|
migranti, cittadinanza, liberta' di movimento:
pagina precedente 4 pagina successiva |
Archivi delle feature una a una |
Archivio settimana per settimana
|
ASILO POLITICO |
30/05/2003 |
|
|
Rifugio impossibile
Si sono ritrovati d'un tratto senza neanche un tetto sotto cui stare. 53
sudanesi che erano ospiti della "Missione speranza e carita'del
missionario laico Biagio Conte a Palermo, nella notte tra sabato 1 marzo e
domenica 2 sono stati buttati fuori dal centro dopo una rissa scoppiata
con la comunita' rumena. Hanno passato la notte al csoa ExKarcere e
poi sono stati ospiti del centro d'accoglienza "Santa
Chiara", che per problemi di risorse non ha potuto accoglierli per piu' di
qualche giorno. Adesso hanno trovato ospitalita' nei locali del Laboratorio occupato Zeta.
Quasi tutti sono richiedenti asilo,in Italia da piu' di un anno,e non piu' di 6 di loro hanno ottenuto il riconoscimento dello status di
rifugiato. Pochi di piu' hanno percepito l'esiguo contributo che lo stato
versa ai richiedenti asilo (solo 750 euro). Un contributo che dovrebbe
servire alla sussistenza per tre mesi, tempo massimo in cui la commissione
centrale deve pronunciarsi sulla richiesta di asilo. I tempi pero' non
sono mai inferiori ai 12 o 18 mesi, arrivando anche a 24. E i rifugiati, a
cui la legge impedisce di lavorare fino alla definizione della loro
posizione, sono abbandonati a se stessi o all'accoglienza dei volontari.
Quella italiana e' la peggiore legge
sull'asilo politico d'Europa, quasi come se non esistesse. E l'accoglienza
diventa difficile, in un paese in cui l'unica cosa che i
governi hanno saputo realizzare sono i centri di permanenza temporanea, i
lager di stato, in cui le merci hanno piu' diritti degli esseri umani e
che, in caso di guerra, sara' meta di centinaia di migliaia di
profughi.
L'appello dei sudanesi: Diritto d'asilo subito!
La testimonianza di Zacharia
Ultime dal Sudan
Sommerso e salvato: la storia di Ishmael
Audio: L'asilo politico e la Bossi-Fini
Immagini: Sadih e gli altri | L'assemblea del 15-04
Aggiornamenti
Aggrediti due ragazzi sudanesi
Presidio a Piazza Pretoria
Aggredito uno dei sudanesi nella notte tra il 23 e il 24 aprile
Appello per una sottoscrizione popolare
15 aprile: assemblea cittadina al Laboratorio Zeta
Zetalab sotto sgombero
Lo Zetalab attaccato ancora
Dal 31 marzo presidio permanente davanti al Comune
Una svolta nella vertenza
Attacco fascista allo Zetalab |1|
|2|
Emergenza acqua al Laboratorio Zeta
Piazza tematica sabato 15 marzo
Lettera aperta del Laboratorio Zeta
Laboratorio Zeta sotto sgombero: assemblea in corso
Palermo contro la guerra: la comunita' sudanese in piazza con il movimento
La facolta' di lettere offre il pranzo per una settimana
Appello alla citta': assemblea a lettere e presidio in prefettura
Emergenza accoglienza al laboratorio Zeta
Audio dal presidio alla prefettura palermitana
|
|
|
CPT VULPITTA |
18/10/2003 |
|
|
Un inferno chiamato Vulpitta
Venerdì 28 marzo,scoppia,all'interno del CPT di Trapani "Serraino
Vulpitta",una
rivolta |1| ,l'ennesima. Dodici
ragazzi tentano la fuga dall'inferno e all'interno del CPT non si fa
attendere la repressione delle forze dell'ordine che picchiano
selvaggiamente tutti all'interno del centro. La situazione assume una
tensione palpabile:urla,colpi,agenti in assetto
antisommossa che entrano al CPT per punire l'ennesima ricerca di
liberta'. La condizione
dei detenuti diventa così giorno dopo giorno,rivolta dopor ivolta,sempre più
insostenibile:tentativi di suicidio e atti di
autolesionismo ne sono la prova,senza contare le vessazioni e i
soprusi inflitti quotidianamente dalla polizia.60 giorni di detenzione
in un luogo del genere sono in tutto e per tutto paragonabili a 60 giorni di
detenzione carceraria,in cui non è concesso il minimo errore,pena una
violentissima repressione
Dossier: Storie da un lager
Foto: Immagini del Vulpitta
Appello per una manifestazione nazionale a Trapani | Scarica e diffondi il banner
Aggiornamenti:
Novembre: Le chiusure tempestive
Ottobre: Un cpt insostenibile
Agosto: La calda estate del Vulpitta
Luglio: fuoco e violenze
Giugno: rivolte al cpt di Trapani
24.05: Un'altra rivolta al CPT Vulpitta
attivita' e azioni per la chiusura del Vulpitta
il processo
I video
|
|
|
BRESCIA |
07/02/2003 |
|
|
Raid militare anti immigrati
Un elicottero. Quindici pullman. Molte auto. Cani. Scudi e tenute antisommossa. Passamontagna. Trecento uomini della digos e dei reparti speciali. Un quartiere svegliato prima dell'alba. Entrano solo negli appartamenti abitati da immigrat*. Un'ipotetica operazione antidroga. Spaventano donne e bambini. Controllano, ovvio, i documenti. Per ore la zona è militarizzata.
In contemporanea la stessa scena in un'altra zona della città: anche lì alcuni stabili dove vivono "gli stranieri" messo sotto sopra. E alla stazione dei pullman, dove arrivano quell* che abitano in provincia e stanno andando al lavoro.
Alla fine del rastrellamento la questura - che parla di "operazione chirurgica" seguita a mesi di indagini - vanta 15 arresti, più di 50 fermi. 9 persone sono già state accompagnate alla frontiera, altre al CPT di Torino.
Si carica di significati aggiuntivi il presidio (già previsto) di sabato mattina alle 10 in Piazza Duomo, per chiedere la velocizzazione delle pratiche di regolarizzazione e reclamare diritti per tutt*
14/2: Altro raid anti immigrati
Numerosi contributi audio sul sito di radio onda d'urto.
Comunicato del coordinamento immigrati in lotta, Magazzino 47, Gruppo Immigrazione del Brescia Social Forum.
Foto del presidio di sabato mattina
|
|
|
CPT |
29/12/2002 |
|
|
Manifestazione regionale contro i CPT a Trapani
Duecento persone hanno dato vita sabato 28 dicembre 2002 alla manifestazione indetta a Trapani dal Coordinamento per la Pace in occasione del terzo anniversario del rogo avvenuto nelle camerate del CPT "Serraino Vulpitta" in cui morirono sei immigrati.
Lo striscione d'apertura unitario per le organizzazioni che hanno aderito denunciava la "vergogna di stato" rappresentata dal "Vulpitta" e da tutti i nuovi lager per immigrati.
Un corteo serio e deciso che non ha mai smesso di comunicare per tutto il percorso lo sdegno e la rabbia di tutti quelli che credono che la libertà di donne e uomini non può dipendere dal timbro di una questura.
>> segue
|
|
migranti, cittadinanza, liberta' di movimento:
pagina precedente 4 pagina successiva |
Archivi delle feature una a una |
Archivio settimana per settimana
|