TNT – non c’è posto per voi

Anche oggi le serrande sono chiuse. Il 23 aprile i lavoratori di One Logistic e di Toro Service si sono presentati, come tutti giorni, al lavoro nel centro di smistamento e distribuzione delle poste italiane di via Valtellina.

Lì hanno trovato la sorpresa: da un giorno all’altro gli è stato cominicato che il lavoro non c’era piu’.

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Primo maggio 2009: è di nuovo MayDay

Primo maggio – Euromayday2009
A Palermo, Roma, Milano (e tutta Europa), precari e migranti festeggiano un
primo maggiomayday09_poster_def.jpg di gioia e rabbia

Rotta verso il futuro! Nella city di Londra e nelle strade di Atene, nelle università e scuole che cavalcano l’Onda dei movimenti per il diritto al sapere e alla formazione, l’Europa si solleva contro il neoliberismo e i suoi disastri. Abbandoniamo la nave liberista che affonda e usciamo dalla crisi con nuovi diritti! La sicurezza che vogliamo si chiama reddito, diritti nel lavoro e oltre il lavoro, cittadinanza per i migranti, diritto alla casa, scuola e sanità pubbliche e di qualità, trasporti gratuiti, conoscenza e formazione libere e condivise, tutela della salute sui luoghi di lavoro.

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Sos: i precari del Toti stanno affondando. Milano C 6?

Sos Milano sei in ascolto?

Sommergibile Toti sta affondando. Qualcuno è in ascolto? 

I
nostri motori ( i contratti di collaborazione) sono in avaria. verranno
disarmati il 30 giugno. Alcuni hanno 9 anni di servizio.

Siamo
le guide del museo della scienza e della tecnologia Leonardo Da vInci.
Siamo le mani che insegnano nei laboratori ai vostri figli le scienze,
siamo i volti del museo, siamo le voci che vi accompagnano nella
scoperta di un punto di eccellenza della città.

La Fondazione che ci impiega vorrebbe dimezzarci il reddito proponendoci assunzioni a 380 euro mensili.

Sos Milano. Qui il sommergibile Toti. Milano C6?

leonardocrew@libero.it 

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Crisi finita? Il pericoloso proclama di Cremona

Crisi finita? Il pericoloso proclama di Cremona

Il discorso pronunciato da Emma Marcegaglia solo 3 ore fa di fronte alla Confindustria Cremonese traccia un punto di svolta nell’epopea della crisi 2008-2009. ‘E’ rallentato il crollo degli ordinativi’, ha annunciato la giovane e brillante presidentessa mantovana di Confindustra, ‘Si prevede una lenta ripresa a partire dal Luglio del 2010. Le misure prese dai governi, anche dal nostro, hanno funzionato. Alla gente gli interventi hanno dato fiducia nelle istituzioni finanziarie che si sono mosse.’

Tutti ci auguriamo che sia così anche nella realtà. Che le centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazione possano vedersi presto arrivare una busta paga degna di questo nome. Che le centinaia di migliaia di precari a cui non è stato rinnovato il contratto possano tornare a lavorare. Che finisca il drammatico travaso di lavoratori ex dipendenti nella voragine senza fine del lavoro nero.

Peccato però che non tutti gli analisti finanziari siano concordi con le parole rassicuranti espresse da organismi di tipo politico, quali i governi e le confederazioni datoriali. Anzi, sia nel Fondo Monetario Internazionale che nella Federal Reserve, organismi che rappresentano il gotha dell’economia liberista mondiale, esistono diverse voci che invitano alla prudenza.

Chi non conosce a fondo il significato mediatico di certe dichiarazioni, potrebbe pensare a una coincidenza, una ‘sparata’ da parte della Marcegaglia. E invece c’è dell’altro. La Confindustria Italiana ha scelto data e luogo per dei motivi precisi. Innanzitutto la Confindustria cremonese è una delle più antiche, conservatrici e attive organizzazioni padronali italiane. Da Cremona partirono, fin dal 1920, le milizie pagate dagli industriali per assaltare le leghe contadine locali. Tra i fasci di combattimento più attivi, le spedizioni di Cremona meritano una menzione particolare. Furono cremonesi gran parte dei militi che si riunirono nei primi anni 20 per andare a punire le organizzazioni popolari di Parma che reagirono con le vittoriose barricate dell’Oltretorrente.

Oggi a Cremona è presente una determinata opposizione a una serie di devastanti ‘grandi’ opere, avallate da tutti i partiti e sindacati in coro, che saccheggeranno un territorio rimasto miracolosamente quasi indenne dallo scempio industriale. Si contano in breve due discariche di amianto, due autostrade, due ponti sul Po. Un raddoppiamento illegale di un’acciaieria, capitanata (guarda caso) dal Cavaliere Arvedi, presidente della locale squadra calcistica. In un’area di quattro comuni Solarolo Rainiero, Martignana Po, San Giovanni in Croce, Gussola, è prevista la costruzione di due centrali a etanolo, due megacave di sabbia, una tangenziale, due autostrade, un ponte sul po con enormi piloni di cemento armato, con tutto il corollario di ‘necessarie’ ricadute ambientali su un territorio a (ex?) vocazione agricola.

Diventa evidente proprio nella ricca Cremona il ricatto. Volete i posti di lavoro? Allora zitti, noi sappiamo come si fa a crearli. Non volete finire tutti precari? In cambio ci date la vostra qualità della vita, il vostro ambiente, se no…

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Ultima puntata: le correzioni

Siamo giunti all’ultimo racconto tra quelli
fino a qui raccolti tra i redattori precari milanesi. Nel lavoro editoriale il
passaggio finale è quello della correzione di bozze, così anche noi concludiamo
con la “revisora redazionale”. E’ lei che scova i refusi e le incongruenze di un
testo prima della stampa. Un lavoro delicato, che richiederebbe attenzione e tempo, ma
il tempo che le viene concesso dai committenti è sempre poco. Ci vanno di mezzo
i fine settimana, spesso le feste. Contratto a progetto, ma anche occasionale,
lei si definisce “una lavoratrice a chiamata”.

Tutte le altre puntate delle storie dei redattori della rete
rerepre.org sono pubblicate su City. Vi salutiamo e vi ricordiamo l’appuntamento
“Universi precari”, martedì 21 aprile, a Milano, in Statale, ore 18.00.

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