La città dimenticata

Bergamo – Striscioni di fronte agli spazi inutilizzati della città. E’ questa l’iniziativa di protesta messa in scena oggi da chi denuncia il vuoto che domina la città sia dal punto di vista culturale (il riferimento alla bocciatura della candidatura a capitale culturale è palese), sia dal punto di vista materiale. E’ un’altra città quella che oggi viene messa in evidenza dagli striscioni di protesta esposti di fronte agli immobili in disuso. Sono immense le aree che si trovano in stato di abbandono. Ci sono enormi siti produttivi dismessi, alcuni abbadonati di recente e altri da molto tempo, perchè le aziende sono fallite o hanno semplicemente ritenuto più conveniente spostarsi dove la forza lavoro costa meno. Ci sono le aree demaniali che da decenni sono dimenticate e quindi sono arrivate a livelli di deterioramento gravi: le caserme, le casupole dell’ANAS, le vecchie stazioni delle linee ferroviarie che collegavano Bergamo con le valli Brembana e Seriana. Ci sono aree con un immenso valore commerciale come quelle di Largo Barozzi, dove sorge il vecchio ospedale, che è stata messa all’asta per due volte. Entrambe le aste sono però andate a vuoto: a settembre 2009 con un prezzo di 95 miloni di euro e a maggio 2013 con un prezzo ridotto a 76 milioni. Se poi si aggiungono le case sfitte, il patrimonio immobiliare inutilizzato diviene enorme. E’ come se all’interno della città ce ne fosse un’altra dimenticata che si ingrandisce all’interno della crisi.

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