Radar di guerra a Poggio Renatico

La puzza dei cada­veri libici si sente da Ferrara

Pog­gio Rena­tico è un pic­colo comune in pro­vin­cia di Fer­rara. Appa­ren­te­mente una cit­ta­dina come tante se non che ospita  la base NATO che gesti­sce la cam­pa­gna aerea sulla Libia. Infatti nella base fer­ra­rese è ubi­cato il Caoc5 (Com­bi­ned Air Ope­ra­tions Cen­ter Five) dipen­dente dal Comando delle Forze Aeree Alleate del Sud Europa com­po­sto da 13 paesi Nato. La giu­sti­fi­ca­zione alla sua esi­stenza e alle dispen­diose  ope­ra­zioni di con­trollo è la difesa dello spa­zio aereo che com­prende Ita­lia, Unghe­ria, Croa­zia, Slo­ve­nia e Alba­nia; inol­tre si occupa della pia­ni­fi­ca­zione delle ope­ra­zioni aeree e del sup­porto ai mas­sa­cri di civili e inte­ressi eco­no­mici chia­mati più comu­ne­mente “mis­sioni di pace”. Da marzo sotto il con­trollo di Pog­gio Rena­tico c’è anche la zona sud orien­tale euro­pea e quindi sotto i suoi occhi l’intero Medi­ter­ra­neo: da qui infatti l’aeronautica con­trolla gli attac­chi Nato alla Libia.

L’intervento mili­tare libico è par­tito da sin­goli stati, primo fra tutti quello fran­cese — suc­ces­si­va­mente  gli attac­chi mili­tari sono stati uni­fi­cati sotto l’operazione Uni­fied Pro­tec­tor gui­data dalla Nato -  il 19 marzo rifa­cen­dosi alla riso­lu­zione 1973 del Con­si­glio di Sicu­rezza dell’Onu del 17 marzo che sta­bi­li­sce una no-flyzone sul ter­ri­to­rio dello stato nor­da­fri­cano e la libertà nell’utilizzare tutti i mezzi neces­sari per pro­teg­gere i ribelli libici repressi da Ghed­dafi. Pro­ba­bil­mente si è pen­sato che uno dei modi migliori per difen­dere i civili sia eli­mi­narli: già dal primo aprile si con­tano i civili morti per mano occi­den­tale. Alla guerra con­tro un dit­ta­tore — con cui i paesi euro­pei non si sono fatti scru­poli a trat­tare per affari eco­no­mici — vogliono dare un alone di ange­lico aiuto: si tratta invece di colo­nia­li­smo che men­tre finge di siste­mare la situa­zione sparge più san­gue del neces­sa­rio e sghi­gnazza imma­gi­nando i futuri inte­ressi. Tutto que­sto non è così lon­tano come sem­bra, anzi è è vici­nis­simo: a solo 50km da Bolo­gna.
Debo­rah Sannia

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