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Vedi tutti gli articoli senza commenti
- = FREE CAMENISCH = - iniziative&news
by CADS Monday, May. 10, 2004 at 6:25 PM mail:

Aggiornamento sulle iniziative di solidarietà per Marco. Info sulla situazione dei manifestanti arrestati. Aggiornamenti da Zurigo

 - =  FREE CAMENISCH...
freecamenish.jpgkemqb8.jpg, image/jpeg, 250x188

MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE PER LA LIBERTA' DI MARCO CAMENISCH E CONTRO LA REPRESSIONE - Zurigo 10/19 maggio

10 MAGGIO 2004 - Zurigo.

Si è aperto il processo contro Marco Camenisch. Per volere della magistrato Claudia Wiederkehr, figlia del fu dirigente di una multinazionale che subì un sabotaggio da parte di Marco, tutti i processi tenuti in passato contro Camenisch verranno nuovamente celebrati. Il primo, che si è aperto appunto questa mattina alle 9.15 con una dichiarazione di Marco, è il rifacimento del processo di Coira (1981).

[>>] .. prosegue ..

[>>] programma delle udienze

:: PRESIDIO DI SOLIDARIETA' PER MARCO "MARTINO" CAMENISH

Lunedì 10/05/04 h:8.30 presso il tribunale (Obergericht - Alta Corte) di Zurigo (Hirschengraben 13)

__________________________________

La solidarietà è un arma.
Libertà per Marco Camenisch,
liberta' per Andy,
libertà per tutti i detenuti politici.

>> Repressione e arresti per chi ha voluto manifestare la propria solidarietà a Marco Camenisch.

:: LAST INFOS [udienze] [manifestazioni] [arrestati]

FINALMENTE LIBERI Giulio e Michele. Stanno bene.
Andy (cittadina svizzera) rimane in carcere e continua la sua protesta con lo sciopero della fame.

Non desistere dalla mobilitazione!

:: Mobilitazioni e iniziative di solidarietà:
11 maggio >> Milano >> Presidio in p.zza Cavour ore 18.00 [1], [2]

precedenti [>>]

:: Ultime Comunicazioni da Zurigo:
10/05/04 [2] [1]
09/05/04 [3] [2] [1]
08/05/04 [2] [1]

:: [Indy Svizzera]

|| si auspicano altre iniziative di solidarietà ||

>> Rassegna Stampa <<

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eBook in italiano
by CADS Monday, May. 10, 2004 at 6:25 PM mail:

download PDF (99.0 kibibytes)

E guerriero(..) significa soprattutto: RICONOSCERE I PROPRI LIMITI, COME
PRIMO PASSO PER SUPERARLI, ED AVVIARSI ALLA RICERCA DEI
PROSSIMI.

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Dichirazione di Marco Camenisch alla Corte di Assise
by ker.Null Monday, May. 10, 2004 at 7:02 PM mail:

Dichirazione di Marco Camenisch alla Corte di Assise
freeallprisoners, 10.05.2004 18:44
Zurigo, 10/5/2004

DICHIARAZIONE al TRIBUNALE D'ASSISE ZURIGO 10/5/2004

Davanti alla giustizia di classe oligarchica nel processo del 1991 a Coira fu
presentata una lunga dichiarazione. Questa e tante altre dichiarazioni, prese di
posizione e scritti di un periodo di ormai quasi 25 anni si possono in gran
parte reperire su Internet anche in varie lingue. Inoltre esistono molti
dizionari. per cui ci si limita a chiedere di deporre agli atti questa
dichiarazione.

Dopo questa dichiarazione le cose sono molto cambiate, ma non in modo fondamentale.

