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territorio-locale (10)

I LIBERTARI CAMBIANO CASA

Il gruppo anarchico A.Cieri –FAI esiste dal 1991, la sezione di Parma dell’USI dal 1994.
Da sempre, per noi il riferimento fondamentale del nostro agire è l’anarchismo sociale, lontani quindi da anarco-estetismi funzionali ai clichè (e al potere), consapevoli della necessità di non isolarci in un individualismo e in un ribellismo di facciata fine e sé stesso, ma che bisognasse fare azione su un piano politico reale, orgogliosi delle nostre idee e pratiche, ma consapevoli anche delle difficoltà concrete che un anarchismo non informale pone di continuo, essendo la più genuina dimostrazione di assemblearità e trasparenza interna. A cavallo di fine anni ’90 e inizio 2000, c’è stata, in coordinamento con i gruppi principali, l’esperienza dell’Ateneo Libertario che si è sviluppata in parallelo all’Archivio-Biblioteca Sociale G.Furlotti. Queste realtà hanno sempre avuto a S.Prospero la sede, negli anni ingranditasi con successive occupazioni, in virtù di una originaria mobilitazione legata alla riappropriazione –molto parziale, in vero- del patrimonio storico USI distrutto dal fascismo. In questi anni, tantissime sono state le iniziative, le manifestazioni, le mobilitazioni, le assemblee, i convegni, le azioni che questi gruppi hanno portato avanti, a volte autonomamente a volte insieme ad altre realtà di movimento cittadine. Ricordarle tutte è impossibile ma senz’altro due aspetti si sono sempre accompagnati: la sensibilizzazione sulle nostre idee e sulla nostra storia, e la mobilitazione militante. Nello specifico, quindi, abbiamo tentato di diffondere le idee libertarie, magari in relazione a fatti specifici (convegni –vari- sulla pedagogia libertaria; sull’antimilitarismo; sull’anticlericalismo, soprattutto in periodo di giubileo; sul significato dell’Utopia; sul concetto di anarchismo, e su questo tema ricordiamo con piacere la tre giorni anarchica del 2013 al Sovescio; ecc), così come la spesso sconosciuta ma importante storia anarchica, a volte presentando anche libri sui vari temi (convegni sulle vicende della Comune di Parigi; su Kronstadt; sullo sciopero agrario del 1908; sul Machnovismo; sulla controrivoluzione russa; sull’arditismo popolare; sulla Resistenza sconosciuta; sulla repressione franchista; sull’esperienza del settimanale anarchico Umanità Nova nel dopoguerra; sullo stragismo e la figura di Pinelli; sulla Rivoluzione Spagnola, culminati nel Convegno Nazionale FAI del 2006 in occasione del 70° anniversario; ecc). Alla costante azione di controinformazione (assemblee e presidi su: riciclaggio rifiuti e nuovo ambientalismo; G8 e la globalizzazione dei padroni; lotte NO TAV – con tanto di contestazione a Fassino- e su quella contro la TI-BRE; antirazzismo e CIE; ecc) si è accompagnata la partecipazione a ogni presidio (sui temi svariati) e manifestazione, sia promuovendole nostre, come quella antirazzista del 2002 (la prima manifestazione anarchica a Parma di cui abbiamo memoria, con quasi 1000 compagni arrivati da ogni parte d’Italia; i vari cortei del primo maggio dell’USI; ecc) che partecipando a quelle unitarie.
Come USI, abbiamo cercato di dare una mano a chiunque ce lo abbia chiesto, tanto che è impossibile fare un elenco, e la nostra azione ha visto nel Coordinamento di base Lavoratori Domus prima (con tanto di pubblicazione del giornalino “Spajot!”) e nell’azione in Coop. Dolce, Codess e Proges i momenti di lotta più significativi. USI ha altresì partecipato ad ogni iniziativa locale sul tema del lavoro (tra queste ricordiamo il sostegno alla lotta SPX e al Coordinamento Lavoratori di Base), in particolare va segnalata l’organizzazione del Primo Maggio Alternativo (quest’anno arrivato con grande successo al settimo anno) e di iniziative in concomitanza con gli scioperi indetti dal sindacalismo di base, l’ultimo dei quali lo scorso anno davanti all’Ospedale di Parma.
La nostra, quindi, è stata una presenza costante, a volte forse fastidiosa per certuni, ma sicuramente sempre attiva, generosa e mai settaria in tutte le iniziative di coordinamenti più ampi dei quali riconoscevamo l’importanza e verso i quali si pensava potessimo starci senza svendere la nostra identità (gli innumerevoli coordinamenti contro le più numerose purtroppo guerre; i coordinamenti di lavoratori; quelli antifascisti; ecc). Molti compagni e compagne per vari motivi gli abbiamo persi per strada, altri ne abbiamo incontrati con le nostre idee.

