Jovica esce dalla clandestinità e incontra il ministro Maroni. La giunta razzista di Rho infanga la città

 

Questa mattina Jovica che vive al campo comunale di Via Sesia a Rho, ha incontrato il Ministro Maroni e ha ricevuto un permesso di soggiorno per motivi di salute, quale soluzione ponte per una regolarizzazione definitiva. Non è poi così lontana quella mattina del 22 gennaio 2010 in cui in tanti alle 6 del mattino siamo dovuti andare a presidiare la casa prefabbricata di Jovica, in attesa che la Polizia Locale mandata dalla giunta razzista di Rho, venisse a prelevarlo con l’intento di cacciarlo. Quel presidio impedì la deportazione, la Polizia Locale non si presentò, ma da quel giorno Jovica è stato costretto ad abbandonare la sua casa, la famiglia e la città di Rho per nascondersi e sfuggire ai controlli. Pochi giorni dopo, il 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, un presidio di un centinaio di persone, tra cui la comunità rom rhodense ha chiesto di intervenire in consiglio comunale e dopo la riunione dei capigruppo, nonostante il voto contrario del Sindaco Zucchetti e della Lega Nord, Johnny, la cui casa è stata rasa al suolo dalle ruspe pochi giorni prima interrompendo il percorso scolastico dei figli e facendogli perdere il posto di lavoro da metalmeccanico che garantiva loro il sostentamento, è potuto intervenire e raccontare la sua storia, mentre i consiglieri razzisti della Lega lasciavano l’aula per protesta. Oggi, il fatto che il Ministro leghista Maroni abbia incontrato Jovica è un segno chiaro ed inequivocabile che nella nostra città il razzismo della Giunta Zucchetti perpetrato con operazioni di polizia disumane, ha superato i limiti della convivenza civile e democratica. Se oggi un rom del campo di via Sesia ha l’onore di incontrare il Ministro e di avere un riconoscimento per i propri meriti artistici, ciò è possibile perché quella mattina del 22 gennaio il Centro Sociale Fornace e altre forze sociali e politiche della città si sono opposte all’intervento della forza pubblica e hanno dato il via ad una mobilitazione che oggi ha portato i suoi frutti. Non si tratta di sottolineare un nostro merito, perché siamo abituati a fare ciò che riteniamo giusto pagandone di persona le conseguenze nel silenzio. Ma vogliamo oggi sottolineare che l’atteggiamento di chi ha la forza delle istituzioni dalla propria parte, deve essere capace di discernere i comportamenti individuali, per i quali esistono un codice civile e un codice penale di riferimento. Fare di tutta l’erba un fascio, spingersi a dichiarazioni che colpevolizzano i rom in quanto tali, fare battute idiote che incitano alla violenza contro di loro, farne il capro espiatorio e perseguitarli getta fango su tutta la città. Oggi, per un giorno, quel fango ricopre il Sindaco Zucchetti e i leghisti di Rho. E da parte nostra la speranza è che da domani l’atteggiamento della Giunta Zucchetti verso i Rom di via Magenta, quelli di via Sesia e tutti gli altri Rom presenti in città possa cambiare, dando loro opportunità concrete per una condizione abitativa dignitosa.

 

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