La mia identità personale e politica si è rafforzata ed è diventata più chiara.
Sono parte solidale della resistenza contro le centrali nucleari, della
resistenza sociale ed ambientale e della lotta rivoluzionaria di liberazione
sociale contro il dominio di classe e contro lo sfruttamento dell'uomo e della
natura. Più chiara e determinata è la mia identità come anarchico
rivoluzionario, insorto, antipatriarcale, radicalmente anticivilizzazione e
verde. Come tale, sono solidale con la lotta rivoluzionaria di liberazione dei
popoli ed in questo quadro generale più specificamente con le lotte sia dei
popoli cosiddetti indigeni della Terra per la libertà, l'autodeterminazione,
l'identità, la dignità, la terra e il territorio, sia con i contenuti, la prassi
e gli obiettivi dell'ELF-ALF e delle altre espressioni della lotta di
liberazione antipatriarcale, antiautoritaria e radicalmente anticivilizzatoria.
Con ELF-ALF qui si intende Earth Liberation Front-Animal Liberation Front.

Pesantissimi sono invece i salti di qualità e l'espansione della distruzione
delle società, dell'ambiente naturale e della guerra imperialista degli Stati e
del capitale, che sono sempre più sfacciatamente d'estrema destra, patriarcali,
razzisti, tecnologici e totalitari a ogni livello. La guerra di conquista, di
sfruttamento e di distruzione ormai millenaria portata avanti dai padroni di
turno è sempre più estesa, micidiale e finale. Altrettanto è ovviamente
aumentata la drammatica necessità della continuità e della diffusione della
lotta di liberazione rivoluzionaria contro ogni sfruttamento dell'uomo e della
natura. Nella stessa misura, con tutti i mezzi e su tutti i livelli, è diventata
più dura e brutale la repressione dei padroni e dei loro sbirri contro ogni
resistenza e lotta di liberazione.

La giustizia di classe dei padroni del denaro è uno dei mezzi di questa
repressione e guerra mediante il predominio delle armi e della definizione delle
cose. Di conseguenza sono in questo luogo come prigioniero di guerra e politico
della resistenza e della lotta di liberazione rivoluzionaria, intendendo per
"politica" la teoria e la prassi che ha come scopo ed obiettivo sia il
cambiamento del disordine regnante e l'eliminazione dell'ingiustizia, del
potere, del dominio, della guerra imperialista, dello sfruttamento e della
distruzione dell'uomo e della natura, sia la ricostruzione di un mondo giusto,
naturale e pacifico per ogni essere vivente.

Non ha nulla a che fare, naturalmente, con la "politica" come continuazione
della guerra di distruzione e di sfruttamento generale con altri mezzi per la
pacificazione sociale, nulla a che fare con la "politica" come lobbysmo
istituzionalizzato e falsamente democratico per affermare gli interessi e le
devastazioni capitaliste la cui natura è altamente egoista, priva d'ogni
scrupolo e particolarmente becera, nulla a che fare con la "politica" come
azione per imporre il massiccio trasferimento di potere politico e sociale e
della ricchezza sociale dal basso all'alto, nulla a che fare con "politica" come
falsificazione menzognera e minimizzazione criminale e fuorviante di una realtà
generale che consiste nella minaccia, nel ricatto, nell'oppressione e
distruzione militare e morale costante delle società e della natura mediante i
monopoli privati e statali sulla proprietà, sulla violenza e sulla definizione
delle cose.

Come uno dei più importanti di questi monopoli della definizione e della
violenza, come uno dei più importanti apparati repressivi politico-militari di
quelle invenzioni giuridiche che sono la proprietà e lo Stato, la giustizia di
classe sta al mondo per affermare, per giustificare e minimizzare questa realtà
e per negare o comunque falsificare e denigrare, criminalizzare e perseguire le
teorie e le lotte legittime e necessarie contro questa realtà. Di conseguenza
ovviamente non posso riconoscere alcuna legittimazione sociale, politica, etica
e morale a questo tribunale e meno ancora alle cosiddette autorità d'azione o di
persecuzione penale.

Respingo il ruolo da accusato, in altre parole, non sono qui presente per la
discussione o la messa in questione della legittimità dell'applicazione di
contro-violenza, di difesa ed attacco sul piano individuale e collettivo della
lotta di liberazione.

