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[BO] INDIETRO NON SI TORNA! Autoderminazione e laicità
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Facciamo Breccia >> Wednesday, Jan. 11, 2006 at 7:47 PM |
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info@facciamobreccia.org |
Il coordinamento "Facciamo Breccia" di Bologna invita la cittadinanza a partecipare a:
INDIETRO NON SI TORNA! AUTODETERMINAZIONE E LAICITÀ
assemblea cittadina giovedì 19 gennaio ore 21.00 Sala Farnese - Palazzo d'Accursio (Piazza Maggiore) Bologna
Incontro pubblico per discutere temi, pratiche e appuntamenti della mobilitazione per la laicità e l'autodeterminazione Facciamo Breccia:
1>> le manifestazioni del 14 gennaio di Roma (Tutti in Pacs) e Milano (Usciamo dal Silenzio): videointerviste e testimonianze;
2>> le intollerabili ingerenze vaticane su sessualità, riproduzione biologica, biotecnologie, coppie di fatto, diritti civili, relativismo etico.;
3>> la reticenza (o connivenza?) della politica istituzionale: in vista delle elezioni quali scambi politici sui nostri corpi sta preparando?
4>> le pratiche di resistenza sul territorio rivelano il tessuto vivo e pensante della società civile, capace di reagire bloccando certe derive(anche del centrosinistra): dall'azione sui consultori a Zola Predosa a "togliamo don Benzi dal marciapiede";
5>> "l'agire di concerto" che Facciamo Breccia porta nelle diverse città: donne, gay, lesbiche, trans, coppie di fatto, cittadini e cittadine che sentono aggrediti i loro spazi di libertà, atei non devoti. tutti e tutte, partendo da sé, intrecciamo pratiche di resistenza per affermare la molteplicità della natura e cultura umane contro ogni riduzionismo biologico o assolutismo etico;
6>> la preparazione in vista dell'Assemblea nazionale di Facciamo Breccia (21 gennaio a Firenze) e della Manifestazione Nazionale a Roma l'11 febbraio 2006.
http://www.facciamobreccia.org
www.facciamobreccia.org
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Napoli:18H_EADING1 contro gli attachi alla legge 194
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coordinamento antisessista napoletano Thursday, Jan. 12, 2006 at 3:15 PM |
mail:
coord.antisessistanapoletano@inventati.org |
PRESENTAZIONE DEL COORDINAMENTO ANTI-SESSISTA NAPOLETANO E DELL'OPUSCOLO DI CONTROINFORMAZIONE SU: - ATTACCHI ALLA 194 - PILLOLA ABORTIVA - CONTRACCEZIONE ...a seguire... PROIEZIONE DI \\\"MAGDALENE\\\"
18 gennaio 2005 ore 15 università orientale, napoli, palazzo giusso aula S1
FERMIAMO I NUOVI CROCIATI PER UNA SCELTA LIBERA E CONSAPEVOLE SULL’ABORTO
Nelle ultime settimane sono apparsi sui muri delle nostre città manifesti neofascisti che equiparavano l’aborto all’omicidio. Questo non è che l’ennesimo attacco delle forze reazionarie, chiesa cattolica su tutti, ai diritti faticosamente conquistati dalle donne in anni di lotte. La campagna dei cattolici per l’astensione al referendum per la modifica sulla legge sulla fecondazione medicalmente assistita (PMA) e la rinnovata crociata antiaborista non sono che gli esempi più recenti del continuo tentativo di mettere indietro le lancette della Storia. I continui anatemi scagliati dal cardinal Ruini contro l’interruzione volontaria di gravidanza e il tentativo del Ministro della Salute Storace di impedire la sperimentazione della pillola abortiva RU486, che consentirebbe di abortire con minori rischi per la salute della donna, rientrano perfettamente in questo clima di demonizzazione: l’ “infanticida” deve avere più possibile la percezione del suo terribile crimine e sentirne interamente la sofferenza sia fisica che psichica. Questa nuova caccia alle “streghe” rende ancora una volta il corpo della donna un campo di battaglia, un bottino da contendesi per guadagnare voti e consensi. Dobbiamo lottare tutte/i unite/i per difendere quel margine di laicità che nel nostro Stato siamo riusciti ad ottenere e perché le nostre conquiste non vengano perdute.
