Impalpabile. Incostante. Inesauribile.
Senza forma, si adatta alle conformazioni del terreno.
…cede all’acqua docile,
a lungo andare, la pietra tenace. (B.B.)
Asterix, Obelix, Idefix... Black Bloc.
Per essere NO TAV oggi, devi diventare Black Bloc. La procedura è semplice: entra al campeggio presso Chiomonte:
Ingresso del campeggio-presidio a Chiomonte.
Rivolgiti all’Ufficio Diplomatico (attualmente in esilio) della Libera Repubblica della Maddalena:
Sezione Anagrafe dell'Ufficio Diplomatico della Libera Repubblica della Maddalena.
Ritira il “Lasciapassare NO TAV” che garantisce l’immunità diplomatica:
Salvacondotto necessario per circolare nei territori minacciati dal progetto TAV, clicca per ingrandire e leggere i tuoi diritti.
All’Ufficio Diplomatico troverai anche un’utile mappa per gli spostamenti che hai in programma:
Mappa della zona, le frecce viola indicano i luoghi in cui sono state scattate le foto che seguono.
Ora sei un vero Black Bloc, ma ricorda: al momento opportuno potrai assumere qualsiasi altra identità (il Salvacondotto te lo permette), dipende dalla situazione di lotta che ti troverai ad affrontare.
Di seguito uno schizzo fotografico di ciò che Lucca Libera! ha potuto osservare in un fine settimana agostano.
LE ZONE DELL’OCCUPAZIONE MILITARE
Sulla barriera di recinzione dell'area militarmente occupata presso Chiomonte una testimonianza dei giorni precedenti. Ricordiamo che l'Italcoge è la ditta incaricata dei lavori di recinzione e movimento terra che serviranno all'apertura dei cantieri del TAV. L'Italcoge è miseramente fallita ai primi di agosto, dopo aver accumulato debiti anche in tutta la Valsusa, dalle ditte di edilizia alle cartolerie che, ovviamente, non vedranno mai quanto loro dovuto. Il TAV è il futuro della Valle.
Un Bed & Breakfast all'interno dell'area occupata dalle truppe militari.
Campi di lavanda sequestrati e presidiati dalle forze di occupazione.
Monito del Popolo NO TAV alle truppe occupanti.
Area logistica strategica delle forze di occupazione. Azienda vinicola e museo archeologico.
Questo era territorio della Libera Repubblica della Maddalena. E' la zona dei cosiddetti carotaggi, preliminari all'avvio dei lavori per il traforo di oltre 55 km. In realtà si tratta di una piazza di posizionamento militare del cantiere (per il collegamento autostradale). I carotaggi verranno effettuati più in basso alla destra del viadotto (v. foto seguenti).
Estensione del cantiere militarizzato attraverso la costruzione di una via di collegamento (foto scattate il 5 agosto).
I mezzi meccanici governativi (ma rigorosamente bipartisan) aggrediscono la boscaglia.
Nonostante la strenua resistenza della vegetazione, la ruspa avanza senza pietà.
In basso alcuni operai recingono il nuovo territorio sottratto al popolo.
In alto gli agenti delle forze di occupazione controllano la situazione. Il terzo da sinistra si qualifica come capo plotone.
Il Popolo NO TAV accorre in aiuto del bosco e si organizza per disseminarlo di casette sugli alberi. Sun Tzu disse: “Costringere il nemico a una forma che dovrà seguire”.
Barriera con filo spinato per impedire l'accesso all'autostrada a chi volesse tentare il blocco dei mezzi diretti ai cantieri. Lungo la strada sterrata che costeggia il monte non è raro imbattersi in pattuglie di Cacciatori di Sardegna, di solito in gruppi di 6 guidati da un poliziotto locale e da un agente digos. Vi sentirete catapultati sul set del remake di “Berretti Verdi”: tenuta mimetica, cappello da cowboy, anch'esso mimetico, calcato sulla fronte, pistola e coltello da sopravvivenza alla cinta, superanfibi al ginocchio adatti a tutti i terreni. Niente paura, non sono particolarmente molesti; sono però avidi di generalità. Basterà fornire loro un documento, il Salvacondotto di cui sopra potrà tornarvi utile, e nel giro di un quarto d'ora ve ne sarete liberati senza ulteriori conseguenze. In genere non procedono a perquisizioni o ad altre forme di contatto con le persone, è sufficiente mantenere la calma e non fare movimenti bruschi (non si sa mai). La funzione loro affidata da Maroni & co. consiste nel pattugliare sentieri e strade sterrate della zona, secondo le “regole d'ingaggio” (così si è espresso un capitano dei carabinieri) in un contesto di distensione tra le forze in campo.
PRESIDIO NO TAV (SIAMO TUTTI BLACK BLOC)
Ponte sulla Dora presso la centrale idroelettrica (Chiomonte). Sventola bandiera NO TAV.
Cancello davanti alla centrale. L'assedio da parte dei manifestanti più determinati è continuo, la tensione è palpabile. I black bloc si preparano all'invasione.
Un black bloc in jeans e maglietta a strisce, con evidente intenzione commemorativa delle giornate del luglio 1960 a Genova, si avvicina minaccioso al cancello. Indossa anche una maschera antigas.