Tuttavia l'istituzione totalitaria della giustizia di classe soffre di una
contraddizione interna. Per la propria funzione e legittimazione sociale e
politica deve esporsi ad un controllo e ad una critica pubblica perlomeno
parzialmente sostanziale, dove il monopolio della definizione può subire qualche
incrinatura.

Questa contraddizione è il luogo dove propongono agli atti e pubblicamente la
dichiarazione sopra detta di Coira ed anche una dichiarazione pubblicata
recentemente, che contiene dei frammenti da considerarsi rilevanti per questo
procedimento e che trattano più esteso alcuni elementi solo accennati nella
dichiarazione presente. La versione della dichiarazione più recente manca
d'alcune parti che non sono rilevanti per questo procedimento, ma che sono, in
ogni caso, già pubblicati integralmente.

È il luogo, dove, anche se in modo molto ridotto, può celebrarsi la gioia
dell'incontro solidale con la gente che mi è vicina e tuttavia, in gran parte,
direttamente sconosciuta.

È il luogo del mio dovere da rivoluzionario di seguire attentamente il processo,
per poter eventualmente intervenire e contribuire nella contrapposizione della
mia integrità umana e rivoluzionaria all'onnipotente raggio di Stato ed alla sua
negazione e falsificazione della verità, con lo scopo, forse, addirittura di
coprire una propria contraddizione interna sfociata in un fatto di sangue.

È il luogo, dove contrapporre alla negazione ed alla denigrazione del mio
impegno rivoluzionario, e di conseguenza della resistenza e della lotta
rivoluzionaria in generale, la realtà che nessuna giustizia di classe potrà mai
essere un luogo della verità, della giustizia e della soluzione dei conflitti
sociali, poiché il suo ruolo è l'affermazione della disuguaglianza,
dell'ingiustizia e dello sfruttamento, fomentando ed aggravando in questo modo i
conflitti sociali e la sofferenza individuale e collettiva.

Lo stesso dovere rivoluzionario verso me stesso, verso la gente che mi è vicina
nella solidarietà personale, sociale, politica, e generalmente verso la
resistenza e la lotta rivoluzionaria, richiede che con la massima chiarezza e
determinazione riaffermo: che, proprio nella piena assunzione delle mie
responsabilità rivoluzionarie anche come combattente a mano armata non ho mai
perpetrato dei crimini di guerra uccidendo o giustiziando degli avversari
militari, e meno che mai estranei allo scontro, disarmati, non più in grado di
nuocere, prigionieri, oppure degli avversari che non minacciavano di morte me
stesso o altre persone con delle armi o con del potere su delle armi. Meno che
mai ho sparato alla testa o addirittura preso a calci un avversario innocuo
disteso per terra esanime. Tali nefandezze non posso nemmeno pensarle. Non ho
neanche sparato alla croce rossa e, naturalmente, nemmeno mai alla schiena ad
una persona o avversario in fuga magari addirittura disarmato... Tali crimini
contro l'umanità non li avrei mai commessi neanche con una licenza per uccidere
magari vestito di qualche divisa!

Al contrario, pur con tutta la durezza e determinazione nella lotta
rivoluzionaria acquisita in tanti anni e luoghi, avevo dimostrato chiaramente
una pratica, addirittura riconosciuta in tribunale, attenta alla salvaguardia
della vita dell'avversario pur assumendo un rischio molto maggiore per la
propria vita, incolumità e libertà. Mi riferisco allo scontro militare a Massa,
in Italia, dove mi sono limitato ad attingere intenzionalmente e per ben due
volte, con precisione e da distanza ravvicinata solo il braccio d'arma
dell'avversario intento ad estrarre, e questo in una situazione di inferiorità
da tutti i punti di vista. È per questo, che sono stato ferito, catturato ed ora
qui presente.

