Il Sindaco di Rho e la ‘Ndrangheta

 

Il Sindaco di Rho Zucchetti ha attaccato Roberto Saviano, perché ha avuto l’onestà di dire che Rho è uno dei punti in cui la ‘Ndrangheta ha un maggiore radicamento al Nord. Secondo Zucchetti Saviano avrebbe dato un’immagine distorta della nostra città.
Ricordiamo che a Rho, da un’inchiesta della Dia culminata a luglio in oltre trecento arresti, è emerso che operava una Locale della ‘Ndrangheta, con stretti legami con il boss Novella, ucciso a Cerro pochi mesi prima dalla ‘Ndrangheta calabrese, perché progettava di affermare l’autonomia delle cosche presenti in Lombardia. A Rho la ‘Ndrangheta era riuscita ad infiltrarsi all’interno dell’arma dei Carabinieri, garantendosi così ampia libertà di movimento sul territorio. A seguito di un omicidio avvenuto lo scorso anno per il controllo dello spaccio di droga, all’interno del locale rhodense il Brigante, uno di questi Carabinieri aveva cercato di proteggere il proprietario responsabile dell’omicidio affiliato alla ‘Ndrangheta, spostando i bossoli dei proiettili sulla scena del delitto.
In un magazzino di Rho è stato ritrovato un arsenale di armi, utilizzate dalla ‘Ndrangheta per le proprie azioni militari, mentre si apprestavano ad assaltare un portavalori.
Dalle intercettazioni sulla Locale di Rho, emerge che questa aveva il controllo di tutti i cantieri edili aperti sul territorio. Le auto rubate in città venivano smontate in uno sfasciacarrozze di proprietà della ‘Ndrangheta, che poi ne rivendeva i pezzi. La ‘Ndrangheta a Rho pretende il pizzo dai commercianti. Alla Fiera di Rho Pero la ‘Ndrangheta gestisce una delle più grosse piazze d’Italia del lavoro nero. E ovviamente ciò che sappiamo della ‘Ndrangheta a Rho è solo una parte delle attività che questa ha sul territorio.
Ma ciò che più inquieta da queste intercettazioni è che la Locale di Rho, come tutte le altre Locali in Lombardia, si caratterizzava, come ha eccellentemente spiegato Saviano, per un’impostazione molto simile a quella di una setta vincolata dal patto di sangue, in cui i riti di affiliazione, le rigide regole interne, la struttura organizzativa sono un aspetto fondamentale e imprescindibile per la buona riuscita delle attività criminali sul territorio.
Dunque, tornando al Sindaco di Rho, ci domandiamo perché, se si preoccupa veramente dell’immagine della nostra città, invece di negare il problema, non faccia qualcosa per affrontarlo e risolverlo? Perché al consiglio comunale di settembre sulla ‘Ndrangheta Zucchetti ha fatto un intervento totalmente fuori tema in cui ha parlato dei rom? Perché quel consiglio comunale ha deliberato di fare una serie di iniziative contro la ‘Ndrangheta, ma ancora l’amministrazione non ha fatto nulla?
Non stiamo dicendo che il Sindaco sia legato direttamente alla ‘Ndrangheta, ma certamente il suo atteggiamento negazionista ne favorisce il radicamento, perché è proprio nell’omertà e nel silenzio che la ‘Ndrangheta trova il terreno fertile in cui crescere.

 

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