-Contro gli attacchi alla autodeterminazione della donna
-Contro la campagna di criminalizzazione dell’aborto
-Contro le limitazioni e gli attacchi alla legge 194
-Per l’adozione della pillola abortiva RU 486
-Per il potenziamento ed il radicamento dei consultori sul territorio
-Per una reale educazione alla contraccezione
CONTRO GLI ATTACCHI ALLA LEGGE 194 SULL’ABORTO Coordinamento antisessista napoletano
Collettivo Orientale
n.b. il cineforum continuerà il 25 gennaio con \"il segreto di Vera Drake\" e il 1 feb. con \"Roma ore 11\"
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assemblea nazionale "Facciamo Breccia" a Firenze
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orgoglio laico Thursday, Jan. 12, 2006 at 9:22 PM |
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www.facciamobreccia.org |
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ASSEMBLEA NAZIONALE DI FACCIAMO BRECCIA per la promozione della manifestazione nazionale dell'11 febbraio a Roma contro l'ingerenza vaticana SABATO 21 GENNAIO DALLE ORE 10 ALLE ORE 18 FIRENZE c/o CASA DEL POPOLO 25 APRILE VIA DEL BRONZINO 117 Tel. 055-700460
dalla stazione autobus n. 1, 9, 16, 26 e 27 in direzione Ponte Alla Vittoria (lato dx uscendo dalla stazione - parte scalette) Dopo il Ponte alla Vittoria chiedere la fermata più vicina a metà di via Del Bronzino.
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No alle ingerenze vaticane, 200.000 in piazza a Milano, 50.000 a Roma
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reporter Saturday, Jan. 14, 2006 at 7:34 PM |
mail:
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No alle ingerenze vaticane, 200.000 in piazza a Milano, 50.000 a Roma
By: reporter - Inviata il 14/1/2006 - Ore: 19:25
Le donne tornano in piazza per la 194, in 200.000 a Milano
Successo oltre le previsioni per la protesta organizzata via mail In piazza Duomo molti gli uomini e tantissime le giovani
Le donne tornano in piazza per la 194 a Milano sfilano in duecentomila
Bonino: "Stufi di molestie clericali che hanno passato il segno"
MILANO - Le donne sono tornate, in tante, determinate a difendere quella che è stata una delle tappe fondamentali dell’emancipazione, la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. A Milano non basta piazza Duomo a contenere tutti quelli che sono scesi in piazza per la 194. E c’è il solito balletto di cifre: sono 60 mila i partecipanti per la questura, almeno 200 mila per gli organizzatori. Ma a togliere dubbi sul successo dell’iniziativa è il colpo d’occhio sulla piazza milanese, stracolma di gente.
Con in testa lo striscione "Siamo uscite dal silenzio", il corteo è partito da piazza duca d’Aosta ed è arrivato in piazza Duomo, deputata agli interventi dal palco, con un continuo afflusso di persone. Secondo la questura in tantissimi sono arrivati a manifestazione iniziata alla stazione di Milano e si sono affrettati a raggiungere la piazza. Nel corteo soprattutto donne, ma molti anche gli uomini e i bambini. Tra i simboli quelli di Cgil (presenti tutte le segreterie nazionali della confederazione), Prc, Pdci e Ds.
Negli striscioni ha prevalso il tema della libertà di scelta, con frecciate all’ingerenza della chiesa. "La libertà femminile all’origine della vita", "Libere di scegliere", "No al controllo del corpo della donna", "Giù le mani dalla 194", "Attenti, le donne votano di pancia" e "Vogliamo la Papessa" , alcuni degli slogan. In piazza Duomo è toccato all’attrice Ottavia Piccolo aprire gli interventi dal palco: "Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare" ha esordito citando Federico Fellini per poi aggiungere: "Siamo qui per questo".
