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RIAPPROPRIAMOCI DEI NOSTRI SPAZI!
by Comitato popolare "S. GIUSEPPE - PORTO&q Friday, Apr. 21, 2006 at 8:37 PM mail:

RILANCIAMO LA NOSTRA LOTTA CONTRO OGNI FORMA DI REPRESSIONE E NEGAZIONE DEI NOSTRI DIRITTI!!!

LETTERA APERTA AL QUARTIERE E A TUTTI I PROLETARI NAPOLETANI


RIAPPROPRIAMOCI DEI NOSTRI SPAZI


Da oltre quattro mesi, il Comitato Popolare del quartiere S. Giuseppe-Porto sta autogestendo lo stabile sito in Via Gradini della Piazzetta, 2. Lo stabile di proprietà della Provincia di Napoli e in disuso da anni, era utilizzato esclusivamente come deposito di calcinacci.

Da mesi il comitato ha iniziato la ristrutturazione che è quasi terminata. Da qualche settimana si è dato vita ad iniziative di natura politica e sociale che mirano a ridare dignità al territorio e a restituire al quartiere i suoi legittimi spazi di socialità, di aggregazione e di crescita.

Questa occupazione nasce dall’esigenza di restituire ai proletari un luogo in cui essi si possano confrontare e mobilitare contro lo sfacelo delle politiche di disoccupazione, precarietà ed emarginazione messe in atto in questi anni dai vari governi nazionali, regionali, provinciali e comunali nei nostri territori.

Alla luce di queste prime iniziative vi è stata subito la risposta repressiva delle istituzioni, infatti, stamattina 21 aprile 2006, alle ore 11.00 vi è stato un primo tentativo di sgombero da parte di alcuni funzionari della Provincia con l’ausilio della polizia municipale.
Immediatamente c’è stata la mobilitazione dei compagni che ha scongiurato questo primo tentativo.

Ma il solerte funzionario, non soddisfatto, nel primo pomeriggio si è presentato con una volante della polizia e la DIGOS. Questa volta, per evitare disordini, si sono limitati a minacciare i compagni occupanti, dicendo che MERCOLEDÌ VERRANNO A SGOMBERARCI CON LA FORZA!

Evidentemente sullo stabile ci sono degli interessi di speculazione!

Solo così si può spiegare tutta questa solerzia da parte delle istituzioni.

Perciò invitiamo tutti i compagni, i proletari, gli studenti, i disoccupati del quartiere e non,

A DIFENDERE QUESTO SPAZIO COME UN PROPRIO DIRITTO CONQUISTATO E A RISVEGLIARE QUEL PROTAGONISMO DIRETTO DI CHI VIVE E ABITA IL QUARTIERE E A COSTRUIRE L’OPPOSIZIONE SOCIALE E POLITICA AD OGNI FORMA DI REPRESSIONE, SFRUTTAMENTO, EMARGINAZIONE E NEGAZIONE DEI DIRITTI.


Comitato popolare “S.Giuseppe- Porto”
Gradini della Piazzetta n°2 (nei pressi dell’ex cerriglio)



Napoli, 21 aprile 2006

Il comitato è aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 18.

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solidarietà da Roma
by comitato comunista di torpignattara Saturday, Apr. 22, 2006 at 3:48 PM mail:

A Napoli, come a Roma e a Milano aumenta la repressione contro le lotte che nei territori delle nostre metropoli tentano di attivare la partecipazione popolare contro ogni forma di sfruttamento e speculazione capitalistica...

Diffondiamo e difendiamo le lotte sociali!
La solidarietà è un'arma, usiamola!

