgombero delle baraccopoli abusive, una trentina, sorte sotto i cavalcavia e lungo le rive del Tevere e dell´Aniene, dove vivono circa 10mila rom. Che «se ne dovranno andare altrove», avverte il prefetto, «lasciare la città e fare i nomadi». Incalzati dai 150 agenti destinati dal Viminale a Roma, «ma secondo una tabella di marcia stabilita da tempo», precisa l´assessore alla sicurezza Jean Leonard Touadì. Ruolo che, per An, andrebbe assegnato ad altri: «Al sindaco Veltroni piace il modello Sarkozy?», provoca Gianni Alemanno, «allora, vista l´irrisolta emergenza che c´è a Roma, nomini Giuseppe Pisanu, il migliore ministro degli Interni degli ultimi dieci anni, assessore alla sicurezza o commissario straordinario».

Ma è l'Opera nomadi a bocciare senza appello il patto. «Bisogna assolutamente trovare una soluzione non militare, cacciare 10mila nomadi senza alternativa è disumano», dice il presidente, Massimo Converso chiedendo «l´intervento della protezione civile perché assista e tuteli gli abitanti dei campi abusivi che il prefetto vuole evacuare senza preoccuparsi di che fine faranno». Contestualmente «il nostro governo deve studiare insieme alla Romania un piano di rientro dei rom rumeni, molti dei quali sarebbero ben felici di tornare a casa se avessero la certezza di non morire di fame». Per l'Opera, in sostanza, «serve un piano di emergenza»: il presidente ne ha già parlato con i capigruppo di Rifondazione, Verdi e Pdci in consiglio comunale per ottenere «un incontro con tutta la maggioranza» e ha anche scritto una lettera al sottosegretario Paolo Cento. Un piano che va nella direzione opposta al protocollo appena firmato: finalizzato ad evitare gli sgomberi forzati e il concentramento di 5.000 zingari in quattro enormi villaggi fuori città. «La nostra proposta», conclude Converso, «è concedere ai nomadi la possibilità di vivere in case vere proprie, concedendo affitti agevolati o aree per costruirsi da sé le loro abitazioni». Altrimenti «succederà come a Castel Romano, sulla Pontina, dove sono aumentate tossicodipendenza e delinquenza; la già bassa scolarizzazione è diminuita, insieme all´inclusione e all´integrazione sociale. Solo le condizioni igienico-sanitarie sono migliorate. Ma non può bastare». Perché i maxi-campi «non hanno mai funzionato, né a Roma né altrove».
(20 maggio 2007)



fonte repubblica.it

Dopo l'aggressione della donna a Tor di Quinto il sindaco della capitale duro con Bucarest
"No a flussi incontrollati di immigrati". Napolitano: "Una barbara aggressione"

Sicurezza, Veltroni contro la Romania
Per le espulsioni varato un decreto legge
Consiglio dei ministri straordinario, convertita in dl parte del pacchetto sicurezza
Fini: "Demolire le baraccopoli, mandare via i clandestini". Derby Roma-Lazio con lutto

ROMA - "E' necessario assumere iniziative straordinarie e d'urgenza sul piano legislativo in materia di sicurezza". Lo ha detto il sindaco di Roma e leader del Pd Walter Veltroni durante una conferenza stampa improvvisata in Campidoglio dopo l'aggressione della donna a Tor di Quinto. Veltroni ha avuto parole dure contro Bucarest: "Non si possono aprire i boccaporti", ha detto, ricordando che Roma era la città più sicura del mondo "prima dell'ingresso della Romania nell'Ue". Oggi Prodi ha chiamato il premier romeno, mentre Napolitano ha parlato di "barbara aggressione". I giocatori di Roma e Lazio sono scesi in campo con il lutto al braccio.

Prodi. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha convocato un Consiglio dei ministri straordinario in serata a Palazzo Chigi. E il governo ha trasferito in un decreto legge le norme sulle espulsioni contenute nel ddl del pacchetto sicurezza. Norme che tra l'altro attribuiscono ai prefetti il potere di espellere dall'Italia i cittadini comunitari per motivi di pubblica sicurezza. Il presidente della Repubblica, ha spiegato Prodi, è d'accordo sul "contenuto e l'urgenza" del decreto legge sulle espulsioni. Via libera anche dai "ministri della sinistra radicale", ha spiegato il capo dell'esecutivo.

Al ministero dell'Interno si è svolta una riunione dei vertici della Polizia per pianificare l'attività, a livello nazionale, anche alla luce del decreto legge varato dal governo. Il capo della Polizia, Antonio Manganelli, si è messo in contatto con il nuovo capo della polizia romena, George Popa, che recentemente è stato in visita a Roma. Come prima misura, è stato deciso dalla Romania l'invio di una task force di investigatori specializzati in criminalità e controllo del territorio, attesi a breve in Italia. Alla riunione ha partecipato anche il capo della Polizia criminale, Nicola Cavaliere, vicecapo della Polizia di Stato.

