Lucca Libera!

La città non si vende né si compra... si vive!

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  • Category Archives Avvisi
  • Commenti Pendolari

    Dal Comitato pendolari LU-FI

    La provincia di Lucca nell’incontro avuto con una delegazione del Comitato pendolari in data 11/7 ci ha chiesto una proposta tecnica di sinergia treno-gomma, realizzabile invitandoci al tavolo della commissione come parte in causa e sopratutto come comitato di utenti propositivi perché profondi conoscitori delle problematiche che abbiamo esposto (vedere pdf in “documenti e varie” quanto emerso dall’incontro).

    Ad oggi, ci sono temi pendenti e non è stato dato alcun seguito e feedback né ai temi importanti e contingenti che necessitano di una soluzione immediata né a quelli più strategici (proposta tecnica) e non è stata mantenuta la promessa, per il momento, di partecipazione al tavolo della commissione.

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  • Inceneritori a biomasse: Gallicano

    Pubblichiamo una breve intervista a “Gallicano C’è” sull’impianto a biomasse progettato a Gallicano.

    Lucca Libera: impianto a biomasse di Gallicano: potete fare una breve cronistoria della vicenda?

    Gallicano C’è: tutto inizia nel novembre 2008, quando la lista Gallicano C’e’ ancora non esisteva, con una delibera del Consiglio Comunale che approva la costruzione di un impianto a biomasse e rende disponibile a Se.Ver.A (e sue società controllate) un terreno di proprietà del Comune in località Zinepri, adiacente all’impianto di cogenerazione di Pantarei.

    Nel 2009 Nasce una nuova società, Feu de Bois, partecipata da Terra Uomini Ambiente, SETA (controllata da Se.Ver.A.) e alcuni soci Valdostani che si occupano di progettazione e realizzazione di impianti a biomasse.

    A giugno 2009 viene presentato alla Provincia di Lucca il progetto di costruire una centrale a biomasse di 5,9 Mw di potenza termica ed 1 Mw elettrica.

    Nel giugno 2009 Gallicano C’e’ entra in consiglio comunale e a settembre, acquisito il progetto, iniziamo a fare le pulci al documento e capiamo subito che ci sono delle forti criticità sia sulle emissioni che sullo spreco di energia termica. Insieme ai comitati della zona, organizziamo incontri pubblici per spiegare il progetto e vengono invitati anche importanti studiosi che si occupano di inquinamento e di salute.

    Vengono fatte numerose osservazioni sia all’ARPAT che alla Provincia, ma alla fine, nel maggio 2010, il progetto viene autorizzato, anche se vengono imposti dei vincoli più restrittivi sulle emissioni e l’uso di tecnologie più evolute rispetto al progetto iniziale.

    Nel 2011 esce un importante studio epidemiologico del prof. Biggeri relativo alle malattie ed alle mortalità nella valle del Serchio, da cui si evince che non c’e’ da stare per niente allegri perché abbiamo già una forte emissione di sostanze inquinanti nella Valle.

    Lucca Libera: a che punto è attualmente il progetto in questione?

    Gallicano C’è: la società Feu de Bois ha ottenuto quest’anno un grosso finanziamento di circa 2 milioni di euro dalla Regione Toscana, ma ancora i lavori non sono iniziati. Ci sono tre ricorsi al Tar pendenti presentati da privati cittadini e aziende della zona, preoccupati per le conseguenze che l’impianto potrà provocare nell’area dove sorgerà. L’esito dei ricorsi si dovrebbe sapere a breve.

    Lucca Libera: secondo voi c’è un legame tra questo impianto e quello di bricchettaggio?
    Gallicano C’è: l’impianto di bricchettaggio, ex Verdeazzurro, è un impianto che riceve rifiuti solidi urbani (spesso da fuori provincia), ne essicca la parte umida, e produce delle bricchette di rifiuto compattato che poi vengono cedute ad altri impianti (come cementifici) per la combustione. Recentemente l’impianto è stato chiuso per la crisi che ha colpito sia la Società Verdeazzurro che il gruppo Del Carlo a cui fa capo la società. L’impianto è stato rilevato a maggio 2011, tramite procedura di affittanza concessa dal tribunale alla società CSS Energy.

