lettera di Gabriel Pombo da Silva

LETTERA DI GABRIEL POMBO DA SILVA

Frammento del Poema: " Il Poeta Prometeico"

(...)

Il poeta non é quello che abilmente gioca con le piccole metafore verbali, sennonché quello a cui il suo genio prometeico sveglio lo porta ad originare le grandi metafore:
Sociali,
umane,
storiche,
siderali...

Don Chiscotte é un poeta di questa classe. É un poeta attivo e di trasporto. E si differenzia da tutti gli altri poeti ordinari del mondo in quanto vuole scrivere i suoi poemi non con la punta della piuma, bensí con la punta della lancia.
Lá dove sta l'immaginazione ci deve essere continuamente la volontá:
Con la spada,
con la carne,
con la vita,
con il sacrificio,
con il ridicolo,
con la pantomima,
con l'eroismo,
con la morte.
La metafora poetica sfocia quindi nella grande metafora sociale... (...)
León Felipe

"Lettera aperta ai/alle compagn@"
Questo frammento del poeta León Felipe e del suo poema "El poeta Prometeico" dal libro "Ganarás la luz", lo ho inviato in una certa occasione a una compagna, Carol (saluti amica mia!!!)... Il libro me lo inviarono in una certa occasione altr@ compagn@, Joaquin-Lucia y Elisiña (Salute e Anarchia compagn@!!!)... E cosí io posso oggi parlarvi e insegnarvi a tutt@ "voi" (amiche e amici, compagn@, conosciut@, sconosciut@, nemiche e nemici, e "neutrali"; indifferenti e/o curios@....) e per tanto condividere quello che una volta pensó-sentí e scrisse un poeta che io ammiro: León Felipe.

