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Leggere tra le ruspe - dossier

Dieci anni di decadimento intenzionale e inarrestato. 
Le biblioteche comunali di Parma

A) L'Ospedale Vecchio e le biblioteche
Le biblioteche comunali di Parma, dalla fine degli anni Settanta, hanno costituito un importante realtà culturale, consentendo a un gran numero di cittadini di accedere direttamente e in condizioni di uguaglianza al sapere e alle informazioni. I servizi e i luoghi di fruizione sono stati gradualmente migliorati e accresciuti fino all'inizio degli anni Duemila: successivamente si è verificata una progressiva decadenza, che prosegue ancora oggi.
Una data, un segnale del mutarsi delle condizioni e del diverso valore attribuito alle biblioteche dagli amministratori locali, può essere indicata nel 27 novembre 1999: in seguito a una lettera aperta dei bibliotecari, contenente in sostanza la richiesta di proseguire il pluridecennale piano di accrescimento e miglioramento delle biblioteche, l'allora sindaco Elvio Ubaldi risponde rimuovendo due dirigenti firmatari(1).

In seguito, la difesa del diritto alla libera e gratuita conoscenza e all'informazione ha costituito comune denominatore di diversi gruppi e comitati spontanei di utenti, che si sono attivati in questo decennio a difesa delle biblioteche. L'esperienza più duratura e strutturata è, finora, quella del comitato "Leggere tra le ruspe" nato nella primavera del 2010(2).

Il maggiore plesso bibliotecario di Parma ha sede, dalla fine degli anni Settanta, nell'Ospedale Vecchio.
All'inizio degli anni Duemila il complesso monumentale diventa appetibile per gli interessi speculativi dei costruttori. In seguito a una campagna di informazione ben orchestrata, viene fatto credere ai cittadini che la privatizzazione sia l'unica via da percorrere per la salvezza del monumento(3). La storia del project financing della cosidetta "Cittadella della carta e del cinema"  è nota, come i suoi strascichi giudiziari. I suoi effetti sociali ed economici sono stati pesanti per il quartiere Oltretorrente e per la città, nei termini già illustrati da numerosi articoli e interventi.
Considerando l'importanza delle biblioteche di pubblica lettura nella politica culturale e sociale di altre città, anche molto vicine alla nostra (Modena, Reggio Emilia), dotate di vaste e ben strutturate reti bibliotecarie, e considerando la totale sospensione della manutenzione ordinaria nel decennio 2004-2013, è legittimo correlare la sciagurata decisione di privatizzare parte dell'Ospedale Vecchio al decadimento della rete bibliotecaria cittadina.

Nel 2004, all'incirca nello stesso periodo in cui si delinea con chiarezza l'intenzione di privatizzare e sventrare il monumento, sorge, come enucleazione del Comune, l'Istituzione Biblioteche di Parma: questa, contrariamente ai presupposti iniziali di indipendenza e autonomia, viene meno al suo principale dovere, vale a dire il miglioramento dei servizi e la cura dei luoghi che ospitano le biblioteche. Visionando le dichiarazioni dei suoi dirigenti si trova la più totale adesione e fedeltà alle decisioni (pure le più sciagurate e determinate al depauperamento del patrimonio pubblico) delle giunte Ubaldi e Vignali.

Durante il periodo 2008-2011, con Luca Sommi assessore alla cultura, si assiste in città a un proliferare di costosi eventi culturali (4) e ad un'accelerazione del decadimento del servizio bibliotecario.
Il 27 gennaio 2010 ha termine l'apertura serale di gran parte delle biblioteche dell'OV, giustificato (l'assessore Sommi e il direttore dell'Istituzione Biblioteche Giovanni Galli dichiararono che era arrivato il "tempo delle vacche magre") dalla necessità di risparmio (calcolato dal comitato in circa 7500 euro annui).
Nello stesso giorno, una delibera del Consiglio Comunale autorizza l'attribuzione di un emolumento al presidente del C.D.A. dell'Istituzione Biblioteche pari a circa 13.800 euro annui (fino ad allora a tale incarico corrispondevano solo gettoni di presenza) (5).
In base alle ultime versioni del project financing, il rischio per le biblioteche Civiche è il trasloco in aree dell'Ospedale Vecchio poco adatte a ospitare biblioteche senza spese colossali, per far posto a una struttura alberghiera. Previsto anche l'accorpamento di altre biblioteche, con danno per i già trascurati quartieri della periferia.
I tempi incerti, i costi imprevedibili, le probabili difficoltà di accesso per i disabili, la palese presenza di interessi speculativi su un complesso monumentale pubblico sono, nel 2010,  alla base delle prime rivendicazioni del comitato, che propone invece il ritorno alla precedente modalità di ripristino graduale dei locali dell'Ospedale Vecchio, con un accrescimento progressivo (ai piani superiori dell'edificio) del plesso bibliotecario(6).