    I legami fra i due impianti sono evidenti: il primo legame è nella struttura societaria degli impianti, nella CSS Energy (bricchette) Pasquale Nardini ha una partecipazione ed è nel CDA, in Feu de Bois (biomasse) la società SETA controllata da Severa, ha come amministratore unico sempre Pasquale Nardini.

    Il secondo legame è che fra un impianto che brucia biomassa ed uno che brucia bricchette, dal punto di vista tecnico, non c’e’ una grossa differenza: è solo una questione autorizzativa. Se, come è accaduto recentemente per l’impianto a biomasse di Scarlino, la Provincia concede l’autorizzazione per bruciare anche bricchette il gioco è fatto.

    Il terzo legame è l’immediata vicinanza dei due impianti: produrre bricchette e mandarle a bruciare nel forno dell’impianto non comporterebbe neanche le spese di trasporto.

    Lucca Libera: la popolazione che opinione ha dell’impianto? Secondo voi è abbastanza e correttamente informata?

    Gallicano C’è: per la visibilità che abbiamo, sappiamo che ci sono persone contrarie e preoccupate, soprattutto sugli impatti che questo impianto potrà avere sulla qualità dell’aria e sulla salute dei cittadini, e molte altre persone sono quantomeno perplesse.

    La prima cosa che abbiamo fatto noi di Gallicano C’e’ è stata quella di informarci, studiare, confrontare diverse tipologie di impianti e poi informare i cittadini, attraverso incontri pubblici, volantinaggi casa per casa, articoli sul nostro sito web (www.gallicano.org) e sui giornali. L’informazione è necessaria affinché la gente si formi un’opinione e qui la nostra Amministrazione ha sbagliato in pieno: ha inserito l’impianto a biomasse nel programma elettorale, senza informare su cosa fosse, ha fatto autorizzare l’impianto, e solo a giochi conclusi ha organizzato un incontro pubblico in cui spiegava blandamente che cosa fosse.

    Lucca Libera: considerato che a Fornoli sorgerà un mega impianto a biomasse, e che molti altri di dimensioni più ridotte sono già in funzione in vari comuni della Garfagnana, non pensate che la Valle del Serchio da questo punto di vista stia rischiando la “saturazione”?

    Gallicano C’è: assolutamente sì. Questi impianti sono fortemente ed eccessivamente incentivati (con soldi trattenuti dalle nostre bollette elettriche) e finanziati con soldi pubblici, per cui a forte rischio speculativo.

    La domanda di legna, soprattutto quella da filiera corta (maggiormente incentivata), rischia di diventare superiore all’offerta. Proprio in questi giorni circolano notizie sulla volontà di altri comuni come Barga e Castelnuovo di costruire altri impianti a biomasse.

    Quando si parla di disponibilità di legname, si dice che la Garfagnana è piena di boschi, e si dice anche che i boschi sono abbandonati e che hanno bisogno di manutenzione per limitare i rischi idrogeologici. Affermazioni vere, ma va tenuto anche conto che molti boschi non sono facilmente raggiungibili, e quelli economicamente sfruttabili sono quelli attraversati dalle strade, quindi molto meno di quelli potenzialmente disponibili. Ci sono diversi studi scientifici che affermano che nella  Valle del Serchio la disponibilità di cippato di legna è inferiore a quella necessaria a coprire gli impianti esistenti e i nuovi di Fornoli e Gallicano.

    Per scaricare l’intervista in formato pdf clicca qui.


  • LUCCA LIBERA! n. 12

    Pubblicato il dodicesimo numero di Lucca Libera!

    Per leggerlo in formato pdf clicca qui.

    - Inceneritore a biomasse a Fornoli, Bagni di Lucca

    Materiali correlati (clicca per consultarli):

    - Cronistoria vicenda Alce

    - Rapporto stato di salute Valle del Serchio

    - Ricorso al Tar (avv. Marcuccetti)

    - Ricorso al Tar (avv. Ceruti)

    - Analisi documentazione Alce

     


  • Comunicato Comitato Ambiente e Salute

    Con grande soddisfazione apprendiamo che il Consiglio Provinciale di Lucca del I° settembre 2011 ha approvato all’unanimità la mozione sulla chiusura degli inceneritori in provincia di Lucca, dando in tal modo anche un forte segnale di contrasto alla politica inceneritorista della Regione Toscana.