Ci sono altr@ poeti e poetesse che io non solo ammiro, ma che conservo nel mio cuore: Walt Wiltman, Garcia Lorca, Miguel Hernandez, William Blake, Baudelaire, Rosalia de Castro, Pio Cabanillas, Berthold Brecht...e la lista sarebbe interminabile...
Peró che ci faccio io, parlando di poesia?
Suppongo voglia dire che non solo di Pane vivono gli Uomini e le Donne... E che come nella lotta o nella poesia, scriviamo a volte con la punta della piuma e altre con la nostra Anima nella punta della penna....
Lo spazio delle opinioni forma parte del "Sistema Matrix" ed é difficile vincerle nel loro territorio e con le loro armi... e lo stesso succede nella politica e nelle lotte sociali...
Per questo non dobbiamo scordare mai che non si tratta di rendere prioritario un mezzo rispetto ad altri, ma usare tutti i mezzi e le forme come parte della lotta: personale, politica, sociale; collettivamente e individualmente.
(...)
Nel carcere le relazioni di Potere, Controllo, Propaganda sono concentrate in alcun@ burocrat@ (adatt@ a qualsiasi tipo di sistema autoritario che dia loro uno stipendio), che decidono sopra il Bene e il Male, la Vita e la Morte, e i Gradi di tortura da impiegare con "i/le loro prigionier@" (dimenticando con questo che i "loro stipendi" li devono precisamente ai/alle loro prigionier@ e ai loro familiari...)...
Ed é ovvio che i/le "prigionier@ obbedienti" come i/le "lavorat/ori/rici flessibili" e/o "gli/le onorat@ contribuenti" non hanno niente da dire, protestare, e/o aggiungere sulle "loro catene", le "loro condizioni", e/o le/i "loro compagn@" (Che compagn@ puó avere un@ schaiv@?)... per non parlare poi rispetto a loro stess@....!!
Le istituzioni non sono altro che tentacoli del Potere e il Potere é ripartito tra alcun@ poch@ privilegiat@ che giocano a essere piccoli dei/dee sulla faccia della Terra...
E questi anelli della catena, e quest@ cretin@ mercenari@ bisogna combatterl@ e toglier loro le diverse maschere....
Peró non soltanto questo... e non é solo una "lotta parziale" il fatto di lottare contro le carceri (e il sistema che le produce e riproduce) di ogni tipo (di minorenni, maggiorenni, di uomini e donne, di immigrat@ o "proletari@") con tutto ció che esso include: sfruttamento, segregazione, tortura etc.
No!! La lotta "anti-carceraria" da una prospettiva anarchica deve tradursi come una critica globale "all'insieme di cose" che conformano questa grezza Rete di segregazione razzista e di classe... e deve essere non solo "una critica teorica" (che lo é anche) sennonché un compromesso reale di mutuo appoggio con tutt@ quell@ che la subiscono e la combattono...
Non si tratta di creare "nuovi soggetti rivoluzionari" (in questo caso "le/i prigionier@) bensí di appoggiare a tutt@ quelle e quei ribelli e rivoluzionari@ che insorgono dal contesto sociale in cui viviamo. Si tratta di stabilire "ponti" che permettano la intercomunicazione dei nostri rispettivi mondi per scambiare idee, sentimenti, progetti; vita dunque..
E si tratta di parlare gli uni con le altre, far correre la voce, commentare le esperienze, dibattere sulle strategie e vedere tra le diverse realtá antagoniste (le loro individualitá, quelle che si dicono "rappresentanti": sia delle loro idee e/o gruppo antirepressivo), che delle cose sí, le possiamo fare in comune (nonostante le notorie differenze "teoriche", "ideologiche" etc.) e che delle altre no...
Numericamente non siamo tropp@ quell@ che crediamo che dobbiamo lottare contro le carceri... Essere contro il Sistema-Governo di turno si da per supposto (anche solo sia per non perdere "elett/ori/rici", anche solo sia perché niente cambi, o cambi il giusto per continuare a mantenere il Sistema di Sfruttamento in piedi...) fra chi si dice "rivoluzionari@" o meno pomposo "social-democratico", perché da questo discorso ne traggono maggior beneficio...
Il tema delle carceri si deve lasciare nelle "cronache dei successi" perché é lí dove si legittima il discorso della "insicurezza" dalla quale molt@ altr@ ne traggono vantaggi.
Il carcere nella nostra "agenda politica"? Solo quando "i sondaggi" li calcolano come "valore politico"! (Come la questione del "Medio Ambiente" adesso con "Gore" e i/le suoi/sue "ecologist@" di merda".)...Cosí pensano; cosí attuano questi quest@ populist@, quest@ politicanti, quest@ individui...
(...)
Però qui ci siamo noi (per molt@ o poch@ che siamo) apprendendo e lottando dall' uno e dall'altro lato del muro, frontiera, genere o razza...dimostrando il nostro amore per la Libertá e disprezzo per la tirannia...
Dal 16 al 29 (e anche dopo) si sono susseguiti "movimenti" e "reazioni", "proteste" e "concentramenti", "sabotaggi e pubblicazioni"...
gesti di Solidarietá che non sono passati inosservati, per chi mantiene le orecchie allerta e gli occhi aperti... Non parlo di schiavi, parlo delle e dei compagn@ conosciut@ e sconosciut@ che da un lato e l'altro del muro siete stat@ presenti formando parte attiva della lotta... Parlo di Marco Camenisch (nella cella di Regensdorf, Svizzera), di Jose Fernandez (nella cella di Rheinbach, Germania), di Joaquin Garces (nella cella di Castellón), de Rafael Martinez Zea (nella cella di Badajoz)... del mio vicino di cella Liaudegis, Algirdas che dal 19 settembre e ancora al giorno di oggi continua in Sciopero della Fame... Parlo delle e dei compagn@ di Leuven, Gent, Bruselas (Belgio) che sono stati nelle manifestazioni di Rheinbach e Aachen e nelle loro cittá. Parlo delle e dei compagn@ di Svizzera (grandi!!!), di Francia, quell@ di Bilbao, e le/gli inglesi... I nostri fratelli e sorelle di Argentina, Uruguay e Canada... Le altre e gli altri di Berlino e/o Coronellá a Barcellona...
Voglio approfittare di queste parole per solidalizzare con i prigionieri suppostamente appartenenti ai M.G. (militanten Gruppen) Autonomos di Berlino, all'Antifascista Christian, le/gli ultim@ della RAF, Tomas Meyer-Falk, e quant@ resistono e lottano nel mondo intero.
Grazie Compagn@.
Gabriel. Sempre in Lotta!
PS: Perché non restino dubbi seguo gritando: Morte allo Stato e Viva l'Anarchia! Perché solo quando demoliremo questo vecchio mondo nascerá la Libertá...
perché non abbiamo niente da perdere....senza libertá.

cassa anarchica di soladirietà anticarceraria, via dei messapi 51 04100 latina

Introduccion
Fragmento del Poema : “El Poeta Prometeico”

(...)

