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Welfare all’ambrosiana
Il marketing dei diritti negati targato
Milano
La notizia era già nota agli addetti ai lavori ma la presentazione
ufficiale è avvenuta solo il 12 gennaio. Fondazione per il Welfare Ambrosiano. A
leggerla di primo acchito sulla prima pagina del sito del Comune di Milano (http://www.comune.milano.it/porta/wps/portal/CDMHome)
verrebbe da DIRE: Oh finalmente! Che bella iniziativa. Comune, Provincia, Camera
di Commercio e sindacati confederali uniti nell’aiuto ai soggetti in difficoltà
lavorativa, leggasi vecchi e nuovi precari.
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Welfare all’ambrosiana
Il marketing dei diritti negati targato
Milano
La notizia era già nota agli addetti ai lavori ma la presentazione
ufficiale è avvenuta solo il 12 gennaio. Fondazione per il Welfare Ambrosiano. A
leggerla di primo acchito sulla prima pagina del sito del Comune di Milano (http://www.comune.milano.it/porta/wps/portal/CDMHome)
verrebbe da DIRE: Oh finalmente! Che bella iniziativa. Comune, Provincia, Camera
di Commercio e sindacati confederali uniti nell’aiuto ai soggetti in difficoltà
lavorativa, leggasi vecchi e nuovi precari.
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Ci sono voluti quattro anni, ma adesso è quasi fatta. Quei
"birichini" dei giornalisti, come li chiama il premier, sono pronti a
firmare il rinnovo del contratto di lavoro. Ricostruire tutta la
vicenda che sta giungendo a conclusione è complicato.
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ALCUNE RIFLESSIONI
L’autunno dell’onda anomala, dello sciopero del sindacalismo di base,
dell’agitazione dei lavoratori Alitalia, sembra aver ridestato un corpo
sociale assopito.
La finanziaria 133 del Tremonti, il decreto Brunetta e la 137 della Gelmini
rappresentano
un progetto coerentissimo che mette ordine ed equilibrio nel "percorso vita"
integrazione-formazione-produzione. Dal loro punto di vista, ovviamente.
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L’ondata di razzismo che sta travolgendo l’Italia ha molte cause. Vi è
sicuramente una precisa volontà politica nel dirigere l’insicurezza
sociale verso la paura e la ricerca del nemico interno. Un’insicurezza
che si insinua nel tessuto sociale di un paese in declino che retrocede
nelle gerarchie economiche mondiali e che destruttura quello stato
sociale, pessimo e clientelare, che comunque rimane la cifra universale
di ogni civiltà.
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