    Nella mozione suddetta si fa riferimento all’”obbiettivo primario” di “superamento nel nostro territorio provinciale, per le sue caratteristiche, del sistema di incenerimento dei rifiuti”, alle “gravi criticità emerse nell’esercizio degli impianti di incenerimento”, alle “diffuse preoccupazioni riguardo alla tutela della salute e dell’ambiente”, alle “ampie opportunità di riuso e riciclo dei rifiuti”, all’“impianto di compostaggio nella piana a Capannori”.

    Orbene, coerentemente con queste affermazioni di principio e con questa chiara presa di posizione, la Provincia adesso deve sospendere l’autorizzazione, concessa indebitamente ad Alce S.p.A., all’attivazione del mega impianto di incenerimento a Fornoli di Bagni di Lucca.

    Se le “caratteristiche del nostro territorio provinciale” sono ostative per gli inceneritori di Belvedere e Falascaia lo sono a maggior ragione per l’inceneritore di Fornoli: più volte sono state evidenziate le caratteristiche orografiche e meteodiffusionali della Valle del Serchio, che non consentono la dispersione degli inquinanti. Se “gravi criticità” sono emerse a Falascaia e Belvedere, peraltro non scoperte dagli organi competenti, c’è da supporre che le stesse emergerebbero a Fornoli, considerate in particolare le scarse risorse strumentali e umane degli Enti delegati ai controlli. Per quanto riguarda le “diffuse preoccupazioni riguardo alla tutela della salute e dell’ambiente” basta ricordare che esiste in tal senso un elenco infinito di dichiarazioni e studi scientifici riferiti al progettato impianto Alce. Per non parlare delle “ampie opportunità di riuso e riciclo” dei residui della lavorazione del tannino: pannelli truciolari, pellet, stabilizzazione del compost presso il futuro impianto di compostaggio di Capannori.

    In particolare, per quanto riguarda il problema sanitario, vogliamo evidenziare un dato estremamente grave che purtroppo fino ad oggi non è stato considerato nella sua tragicità: nel Rapporto Annuale 2005 del “Registro Toscano Difetti Congeniti” e nel “Profilo di Salute Valle del Serchio” del luglio 2008, si evince che nel triennio 2002-2004 nella ASL 2 di Lucca il tasso di malformazioni congenite è stato del 374,7 per10.000 afronte di un valore medio regionale di 216,6. Si tratta del valore più alto in assoluto tra tutte le ASL della Toscana. Tutti gli studi del settore riconoscono l’importanza di cause ambientali tra i fattori che determinano i difetti congeniti e pertanto è da supporre che variazioni di esposizione ambientale abbiano un ruolo determinante nel giustificare le differenze macroscopiche trala ASL2 e il resto del territorio regionale.

    Per quanto poi riguarda le opportunità di riuso e riciclo del legno detannizzato, basta ricordare a tutti, sindacati in primis, che nel tannificio della Silvateam a San Michele Mondovì il legno detannizzato viene attualmente utilizzato per produrre il pellet “Bruciabene” e che i lavoratori attualmente operanti in quel settore sono oltre un centinaio, a dimostrazione che ci sono modalità di chiusura del ciclo tannino a intensità di lavoro assai più alta che nel suo incenerimento.

    3 settembre 2011

     Comitato Ambiente e Salute di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca


  • Ancora disservizi LAZZI/VAIBus linea Lu-Fi

    Ancora incongruenze negli orari

    Ancora un grosso disservizio da parte della Lazzi/Vai Bus, relativo agli orari, alle modalità di comunicazione con la propria clientela sulla tratta DD Lucca-Firenze e ritorno.

    A Firenze le pensiline riportano un determinato orario che dovrebbe essere operativo dal giorno 1-9-2011.A Lucca sia le pensiline che la biglietteria hanno invece un orario diverso ed indicano valido l’orario esposto a Firenze con l’inizio delle scuole, senza però saper indicare alla clientela quale sarà l’effettivo primo giorno di scuola.

