il babau è un mostro bianco per chi di vivere è ormai stanco il babau è un mostro nero finisci dritto al cimitero il babau è tutto rosso corri corri a più non posso il babau è tutto giallo tocca pure al maresciallo il babau è anche blu occhio il prossimo sei tu il babau è di tutti i color se lo incontri sicuro muori
 

Di colore

Pubblicato il 01.01.2009 in lessico || 1 Commento

Di Giuseppe Faso
La ragazza si ferma un attimo, in difficoltà.  Il compito che si è assunta è più impegnativo del previsto: raccontare un ccrtometraggio di sessant’anni fa, che è stato mostrato alla classe, e bloccato due minuti prima dalla fine dall’insegnante: una strana storia di una vecchietta che perde il treno, prende un’insalata al self-service e poi si accorge che non ha la forchetta.
“Prende la forchetta, ritorna al suo tavolo, e là, davanti all’insalata, vede un uno di colore..”

“Di colore? di che colore?” la interrompe l’insegnante.
“Di colore !” Fa lei. Ma l’altro: “Che cosa intendi quando dici ‘di colore’?”.
“Nero ! vede uno di colore che mangia con gusto la sua insalata, e”
“Ah, uno nero di pelle… E perché hai detto ‘di colore’?”
“Dico così perché si offendono”
“Chi? chi si offende?”
“Loro!”
“Loro chi? quelli di pelle nera?”
“Si, se li chiamo neri si offendono. Allora dico ‘di colore’; c’è questo vecchio di colore davanti all’insalata, e”
“Non capisco, scusami: ti è successo di dire ‘nero? a una persona che se ne è offesa?”
“Certo!”
“E allora l’hai chiamata di colore e non si è offesa? E quando ti è successo?”
“Non una volta: sempre”
“Fammi capire. Tu hai tanti amici neri di pelle, e”
“No, non amici: conoscenti”

“Si, scusa: conoscenti. Tu conosci tante persone nere di pelle, e ogni volta che li hai chiamati neri, loro si sono offesi. Se invece li chiami ‘di colore’ non si offendono?”
“E’ così!”
“Mi sapresti dire una volta che è successo, con il nome e il cognome della persona che ha preferito essere chiamata ‘di colore’?”
“Ma è successo tante volte”
“Appunto per questo, ti chiedo dettagli su una sola volta. Non ho bisogno per crederti di cento testimoni. Basta che tu mi dica, che so “Una ragazza, si chiama Aicha Mbacke, senegalese, eravamo a basket..”
“Non gioco a basket, ma a pallavolo”
“Bene: questa Aicha, eravamo a pallavolo, ed è successo che le ho detto: Ma voi neri.. E lei mi ha detto: “non mi dire nera; mi offendo!”
“E allora tu le hai detto: Voi di colore.. e a lei è andato bene”
“Ma non ricordo, in questo minuto; un episodio. So solo che succede sempre..”
“Sì, hai ragione. E allora non ti chiedo di raccontarmelo per il passato. Facciamo così. Visto che succede sempre, ti capiterà ancora. E allora tu mi manderai un SMS, mi scrivi, per esempio, ‘Amadou Sene, alla stazione, cinque minuti fa?. E io capisco, e me lo segno”
“Perché deve segnarselo?”
“Perché a me non è mai accaduto, ed è un fatto che ritengo improbabile, per cui vale la pena di segnarselo, ora, data, e poi verrò da te e mi racconterai per filo e per segno come è successo”.

One Response to “Di colore”

  1. Marcello says:

    Bellissimo articolo! La mia ragazza e’ nigeriana ed i primi tempi quando usavo l’ espressione “di colore” lei non capiva. Poi parlando con un bambino nero ma nato in Italia da genitori immigrati questi mi fa: “a scuola ci sono tanti bambini, quelli con la pelle rosa e quelli con la pelle marrone”. Cosi’ da quel giorno scherzando quando le dico che lei e’ marrone, lei mi dice che sono rosa. Per non correre il rischio la chiamo “black girl”, come fa lei con le sue amiche. ;-)

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