Un raggio di sole tra due pareti di pioggia

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Il giorno prima e nei giorni successivi ha piovuto, ma il primo maggio
San Precario ha spazzato le nuvole lasciando che il sole illuminasse la Milano
precaria.

La costruzione della MayDay007 viene da lontano, cresce nelle lotte
dei precari e dei precarizzati che hanno agitato la metropoli e si
rappresenterà nella composizione del corteo. Qualcosa sta cambiando:
si muovono nuove energie, si coagulano relazioni, aumenta la
partecipazione attiva, le assemblee si riempiono.
I sentimenti e le
idee dei precari e delle precarie trovano linguaggi comuni. Si chiede
al movimento di investire in questa direzione, si chiede al movimento
di rendersi invisibile. Però a latere di ogni assemblea si percepisce
in modo sempre più rumoroso il timore che questa trasformazione non
trovi un risultato tangibile nella partecipazione di piazza e
nell’arena politica.

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Mayday, ancora in pista a fianco dei precari

01/05/2007 – Liberazione 

Per il settimo anno consecutivo va in onda, a Napoli e Milano, il primo maggio di chi i diritti non può nemmeno immaginarli. «Si parla tanto ma si fa poco»

 

Mayday, ancora in pista a fianco dei precari

 

E per il settimo anno, Mayday Mayday!
Dopo anni di mancato riconoscimento e oblio, il 2007 sarà  l’anno dei precari e delle precarie. Sono stati sulla bocca di tutti durante la campagna elettorale e lo sono ancora oggi nei tavoli di riforma del welfare e nei comizi di tutta la sinistra partitica e sindacale. Disgraziatamente, tutto questo parlare di precarietà  non porta nulla di utile per i precari: chi oggi cerca di rappresentare gli interessi dei precari, lo fa con dubbia strumentalità  o, alla meglio, con l’incapacità  di comprendere un corpo sociale difficilmente interpretabile attraverso le lenti tradizionali della sinistra.
Il 4 e il 17 novembre 2007 ci sono state una manifestazione e uno sciopero contro il precariato (incuranti del fatto che il precariato siamo noi!), che hanno confermato i limiti di partiti e sindacati. A differenza di altri che cambiano nome, senza cambiare persone, pratiche e parole d’ordine, la Mayday si rinnova ogni anno, ed ogni anno ad animarla sono centinaia e migliaia di lavoratrici, di precari, native e migranti, che investono le proprie energie, la propria passione, la propria intelligenza per mostrare un modo diverso di pensare ed attuare la lotta alla precarietà . Unica costante: adottare quegli strumenti che le imprese usano per penetrare e controllare il sociale, cercando di scardinare quella morsa di ricatto e consenso, di nefandezze e fascinazione che nutre il sistema neoliberista.
àˆ questa presa sul sociale che permette oggi alle imprese di arricchirsi, ed è su questo piano che si conduce la lotta alla precarizzazione. Non crediamo che questo governo, in tutte le sue componenti più o meno di sinistra, si dimostrerà  capace di agire realmente contro i meccanismi che generano la precarietà : troppo supino ai ricatti di chi "fa girare l’economia", troppo stolido per comprendere i propri limiti storici e troppo cerchiobottista per assumere posizioni decise e incisive.
Le misure in realtà  sono sconcertanti nella loro semplicità . Minimo: riduzione delle forme contrattuali, salario minimo, orario, abolizione della cessione di un ramo d’azienda. A questo va aggiunto una forma di reddito garantito, che permetta una reale libertà  di scelta di vita, non più sottoposta al ricatto del bisogno e della subalternità : una continuità  di reddito diretto e indiretto (sotto forma di servizi comuni e sociali) che deve essere incondizionata (per non cadere sotto l’ombrello del controllo sociale), per tutti i residenti (e non solo per i "cittadini"), finanziata dalla fiscalità  generale e non dall’Inps e dai contributi sociali (partita di giro tra lavoratori).
Purtroppo restiamo convinti che tutto questo non si otterrà  attraverso governo ("taroccato" come questo o meno), partiti e sindacati vari, ma che solo l’autorappresentazione e l’autorganizzazione di gruppi di precari sempre più ampi metterà  sul piatto della bilancia una forza non controllabile e determinata a sufficienza per poter strappare ciò che merita e necessita: un po’ di dignità  e la possibilità  di vivere liberamente.

"Agenti dell’intelligence precaria"

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Mayday Parade; lungo corteo contro il precariato clima festa ma anche scritte pro presunti BR

2 maggio 2007 – Ansa

PRIMO MAGGIO: MAYDAY PARADE; LUNGO CORTEO CONTRO PRECARIATO CLIMA FESTA MA ANCHE SCRITTE PRO PRESUNTI BR E CONTRO TRONCHETTI

 