    Dopo una faticosa indagine fatta dal Comitato pendolari e dall’uff. Trasporti della Provincia di Lucca, sempre molto attento e reattivo alla risoluzione delle nostre problematiche più contingenti, si è finalmente chiarito che a Firenze sono comunicati agli utenti orari errati.

    Ancora una volta però il Comitato pendolari Lu-Fi vuole sottolineare e ricordare che:

    • Gli orari della DD Lu-Fi non vanno collegati ai periodo scolastico perché la tratta è frequentata solo da lavoratori e studenti universitari che nei periodi in cui le scuole sono chiuse, devono comunque recarsi sul proprio posto di lavoro a Firenze (questo tema è stato sollevato sia alla provincia, sia alla regione che a alla Prefettura di Luccama di fatto ad oggi ancora non è stato recepito).

    • Diminuiscono le corse ed i periodi di fruibilità di un maggior numero di corse e aumentano gli abbonamenti mensili ed inoltre viene eliminato l’abbonamento trimestrale per crearne uno quadrimestrale andando di fatto a colpire fortemente i pendolari e solo i pendolari (per info: i biglietti delle corse semplici sono rimasti invariati).

    • Il Comitato ha presentato a provincia di Lucca e Regione Toscana un piano tecnico di sinergia tra mezzi su gomma e rotaia che permetterebbe veramente di rendere efficiente, veloce, funzionale il collegamento con il capoluogo, oltretutto creando economie di costi anche per le aziende esercenti il servizio ma di fatto non abbiamo evidenza che Regione Toscana abbia recepito.

    • Lazzi/Vai Bus modifica la propria carta dei servizi peggiorando le condizioni di rimborso per i pendolari in caso di disservizio dell’Azienda stessa senza interpellare le associazioni dei consumatori né la Provincia di Lucca… e di fatto i disservizi stanno aumentando recando danno solo ai pendolari.

    Riteniamo che l’ammodernamento serio e rivolto veramente alle esigenze dei pendolari del trasporto regionale sia una condizione necessaria e prioritaria per garantire una mobilità ed uno sviluppo sostenibili nell’ambito del nostro territorio.

    Quindi chiediamo ancora che il livello di attenzione verso le nostre problematiche salga, che la Regione Toscana sia pronta a discutere il piano tecnico di sinergia tra mezzi su gomma e rotaia presentato e che la provincia di Lucca dia sostegno al piano con il tavolo tecnico promesso dall’Assessore Rovai nell’incontro dello scorso luglio.

    Comitato Pendolari Lu-Fi


  • Lettera aperta sul partigiano Lilio Giannecchini

    Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di solidarietà al comandante partigiano Lilio Giannecchini.

    Noi abbiamo avuto l’onore e la fortuna di conoscere Lilio Giannecchini, Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Lucca, in occasione della ricerca condotta nel 1999-2000 dalle nostre classi sulla Seconda Guerra Mondiale. Da questa ricerca, durata un intero anno scolastico, è scaturito un libro, pubblicato dal Comune di Borgo a Mozzano e dalla Provincia di Lucca. Tutto quel lavoro è stato possibile soprattutto grazie a Lilio Giannecchini, che guidò i ragazzi alla scoperta dei documenti e dei luoghi che raccontano la tragica vicenda di quella guerra nel nostro territorio. Egli è stato per noi, alunni e insegnanti, fonte di conoscenza e guida generosa e instancabile. In quel periodo abbiamo avuto modo di apprezzare gli ideali, la cultura e l’energia di Giannecchini.
    Troviamo che la sua sospensione dalla funzione di Direttore dell’Istituto Storico sia ancora più sorprendente se si pensa che a Lucca questo Istituto deve la sua eccezionale documentazione e la sua stessa esistenza soprattutto all’impegno costante ed encomiabile di Lilio Giannecchini.
    Parimenti sorprendente e inaccettabile è la sua estromissione dalle celebrazioni che fino all’altro ieri era chiamato ad onorare con la sua presenza: chi lo dovrebbe sostituire? C’è qualcuno, ancora vivo, che più di lui può rappresentare i valori che queste celebrazioni esaltano ancora oggi?
    Ma ciò che soprattutto colpisce in tutta questa vicenda è l’improvviso accanimento da parte di noti personaggi e poteri. E’ inqualificabile questa coalizione di troppi contro uno. E’ intollerabile il linciaggio morale e l’emarginazione perpetrati ai danni di Giannecchini, al quale invece dovrebbe andare l’unanime riconoscenza e apprezzamento per tutto quello che ha fatto per il Paese e per la città di Lucca. A meno che non si rimproveri a Giannecchini di aver combattuto il nazifascismo, ma fino ad ora nessuno ha osato tanto, e non riusciamo neppure a immaginare che ci sia un solo uomo giusto che lo possa pensare.