Per ultimo, detto chiaro e tondo, non ho nessun tipo di responsabilità per
l'uccisione a Brusio nel 1989 del signor Moser, soldato bene armato ed
addestrato per uccidere dallo Stato Svizzero della borghesia oligarchica
industriale e finanziaria.

Marco Camenisch, nato il 21/01/1952 a Schiers, Svizzera.

---------------------

Per scaricarla in formato .rtf
http://www.freecamenisch.net/dichiarazione.rtf

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PER FAVORE
by PER FAVORE Monday, May. 10, 2004 at 8:28 PM mail:

PER FAVORE
E' LA TERZA VOLTA CHE LA POSTATE

UNA VOLTA SOLA E' SUFFICIENTE.

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Zurigo, si cercano informazioni su un arrestato
by Ker.Null Monday, May. 10, 2004 at 9:56 PM mail:

Zurigo, si cercano informazioni su un arrestato


Cari compagni,

entrambi gli italiani sono sono stati rilasciati oggi (lunedì), andi è ancora in prigione.
La polizia ha dichiarato che le persone arrestate erano quattro. Non abbiamo informazioni sulla quarta persona, ma cerceheremo di ottenerle.

Appena giungeranno ulteriori informazioni le diffonderemo.

In solidarietà da Zurigo,
Amici e sostenitori di Marco


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eBook: si tratta di: "RASSEGNAZIONE E’ COMPLICITA’"
by Ker.Null Monday, May. 10, 2004 at 10:55 PM mail:

RASSEGNAZIONE E’ COMPLICITA’ - IL CASO MARCO CAMENISCH - AUTORI VARI - edizioni l’«AFFRANCHI»

scusate la dimenticanza.

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Dichiarazione di sciopero della fame di Andrea Stauffacher "Andy"
by ker.null Thursday, May. 13, 2004 at 3:37 AM mail:

I motivi per cui inizio lo sciopero della fame
contro la prigionia preventiva per ragioni politiche:

"Il vertice del revolutionären Aufbau, delle forze motrici della mobilitazione del Primo maggio, dell'8 maggio e del movimento di solidarietà con Marco Camenisch dovrebbe, con tale misura (AS: la prigionia preventiva) interrompere il processo in corso. Tutto ciò per evitare che Zurigo durante questo mese sia resa caotica. "

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- = FREE CAMENISCH = - Ultime 18.05.04
by ker.null Wednesday, Jun. 02, 2004 at 5:16 PM mail:

Da comunicato del Revolutionärer Aufbau Schweiz <info@aufbau.org>, si
apprende che la compagna Andi è stata liberata.

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Intervento di Marco presso il tribunale
by cads Wednesday, Jun. 02, 2004 at 7:01 PM mail:

Intervento presso il tribunale
Zurigo, 24.05.2004

La sera del 19 maggio ad udienza quasi conclusa ho fatto un errore
incompiuto (1). Ed e stato fatto anche ma­le. Tanto male, che gente ancora
più pallida del sottoscritto se la rideva di gran gioia per il male altrui
rischiando di fare la fine del loro amico Bush con il suo bretzel. Ci sono
tanti modi di ridere. Gioia per il male altrui, derisione, ridere di sé e
delle persone che ancora riescono a sorridere ed a scherzare anche se non
stanno proprio da dio. Io preferisco appartenere alle due ultime categorie.
Anche se dovesse suscitare la velenosa accusa di simulazione da parte
dell'unica persona in questo luogo, che sa con precisione che non è vero. Ci
sono anche molte cause per essere pallidi. Ad alcune persone è negato il
sole, altre invece il sole lo temono. Di sicuro io appartengo al primo
gruppo di persone e non alle seconde.