Tra gli effetti dell'incuria, della rapacità e della mancanza di ascolto delle istanze dei cittadini da parte delle amministrazioni comunali:
−    Limitazioni di accesso per i disabili: per anni il polo bibliotecario dell'OV è stato privo di passerella di accesso a norma(7).
−    Nascita, a pochi metri di distanza dalla biblioteca, di un contestato edificio di prefabbricato, alto più di 11 metri(9).
−    Due anni di pesanti disagi per gli utenti delle biblioteche a ridosso del cantiere, dovuti a vibrazioni, rumori, infiltrazioni.
−    Patrimonio librario in cattive condizioni.
−    Infrastrutture informatiche estremamente carenti, o mancanti del tutto.
−    Degrado delle superfici e degli ambienti.
−    Interruzione dei precedenti progetti di miglioramento.
−    Mancanza di coordinamento tra i diversi soggetti culturali della città (es. biblioteche e facoltà universitarie, istituti culturali storici, ecc.).

Per tutto questo tempo le biblioteche continuano, nonostante i tagli e i disagi per utenti e lavoratori, a essere frequentate da migliaia di persone: questo è sintomo di affezione ai luoghi, oltre che della necessità da parte dei cittadini di usufruire di questi servizi.

B) Alcuni spunti sulla situazione attuale delle biblioteche
Nel maggio 2013, dopo un'ulteriore diminuzione del budget destinato al settore biblioteche da parte del Comune di Parma, il comitato Leggere tra le ruspe invia una serie di comunicati stampa, volti a segnalare diversi problemi e a proporre alcuni miglioramenti. Alcuni risultati sono stati ottenuti.

- Nel mese di agosto sono iniziati (a oggi – gennaio 2014 – si attende una loro conclusione) i lavori di ripristino di un dignitoso accesso per i disabili.
- Il vicolo Santa Maria torna chiuso almeno in parte al traffico automobilistico che, in concomitanza con i lavori dell'erigendo ecomostro, aveva iniziato a percorrerlo, con gravi rischi per i pedoni.
- L'Istituzione Biblioteche, ente inutile - quando non controproducente - al funzionamento del servizio pubblico, viene abbrogata dal Comune di Parma, e il settore ritorna (come era fino al 2004) in carico all'Assessorato alla Cultura(10).
- Viene istituito, ad anni di distanza rispetto a città vicine (Modena), un piano di vendita a prezzo simbolico dei libri dismessi,  prima destinati al macero.

Le infrastrutture informatiche bibliotecarie, che per una fascia della popolazione cittadina costituiscono l'unica possibilità di accesso a internet, alla posta elettronica, alla comunicazione attraverso la rete, sono quasi completamente assenti, e in condizioni addirittura peggiori rispetto ad alcuni anni fa. Le proposte di miglioramento e di conversione ai sistemi Linux non hanno ricevuto risposta(11).
Alla fine del 2013 viene interrotto l'accordo tra Comune di Parma e Auser. Non risultano presenti, a oggi, volontari (12) nelle strutture bibliotecarie(13).
Considerato che durante la gestione dell'Istituzione Biblioteche il lavoro dei volontari aveva avuto un grande incremento, a scapito e in sostituzione dell'opera di professionisti, si assiste, in alcuni settori ad un ulteriore e rilevante peggioramento.
I piani superiori del plesso bibliotecario dell'Ospedale Vecchio sono ancora destinati rispettivamente a magazzino (secondo piano) oppure  (terzo piano) al più totale abbandono e degrado.
Gli orari di apertura continuano a subire limitazioni, nonostante la raccolta di centinaia di firme da parte degli utenti.

C) Scambiare COLTURA E CULTURA: il destino della biblioteca di Alice, dal quartiere Pablo alle serre del Parco Ducale
Nel 2012 la sede della biblioteca di Alice, il plesso scolastico "Racagni", viene chiusa(14). La nuova sede è identificata da Comune di Parma e Istituzione Biblioteche nelle cd. Serre del Parco Ducale. Negli ambienti, peraltro insufficienti a ospitare buona parte dei fondi librari, le temperature sono poco adatte (trattandosi di serre) a ospitare i lettori(15).
La soluzione pensata dall'attuale amministrazione è il trasloco nel palazzetto Eucherio Sanvitale  attualmente sede espositiva e museale: un edificio fragile e prezioso, risalente al primo Rinascimento, con sale piccole ed affrescate fino a terra. È lecito porsi dei dubbi in merito ai rischi per gli affreschi e alla libertà di movimento dei piccoli utenti in simili ambienti? Va poi tenuto conto che il palazzetto è situato nello stesso Parco Ducale (tra l'altro a soli cento metri dal polo bibliotecario principale) e che permarrebbero, specie in caso di maltempo e nei mesi freddi, le attuali difficoltà di accesso.
I quartieri delle periferie di Parma, in questo senso dimenticati dalle precedenti amministrazioni, rischiano di vedere sempre più diminuire, mentre crescono come funghi nuovi centri commerciali (si veda il caso dei quartieri San Leonardo e Cortile San Martino), gli spazi per la cultura e l'informazione.

