“EXPrOpri di beni pubblici”: la Pink Panther Strategy lascia la sua zampata a Pero, verso il corteo nazionale del 28 febbraio

 

Oggi Pero si è svegliata “cantierizzata”: visibili nastri rossi e bianchi delimitano intere porzioni di territorio comunale, impedendo ai cittadini di accedervi. Questi “lavori in corso” rappresentano i cantieri della città-vetrina di Expo 2015, una nuova grande sciagura per gli abitanti di questo territorio. Come già ai tempi della costruzione del polo fieristico di Rho-Pero, un soave ma martellante squillar di trombe annuncia grandi opportunità per il territorio: il tempo ha definitivamente smontato quelle false promesse smascherandole come bugie. Traffico, inquinamento, cementificazione, speculazione, inutili grandi opere, lavoro nero e precario, infiltrazioni mafiose, peggioramento della qualità della vita: ecco quello che ha portato la Fiera su questo territorio, ecco quello che sta portando e porterà Expo 2015! Per spezzare il binomio “Expo = progresso per la città”, alimentato dalla macchina propagandistica dell’Esposizione universale, abbiamo dunque pensato di esplicitare in maniera creativa ma invasiva l’occupazione del territorio che Expo metterà in atto, dando un piccolo assaggio dei disagi che i cittadini di Pero patiranno da qui al 2015. Nella scintillante città-vetrina si consuma infatti un mastodontico progetto di trasformazione di tutta l’area metrolombarda, che cambierà per sempre tempi, spazi e stili di vita. Con l’azione di oggi intendiamo denunciare come dietro ai cantieri di alberghi, opere viabilistiche, torri dorate o storte, centri congressi e altri progetti faraonici, si nasconda la progressiva sottrazione di beni comuni e spazi pubblici, il consumo del suolo, la svendita del nostro territorio allo speculatore di turno; come dietro alle voci di nomine e contro-nomine nei centri di comando dell’operazione Expo si consumi l’espropriazione della volontà popolare, l’azzeramento di tutti i meccanismi di partecipazione democratica, la riduzione dei pubblici poteri a meri strumenti di interessi privati; come la paranoia securitaria, diffusa ad arte nel Paese, serva da paravento a questi e ad altri progetti di trasformazione nella sua funzione di “specchietto per le allodole” in grado di canalizzare i conflitti lontano dai reali centri del potere. Crediamo che quest’oggi il cammino accidentato dei peresi tra i nastri rossi e bianchi dei cantieri della città-vetrina possa invece portarli ad alzare lo sguardo verso chi saccheggia e svende il nostro territorio.
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Full coverage:
pinkpanther | foto | comunicato | volantino
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Pink Panther Strategy rappresenta un insieme di iniziative d’avvicinamento alla manifestazione nazionale del 28 febbraio 2009 per gli spazi sociali, contro le logiche securitarie. Pink Panther Strategy è una libera associazione di progetti politici e socio-culturali, che negli anni si sono attivati su diverse tematiche, radicali e radicate (Expo, precarietà, cultura, diritti e cittadinanza, aggregazione sociale) su posizioni nettamente contrarie a quelle dall’amministrazione Morattiliana e Decorata del Comune di Milano e dalle sue riproduzioni (speculari ed altrettanto nefaste) negli altri enti ed istituzioni della governance metrolombarda. Pensiamo che lo sgombero di Cox18 e Archivio Primo Moroni debba essere letto proprio partendo da ciò. Non si tratta, infatti, solo di un nuovo tassello della politica securitaria e della repressione invasata di cultura libera, aperta e lontana da logiche mercificate: l’attacco agli spazi sociali è diretto a quelle forme di attivismo che, nell’epoca della crisi, rappresentano un riferimento importante nel supporto, nell’auto-organizzazione, e nello sviluppo dei dissensi generati da questa società teocratica, razzista e liberista.

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Sabato 28 febbraio 2009
Manifestazione nazionale contro le logiche securitarie, per l’autogestione e gli spazi sociali
Milano – P.zza XXIV maggio – h. 15:00
Partenza in treno da Rho: Stazione FS – h. 14:00
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