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Riappropriazione aree urbane

Oggi lo Spazio Popolare SOVESCIO ha voluto riappropriarsi di uno dei

tanti luoghi cittadini dimenticati.

E’ stata scelta la rotonda all’incrocio tra via del Lazzaretto e via Budellungo, opera realizzata con il contributo della regione Emilia Romagna e da mesi lasciata all’incuria e alle ortiche, per realizzarvi all’interno un orto urbano di pomodori, zucchine, melanzane e peperoni.

La rotonda è infatti spesso l’ultimo baluardo verde che scampa alla cementificazione selvaggia che devasta ogni giorno le nostre città. Marore ne è l’esempio lampante, una zona agricola che sta per essere soffocata per sempre dal cemento per diventare l’ennesimo ed inutile quartiere residenziale.


Questa azione provocatoria vuole ribadire il diritto dei cittadini a riappropriarsi degli spazi degradati per restituirli ad un uso comune e sostenibile.
Se i prodotti agricoli cresciuti all’interno di una zona trafficata e sempre più soffocata dallo smog possono sembrare malsani, proviamo ad immaginare quello che troviamo ogni giorno sulle nostre tavole: frutta e verdura sballottata per migliaia di chilometri ed esposta ad agenti tossici di ogni tipo, prodotti che invece che ridare aria al pianeta contribuiscono ad inquinarlo ulteriormente.

Siamo convinti che l’autoproduzione delle colture sia l’unica via per contrastare questa strada suicida e garantire un futuro al nostro pianeta ed alle persone che lo abitano.

Lo Spazio Popolare Autogestito SOVESCIO vuole quindi aprire con questa azione simbolica il progetto “Orti Sociali”. L’obiettivo a breve termine è quello di creare nello spazio popolare una rete di orti fruibile ai cittadini, per riprendere il controllo su quello che mangiamo e costruire un futuro sostenibile.

Spazio Popolare Sovescio
11-5-2013

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