E ora come la mettiamo?
I dodici avvisi di garanzia emessi dalla procura di Torino per “attentato con finalità di terrorismo ed eversione” contro gli attivisti del movimento No Tav vengono disintegrati dall’immediata risposta popolare della Val Susa. Chi fa un torto a uno/a fa un torto a tutti/e. Innumerevoli le manifestazioni di solidarietà dall’Italia e dal mondo.
Siamo tutti terroristi?
I movimenti si rafforzano l’uno con l’altro e rilanciano, moltiplicando le iniziative di lotta e rispedendo al mittente le deliranti accuse di Caselli & Co.
Nessuno sarà lasciato indietro, si parte e si torna insieme. Se ne facciano una ragione.
Nel frattempo, cercasi disperatamente una exit strategy per i governi di centro-destra-sinistra-sotto-sopra e nel mezzo. Dopo le truppe di occupazione, i lince, le migliaia di lacrimogeni al CS (armi da guerra vietate dalle convenzioni internazionali), cos’altro s’inventeranno? Quale sarà la prossima mossa? Inviare gli F-35?
GRIDA FORTE LA VAL SUSA
CHE PAURA NON NE HA
SULLE BARRICATE SVENTOLA
LA BANDIERA DEL NO TAV
Un’ora prima a Susa, davanti all’hotel Napoleon che alloggia le truppe di occupazione…