Blocco animalista il fronte dello specismo

Blocco animalista, ambigua associazione in difesa degli animali è da pochi mesi attiva nel territorio romano. Creatasi dai reduci di 100% animalisti il loro presidente Aurelio Melone vanta le atroci referenze di dipendente della Roche, multinazionale che da anni avvelena la terra e si rende complice della sofferenza di milioni di animali vivisezionati in nome del commercio farmachimico, e non a caso sotto boicottaggio da parte di migliaia di attivisti aderenti alla campagna SHAC contro HLS. La sua giusitificazione: “lavoro in Roche DIAGNOSTICS (una SPA indipendente rispetto a Roche PHARMA) che si occupa di diagnostica di laboratorio; NON SONO UN MANAGER, ma un impiegato inquadrato al LIVELLO B1 contratto dei chimici. Le mie mansioni sono quelle di Specialista Applicativo: in pratica mi occupo di strumentazioni di biologia molecolare, con applicazioni in ambito virologico e di genetica umana.”

Inoltre invitano nel loro forum ad acquistare animali (nello specifico topolini) per salvarli, contribuendo di fatto al commercio e allo sfruttamento animale. Comprare un essere vivente equivale di fatto a considerarlo come un oggetto su cui poter mettere una etichetta commerciale. chi compra un animale (aldilà del bene e del male se pensa di salvarlo o meno) accetta la logica della mercificazione della vita, esattamente come chi lo vende. non solo, ogni profitto per il negoziante sarà un motivo in più per investire (cioè comprare altri animali) nella sua attività. se compri un cane dall'allevamento morini di FATTO stai alimentando la vivisezione e la morte/tortura certa di tantissimi altri suoi simili. non comprare animali non significa solo slegarsi dallo sfruttamento animale su un livello etico e quindi di responsabilità ma sopratutto evitare che altri facciano la stessa triste fine. Questa pratica si chiama Boicottaggio!
Chi non sopporta vedere animali in gabbia non li acquista, li libera! (attraverso la controinformazione, i presidi, le azioni dirette o comunque con i mezzi che ritiene necessari).

Il Blocco Animalista sta a tutti gli effetti alimentando e sostenendo la vendita e il commercio degli animali d’affezione, i così detti “pet” rendendosi complici dello sfruttamento animale perpetuato quotidianamente da questa società specista. Riteniamo necessario isolare questi individui negandogli qualsiasi considerazione anche in virtù del fatto che se da una parte inneggiano all’Animal Liberation Front come se fosse una ideologia invece di una pratica che si slega completamente da concetti di “organizzazione” e “ dottrina” dall’altra condanna il liberazionismo nella più becera visione protezionista dell’animalismo.

Dal loro forum: “abbandonare (oh scusa, volevo dire 'liberare') in natura i ratti-topi cresciuti in un negozio o presi dal laboratorio è la stessa cosa come ammazzarli, perchè non sopravvivono un giorno neanche.”

INCOERENZA, IGNORANZA, EGOISMO AFFETTIVO

NO ALLE BIOTECNOLOGIE NO ALLO SFRUTTAMENTO
LA VITA NON è IN VENDITA
LIBERAZIONE ORA E SEMPRE

Antispecisti e antispeciste Romani/e

Mar, 12/02/2008 – 18:30
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