L’Expo si faccia in Fiera o non si faccia proprio! Inviate a Bossi e Tremonti le firme dei cittadini di Pero

 

Ai Ministri Tremonti e Bossi che sembrano avere finalmente aperto gli occhi su una delle innumerevoli porcherie di Expo 2015, invieremo una copia delle oltre 500 firme di cittadini di Pero sin qui raccolte dal Comitato No Expo e dal Centro Sociale Fornace per salvare una delle ultime aree verdi rimaste sul territorio facendo l’Expo nei capannoni della Fiera inaugurati nel 2004.
Fare l’Expo in Fiera, consentirebbe di risparmiare oltre 1 milione di metri quadrati di area agricola verde adiacente alla Fiera, permetterebbe di non bruciare 1,2 miliardi di euro per costruire capannoni da abbattere a fine manifestazione, consentirebbe di ridurre notevolmente l’impatto del traffico dovuto alla sovrapposizione di Expo 2015 con le manifestazioni del normale calendario fieristico.
Ricordiamo che l’operazione speculativa sull’area Expo, lanciata dal comitato promotore di Expo 2015, annoverava tra i soggetti che la proponevano, insieme a Comune di Milano, Provincia, Regione Lombardia e Camera di Commercio, proprio la Fiera, proprietaria di metà dell’area (l’altra metà è di Cabassi) su cui dovrebbero sorgere i capannoni dell’Expo, decuplicandone il valore e passandole da aree agricole ad aree edificabili. Oltre al danno economico ed ambientale, la beffa sta nel fatto che chi propone l’Expo 2015, sul tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”, presenta un progetto che ingrassa in modo sostanzioso il proprio bilancio.
Ricordiamo altresì che il leghista Leonardo Carioni, membro del Consiglio di amministrazione di Soge (Expo 2015 Spa), la società che dovrà gestire l’evento, è anche Presidente di Sviluppo Sistema Fiera, la società controllata al 99% da Fondazione Fiera che si occupa di grandi opere e
infrastrutture, dunque in evidente conflitto di interessi, visto che l’area su cui dovrebbero sorgere i capannoni di Expo è come dicevamo di proprietà di Fiera; come giova non dimenticare anche il fatto che la Presidente di Soge, Diana Bracco, è proprietaria dell’area in pieno centro a Rho, la ex Diana De Silva, su cui dovrà sorgere un grande albergo proprio in funzione di Expo 2015.
Se i Ministri Bossi e Tremonti hanno iniziato ad aprire gli occhi, seguendo il consiglio dei No Expo di utilizzare in modo più proficuo le risorse economiche per l’Abruzzo, chissà che presto o tardi non si redimano del tutto e siano proprio loro a mettere fine allo spettacolo indecoroso fino
ad ora inscenato per la “spartizione della torta”, ritirando la candidatura di Milano e rinunciando ad Expo 2015 per il bene di Milano e del Paese.

 

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