Note:

(1) Cfr.  http://diariodellacrisi-parma.blogautore.repubblica.it/2012/03/24/libri-biblioteche-e-candidati-sindaci/
(2) Nome ispirato (in seguito a lamentele per  i pesanti disagi  dovuti a un cantiere per parcheggio a pagamento e aule universitarie, a un metro dalla biblioteca Civica) dalle dichiarazioni dell'allora assessore ai LL.PP., G.Aiello, laureatosi, a suo dire senza particolari problemi "di fianco a un cantiere" (cfr. infra, n. 13).
(3) La mancanza di denaro per il restauro è tra le scuse adotte: questo avviene negli anni in cui a Parma letteralmente piovono centinaia di milioni di euro e mentre viene privatizzata parte del patrimonio pubblico comunale( Amps-Enia, Servizi Sociali, Manutenzioni, Servizi di riscossione e Farmacie Comunali, ecc.).
(4) Si veda,   ad esempio   http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/06/24/news/jazz_villani_contro_sommi_pi_accortezza_sui_soldi_pubblici-5120523/ sulle polemiche in seguito al Festival Jazz 2010. Nello stesso periodo viene pubblicamente denunciato dalla cons. di opposizione Carla Mantelli il grandissimo divario tra i servizi e i prestiti della rete bibliotecaria reggiana e quella locale.
(5) Cfr. http://parma.repubblica.it/dettaglio/stt-ubaldi-pensa-a-una-denuncia-biblioteche-salta-il-consiglio/1840739/1  (il presidente in carica era allora Luciano Mazzoni, in seguito tale attribuzione verrà eliminata).
(6) http://www.parmantifascista.org/old/index.php?option=com_content&task=view&id=6453&Itemid=1.
(7) http://oltretorrente-parma.blogautore.repubblica.it/2013/05/20/laccesso-alla-civica-non-e-sicuro/  Va senz'altro riconosciuta, in questa vicenda, la meritoria opera di Bruna Bucci Guerra, dell'Associazione Lotta alle Barriere Architettoniche.
(8) Cfr. supra, n.2, oltre a http://www.gazzettadiparma.it/news/parma/57427/Ospedale-Vecchio--la--cartolina.html  e http://oltretorrente-parma.blogautore.repubblica.it/2011/09/20/aule-di-via-kennedy-quintelli-incontra-i-cittadini/.
(9) http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/07/22/foto/crepe_e_infiltrazioni_all_emeroteca_comunale-5743167/1/
(10) http://oltretorrente-parma.blogautore.repubblica.it/2013/05/30/per-la-fine-dellistituzione-biblioteche/
(11) http://oltretorrente-parma.blogautore.repubblica.it/2013/05/23/civica-gli-utenti-lera-dei-computer-a-legna/
(12) Al 30 gennaio 2014. Il reindirizzamento di alcuni volontari del servizio civile alle sedi bibliotecarie inizia nei giorni successivi.
Cfr. http://www.serviziocivile.comune.parma.it/project/pagesListDetail.asp?ID=25&IdElement=94
(13) "Sfruttare (ancor di più) il volontariato? A coloro che pongono l’accento sulla necessità di sostituire il lavoro retribuito con il lavoro dei volontari, facciamo presente che questo è già abbondantemente utilizzato nelle biblioteche di Parma. Pare interessante l’esempio della biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, che si avvale di personale volontario per compiti soltanto ausiliari, che regolarmente presenta (e vince) progetti di Servizio Civile, ed è strutturata in modo tale che, qualora i volontari vengano a mancare, i servizi si possano mantenere allo stesso livello previsto dalla locale Carta dei Servizi. La classe imprenditoriale reggiana contribuisce inoltre con donazioni – circa 100.000 euro all’anno: gli “Amici della Panizzi” – a incrementare il livello di un servizio già ottimo (e senza pretendere di privatizzarne una parte)". Comitato Leggere tra le ruspe, comunicato stampa del maggio 2013.
(14) http://www.gazzettadiparma.it/news/parma/65024/La-Biblioteca-di-Alice-trasloca-nelle.html . Sarebbe interessante avere conferme alle voci che indicavano come già allora il palazzetto fosse stato prima candidato e in seguito escluso a ospitare in via provvisoria la sede bibliotecaria.
In merito alla demolizione della scuola Racagni, e a proposito dello studiare vicino a cantieri (cfr. supra n.2), http://pablo-parma.blogautore.repubblica.it/2011/12/21/la-scuola-racagni-sara-ricostruita/comment-page-1/#comment-15620
(15) http://oltretorrente-parma.blogautore.repubblica.it/2013/05/26/biblioteca-di-alice-serve-nuova-collocazione/

comitato Leggere tra le ruspe

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