La Fornace diventerà di proprietà comunale: l’amministrazione dica cosa vuole farne

 

Anche il Centro Sociale SOS Fornace rientra nel Piano di Governo del Territorio presentato dal Sindaco di Rho Zucchetti, che dovrà essere discusso nei prossimi mesi dal Consiglio Comunale. L’ex Sacchettificio Garavaglia di via San Martino 20 secondo il Pgt dovrebbe essere ceduto dai proprietari, l’azienda chimica Eigenmann & Veronelli al Comune di Rho, nell’ambito di un Piano Integrato che consentirebbe loro di ampliare la propria sede in via dei Fontanili. Nel Pgt si legge che l’ex Sacchettificio Garavaglia dovrà essere riutilizzato “come edificio da destinare ad attività pubbliche e collettive”, cioè proprio ciò che la Fornace ha fatto dal marzo del 2005, quando, dopo anni di incuria ed abbandono, ha riportato quell’area dismessa a nuova vita, occupandola e riqualificandola dal basso per dar vita a un centro sociale. Da allora ad oggi il collettivo che autogestisce lo spazio ha creato centinaia di iniziative culturali e di aggregazione, offrendo con costanza ai giovani del territorio una proposta di socialità non mediata dalle logiche dell’”ingresso + consumazione”. La Fornace, oltre che spazio di socialità non mercificata, è divenuta nel tempo un vero e proprio spazio di elaborazione politica e un motore di percorsi politici autorganizzati sul territorio, dando grande attenzione ai temi della qualità della vita e della difesa del territorio, dei diritti, dei servizi e dei beni comuni, facendo da punto di riferimento a livello metropolitano per la nascita del Comitato No Expo, unica voce critica, sin dal primo giorno in cui si è paventata la candidatura di Milano ad ospitare l’esposizione universale del 2015.
Domandiamo a questo punto al Sindaco di Rho Zucchetti e alla maggioranza che lo sostiene, se gli indirizzi di questo Pgt sull’ex Sacchettificio Garavaglia rappresentano un riconoscimento di quanto la Fornace ha fatto in questi anni, nella volontà di regolarizzarne la presenza garantendo così che la cessione dell’area da parte della proprietà al Comune di Rho possa avvenire indipendentemente dalla nostra presenza, oppure se siamo di fronte ad un’altra minaccia di sgombero, all’ennesimo tentativo di tapparci la bocca camuffando una questione sociale da problema di ordine pubblico e scatenando un ulteriore conflitto che si unisce agli inevitabili duri conflitti in città dei prossimi mesi dovuti alla scellerata gestione politica del territorio, a partire da questo Pgt, che cancella il 5% delle aree verdi rimaste e rischia di cancellare migliaia di posti di lavoro nell’area industriale di Mazzo, indicata come area di trasformazione per divenire luogo residenziale, ricettivo (alberghi) e di centri commerciali.

 

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