(ANSA) – MILANO, 2 MAG – La Mayday Parade del Primo Maggio a Milano è stata, come negli anni precedenti, una grande manifestazione centrata in primo luogo contro il precariato, con molte migliaia di partecipanti: 100 mila secondo gli organizzatori, 6-7 mila secondo la Questura, nel corteo che ha attraversato il centro di Milano. Clima complessivamente sereno, macchiato però da una serie di scritte tracciate su edifici e vetrine di banche: una contro Tronchetti Provera, altre in solidarietà  ai presunti brigatisti arrestati il 12 febbraio scorso, con distribuzione di  volantini-fotocopia di una mail diffusa da un presunto brigatista in carcere. Episodi dai quali gli organizzatori hanno preso le distanze. Parole d’ordine contro il governo, accusato di essere del tutto assente sul tema del lavoro mentre il precariato è esploso in mille forme: questo, in sintesi, il leit-motiv della Euro Mayday Parade. Il ‘popolo dei contratti a progettò, delle ‘finte partite Ivà , degli interinali e dei contratti a termine ha reclamato urgenti provvedimenti legislativi e soprattutto un lavoro stabile e ben retribuito, la continuità  del reddito (in altre parole il sussidio di disoccupazione per chi non ha o non ha più il lavoro). Il corteo, al quale hanno preso parte ben 16 autoarticolati allestiti come carri allegorici a tema, e con tanti giovani, pensionati e immigrati, è partito dal piazzale di Porta Ticinese per arrivare in piazza Castello. Le scritte filo-brigatiste e contro Tronchetti sono state tracciate fra l’altro sulle vetrine di alcune anche e su un paio di bancomat, che risultano danneggiati. In particolare una scritta tracciata con vernice nera ‘Solidarietà  al Gramignà , con una stella a fianco, è apparsa sul muro di un palazzo in via De Amicis. Daniele Farina, deputato del Prc, ha sottolineato che «sui temi del lavoro c’è un grave ritardo nell’azione del Governo, e la piazza lo testimonia». Più duri i coordinatori nazionali della Cub, Piergiorgio Tiboni e Walter Montagnoli: «la situazione peggiora di giorno in giorno mentre l’esecutivo non fa nulla e non abolisce, come promesso, legge Biagi e Pacchetto Treu: questa non è una passeggiata, ma una lotta seria per mettere al centro i diritti del lavoro».

 

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Primo Maggio: Milano; partita Euromayday Parade 2007

PRIMO MAGGIO: MILANO; PARTITA EURO MAYDAY PARADE 2007

(ANSA) 15,21 – MILANO,

 

1 MAG – E’ partita a Milano da piazza XXIV Maggio la Euro Mayday Parade, manifestazione del Primo Maggio contro il precariato, la guerra, e la concertazione fra governo, datori di lavoro e sindacati confederali. La manifestazione e’ aperta da una quindicina di Tir trasformati in carri allegorici, ognuno su un tema diverso inerente al mondo del lavoro. Il corteo, al quale partecipano migliaia di manifestanti soprattutto giovani, e’ aperto da un autoarticolato dei lavoratori autogestiti del Teatro alla Scala. L’iniziativa e’ all’insegna della festa, fra musiche, canti etnici, canzoni partigiane e musica rock e degli anni ’60. Sono presenti, fra gli altri, i coordinatori nazionali della confederazione unitaria di base (Cub), Piergiorgio Tiboni e Walter Montagnoli, realta’ di lavoratori autorganizzati e centri sociali.

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Mayday Parade. I precari leggono i Tarocchi a Prodi

30 aprile 2007 – Il Manifesto

Mayday Parade

I precari leggono i Tarocchi a Prodi

(M.Ca)

 

Milano – Martedì la Mayday Parade farà  sentire nelle strade di Milano «l’urlo» dei precari. E la musica, sparata a manetta dai carri allegorici, non sarà  tenera con il governo Prodi e, in particolare, con la sinistra che ci sta dentro. Lo si è capito, ma non occorreva la sfera di cristallo per prevederlo, ieri mattina alla conferenza stampa di presentazione della settima edizione della Mayday Parade, diventata «Euro» dal 2004. In campagna elettorale i partiti del centro sinistra si sono «riempiti la bocca con la parola precarietà ». Un anno dopo, Paccheto Treu e Legge 30 «sono sempre lì». Come ai tempi di Berlusconi, la «presunta» riduzione della disoccupazione nasconde la crescita delle assunzioni precarie, dei lavoretti intermittenti, pagati poco e per niente tutelati. Questo, in sintesi, hanno detto Walter Montagnoli (Cub), Luigia Pasi (Sdl) e il chain worker Frankie, uno degli inventori della parade e di San Precario. Hanno convocato la stampa sotto lo «scheletrone», la scultura di Gino De Dominicis esposta davanti a Palazzo Reale. Rappresenta, secondo l’autore, un «alieno antropoformo». E chi è più alieno di un cocopro o di una finta partita Iva? Due le parole d’ordine della Mayday parade 2007: i diritti nel lavoro, il diritto alla continuità  del reddito. Come da tradizione, il corteo-kermesse (partenza alle 15 da Porta Ticinese) sarà  aperto da una ventina di carri allegorici allestiti da varie situazioni precarie: call center, Comune, Teatro alla Scala, università , musei, supermarket, aeroporti. Gran finale in piazza Castello con il Gioco della Precariomanzia. Quest’anno i creativi della Mayday si sono ispirati ai Tarocchi. Ventidue carte da «leggere» e «far giocare» tra loro: la Telefonista, la Pulitirice, la Papessa, l’Appeso, la Contorsionista, il Carro… Vi leggiamo in anticipo due Tarocchi. Il Rappresentante: «Il partito che raccoglie il tuo voto senza trasformarlo in un vantaggio per la tua vita, il sindacato che si fregia di difenderti per curarsi della sua soppravvivenza, l’intellettuale che non sa generare parole che sostengano la tua lotta… Quando è vicino all’Imprenditre diventa ancor più pericoloso». Il Reddito: «C’è chi lo rivendica, chi lo arraffa, chi lo elemosina e chi s’incazza, ma c’è anche chi non l’ha mai toccato con mano…

Spesso il Reddito appare in sogno ai precari. Ma altrettanto spesso si trasforma in incubo, è discontinuo e diventa una chimera irraggiungibile». Gli organizzatori prevedono 100 mila manifestanti a Milno. Sarà  Mayday parade anche a Napoli, all’Aquila e in una dozzina di città  europee.

 

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