“Lega, ora basta!”: Rho è più sicura senza razzismo

 

Sono anni che la Lega nord continua a “martellare” Rho e i suoi abitanti con messaggi deliranti sulla sicurezza. Prostitute, rom, migranti e adesso, a leggere le dichiarazioni di Cecchetti sulla stampa locale, anche noi della Fornace siamo tutti nel mirino di questi pseudo-paladini dell’ordine pubblico che oggi hanno lanciato una pagliacciata dal nome “operazione sicurezza” per iniziare la loro campagna elettorale con un po’ di coreografia. Già da un po’ di tempo avevamo il presentimento che gli sciovinisti della Lega non sapessero fare altro che proclami sulla sicurezza e infatti non ci sbagliavamo. Una conferma oggettiva l’abbiamo avuta all’ultimo consiglio comunale dove in discussione c’era la questione del Rebora e l’assessore all’Istruzione Giovanatti, leghista doc, non è stato in grado di dire una parola al riguardo. Forse sarebbe stato più facile per lui se si fosse trattato di mettere carabinieri davanti alle entrate delle scuole.
Non è accettabile che si parli di sicurezza prendendosela con i soggetti più deboli della società, quando la città di Rho ospita una Fiera costruita con il caporalato e lo sfruttamento di manodopera immigrata proveniente da tutto il mondo e continua a funzionare grazie al lavoro nero, tanto da obbligare i vertici della Fiera ad istituire un “ufficio sicurezza” che sappiamo perfettamente essere un’operazione pubblicitaria. Non è neanche possibile blaterare di legalità riferendosi ai rom, quando il campo di via Sesia che si intende smantellare ospita persone che stanno tentando un percorso per regolarizzare la propria posizione e permettere ai propri figli di avere un futuro migliore di quello che vorrebbe la Lega e il Sindaco, visto che rescindendo la convenzione con opera nomadi si fanno mancare importanti progetti e iniziative a favore dell’inclusione sociale.
Ora basta! Intendiamo dare una risposta politica forte e chiara, sul piano dei contenuti, all’odio e alla xenofobia della Lega e per questo abbiamo intenzione, attraverso assemblee, iniziative e mobilitazioni, di spostare la discussione politica che ci sarà durante questa campagna elettorale su questioni che riguardino realmente i problemi delle persone.
Incominciamo con questo percorso venerdì 22 febbraio con un’assemblea pubblica sugli effetti che avrà l’eventuale assegnazione di Expo 2015 a Milano, in un territorio che già subisce le conseguenze della Fiera più grande d’Europa.

 

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