El poeta no es aquél que juega habilidosamente con
las pequeñas metáforas verbales, sino aquel a quien su
genio prometeico despierto lo lleva a originar las
grandes metáforas :
Sociales,
humanas,
históricas,
siderales ...

Don Quijote es un poeta de esta clase. Es un poeta
activo y de trasbordo. Y se diferencia de todos los
demás poetas ordinarios del mundo en que quiere
escribir sus poemas no con la punta de la pluma, sino
con la punta de la lanza.
Allí donde esté la imaginación ha de estar la
voluntad en seguida :

Con la espada,
con la carne,
con la vida,
con el sacrificio,
con el rídiculo,
con la pantomima,
con el heroismo,
con la muerte.
La metáfora poética desemboca entonces en la gran
metáfora social ... (...)
Leon Felipe

“Carta abierta a l@s compañer@s”

Este fragmento del poeta León Felipe y de su poema
“El Poeta Prometeico” del libro “Ganarás la luz” se lo
envié en cierta ocasión a una compañera, Carol (salud
amiga mia !!!) ... El libro me lo envió en cierta
occasión otr@ compañer@, Joaquin-Lucia y Elisiña
(Salud y Anarquia compañer@s !!!) ... Y asi yo puedo
hoy hablaros y enseñaros a tod@s “vosotr@s” (amig@s,
compañer@s, conocid@s, desconocid@s, enemig@s y
“neutrales” ; indiferentes y/o curios@s ...) y por lo
tanto compartir lo que alguna vez penso-sintió y
escribió un poeta que yo admiro : León Felipe.
Hay otr@s poetas y poetisas que yo no solo admiro,
sino que conservo en mi corazón : Walt Wiltman, Garcia
Lorca, Miguel Hernadez, William Blake, Baudelaire,
Rosalia de Castro, Pio Cabanillas, Berthold Brecht ...
y la lista se haria interminable ...
Pero que hago yo hablando de poesia ?
Supongo que quiero decir que no solo de Pan viven los
Hombres y Mujeres ... Y que como en la lucha o en la
poesia escribimos unas veces con la punta de la pluma
y otras con nuestra Alma en la punta del boligrafo ...
El espacio de las opiniones forma parte del “Sistema
Matrix” y es difícil vencerles en su terreno y con sus
armas .... y lo mismo ocurre en la política y las
luchas sociales ...
Por eso no debemos olvidar nunca que no se trata de
priorizar un medio sobre otros, sino usar todos los
medios y formas como parte de la lucha : personal,
política, social ; colectiva e individualmente.
(...)
En la carcel las relaciones de Poder, Control,
Propaganda están concentradas en un@s burocratas
(apt@s para todo sistema autoritario con tal que les
den un sueldo), que deciden sobre el Bien y el Mal, la
Vida y la Muerte, y los Grados de tortura a emplear
con “sus pres@s” (olvidando con ello que “sus sueldos”
se les deben precisamente a sus pres@s y familiares
...) ...
Y es obvio que l@s “obedientes pres@s” como l@s
“flexibles trabajadores” y/o “l@s honrad@s
contribuyent@s” no tienen nada que decir, protestar,
o/y alegar sobre “sus cadenas”, “sus condiciones” y/o
“sus compañer@s” (Que compañer@s puede tener un/a
esclav@ ?) ... y no digamos ya sobre sí mism@s ... !!
Las instituciones no son más que tentaculos del Poder
y el Poder está repartido entre un@s poc@s
privilegiad@s que juegan a ser diosecill@s sobre la
faz de la Tierra ...
Y estos eslabones de la cadena, y est@s crápulas
mercenari@s hay que combatirl@s y quitarle sus
diversas máscaras ...
Pero no solo ... y no es sólo una “lucha parcial”
esto de luchar contra las cárceles (y el sistema que
las produce y reproduce ) de todo tipo (de menores, de
mayores, de hombres y mujeres, de emigrantes o
“proletarios”) con todo lo que esto conyeba :
explotación, segregación, tortura etc.
No !! La lucha “anti-carcelaria” desde una perspectiva
anarquista debe traducirse como una crítica global
“al-todo-de-cosas” que conforman esta basta Red de
segregación racista y de clase ... y debe ser no sólo