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Il Comitato Leggere tra le ruspe risponde alle dichiarazioni dell'Assessore alla Cultura dott.ssa Ferraris:

Gentile Assessore, se una cosa funziona bene lì dov'è, perché bisogna spostarla?
Il Centro Cinema Lino Ventura (alias Videoteca) è una importante struttura del settore culturale, funzionale ed efficiente, apprezzata dai cittadini e dagli insegnanti delle scuole di Parma.
Si trova dal gennaio del 1998  nella sede su via d'Azeglio dove dispone di un ingente patrimonio documentario (18997 audiovisivi, 2963 documenti sonori e 566 documenti digitali e 5418 volumi e opuscoli) e ora dovrebbe essere trasferita nei locali della Biblioteca Civica per fare spazio, si dice, ad un'altra Biblioteca al momento priva di sede adeguata, la Biblioteca di Alice.
Tra l'altro, Assessore, per Sua stessa ammissione, lo spostamento della Videoteca in Civica porrebbe il problema di dover spostare altri fondi bibliotecari da lì altrove, dal momento che la Civica ha seri problemi di spazio.
Pur essendo fermamente convinti  che la sede ottimale della Biblioteca di Alice  debba essere nel quartiere originario, il Pablo, ci chiediamo:  non avrebbe allora molto più senso spostare tale struttura provvisoriamente nei locali vuoti dell'Archivio Comunale a fianco della Videoteca, invece di generare un inutile e dispendioso vortice di spostamenti e sostituzioni?

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La vicenda della speculazione mancata sull’Ospedale Vecchio di Parma è molto interessante, anche perché ha segnato una delle poche sconfitte  dell’arroganza  cementicola  di Ubaldi e Vignali, i quali  in quasi dieci anni di assalti a questo monumento rinascimentale non sono riusciti a portare a termine il programma di riqualificazione-devastazione così ben realizzato in altre vicende qui analizzate.
Di questa vittoria l’Ospedale Vecchio porta però i segni e le ferite: dal 2003 al 2011 l’Amministrazione Comunale  ha lasciato intenzionalmente  cadere a pezzi il complesso al fine di dimostrare la necessità della sua privatizzazione con la ridicola scusa che “non c’erano soldi per i lavori”, giusto mentre  - come abbiamo visto - centinaia di milioni di euro venivano letteralmente sputtanati  per le opere pubbliche più insensate e inutili che la storia di Parma dell’ultimo secolo  ricordi; inoltre non contenti di questo trattamento Ubaldi,  Vignali  e il suo assessore alla cementificazione  Aiello pensavano bene di sfregiare il complesso monumentale autorizzando la costruzione a soli 6 metri dalle sue mura di un parcheggio sotterraneo a tre piani sormontato da un edificio di altri due piani. (1)
Se l’Ospedale Vecchio non è stato privatizzato, sventrato e riempito di appartamenti di lusso, alberghi, ristoranti  e boutiques,  se non è stato distrutto nella sua identità storica come era nelle intenzioni (e come son riusciti a fare con la Ghiaia), buona parte del merito va alla battaglia di Arrigo Allegri e della sua Associazione Monumenta, attorno alla quale si è costituita una rete di intelligenze che nel corso degli anni ha saputo imbrigliare e sabotare il piano degli speculatori.

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Le biblioteche comunali costituiscono da decenni un'importante servizio culturale: consentono a un gran numero di cittadini l'accesso diretto e in condizioni di uguaglianza al sapere e alle informazioni. Quelle di Parma hanno subito un duro attacco nel decennio passato: la sospensione della manutenzione ordinaria nel plesso di vicolo S. Maria è solo un esempio dell'incuria mostrata dalle giunte Ubaldi-Vignali nei confronti della cultura. Il numero di prestiti in un anno, se paragonato a quello di città vicine, può darne una misura quantitativa.
In due anni di amministrazione Pizzarotti, a partire da un'ulteriore riduzione degli stanziamenti per finire con la recente chiusura della biblioteca Guanda, purtroppo quasi nulla di positivo è stato fatto, e possiamo considerare ben lontano dal realizzarsi il nostro auspicio di avere una rete di biblioteche funzionanti e dignitose.
Si tratta di una delle conseguenze - tra decine di altre - della scelta politica fondamentale di questa Giunta 5 Stelle: quella di pagare innanzitutto i debiti con le banche e con i costruttori piuttosto che di investire nel sociale, nella cultura, nelle case popolari e nelle biblioteche. Per tutti questi settori non vi sono e temiamo non vi saranno che briciole.

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Dieci anni di decadimento intenzionale e inarrestato. 
Le biblioteche comunali di Parma

A) L'Ospedale Vecchio e le biblioteche
Le biblioteche comunali di Parma, dalla fine degli anni Settanta, hanno costituito un importante realtà culturale, consentendo a un gran numero di cittadini di accedere direttamente e in condizioni di uguaglianza al sapere e alle informazioni. I servizi e i luoghi di fruizione sono stati gradualmente migliorati e accresciuti fino all'inizio degli anni Duemila: successivamente si è verificata una progressiva decadenza, che prosegue ancora oggi.
Una data, un segnale del mutarsi delle condizioni e del diverso valore attribuito alle biblioteche dagli amministratori locali, può essere indicata nel 27 novembre 1999: in seguito a una lettera aperta dei bibliotecari, contenente in sostanza la richiesta di proseguire il pluridecennale piano di accrescimento e miglioramento delle biblioteche, l'allora sindaco Elvio Ubaldi risponde rimuovendo due dirigenti firmatari(1).

