Sacrosanta Frocessione

Per secoli le gerar­chie reli­giose hanno domi­nato la società, deru­bato i  con­ta­dini, bru­ciato «stre­ghe», «giu­dei» ed «ere­tici», fatto il bello e il  cat­tivo tempo, e ancora oggi gli alti eccle­sia­stici sen­tono una viva nostal­gia per i bei tempi andati. Così, basta che il Comune di Bolo­gna ammetta nella Con­sulta per la fami­glia anche asso­cia­zioni non cat­to­li­che per­ché l’arcivescovo Caf­farra si stracci le vesti con­tro tutto quel che non è «rap­porto mono­ga­mico tra per­sone di sesso diverso». Allo stesso modo, basta che un anziano intel­let­tuale comu­ni­sta scelga una morte assi­stita in Sviz­zera, per­ché vescovi e inte­gra­li­sti cat­to­lici stril­lino insulti, veti e divieti. E se potes­sero, ci met­te­reb­bero di nuovo sopra i loro roghi puri­fi­ca­tori.
Non è un caso che l’anticlericalismo sia una delle più anti­che e radi­cate tra­di­zioni euro­pee, flo­ri­dis­sima già nel Medioevo quando si reci­tava in piazza il Sanc­tum evan­ge­lium secun­dum mar­cas argenti (cioè il Van­gelo secondo i mar­chi d’argento, per far capire a cosa mira­vano i preti… di allora), flo­rida sem­pre in ogni angolo dell’Europa cri­stiana per chi ha avuto cari i valori della libertà, della festa, dell’uguaglianza, della com­pren­sione del reale. L’anticlericalismo ha avuto sem­pre un biso­gno costi­tu­tivo di avvi­ci­nare bef­far­da­mente all’occhio i ful­gidi misteri dell’autoritarismo religioso.

Kardinale in Purgatorio

by A.D.O.

Dante mette un sacco di pon­te­fici cat­to­lici all’Inferno, uno o due in Pur­ga­to­rio, nes­suno in Para­diso, e rim­pro­vera alla Chiesa — con lun­gi­mi­ranza pro­fe­tica — di «put­ta­neg­giar coi regi» (cioè con il potere poli­tico). Non par­liamo poi del Deca­me­ron di Boc­cac­cio, dove preti, frati, suore, abati e abba­desse deru­bano i poveri, s’ingozzano di cibo, si sbron­zano e pra­ti­cano tutte le forme della ses­sua­lità che non piac­ciono a Caf­farra.
E si potrebbe con­ti­nuare…
Ora, il (post?)fascista Galeazzo Bignami (figlio ed erede di un noto neo­fa­sci­sta bolo­gnese) ha chie­sto al Pre­fetto di vie­tare la Fro­ces­sione dell’8 dicem­bre: «Fer­mate la Fro­ces­sione! Offende la Chiesa e il Papa». Se fosse con­se­guente, Bignami junior dovrebbe chie­dere alle auto­rità di togliere dalle biblio­te­che comu­nali i Car­mina burana, Dante, Boc­cac­cio, Machia­velli e tutti quei nume­ro­sis­simi autori che com­met­tono vili­pen­dio con­tro la Chiesa e i Papi e che costi­tui­scono, come dice Bignami junior, «un’ignobile pro­vo­ca­zione rivolta alla Città di Bolo­gna, alla Comu­nità Cat­to­lica e a tutti i bolo­gnesi».
In realtà, il discorso andrebbe rove­sciato: «Fer­mate la Chiesa, il Papa e mon­si­gnor Caf­farra! Offen­dono la Fro­ces­sione». Sono infatti le ragioni spe­cu­la­tive dell’Azienda vati­cana che rap­pre­sen­tano, oggi come nel pas­sato, un’offesa alla libertà di tutti e tutte, un impo­ve­ri­mento delle risorse sociali, un appi­glio per tutti i fasci­sti e tra­di­zio­na­li­sti che pre­ten­dono di imporre le loro fan­ta­sie auto­ri­ta­rie.
Empio e offen­sivo è mon­si­gnor Caf­farra e i suoi emis­sari poli­tici, sacro­santa la Frocessione!

I commenti non sono attivi per questo post