una “critica teórica” (qué también) sino un compromiso
real de apoyo mutuo con tod@s aquell@s que la sufren
pero la combaten ...
No se trata de crear “nuevos sujetos revolucionari@s”
(en este caso “l@s pres@s”) sino de apoyar a tod@s l@s
rebeldes y revolucionari@s que insurgen del contexto
social donde vivimos. Se trata de establecer “puentes”
que permitan la intercomunicación de nuestros
respectivos mundos para intercambiar ideas,
sentimientos, proyectos ; vida pues ...
Y se trata de hablar un@s con otr@s, correr la voz,
comentar las experiencias, debatir sobre estrategias y
ver entre las diversas realidades antagonistas (sus
individ@s, aquell@s que se dicen “representantes” : ya
sea de sus ideas o/y grupo antirepresivo) que cosas sí
podemos hacer en comun (pese a las notorias
diferencias “teoricas”, “ideologicas etc.) y que otras
no ...
Numericamente no somos demasiad@s l@s que creemos que
debemos luchar contra las carceles ... Estar contra el
Sistema-Gobierno de turno se da por supuesto (aunque
solo sea para no perder “elector@s”, aunque solo sea
para que nada cambie, o cambie lo justo para seguir
manteniendo el Sistema de Explotación en pie ...)
entre quienes se dicen “revolucionari@s” o menos
pomposamente “social-democratas” porque de ese
discurso se benefician más ...
El tema de las carceles debe quedar en las “crónicas
de sucesos” porque es ahi donde se legitima el
discurso de la “inseguridad” de la que otr@s much@s
sacan beneficios.
La cárcel en “nuestra agenda” politica ? Solo cuando
“las encuestas” las contabilizen como “valor político”
! (Como la cuestion de “Medio Ambiente” ahora con
“Gore” y sus “ecologistas” de pacotilla.) ... Asi
piensan ; asi actuan est@s populistas, est@s
politic@s, est@s individuos ...
(...)
Pero aqui estamos nosotr@s (por much@s o poc@s que
seamos) aprendiendo y luchando a uno y otro lado del
muro, frontera, género o raza ... demonstrando nuestro
amor a la Libertad y desprecio a la tirania ...
Del 16 al 29 (y más allá) se han sucedido
“movimientos” y “reacciones”, “protestas” y
“concentraciones”, “sabotajes y publicaciones” ...
gestos de Solidaridad que no han pasado
desapercibidos, para quienes mantienen las orejas
alertas y los ojos abiertos ... No hablo de esclavos,
hablo de l@s compañer@s conocid@s o desconocid@s que a
un lado y otro del muro estuvisteis ahi siendo parte
activa de la lucha ... Hablo de Marco Camenisch (en su
celda de Regensdorf, Suiza), de Jose Fernandez (en su
celda de Rheinbach, Alemania), de Joaquin Garces (en
su celda de Castellón), de Rafael Martinez Zea (en su
celda de Badajoz) ... de mi vecino de celda Liaudegis,
Algirdas que desde el 19 de septiembre y aun al dia de
hoy continua en Huelga de Hambre ... Hablo de l@s
compañer@s de Leuven, Gent, Bruselas (Bélgica) que han
estado en las demonstraciones de Rheinbach y Aachen y
sus ciudades. Hablo de l@s compañer@s de Suiza
(grandes !!!), de Francia, l@s “Bilbain@s” y l@s
ingleses ... Nuestros hermanos de Argentina, Uruguay y
Canadá... Aquell@s otr@s de Berlin y/o Cornellá en
Barcelona ...
Quiero aprovechar estas letras para solidarizarme con
los detenidos por supuestamente pertenecer a los M.G
(militanten Gruppen) Autonomos de Berlin, el
Antifascista Christian, l@s ultim@s de la RAF, Tomas
Meyer-Falk, y cuant@s resisten y luchan en el mundo
entero.

Gracias Companer@s.

Gabriel. Siempre en Lucha !

PS : Para que no quedan dudas sigo gritando : Muerte
al Estado y Viva la Anarquia !! Porque solo cuando
derribemos este viejo mundo nacerá la Libertad ...
porque no tenemos nada que perder ... sin libertad.

Dom, 28/10/2007 – 14:55
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