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PROTESTA DEL SINDACATO COLOMBIANO SINALTRAINAL 26/03/2004
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Sciopero della fame

I lavoratori colombiani della COCA COLA sono in sciopero della fame dal 15 marzo.
Una iniziativa di lotta estrema in risposta alle intenzioni della multinazionale americana di annullare la presenza sindacale nelle sue imprese imbottigliatrici. La protesta avviene principalmente contro la chiusura illegale di 11 stabilimenti di produzione che si aggiungono ai 4 già chiusi mesi orsono.
Congiuntamente alle politiche repressive, che il sindacato SINALTRAINAL ha denunciato fino ad oggi e a seguito delle quali si sta sviluppando una intensa campagna di boicottaggio internazionale, Coca Cola vuole colpire l’organizzazione sindacale attraverso i licenziamenti e la sostituzione del personale con lavoratori precari. Inoltre la repressione ai danni delle organizzazioni dei lavoratori colombiani appena un mese fa ha colpito la Presidente del Fensuagro, sindacato dei contadini colombiani, e altri dirigenti contadini, vittime della persecuzione del Governo e della Procura Generale della nazione.

A seguito delle minacce dei gruppi paramilitari ai familiari dei dirigenti sindacali i rappresentanti del SINALTRAINAL, lancia un appello per sostenere questi lavoratori.
Approfondimenti: [nococacola] - [killercoke] - [Rete boicottaggio CocaCola] - [Diritti Umani in Colombia]

STRISCIA DI GAZA 22/03/2004
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Assassinato Yassin

Con tre missili lanciati da elicotteri israeliani è stato ucciso, all'alba del 22 marzo a Gaza, lo sceicco Ahmad Yassin, capo spirituale di Hamas. Era già stato vittima di un tentativo di assassinio mirato nel settembre scorso, da cui era uscito lievemente ferito.
Sharon si è assunto l'intera responsabilità dell'azione, che è stata fin dalle prime ore condannata da molte diplomazie internazionali. Hamas dichiara che "non ci sarà vendetta, ma solo guerra aperta". L'omicidio ha infiammato non solo il movimento islamico ma il popolo palestinese tutto. Incidenti sono scoppiati in tutti i Territori Occupati, già attraversati da molteplici maifestazioni contro il Muro dell'Apartheid represse con violenza dall'esercito israeliano, con la gente scesa a manifestare rabbia e malumore nelle strade: si contano già i primi morti, tra Nablus e Gaza.
Yassin, considerato da Israele ispiratore degli attacchi contro civili israeliani, era, oltre che il fondatore anche una mente "moderata" del movimento islamico, in contrapposizione all'intransigenza del suo attuale successore, Abdel Aziz Rantisi.
La sua uccisione porterà ad inasprire l'odio e ad un ulteriore inutile spargimento di sangue tra la popolazione civile di entrambe le parti.
Tutto questo mentre Sharon si prepara a presentare a Washington il suo piano di evacuazione della Striscia di Gaza, di cui questo attacco è un passo preliminare e un avvertimento.
Non è possibile stabilire quale scenario si vada profilando nell'immediato futuro ma di certo si va ben lontani dalle vacue aspirazioni delle democrazie occidentali impegnate nella guerra globale al terrorismo e nella costruzione della pace in un Medio Oriente che hanno dato alle fiamme.

Approfondimenti:
- Testimonianze da ROR | dall' Egitto | Hamas e il Mossad

Aggiornamenti:
02.04: attivisti israeliani evitano demolizione di una casa
01.04: europarlamento per l'invio di forze di interposizione sulla green line | manifestazione a Beit Liqya (Ramallah) | incursione a Betlemme / audio
RACHEL CORRIE: UN ANNO DOPO 15/03/2004
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Rachel, morta per "incidente"

16 Marzo 2003, ore 16,30. Rafah, Striscia di Gaza.
Rachel Corrie, attivista americana di 23 anni dell'ISM, viene travolta e uccisa da un bulldozer di produzione statunitense in dotazione all'esercito israeliano di occupazione. Il bulldozer la investe in pieno e la schiaccia sotto il peso delle sue nove tonnellate, provocandone la morte.
Al momento dell'omicidio Rachel indossava un giubbotto arancione con barre fosforescenti. Da oltre un'ora continuava ad avvertire il conducente del mezzo militare - per mezzo di un megafono - della sua presenza e di essere intenzionata a impedire la demolizione dell'abitazione di una famiglia palestinese. Invano.
Il 2 agosto il generale maggiore Menhahem Finkelstein decise di chiudere le indagini sull'"incidente" in cui Rachel rimase uccisa. Le indagini svolte dal Comando dell'esercito israeliano stabilirono che chi conduceva il bulldozer non avrebbe visto la giovane mentre gli urlava di fermarsi e l'avrebbe schiacciata senza volerlo.

