Diversificazione geografica, forti disponibilitą finanziarie, promozioni aggressive dei propri marchi consentono alla Nestle' di colonizzare una fetta sempre pił vasta del mercato.
Questa grande industria , basa la propria politica di produzione sulla sfruttamento commerciale e finanziario.
Sfruttamento commerciale tramite il controllo dell’intero processo di produzione e commercializzazione dei prodotti
coloniali (caffč,
tč, zucchero e cacao
) e delle materie prime. I processi produttivi, di tale politica, prevedono lo sfruttamento intensivo
e incontrollato dell’ambiente, il disinteresse per il contesto umano e culturale
in cui avviene la produzione, e, non di rado, lo sfruttamento della manodopera
locale ,spesso formata da bambini,
con forma di lavoro e di remunerazione simili alla schiavitł.
Sfruttamento finanziario, dove invece gli attori principali sono i Paesi e
le banche del Nord del mondo e le istituzioni finanziarie internazionali (Banca
Mondiale, Fondo
Monetario Internazionale), che usano il debito accumulato dai Paesi poveri
per obbligarli a seguire politiche di riforme strutturali che vanno a tutto
vantaggio del Nord: produzioni per l’esportazione, sfruttamento senza limiti
delle risorse naturali, blocco dei salari e svalutazione delle monete, inevitabilmente
seguiti da tagli alla spesa sanitaria, all’educazione, alle infrastrutture civili
(acquedotti, strade, linee elettriche e telefoniche…).
In questo modo la Nestlč controlla, insieme a Philip Morris, Mars e Ferrero,
oltre all’intero mercato mondiale del cacao anche il mercato dei prodotti derivati
spartendosi pił dell’80% delle vendite.
Ai grandi interessi dai grandi guadagni, si affiancano vere e proprie tragedie umane, infatti ogni giorno 4000 bambini nel Sud del Mondo potrebbero essere salvati dalla morte per malattie e denutrizione se fossero allattati al seno e non con latte in polvere.(dossier della RIBN)
LatteOGM
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