Incitato dagli altri black bloc, afferra la grata della cancello e la scuote rumorosamente.
Il black bloc tenta di scardinare il cancello.
Ora prova a spingerlo con tutte le sue forze per cercare di abbatterlo.
Altri black bloc si apprestano allo sfondamento con attrezzature corazzate appositamente approntate. Un cattivo maestro dà loro man forte sospingendoli all'assalto.
Uno dei black bloc si prepara ad aggirare il nemico con una manovra fulminea: attacco alle spalle.
Intanto i più facinorosi si ammassano davanti al cancello. Non disdegnano di servirsi di feroci pit bull addestrati al combattimento: li lanciano al di là della barriera.
Black bloc accorrono in massa da ogni dove assetati di scontri.
No. Questo è troppo!
Momento di tregua durante gli scontri. Sulla destra due black bloc approfittano dell'apertura del cancello per... conversare amabilmente!?
TURI SULL’ALBERO
Turi coglie il “nodo del bambù”, l'attimo preciso in cui qualcosa accade, e si arrampica sull'albero all'interno del territorio occupato dalle truppe militari. Vi resterà oltre 50 ore. Al posto giusto nel momento giusto.
Turi s'imbozzola sull'albero.
Turi sull'albero all'imbrunire.
Turi sull'albero con pioggia.
Prima lettera di Turi dall'albero (carta 1 recto).
Prima lettera di Turi dall'albero (carte 1 verso e 2 recto).
Prima lettera di Turi dall'albero (carta 2 verso).
Turi sull'albero: preparativi per la notte.
I vigili del fuoco si avvicinano a Turi sull'albero.
Stop!
I vigili del fuoco consegnano a Turi sull'albero una mantella impermeabile fornita dal presidio NO TAV.
Turi sull'albero ringrazia.
I vigili del fuoco aiutano Turi sull'albero ad assicurarsi per mezzo di una corda.
Geometrie esistenziali con Turi sull'albero.
Turi sull'albero sorride sotto i baffi.
Turi sull'albero. “E così, chi è abile nel dar vita allo straordinario è infinito come il cielo e la terra, inesauribile come il Fiume Giallo e l'oceano. Quando giunge al termine ricomincia daccapo, come l'alternarsi del sole e della luna. Muore e rinasce, come le quattro stagioni” (Sun Tzu). Ciò che il nemico non si aspetta, questo è lo “straordinario”.
Turi sull'albero sorprende e mette in crisi le tattiche del nemico. Un'agente digos, conosciuta come “la Mondaini”, chiede istruzioni al comando.
La “Mondaini” filma Turi sull'albero.
Turi sull'albero domina la situazione e con sussiego rivolge uno sguardo alla videocamera digos.
Turi sull'albero in meditazione.
Turi sull'albero regala un sorriso al Popolo NO TAV.
Lettura pubblica della seconda lettera di Turi dall'albero.
Turi sull'albero esegue esercizi yoga.
Sulla terra in sintonica risonanza si eseguono tecniche di meditazione yoga.
Continua l'esercizio yoga di Turi sull'albero. Nella valle si diffonde un'atmosfera di pace e armonia tra uomo e natura. Le truppe di occupazione vivono preoccupanti momenti di spaesamento.
Stallo.
Turi sull'albero si rinfresca con un ventaglio ostentando tranquillità e pieno controllo della situazione.
Turi sull'albero e la Dora. Panta rei. L'acqua del fiume scorre verso il basso in virtù di una particolare conformazione del terreno e in certe condizioni è capace di trascinare e ammassare le rocce. Non ha una forza propria... con semplicità si adatta a ciò che incontra sul cammino.
Turi scende dall'albero. L'arrivo di don Ciotti direttamente da Palermo sancisce la vittoria.
Turi vola.
Turi atterra plasticamente.
Turi è sceso in terra.
Turi si accinge a camminare sulle acque.
Turi torna tra il Popolo NO TAV.
Turi ascolta don Ciotti.
Don Ciotti Bloc.
TRASFORMARSI ALL’INFINITO
“Nella piena assenza di forma […]; nella piena assenza di rumore. In questo modo si diventa padroni del destino del nemico”.
“Ora, la forma dell’operazione militare è come quella dell’acqua.
L’acqua, quando scorre, fugge le altezze e precipita verso il basso.
L’operazione militare vittoriosa evita il pieno e colpisce il vuoto.
Come l’acqua adegua il suo movimento al terreno.
La vittoria in guerra si consegue adattandosi al nemico.
L’abile condottiero non segue uno shih prestabilito e non mantiene una forma immutabile”.
Sun Tzu, L’arte della guerra.
Il fiume Dora sul far della sera. Sullo sfondo il campeggio NO TAV.
A sarà dura. Se oggi siamo 3000 Black Bloc, domani potremmo essere 10.000 Turi, dopodomani chissà...
“La furia dell'acqua, nel punto in cui trascina e ammassa le pietre: questo è lo shih”. (Sun Tzu, L'arte della guerra).
Per una cronaca aggiornata sul movimento NO TAV e vari approfondimenti: www.notav.info