    Noi, come la maggior parte di quelli che sono intervenuti sulla questione, facciamo parte della fortunata generazione che non ha sperimentato la guerra sulla propria pelle. Dell’ ultima guerra in Italia abbiamo sentito raccontare dai nostri genitori, da altri che non ci sono più, dal Giannecchini stesso. E di tutte le guerre che ci sono attualmente nel mondo possiamo sapere documentandoci con un minimo impegno. Ci pare che le guerre purtroppo siano tutte uguali e non vediamo differenza tra chi muore sotto le bombe, stupide o intelligenti che siano, e chi muore sul campo di battaglia o davanti a un plotone di esecuzione. La stessa cosa vale per chi, cercando di fuggire dalla guerra delle armi o da quella della povertà, affoga nel mare oppure viene acciuffato da tiranni appositamente delegati e pagati dal civile occidente e finisce i suoi giorni in campi di concentramento, lontano dagli occhi delle anime candide che oggi si riempiono di ipocrita raccapriccio per una rappresaglia di 70 anni fa. Nelle guerre, chi uccide non è mai in guanti di velluto. Oggi chi fa la guerra per “esportare” la libertà e la democrazia viene chiamato eroe e i mandanti sono ben pasciuti sugli scranni parlamentari e anche più su. A maggior ragione dovrebbe essere rispettato e onorato chi la guerra l’ha fatta per “conquistare” la libertà e la democrazia.
    Noi non conosciamo il contenuto della lettera incriminata, e riteniamo che nessuno debba azzardare giudizi prima che eventuali responsabilità siano state appurate. Siamo però convinte che questa lettera, piuttosto che il motivo, sia stata un pretesto per scatenare un attacco inqualificabile con ben altri scopi. La propria dignità si difende nella chiarezza e nella trasparenza, affrontando verità comode e scomode, non demolendo strumentalmente la dignità degli altri. Ora poi, all’improvviso, c’è anche chi, come un prestigiatore, sale sul palcoscenico e trionfante tira fuori un video di anni fa, proprio come un coniglietto dal cilindro: da quanto tempo quel coniglio stava lì dentro? E perché tirarlo fuori proprio adesso?

    Non vorremmo che lo scopo di tutta questa aggressione fosse quello di ‘far fuori’ un uomo “difficile” e che rappresenta ideali evidentemente non condivisi da certuni. Non vorremmo che certi personaggi stessero usando Lilio Giannecchini anche per le loro grette manovre politiche e, non vorremmo che, con pari responsabilità, altri personaggi permettessero che egli venga usato.

    Solidarietà a Lilio Giannecchini.

     Borgo a Mozzano, 20 agosto 2011

    Donatella Zanotti

    Donatella Rigali


  • Appello di solidarietà per Lilio Giannecchini

    Nell’avvicinarsi dell’anniversario della Liberazione della città di Lucca dal nazifascismo, noi sottoscritti vogliamo portare la nostra solidarietà a Lilio Giannecchini, comandante, che per anni ha mantenuto viva sul nostro territorio la memoria della lotta antifascista e partigiana. Senza di lui ricordi e testimonianze sarebbero andati perduti o privati di significato nella corsa alla cosiddetta “riappacificazione” che Lilio ci ha insegnato non può essere perdita di memoria.

    Nonostante egli sia stato punto di riferimento per molti di noi e per tanti altri, soprattutto giovani, è stato recentemente emarginato e impedito a partecipare a pubbliche commemorazioni per aver commesso uno sbaglio di comportamento, ancora giuridicamente da dimostrare.

