Una settimana “nera” a Bologna

Costruire il presente dell’antifascismo

Quella da sabato 20 a sabato 27 novem­bre è stata una set­ti­mana che ha visto anche a Bolo­gna il rie­mer­gere delle for­ma­zioni fasci­ste.
La crisi, il governo Monti e, pro­ba­bil­mente, la neces­sità di rilan­ciare la loro posi­zione all’interno del PdL in via di ristrut­tu­ra­zione post­ber­lu­sco­niana sono i motivi di insieme di que­sta riap­pa­ri­zione.
Sabato 20 al quar­tiere Barca, Casa­Pound ha ten­tato di sal­tare fuori dalle fogne, orga­niz­zando sotto mal­ce­late spo­glie la pre­sen­ta­zione di un libro auto­re­fe­ren­ziale sulla sua espe­rienza.
La mobi­li­ta­zione anti­fa­sci­sta, lan­ciata dal Cir­colo Iqbal Masih, ha pre­si­diato la sala dove si doveva svol­gere l’infausta ini­zia­tiva, por­tando in extre­mis il sin­daco in per­sona ad annul­lare l’iniziativa, per un cavillo di rego­la­mento. Su que­sto punto meri­tano segna­la­zione le dichia­ra­zioni di Merola che final­mente e chia­ra­mente iden­ti­fica Casa­Pound come orga­niz­za­zione neo-fascista e giu­sti­fica l’annullamento dell’iniziativa pro­prio per il carat­tere fasci­sta degli orga­niz­za­tori.
Era ora! Da anni gli anti­fa­sci­sti bolo­gnesi denun­ciano que­sta pre­senza in città, pren­diamo atto che anche l’amministrazione comu­nale se ne accorta, sep­pur con molto ritardo. Sabato 27 è la volta di Forza Nuova (come pote­vano man­care?). Annun­ciato un volan­ti­nag­gio in piazza della Mer­can­zia – luogo caro ai for­za­no­vi­sti, oltre che per la visi­bi­lità anche per­ché parte della sua “glo­riosa” sto­ria: nel 2008, il can­tante del gruppo “nazi­rock” Legit­tima Offesa, Luigi Guer­zoni, diri­gente di Forza Nuova, insieme a due came­rati, aggre­diva e man­dava all’ospedale due ragazzi “col­pe­voli” di avere un abbi­glia­mento troppo “di sini­stra” — anche in que­sto caso le auto­rità sono inter­ve­nute negando la piazza e spo­stando il presidio-volantinaggio in piazza Galvani.

By A.D.O.

Pre­si­dio che si è poi effet­ti­va­mente svolto, con­tando qual­che decina di teste rasate e dop­pio­petti. In que­sta occa­sione, la mobi­li­ta­zione “spon­ta­nea” anti­fa­sci­sta è stata one­sta­mente insuf­fi­ciente: solo una decina di com­pa­gni si sono pre­sen­tati nelle vici­nanze della piazza. Que­sti eventi ci por­tano, come anti­fa­sci­sti, a cogliere l’occasione per riflet­tere sullo stato dell’antifascismo oggi a Bolo­gna. Se dal lato delle auto­rità pos­siamo regi­strare un timido inte­resse a negare agi­bi­lità alle for­ma­zioni neo-fasciste, dal fronte anti­fa­sci­sta arri­vano segnali discor­danti. Se l’attenzione, e anche la volontà , di con­tra­stare i fasci­sti in città è indub­bia­mente più ampia e dif­fusa di qual­che anno fa, quando comun­que le ini­zia­tive anti­fa­sci­ste vede­vano la pre­senza di pochi com­pa­gni e por­ta­vano il movi­mento a tro­vare forme diverse di con­tra­sto, quello che segna­lano gli eventi di que­sta set­ti­mana è una carenza forte di coor­di­na­mento e coo­pe­ra­zione tra le diverse anime del movi­mento. Ini­zia­tive come quella della Barca hanno potuto rea­liz­zarsi e rag­giun­gere un sep­pur minimo risul­tato solo gra­zie alla pronta rispo­sta dei com­pa­gni del Cir­colo Iqbal Masih. Nes­suno, o pochis­simi, dei mili­tanti degli altri gruppi cit­ta­dini ha par­te­ci­pato.
E se le forme più orga­niz­zate scon­tano una man­canza di par­te­ci­pa­zione delle realtà orga­niz­zate, non va meglio per l’antifascismo “spon­ta­neo”: le dieci per­sone che auto­no­ma­mente si sono pre­sen­tate in piazza con­tro Forza Nuova, con gene­ro­sità e sin­cera atten­zione al tema, non hanno potuto fare altro che pre­sen­ziare all’infamia a causa della scar­sis­sima par­te­ci­pa­zione.
La mobi­li­ta­zione anti­fa­sci­sta, che ad esem­pio in via Guer­razzi in occa­sione della noti­zia dell’apertura di un “cir­colo” di Casa­Pound, aveva spe­ri­men­tato forme ancora diverse, con il lan­cio con­tem­po­ra­neo di più ini­zia­tive nella via, sconta oggi forse un minor inve­sti­mento di ener­gie al pro­blema per via delle
pre­senza di impor­tanti movi­menti sociali (evviva!) in città.
A mag­gior ragione, rico­no­scendo l’assoluta impor­tanza di inve­stire ener­gie in que­ste espe­rienze di con­tra­sto alla crisi eco­no­mica e alla macel­le­ria sociale annun­ciata in forme diverse da nuovi e vec­chi governi, ritorna d’estrema attua­lità la pre­senza di una qual­che forma di coor­di­na­mento, cit­ta­dino e il più pos­si­bile ampio e varie­gato, che dedi­chi una parte del tempo e delle ener­gie dispo­ni­bili di tutt* all’iniziativa anti­fa­sci­sta, che resta comun­que dif­fusa e sen­tita come pro­ble­ma­tica in città. Nes­suno vuole for­za­ta­mente ripren­dere il pas­sato, seb­bene ci sem­bri comun­que intel­li­gente
non disper­dere la ric­chezza di pra­ti­che, ana­lisi e rela­zioni costruite negli anni. Si può ragio­nare sulle forme – coor­di­na­mento cit­ta­dino o pas­sa­pa­rola orga­niz­zato – ma è neces­sa­rio rimet­tere in comune la volontà di con­tra­stare i nuovi fasci­smi che ten­tano di sfrut­tare la crisi come occa­sione di rial­zare la
testa e fare pro­se­liti, e non ultimo di “sca­lare” posi­zioni all’interno dell’area poli­tica del centro-destra. Ancora una volta, l’invito è di trarre un inse­gna­mento dalla realtà degli eventi.

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