La manifestazione di Milano si è poi unita a quella di Roma per i Pacs, con un collegamento con il palco nella capitale. A Piazza Duomo si è dunque sentita la voce dell’attrice Lella Costa, mentre parlava a piazza Farnese. Ha concluso l’attore Silvano Piccardi che ha letto la poesia "Ballata per le donne" di Edoardo Sanguineti. Fino a pochi minuti prima la gente continuava ad affluire in piazza Duomo, e gli organizzatori dal palco hanno invitato tutti ad avvicinarsi per permettere alla coda del corteo di entrare in piazza.
L’alta adesione deve essere considerata una "speranza per una nuova stagione del Paese" secondo Barbara Pollastrini, coordinatrice nazionale delle donne Ds. Tra i rappresentanti della politica anche il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, Ombretta Colli e Milly Moratti. Sul palco davanti alla cattedrale dopo Ottavia Piccolo, che ha letto alcuni testi di Franca Rame, sono intervenuti il comico Paolo Hendel e Assunta Sarlo. La giornalista ha riproposto la mail che scrisse due mesi fa per invitare le donne a farsi sentire e che è all’origine della mobilitazione.
Emma Bonino, leader del partito Radicale ha detto che "la manifestazione di oggi non è un amarcord degli anni ’70 con molti uomini. E’ l’espressione della società italiana in cui la gente si è resa conto che le molestie clericali hanno superato i limiti". Bonino ha poi definito il corteo "enorme, gioioso e determinato".
(14 gennaio 2006)
http://www.repubblica.it
Cinquantamila persone alla manifestazione per i patti civili a Roma Calderoli: "Assurde pretese di privilegi da parte dei ’culattoni’"
Roma, migliaia in piazza per i Pacs tra slogan, polemiche e matrimoni
Il guardasigilli contro il giudice Palombarini favorevole alle unioni "Evidenzia l’appartenenza alla parte più sciamannata del Paese"
ROMA - "Libero amore in libero stato. Tutti in Pacs". E’ stato uno dei tanti slogan della manifestazione che si è svolta a piazza Farnese a Roma per chiedere i Patti di solidarietà civile. "Siamo in 50 mila", hanno detto dal palco gli organizzatori pochi minuti prima delle 17.
La storica piazza alle spalle di Campo de’ Fiori è iniziata alle 15.30, ma già un’ora prima era gremita di persone. Tantissime le bandiere: da quelle di Rifondazione comunista a quelle arcobaleno dei gay, ai socialisti liberali radicali, nonchè quelle del circolo omosessuale Mario Mieli. Numerosi anche i cartelli: "Pax vobis pacs nobis", è scritto su uno, "Pacs et bonum" su un altro.
Intanto è polemica a sinistra con Prodi che si dissocia ed esprime "amarezza" per la manifestazione. "In tema di famiglia, la politica del centro sinistra la fa l’Arcigay, non Romano Prodi", attacca Pier Ferdinando Casini. "In Italia - ha aggiunto il presidente della Camera - la famiglia lancia l’Sos, ma per me la famiglia resta quel luogo dove c’è almeno un uomo e una donna, non riesco a parificarne di altro tipo".
Casini ha poi aggiunto di "provare rispetto sul piano personale" nei confronti degli omosessuali ma anche che il corteo nella capitale "è una manifestazione da avanspettacolo, non una cosa seria".
"Consiglio a Casini un paio di scarpette rosse Prada e un bel camauro, così è più coerente con la sua totale mancanza di laicità", risponde il presidente onorario dell’Arcigay e deputato Ds Franco Grillini, mentre il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio parla di "scadimento inaccettabile, non bisogna confondere la religione con la propaganda politica".
E l’Osservatore romano parla chiaramente di "provocazione" riferendo le recenti parole del Papa che ha definito i patti civili tra omosessuali "un grave errore: la famiglia è legittima solo se fondata sul matrimonio".
Ma la sinistra è arrivata all’appuntamento divisa. La Rosa nel pugno di Enrico Boselli giudica l’amarezza di Romano Prodi "avventata" mentre Pierluigi Castagnetti, capogruppo della Margherita, prende le distanze dalla manifestazione e consiglia "serietà e non provocazioni". In piazza hanno annunciato la loro presenza i Ds e i Comunisti italiani insieme a Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani, che giudica i Pacs "irrinunciabili".