    Non si possono inficiare i meriti di un’ intera esistenza, non si può cancellare il valore di una vita spesa per mantenere alti gli ideali della Resistenza e per tenere viva la memoria della verità. Chiediamo a tutte le Istituzioni di non perpetrare questa ingiustizia ed  emarginazione ma di adoperarsi affinché Giannecchini sia invitato ancora a portare pubblicamente la sua testimonianza.

    Condividiamo totalmente e sottoscriviamo quanto dichiarato sulla vicenda dall’Istituto Storico della Resistenza di Pistoia “Ci preme sottolineare il fatto che in questo momento, in cui l’attentato alla memoria della Resistenza sta sfociando persino nell’esclusione del Primo maggio e del 25 Aprile, si debba mantenere vivo il ricordo e, conseguentemente, la riconoscenza a chi, alla Resistenza, ha dato parte della vita sacrificando gli anni della sua gioventù. Se  è stato fatto con la lettera incriminata un atto da perseguire penalmente, riteniamo giusto non esprimere giudizi affrettati o avventati. Riteniamo invece importante che tutti coloro che, quotidianamente, faticosamente e volontariamente sono impegnati, in ruoli e funzioni diverse, a mantenere vivo il ricordo di eventi  barbari  avvenuti nel loro territorio non siano spediti con il francobollo della burocrazia fuori da quel mondo radicato nel passato ma anche meritevolmente proiettato nel futuro che merita di essere mantenuto vivo, comunque e dovunque.”

    Per adesioni all’appello: donatella.zanotti52@gmail.com

  • Comitato pendolari DD Lucca-Firenze

    Cos’è:

    Questo Comitato vuole riunire i pendolari Lucchesi che, pur non conoscendosi tra di loro, vogliono fare sentire la propria voce. Il Comitato pendolari DD Lucca-Firenze è nato spontaneamente per iniziativa di un gruppo di pendolari che, stufi di dover subire passivamente le scelte di programmazione degli autubus, dei relativi disagi e disservizi e delle disattenzioni della classe politica regionale e nazionale, hanno voluto trovare un modo civile ed efficace di intervenire sulle problematiche del trasporto. Abbiamo creato un comitato che coinvolge la maggior parte dei pendolari della DD Lu-Fi, in modo che ciascuno possa rendere tangibile la propria presenza, un gruppo di persone sensibili ai problemi del trasporto pubblico. In questi anni, abbiamo già cominciato a farci sentire, a discutere i problemi, a raccogliere firme, fare incontri con gli Enti Locali interessati ma è giunto il momento di coordinarsi in modo più efficace. Da diversi anni, su iniziative di singoli, abbiamo portato avanti l’introduzione di nuovi orari nelle fasce pendolari, l’adattamento degli orari al fine di migliorare il servizio ora; con la costituzione del Comitato ci uniamo per dar più forza alla nostra voce, per essere più incisivi anche a sostegno dell’occupazione degli autisti, del personale addetto alla pulizia dei mezzi, alla manutenzione, al servizio a terra. Vogliamo discutere ed essere partecipi nelle tematiche che ci riguardano e con le quali ci scontriamo tutti i giorni ovvero l’implementazione dei programmi e delle modalità di manutenzione delle macchine, il miglioramento della pulizia e del comfort a bordo, la riduzione delle tariffe, il riconoscimento di un bonus più equo sul prezzo dell’abbonamento in caso di mancato rispetto dei parametri di puntualità e affidabilità del servizio, il miglioramento della qualità e della tempestività delle informazioni, sia a bordo che presso le fermate principali. Riteniamo che l’ammodernamento del trasporto regionale sia una condizione necessaria e prioritaria per garantire una mobilità ed uno sviluppo sostenibili nell’ambito del nostro territorio. Stiamo chiedendo un incontro alla Regione, alla Provincia di Lucca per discutere le tematiche indicate e per essere inseriti nella Consulta Regionale dei Trasporti con uno o più rappresentanti del Comitato stesso. Non sarà nostra pretesa risolvere tutti i problemi, ma invitiamo tutti gli interessati ad iscriversi al nostro Comitato e a sostenere le iniziative perché bisogna far sentire la nostra voce e far sì che sia considerata.

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