"Non agiamo sull'onda della rabbia - ha detto Prodi - ma siamo determinati a mantenere un livello di sicurezza giusto e alto per i nostri cittadini". Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha voluto sottolineare che "non è caccia ai romeni, ma ai delinquenti romeni". "Oggi - ha ricordato - è stata una donna romena che ha messo la polizia sulle tracce del delinquente romeno che ha seviziato una donna a Roma: un fatto quasi simbolico e molto importante".

Il presidente del Consiglio ha anche chiamato il premier romeno, Calin Popescu Tariceanu per chiedergli "un impegno molto fermo di cooperazione". Tariceanu ha replicato, esprimendo "dolore" e accogliendo "la richiesta di inviare a Roma una delegazione romena per permettere che si attivi una collaborazione forte, organica e duratura nel tempo".

Napolitano. "Profondamente impressionato per la barbara aggressione criminale", è il messaggio che il presidente della Repubblica ha inviato al marito di Giovanna Reggiani. "L'episodio di efferata violenza - ha detto ancora Napolitano - richiama ancora una volta l'attenzione delle istituzioni sulla necessità di compiere ogni sforzo per garantire il bene prezioso della sicurezza e della vita dei cittadini."

Veltroni. Il sindaco di Roma ha parlato di "un vero, autentico orrore" e ha aggiunto che "si tratta di un'espressione di violenza che da qualche mese ha cominciato a manifestarsi in questa città e che testimonia che c'è stato un cambiamento di clima".

"Non ci si può girare intorno - ha ribadito il leader del Pd - la sicurezza è una grande questione nazionale che chiama in causa iniziative d'urgenza sul piano legislativo: i prefetti devono poter espellere i cittadini comunitari che hanno commesso reati contro cose e persone". Su questi temi Veltroni ha incontrato al Viminale il ministro dell'Interno Amato e il prefetto di Roma Carlo Mosca.

"Credo che l'Italia debba porre la questione" riguardo ai flussi migratori provenienti dalla Romania "in sede europea: è un problema di natura politica. Ritengo che l'Europa debba chiamare in causa le autorità romene", ha detto il sindaco di Roma. "Se si sta in Europa - ha aggiunto determinato - bisogna starci a certe regole: la prima non può essere quella di aprire i boccaporti e mandare migliaia di persone da un Paese europeo all'altro". Infine Veltroni ha ricordato che "prima dell'ingresso della Romania nell'Unione europea, Roma era la città più sicura del mondo".

Il sindaco ha citato gli episodi di criminalità. Da quello del "ciclista ucciso all'aggressione al regista Tornatore, a una consigliera municipale, alla violenza sessuale verso una ragazza e questo episodio orrendo. In questa città da diversi mesi c'è un arrivo di persone che vengono da Paesi comunitari. Non si tratta di immigrati che vengono qui per 'campare', ma di un'altra tipologia di immigrazione che ha come sua caratteristica la criminalità". Veltroni ha precisato di non fare "generalizzazioni verso un singolo Paese", ricordando tuttavia che "il 75% di arresti effettuati l'anno scorso hanno riguardato i romeni.

An: "Governo in Aula". Il portavoce di Alleanza nazionale, Andrea Ronchi, ha chiesto a Prodi e Amato "di riferire con urgenza alla Camera". Il presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, ha invitato sindaco e prefetto a fare "quello che la legge impone: demolizione delle baraccopoli abusive, identificazione e espulsione dei clandestini e dei cittadini comunitari privi di fonte certa di sostentamento, come espressamente previsto dalle normative europee".

"Si vergognino i coccodrilli della sinistra tipo Veltroni, che oggi piangono e chiedono immediati interventi - ha detto Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord - la responsabilità di quanto sta accadendo nelle nostre città è di questa maggioranza e di questo governo".

"Siamo alla farsa: dopo aver spacchettato i provvedimenti sulla sicurezza in ben cinque disegni di legge e in tre emendamenti alla Finanziaria, senza riuscire a varare alcuna decisione immediatamente operativa a causa delle insanabili divisioni fra ministri, Prodi ora ha convocato un consiglio straordinario proprio sulla sicurezza, alla luce della tragica aggressione di Tor di Quinto", è stato il commento di Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia.

"Di fronte a una tragedia come quella di Roma la strumentalizzazione da parte della destra risulta davvero incredibile", ha detto il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero. "Un episodio orrendo. Siamo d'accordo con Veltroni e condividiamo la necessità di coinvolgere l'Unione Europea e la Romania per regolare i flussi indiscriminati ed affrontare con efficacia il tema della sicurezza nelle nostre città", è stato il commento del presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio.

(31 ottobre 2007)

Mer, 23/05/2007 – 12:29
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