Giacché siamo all'accusa di simulazione, apro una parentesi con commenti su
alcuni temi sollevati in questo luogo, sul motivo per il quale sono esausto.
Sto ogni volta seduto qui avendo dormito 1 o al massimo 3 ore, e se é più di
un'ora, allora si tratta di una deprivazione del sonno interrotto
continuamente per varie volte. In questa situazione si trovano tutti i
detenuti acquartierati sul lato dell'aeroporto, non per propria colpa, ma in
seguito alla sistemazione del carcere a ridosso e dentro l'area di un
aeroporto internazionale, appunto Flughafengefangnis . La sistemazione in
questo luogo di un carcere, di un ostello per profughi e di un accampamento
di baracche per gente nomade costretta alla sedentarietà, rappresenta un
crimine contro l'umanità.
Anche il fatto che sarei cosi terribilmente pallido, anche se forse non sono
il più pallido in questo luogo, non è causato da uno sciopero della fame,
bensì più semplicemente dalla privazione permanente del sole, che é
sistematica insieme alla privazione quasi completa di movimento, contatti
sociali e comunicazione verso l'interno e verso l'esterno. Uno dei massimi
responsabili di questa tortura bianca è, insieme ai magistrati suoi
subalterni, il signore qui presente che accusa una delle sue vittime
preferite di simula­zione. La magistrata del suo ufficio direttamente
sguinzagliata contro di me, per puro caso proviene da un alto casato
dell'oligarchia Svizzera nucleare, e, ancora per puro caso, più precisamente
dagli alti vertici della NOK.
A proposito dei 7000 litri d'olio da raffreddamento del trasformatore di Bad
Ragatz, che nel 1989 sarebbero finiti nel Reno in seguito al sabotaggio
eseguito dal sottoscritto ed altri, allora forse non si sapeva, che i
costruttori di centrali elettriche puntassero tanto al risparmio su cose di
piccolo conto e più ancora sui bacini di raccolta d'emergenza, perciò non
potevamo pensare che tanto olio sarebbe arrivato così lontano. E' la stessa
gente che c'incanta con la favola della sicurezza della tecnologia nucleare
molto più complessa ed infinitamente più pericolosa!
Sulle deviazioni da radicalismo verbale di 20 anni fa, come puntare il
cannone alla testa dei giudici, per gioire della loro paura" me ne
vergognavo già allora.
A proposito del "vogliono essere i nostri signori, noi non vogliamo essere
né signori né servi", egregi signori, avete la mia piena comprensione se ve
ne indignate. Parentesi chiusa, e torniamo all'errore.