In piazza c’è anche il consigliere della Cassazione Giovanni Palombarini, che ha unito simbolicamente 5 coppie tra le quali quella di Alfredo Capuano, capogruppo Ds al Municipio X e il suo compagno, Claudio Saliola. Il ministro della Giustizia Roberto Castelli che accusa il magistrato di collocarsi "all’estrema sinistra dello schieramento politico italiano, evidenziando così la sua non terzietà e la sua appartenenza alla parte più sciamannata del Paese".
Rincara la dose un altro leghista, il ministro per le Riforme Roberto Calderoli: "Pacs e porcherie varie hanno come base l’arido sesso e queste assurde pretese di privilegi da parte dei ’culattoni’, per dirla alla Tremaglia, sono fuori luogo e nauseanti".
Infine il ministro della Salute, Francesco Storace, boccia senza mezzi termini le manifestazioni di oggi a Roma sui pacs e a Milano sulla legge 194 bollandole come "una anticipazione del carnevale".
(14 gennaio 2006) http://www.repubblica.it
www.repubblica.it
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Libertà senza se e senza ma..
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FdCA Sunday, Jan. 15, 2006 at 5:57 PM |
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Libertà senza se e senza ma..
Sembra proprio che la legge 194 del 1978, quella che ammette la possibilità per la donna di accedere all?interruzione volontaria di gravidanza, sia stata e sia ancora uno spauracchio, un fantasma che viene utilizzato dalla politica istituzionale e dal potere clericale, che vanno di solito a braccetto, per tenere le donne al loro posto, come un monito chiaro per qualsiasi donna: Sappi che potresti perdere questa libertà che ti abbiamo riconosciuto che è quella di poter decidere della tua sessualità riproduttiva e scegliere con responsabilità, che solo a te cittadina spetta, di abortire o no. E di fronte a questo spauracchio tutte saltiamo, siamo spaventate e pronte ancora una volta a tornare in piazza. Ma la libertà non è qualcosa che ci possono solo togliere o al limite riconoscere con mille paletti, è anche qualcosa che va conquistata, perchè le conquiste si difendono solo rilanciando. Perché la 194 è una conquista, mediata dal parlamento, ma una conquista che risale al 1978 e che ormai è diventata un patrimonio della democrazia del nostro paese. Si tratta di una legge monitorata da un?apposita commissione annuale, si tratta di una legge che lascia ampio margine a chi vuole togliere la libertà alle donne di esercitare un loro diritto, per poter creare dei problemi, ma si tratta di una legge che tutto sommato ha dimostrato di funzionare, che lascia alle donne un margine di libertà e che ha fatto riscontrare, nel tempo, una diminuzione del ricorso all?aborto. Questa legge ha 18 anni, è maggiorenne, come le donne che sono responsabili della loro salute riproduttiva e utilizzano gli anticoncezionali. E il calo della natalità nel nostro paese è legato al precariato delle giovani donne, discriminate sul lavoro e private della di una vita lavorativa e pubblica soddisfacente, non certo dal ricorso all?aborto. E anche se ogni tanto ministri o uomini politici di destra o di centro, soprattutto sotto campagna elettorale, si esprimono in maniera critica sulla 194, oppure la mettono in discussione, la legge non ha subito più attacchi reali negli ultimi anni e né il governo Prodi, né i terribili 5 anni di Berlusconi, durante i quali sono state fatte e disfatte tante leggi per i comodi della destra conservatrice e soprattutto del suo premier, hanno toccato la 194. Per questo occorre fare una riflessione. La destra, a braccetto con la Santa Sede, ha prodotto una legge che limita in maniera vergognosa e contraria ai diritti umani, la libertà di scelta delle donne in Italia, la legge 40 per la quale, in modo rovesciato rispetto alla 194, lo Stato decide chi può avere dei figli con le tecniche di riproduzione assistita e chi invece può solo sognarseli perché è infertile fisicamente o solo perché donna sola o lesbica. Come donne, come femministe, come movimento libertario, come cittadini e cittadine di questo paese abbiamo subito una pesante sconfitta, un terribile macigno che è