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Dalla Commissione Audit una nota sulla privatizzazione del Palazzo del Governatore

L'"Avviso esplorativo per manifestazione d'interesse per valutazione del mercato relativamente all'affidamento della concessione del ‘Palazzo del Governatore’" firmato dall’Amministratore Unico di Parma Infrastrutture SpA il 16 dicembre 2013 con scadenza al 20 gennaio 2014, ma diramato alla stampa solo l’8 gennaio, è il ridondante titolo che tenta di celare la volontà dell'attuale giunta comunale di privatizzare, tramite un atto amministrativo ambiguo e semi-nascosto, il palazzo storico di proprietà civica più insigne per antichità, ubicazione e funzioni.

La magnifica preda: monumento storico e centro culturale pubblico


Il Palazzo del Governatore risale al 1281-1283 e vanta la più nobile ubicazione di Parma, l’intero fronte settentrionale di piazza Garibaldi, la piazza simbolo del Comune, la maggiore della città storica, realizzata nel corso del Duecento dalla Communitas Civitatis Parmae, che costruì lungo il suo perimetro un articolato sistema di palazzi pubblici, per le magistrature, i notai e le corporazioni. Divenuta residenza del Governatore e dell’Uditore Civile, l’edificio fu ammodernato nel 1566, dotato di torre nel 1673 e d’elegante facciata neoclassica nel 1760 su progetto di Ennemond Alexandre Petitot. Dopo la Guerra è stato sede di uffici comunali fino a quando, con ingente impiego di risorse pubbliche, gli uffici sono stati trasferiti al nuovo DUC e lo storico palazzo liberato è stato, fra il 2004 e il 2010, restaurato e attrezzato a principale sede per mostre d’arte contemporanea e attività squisitamente culturali del Comune ad esse connesse, disponibile pure per convegni, conferenze e manifestazioni promossi da altre associazioni e istituzioni culturali non a scopo di lucro, col gratuito patrocinio municipale.

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Oggi abbiamo occupato l’inceneritore di Parma. Abbiamo compiuto un’azione illegale.

Perchè?
Perchè è all’interno di questa legalità che si compie la devastazione del territorio e del nostro diritto alla salute. Infatti la Società Nanodiagnostics di Modena dà un’esauriente descrizione delle conseguenze derivanti dalle emissioni degli inceneritori, evidenziando come numerose patologie derivino proprio dall’insistenza in territori limitrofi: cancro, effetti sulla respirazione, malformazioni fetali e tumori infantili, avvelenamento del bestiame dovuto all’inquinamento del terreno e delle falde aquifere.
Gli inceneritori rilasciano nell’atmosfera pm10 e pm 2,5. Quali rischi per la salute?

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Oggi lo Spazio Popolare SOVESCIO ha voluto riappropriarsi di uno dei

tanti luoghi cittadini dimenticati.

E’ stata scelta la rotonda all’incrocio tra via del Lazzaretto e via Budellungo, opera realizzata con il contributo della regione Emilia Romagna e da mesi lasciata all’incuria e alle ortiche, per realizzarvi all’interno un orto urbano di pomodori, zucchine, melanzane e peperoni.

La rotonda è infatti spesso l’ultimo baluardo verde che scampa alla cementificazione selvaggia che devasta ogni giorno le nostre città. Marore ne è l’esempio lampante, una zona agricola che sta per essere soffocata per sempre dal cemento per diventare l’ennesimo ed inutile quartiere residenziale.

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Il collettivo Sovescio informa che questo pomeriggio alle 18:30, in risposta alle prove di combustione dell'inceneritore di Parma, verrà simbolicamente piantato nella rotonda adiacente al cantiere due piante di kiwi, i cui frutti saranno successivamente offerti a chi ha imposto la costruzione di questa opera criminale e continua a sostenere che essa non pregiudicherà la salute e l'incolumità delle persone e del territorio.

Ci è sembrato logico perciò pensare che il presidente di Iren, della Provincia, e tutte le figure che hanno fortemente voluto - e lucrato - su questo impianto saranno ben felici di farsi una bella scorpacciata dei frutti cresciuti con l'aria pulita che l'inceneritore emette.

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Ospedale vecchio Parma

PRIMO INCONTRO APERTO PER LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA SULL’OSPEDALE VECCHIO GIOVEDI’ 6 DICEMBRE, ALLE ORE 20.30, AL CIRCOLO AQUILA-LONGHI IN VICOLO S.MARIA

Dopo aver raccolto in difesa dell'Ospedale Vecchio oltre 6000 firme in appena due mesi, invitiamo tutti i cittadini interessati a dare forza all'idea di un percorso di progettazione partecipata che in modo pubblico e democratico conduca a determinare l'uso futuro che verrà fatto di questo complesso monumentale nel rispetto del vincolo di tutela e delle leggi vigenti. L'incontro di stasera fa parte di una fase preparatoria alla fase decisionale, che inizierà a gennaio, della quale saranno i partecipanti a decidere le modalità.

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No Copyright - parmantifascista@autistici.org

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