Ora vorrei finire questo errore incompiuto, poiché fare un mezzo errore
potrebbe essere peggio che fare un errore completo.
E già il mio secondo errore in questo luogo. Intendo l'errore di non tacere.
Ma cosa importano due errori in più in una vita intera. Cosa importano due
errori in un luogo che rappresenta un errore esso stesso, ed è l'errore di
un errore più grande, del grande errore capitalismo. Per rendere l'idea,
questo luogo, che é un piccolo errore in sé, è stato etichettato come
tri­bunale. E un altro errore, poiché più giusto, seppur non del tutto
perfetto, è l'etichetta UBS, Nestle, NOK, WEF, ecc., ecc.
Con i miei due errori forse realizzerò due grossi errori, poiché questo
piccolo errore dal nome sbagliato, che costituisce un errore del grosso
errore capitale, é clemente solo con i propri errori e con quelli del grande
errore, mentre con tutti gli altri errori è inclemente.
Tutte e tutti facciamo errori, nobody and nothing is perfect. E la
perfezione è una pretesa terribile e altezzosa. Ma ciò che é un errore esso
stesso pretende anche d'essere perfetto. Lo é, ma solo come errore. Un
errore perfetto è anche sempre un perfetto "perché". La pretesa della
perfezione coincide sempre con la pretesa d'essere la misura di tutte le
cose. Ecco perché un errore perfetto può chiedere "perché" solo in modo
retorico. Non può vedere e riconoscere sé stesso, e meno che mai altri
"perché". E vede errori dappertutto, poiché si ritiene la misura perfetta di
tutte le cose.
Sul mio errore incompiuto della sera del 19 maggio, senza pretendere di non
fare errori e di conseguenza senza pretendere la perfezione, voglio
precisare quanto segue. Quando dissi che mi dispiaceva, intendevo
l'incidente in questa sala con l'ultimo testimone, Trovo, e mi dispiace
anche per lui.
Naturalmente mi dispiace anche per lo scontro a Montignoso e per le sue
conseguenze su ogni persona coinvolta. Altrettanto mi dispiace per tutti gli
scontri, le loro conseguenze ed i loro "perché".
Sono inoltre dispiaciuto del fatto che vi siano persone ed errori perfetti
che si rammaricano troppo poco degli scontri, assai parzialmente delle loro
conseguenze e spesso non si interessano per nulla ai loro "perché". Questo
mi dispiace davvero tanto, poiché è esattamente la causa che sta all'origine
di gran parte degli scontri, della maggioranza delle sofferenze e delle
morti - somministrate sempre in modo alquanto disuguale tra le parti - e dei
"perché".
Poche cose sono migliori della domanda "perché". Ma soltanto quando non è
puramente retorica, bensì posta con la volontà e l'intenzione sia di
conoscere sé stessi sia di riconoscere le altre cose e le altre persone, con
le loro sofferenze, con le loro morti ed i loro "perché". Dove esiste questa
volontà finisce la cecità e le risposte vengono da sole in grande
abbondanza, poiché la grandissima parte dei "perché", è evidentissima e
semplice. Anche una parte dei carabinieri della zona nella quale sta
Montignoso e da dove provengono i due testimoni, hanno trovato risposte. Mi
è stato riferito circa tre anni fa che, dopo alcune trasmissioni televisive
sul problema ambientale elettrosmog, finalmente trattato dopo una dilagante
resistenza, ora capiscono il Camenisch. Fino a quel momento avevano pensato
che ero un pazzo che ce l'aveva con i tralicci, ma evidentemente era già da
tanto tempo che sapevo. Se mi dovessero arrestare adesso, lo farebbero con
un'altra coscienza.
Non è che questo mi faccia fare salti di gioia. Ma è un buon inizio, poiché
il grande ed i suoi piccoli errori devono fare sempre più attenzione alle
loro truppe. Ed è un buon inizio, giacché probabilmente è il principio di
una in più delle tante speranze per cui alcune persone che sono ancora senza
"perché", ascoltino quando tante altre persone con tante voci diverse ed in
tanti modi diversi, con le loro enormi sofferenze e con le loro innumerevoli
morti, parlano dei "perché" che riguardano tutte le persone.
Vorrei anche precisare, che con "perché" intendo anche i "perché dei perché"
. Questo, per non rendere troppo facile la negazione selettiva dei "perché"
che non sono utili a puntellare i teoremi dei signori Weder (2) e dei
tribunali.
Inoltre vorrei precisare, che la mia esortazione a leggere gli atti e le mie
dichiarazioni in seguito alla domanda stupefacente e retorica dei "perché"
non era per niente intesa in modo provocatorio o retorico. Era
un'esortazione seria che voglio allargare alla lettura delle piazze, dei
paesaggi, degli animali, dei cielo, dell'acqua, della gente che s'incontra,
dei libri di storia, dei giornali, ecc., ecc. Ma prima devono essere aperti
e aguzzati gli occhi, le orecchie ed i cuori, anzitutto i cuori, poiché
senza ciò non potranno che esserci, senza alcuna possibilità di
comunicazione, solo altre domande retoriche e senza senso dagli alti
pulpiti, solo altri scontri, altre soffe­renze ed altre morti. Non dico dai
"pulpiti sbagliati", perché i pulpiti giusti non esistono. I pulpiti sono
tutti un errore, anche perché escludono a priori ogni dialogo.
Vorrei pregare di non porre più domande retoriche sui "perché", giacché la
lista sarebbe tanto lunga che que­sto processo non finirebbe mai. Questa è
una minaccia seria ma anche l'unica che ho da fare.
Non solo per riempire la pagina, ancora alcune cose. E' stato concesso di
passarmi un mazzo di fiori. Mi ha fatto molto piacere. Con il commento "come
vede non siamo disumani". Questo doppio equivoco mi ha fatto meno piacere.
Io non nego a nessuna persona la sua umanità, chiunque ella sia,
indipendentemente dalla carica che riveste, nemmeno ad un torturatore bianco
che promuove l'introduzione della tortura rossa nel suo ambito funzionale
(3). Quello che faccio io, è negare l'umanità ed il diritto ad esistere alle
funzioni innaturali! E se in questo luogo si vuole negare ad una perso­na
l'umanità, la dignità e coprirla di fango dichiarandola un macellaio, questa
persona sono io, e con me tante altre.
Ma fino adesso in questo luogo ho visto anche molti momenti commoventi ed
umani. Un testimone, alla fine di una giornata molto pesante anzitutto per
lui, che mi porge la mano, a me, il macellaio, e mi assicura accorato
"Signor Camenisch, mi creda, non sono una persona cattiva". Ed in seguito un
altro teste, una contadina, che era in mezzo alla tanta gente sul luogo dell
'uccisione del finanziere, e che malgrado il suo spavento pensa come prima
ed unica persona che bisogna coprire il morto, va in casa sua, prende una
coperta e lo copre. Una donna. Ci voleva proprio una donna?
Meno commoventi i due testimoni, che sfacciatamente ed a tradimento mi hanno
dato del tu. Mi farebbe piacere che i prossimi poliziotti grigionesi che
entreranno in scena in questo luogo siano eventualmente istruiti, con
discrezione, ad evitarlo e, perché no, a prendere esempio anche dal
sottoscritto.
Grazie.
Marco Camenisch


