La verità fa male
Gruppi di attivisti con le bocche imbavagliate hanno atteso
davanti alla prigione Shikma di Ashkelon l'uscita di Mordechai Vanunu. Vanunu era un tecnico nucleare. Dal
1976 al 1985 aveva lavorato alla centrale nucleare di Dimona, Israele.
L'impianto, oltre che energia, produceva armi nucleari. Israele continua a produrle. Allora però nessuno lo
sapeva, nessun dibattito pubblico aveva approvato un programma bellico
nucleare in Israele, incurante del trattato di non proliferazione nucleare, mai sottoscritto. Vanunu rivelò al Sunday Times di Londra che il suo
Paese aveva un arsenale di oltre
200 testate nucleari: aveva prove, foto e mappe. Il 30 settembre 1986 venne
rapito a Roma, con responsabilità italiane ancora
tutte da accertare, e spedito di
nuovo in Israele, e dopo un processo segreto venne condannato a 18 anni di
prigione per tradimento e spionaggio.
Il 21
aprile 2004, Mordechai Vanunu è uscito di prigione ma il governo
israeliano ha ancora paura che parli: non
potrà lasciare il Paese, e sarà soggetto ad alcune restrizioni
tra le quali quella di parlare con i media senza avvertire la polizia e di non poter uscire da Israele per un anno.
Approfondimenti:
-Chi ha paura di Mordechai Vanunu [eng]
-Vanunu esce dalla prigione
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