risultato ancora più pesante dopo il fallimento del referendum. Ed ora ci troviamo qui secondo qualcuna a chiedere impegni sulla 194, ma sappiamo bene che non è questo il punto. Occorre capire che la libertà delle donne e l?autodeterminazione devono essere senza SE e senza MA, che la 194 non si tocca perché è ormai patrimonio condiviso di un paese civile e che le nostre richieste e le nostre pretese devono guardare avanti. Non si deve accettare nessuno scambio elettorale sulla libertà delle donne, non ha senso chiedere impegni su qualcosa che abbiamo già, sarebbe miope e vorrebbe dire che lo spauracchio ancora vince sulla nostra volontà di libertà. Dobbiamo riprenderci spazi di libertà e di condivisione, spazi di dibattito per elaborare le nostre strategie per avere tutta la libertà che ci spetta. Dobbiamo lavorare per la cancellazione di leggi liberticide come la LEGGE 40. Dobbiamo lavorare per mettere in discussione la sorveglianza sanitaria come espressione del potere dello STATO sulla salute dei cittadini che in particolare si esplica in maniera discriminatoria sulla salute riproduttiva delle donne con una mancanza di stanziamenti alla Sanità pubblica e con un difficile accesso a farmaci contraccettivi, come la pillola del giorno dopo, e al farmaco per l?interruzione di gravidanza RU 486. alla faccia del tentativo della chiesa cattolica di giocare sul senso di colpa delle donne, perché noi non abbiamo nessuna colpa e del precetto biblico patriarcale secondo il quale la donna deve soffrire sia quando partorisce sia quando non partorisce. FdCA
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abortisti assassini
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none Tuesday, Jan. 17, 2006 at 5:25 PM |
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Non capisco come si possa esaltare il gesto di squartare vivo un bambino nel ventre della madre (letteralmente: fate un po' di ricerca su Internet).
E i medici abortisti sono molto peggio dei pedofili: questi ultimi sono mossi da una pulsione, mentre i primi lo fanno per soldi, straziando orribilmente il corpo del feto.
Ma queste cose nei vostri articoli a favore dell'aborto non ne parlate mai.
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NO VAT! Facciamo Breccia manifestazione nazionale >>
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FacciamoBreccia Wednesday, Feb. 01, 2006 at 10:24 AM |
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info @facciamobreccia.org |
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Il coordinamento "Facciamo Breccia" indice la MANIFESTAZIONE NAZIONALE:
NO VAT PIÚ AUTODETERMINAZIONE, MENO VATICANO
Contro le ingerenze della Chiesa cattolica nella sfera pubblica, a ROMA SABATO 11 FEBBRAIO 2006 anniversario della firma dei Patti Lateranensi
- per i diritti riproduttivi delle donne (legge 194, legge 40) - per i diritti di gay, lesbiche, trans e contro ogni discriminazione - per il riconoscimento delle Unioni civili - per l'Istruzione pubblica e laica - contro i privilegi economici del Vaticano e per la cancellazione del Concordato - per l'Autodeterminazione di tutte/i
L CONCENTRAMENTO PER IL CORTEO È ALLE ORE 14.00 IN PIAZZA BOCCA DELLA VERITA' [METRO B CIRCO MASSIMO]
*** Facciamo Breccia è un movimento spontaneo di cittadini e cittadine, gruppi, associazioni che - riprendendo nel nome il gesto che sancì l'autonomia dello Stato italiano dalla Chiesa - riaffermano una cultura laica, valorizzano tutti i percorsi di autodeterminazione e costruiscono un percorso di mobilitazione. Ci contrapponiamo all'invadenza teo-oscurantista sui corpi e sulle scelte di vita, per riaffermare l'autodeterminazione di ogni soggetto e promuovere una cultura di riconoscimento e convivenza delle diversità. Per questo, a partire da ottobre, Facciamo Breccia ha realizzato e promosso iniziative e azioni dimostrative nelle città di Bologna, Firenze, Milano, Roma, Torino e Verona. Per aderire alla manifestazione: novatadesioni @ facciamobreccia.org Per ogni ulteriore informazione e per l'elenco delle adesioni: http://www.facciamobreccia.org
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