(1) Esaurito, come e più di tutte/i, ho voluto precisare che a Montignoso,
ammanettato sull'asfalto, non avevo detto "uccidetemi" e basta, ma che avevo
detto ad uno sbirro esagitato che mi aveva schiacciato la canna in testa
"spara, no!" E che ero dispiaciuto dei miei battibecchi con
l'ex-carabiniere testimone alla fine dell'udienza, mentre con l'altro
testimone, carabiniere in servizio, c'era stato rispetto reciproco. Avevo
anche aggiunto che mi dispiaceva per loro. Un presidente con ghigno maligno
allora mi ha sorpreso con la domanda retorica "perché lo ha fatto allora". E
gli ho detto "é stato un confronto militare, non rispondo, legga negli atti
e nelle mie dichia­razioni". Uscendo il PM, più pallido di me, gongolava. Lo
stesso PM, che all'inizio del processo mi ha dato del simulatore quando, per
un raffreddore/una influenza primaverile, il tribunale mi ha dispensato dal
presenziare alla prima settimana del pro­cesso. Un malessere con forti
emicranie, ecc., c'era tutto, ma avevo anche ben chiarito che non avrei
presenziato volontariamente nemmeno in caso contrario, dato che la prima
settimana non mi interessava. Il PM, che voleva continuare ad esporre le sue
citazioni ecc., facendomi delle domande retoriche malgrado mi rifiutassi di
rispondere in generale, ha sostenuto la necessità della mia presenza alle
udienze. Il PM che ha sottolineato (dopo alcune risate in coro del pubblico
e del sottoscritto per alcune sue ridicolaggini) "emicrania si ma riesce
ancora a ridere" ed in mia assenza ha detto "se riesce a scherzare con il
suo difensore é solo un simulatore" chiedendo l'intervento di una dottoressa
d'ufficio per verificare la dispensa medica del medico carcerario. In
seguito il presidente ha sollecitato il PM ad esporre le proprie
argomentazioni senza ricorrere a domande retoriche.

(2) Nome del PM.

(3) Lo stesso PM (partito socialista ...) che in un'intervista perorò
l'introduzione della tortura nel processo penale.

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