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Il fabbro anarchico

È da poco uscita la ristampa dell’autobiografia dell’anarchico Umberto Tom­ma­sini, curata da Clau­dio Venza, edita negli anni Ottanta dalle edi­zioni Anti­stato e poi sca­ri­ca­bile dal sito del gior­nale anar­chico del tri­ve­neto Ger­mi­nal. È un gran libro, uno di quelli che sono in grado di “for­mare”, dando il senso vivo dell’orgoglio di essere anar­chici, sin­goli indi­vi­dui

Spezzare il tempo

A dieci anni da Genova tifiamo rivolta. La pros­sima. Quanto sono dif­fi­cili i ricordi! E le com­me­mo­ra­zioni, poi?! Gigi, il nostro Di Lembo, mi diceva che gli faceva sem­pre una gran fatica met­ter giù un qual­che arti­colo in occa­sione di anni­ver­sari par­ti­co­lari. Credo che fosse per­ché scri­vere dei nostri anni­ver­sari voleva dire guar­darsi indie­tro, ricor­dare

Qualche brandello di muro

Di quante cose non è rima­sto che qual­che bran­dello di muro? Quanta memo­ria col­let­tiva è andata per­duta negli anni del silen­zio e in quelli del troppo rumore? Gli armadi della ver­go­gna prima e il deli­rio con­su­mi­stico e tele­vi­sivo poi hanno con­fi­nato pen­sieri e ricordi in isole cir­con­date dalla neb­bia, dove i più non vogliono andare.

Libero dal Fosco (fin del secolo morente)

Aggiun­giamo un po’ della nostra sto­ria. Que­sta volta ricor­dando Alfonso Fan­taz­zini dai più cono­sciuto come Libero. Que­sto nomi­gnolo1 lo col­lega al movi­mento anar­chico degli inizi del nove­cento. Libero dal Fosco richiama il noto “Inno della rivolta” di Luigi Moli­nari dove il «fosco fin del secolo morente» è l’epoca delle can­no­nate di Bava Bec­ca­ris con­tro il