Comitato comunista di Torpignattara (Roma)

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tutti gli spazi devono essere esclusivamente proletari
by red Saturday, Apr. 22, 2006 at 4:10 PM mail: lottaunit@hotmail.it

Sono un compagno che ha molte esperienze di occupazione di spazi, nella città, in tutto il paese e in parte dell'Europa. Vorrei dire alcune cose sulle occupazioni di spazi, che vengono da una ricca, seppur piena di contraddizioni e limiti, esperienza.
Le occupazioni più recenti, mi riferisco a quelle nate alla fine degli anni ottanta, e all'inizio degli anni novanta, a cavallo tra la nascita delle proteste operaie contro la cogestione dei sindacati confederali, e le proteste degli studenti contro la privatizzazione della scuola e dell'università, come l'occupazione dell'università del '90 contro la riforma Ruberti, queste occupazioni sono iniziate ma oggi hanno chiuso un ciclo. Da quelle esperienze sono fuorusciti alcune avanguardie rivoluzionarie impegnate oggi in istanze di lotta politica, avendo eseguito un salto nella crescita polica soggettiva.
Ma non è su questo che ci dobbiamo soffermare, e soprattutto non dobbiamo esaltare esclusivamente gli aspetti positivi che hanno avuto queste esperienze. Anzi! è necessario analizzare i punti limiti che hanno avuto per evitarli nelle esperienze attuali e future.
Il punto da sottolineare secondo il sottoscritto, è il limite delle componenti proletarie nel mantenere l'egemonia politica e sociale. Non ci dobbiamo più nascondere dietro un ipocrito senso democratico della gestione delle lotte cosiccome degli spazi, è solo un'arma in mano alla piccola borghesia che prima o poi ne farà da padrona e distrugge il genuino senso proletario della nascita delle occupazioni di spazi.
Il proletariato è democratico solo dentro le sue fila, ma non con le classi che finora l'hanno sfruttato e oppresso. In tutte le lotte ci sono componenti piccolo- borghesi che cercano di calmierare il percorso di lotta stesso fino a portarlo nei gangli delle istituzioni dove non è possibile conquistare più niente da parte dei proleteri.
E' un pò in tutti noi un limite, quello di aver timore di perdere lo spazio fisico, timore giusto e sacrosanto ma anche un limite, nel senso che la cultura dominante fa degli stessi proletari degli esseri che temono i soggetti che lottano, perchè dipinti come teppisti e terroristi criminali, quando arriva questo punto molti di noi, comitati, collettivi e organizzazioni opportunisticamente invece di respingere con forza le accuse infamanti delle forze statali borghesi, sviliscono i contenuti e le forme delle lotte, ed è qui che la piccola borghesia si insinua nelle nostre lotte per farne un contenitore vuoto di contenuti di liberazione e di emancipazione, e invece le riempie di politica e cultura che è facilmente controllabile dallo stato borghese, anche senza l'utilizzo della forza poliziesca.
Ho scritto, perchè chi viene minacciato dalle istituzioni borghesi ha sicuramente dei contenuti positivi che vanno verso l'emancipazione, e perchè conosco politicamente e ideologicamente alcuni di voi, e li riconosco come compagni e compagne che si sono sempre sforzati di far emergere contenuti di emancipazione.
Ma bisogna fare attenzione di questi tempi, compagni! nel senso che la piccola va tenuta fuori dalle lotte economiche, sociali e politiche, perchè è proprio quella classe schifosa che negli ultimi anni ha soffocato quelli che erano invece destinati ad essere percorsi ricchi di contenuti di liberazione e emancipazione proletaria.
Nemmeno dobbiamo fare un'altro errare che è stato fatto nel recente passato delle occupazioni di spazi, quello di esasperare il percorso in un percorso soggettivistico, nel senso di vedere nelle occupazioni lo sviluppo della rivoluzione, non è possibile in questo mondo sviluppare isole liberate e emancipate.
Un altro mondo non è possibile, come dicono i piccolo borghresi degli ultimi anni, ma bisogna costruirlo per iniziare a vedere e toccare con le mani l'emancipazione reale del proletariato. Il socialismo è una tappa necessaria per costruire una società senza lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dove gli operai possano produrre e usufruire della ricchezza prodotta, dove gli spazi sociali sono spazi collettivi in cui il singolo individuo può sviluppare la propria musica, il proprio cinema, il proprio sport, etc.
Il potere politico è la chiave di tutto ciò, la sua conquista non avviene con lo strumento elettorale ma solo con la forza organizzata collettiva guidata dalle avanguardie comuniste e rivoluzionarie.

quindi dico avanti con l'occupazione dello spazio, con la sua ndifesa, ma fuori le componenti piccolo- borghesi.

sviluppo delle componenti proletarie

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