Licenziamenti politici all’Alfa di Arese

 

Lunedì 14 Febbraio è stato messo in atto il primo blocco della portineria dell’area Alfa Romeo di Arese, dopo che nei giorni scorsi 62 lavoratori su 69 della società Innova Service, che gestiva alcuni servizi tra cui le pulizie interne al sito, hanno ricevuto la lettera di licenziamento, senza nemmeno potere usufruire di alcuna forma di ammortizzatore sociale.
Innova service sostiene di non avere rinnovato i contratti con le aziende operanti nel sito, ma evidentemente non per questo il lavoro, svolto fino a settimana scorsa, verrebbe a mancare. E anzi, viste le prospettive occupazionali sbandierate a parole dai sindaci e dal presidente della Regione Lombardia Formigoni, risulta incredibile che per questi lavoratori non vi sia alcuna soluzione.
Ma se si leggono con attenzione i fatti avvenuti negli ultimi mesi, si può trovare una semplice chiave di lettura anche a questi licenziamenti. Dopo che nello scorso ottobre il consiglio comunale di Rho aveva bocciato l’accordo di programma sull’area Alfa, a dicembre Regione Lombardia, ha avviato la procedura per un nuovo accordo, spostando il mega centro commerciale previsto di poche decine di metri oltre i confini del Comune di Rho, per procedere con i Comuni di Lainate e di Arese, che invece lo avevano approvato. Nello stesso periodo i proprietari delle aree hanno inviato un ricorso nei confronti del Comune di Rho che richiedeva un risarcimento di oltre 50 milioni di euro per la mancata approvazione del progetto e il Sindaco Zucchetti aveva provveduto a togliere le deleghe all’Assessore Tizzoni che vi si era opposto. Ad inizio gennaio l’offensiva è proseguita con lo sgombero del centro sociale Fornace, altro strenuo oppositore alla speculazione sull’area Alfa, proprio il giorno prima della caduta del Sindaco. Sempre in questo periodo sono stati bruciati con un incendio doloso i capannoni della Grenfluff, un’azienda che tratta rifiuti, molto vicina alla nuova collocazione del centro commerciale. E infine arrivano i licenziamenti dei 62 lavoratori di Innova Service, tutti iscritti allo Slai Cobas, che si batte per la salvaguardia dell’occupazione e della destinazione industriale dell’area.
Non siamo dunque di fronte a delle coincidenze, ma ad una strategia precisa mirata a fare piazza pulita con ogni mezzo di tutti coloro che hanno contribuito in modo determinante a fare saltare l’accordo di programma nello scorso ottobre e la speculazione edilizia ad esso collegata.
In un’area strettamente legata ad Expo, Regione Lombardia, dopo due decenni di promesse, non ha nulla di meglio da proporre della solita speculazione sul modello della città vetrina, con mega parcheggi, alberghi, centri commerciali e residenziale per migliaia di nuovi abitanti che non si sa dove andranno a prendere.
Il centro sociale Fornace sosterrà la mobilitazione dei lavoratori di Innova Service, che proseguirà con iniziative tutti i giorni, nell’area Alfa e sul territorio e con un’assemblea aperta davanti ai cancelli che si terrà giovedì 17 febbraio alle ore 9.00.

FERMIAMO LA SPECULAZIONE E SOSTENIAMO I 62 LAVORATORI DI INNOVA SERVICE LICENZIATI!

 

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