L'omicidio di Rachel fu solo l'inizio di una massiccia ondata di repressione nei confronti degli attivisti internazionali presenti nei Territori con arresti espulsioni e ferimenti, come nel caso di Brian Avery 1 | 2 e di Tom Hurndall, morto dopo otto mesi di coma.
Le ragioni che hanno motivato e che continuano a motivare molti attivisti da tutto il mondo che danno supporto alle pratiche di interposizione nonviolenta erano e rimangono il rifiuto della violenza in ogni sua forma e dell'ingiustizia che è tanto più evidente in una terra, come quella palestinese, da decenni sottoposta ad una illegale occupazione.

Aggiornamenti:
21_03 Caricata manifestazione contro il muro
20_03 Carovana della pace [ da radioGAP ascolta il commento]

approfondimenti sulla palestina
MADRID 14/03/2004
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Le guerre sono vostre, i morti sono nostri

Las guerras son vuestras. Los muertos son nuestros

Il teorema del governo spagnolo contro l'ETA sembra sgretolarsi di ora in ora: manifestazioni anti-governative spontanee sono in corso su tutto il territorio spagnolo [es], da Euskadi all'Andalucia, senza eccezione alcuna, il popolo spagnolo e' in ribellione contro la guerra e la menzogna.
In Spagna manifestazioni di massa avevano avuto luogo durante i mesi della guerra in Iraq contro la politica governativa filo-americana. Sono in tanti ora a chiedere al governo Aznar, dopo gli sviluppi investigativi che sembrano portare sulla pista islamica, di prendersi le proprie responsabilita` per l'accaduto.
A cio` si aggiunge l'accusa di aver manipolato fortemente l'informazione di modo da far apparire, anche in mancanza di prove, l'ETA come responsabile degli attentati di Madrid.
Mentre il ministro Acebes comunicava in una conferenza stampa gli sviluppi delle indagini che hanno portato all'arresto di cinque persone, l'unica preoccupazione del segretario del pp Rajoy, nonche` candidato per il partito governativo alle elezioni di oggi 14 Marzo, e` stata quella di minacciare i manifestanti, bollati come antidemocratici che cercano di far pressioni sul voto. Il pp ha affermato che denuncera` tutti coloro che scenderanno in piazza questa notte.

Nonostante cio` sono migliaia le persone che scendono in piazza.
Presidi e concentramenti di piazza sono stati convocati nelle stesse manifestazioni di questa notte in Castiglia, Catalogna, Galizia, Andalusia, Navarra ed Euskadi per domani, davanti ai seggi elettorali.

:: aggiornamenti ::

segui lo streaming audio | diretta su satellite con euronews

14/03: donna uccisa in manifestazione a Hernani
13/03: ore 3.30 | 3.30 | ore 2.30 | 2.00 | 1.30 | 24.00 | 24.00 - cacerolazos contro aznar | 22.30 | 22.00 | 21.00 - manifestazioni per la verita' | 20.00

pamplona: l'uccisione del panettiere | proteste dopo l'omicidio

elezioni, rivendicazioni e proteste || il PP denuncia l'IU, l'IU denuncia il PP | terorismo y golpe de stato, intervendo di lysandro otero

sulla matrice degli attentati
comuncato ETA [it] || comunicato ETA [es] | sugli autori dell'azione [es] | rivendicazione araba

mainstream:
italia - la disinformazione del corriere
spagna - programmazione tv da regime?

news da altri indymedia: a proposito dei cinque arresti | propaganda del PP in televisione | foto e news dalle manifestazioni | indy barcellona sotto tiro | articolo sulle responsabilita' del governo, indy euskal herria | morte en irunea

altre news: elmundo | indy barcellona | indy madrid | euskalherria indy
NASSIRYiA 29/02/2004
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Bugie all'italiana

12 Novembre 2003.
Una autobomba contro la base militare di Nassiryia uccide 28 persone (9 cittadini iracheni piu' 12 carabinieri, 5 militari dell' esercito e 2 civili italiani). L'Italia piange e gioca finalmente da protagonista nel modo che preferisce: il melodramma. E il copione deve essere seguito da tutti. Nessuno può dire che i morti sono in realtà vittime di una guerra alla quale si partecipa senza il voto del parlamento, nessuno può sollevare dubbi sulla presenza degli italiani in quell'area. Secondo questa commedia infatti, la guerra in Iraq è finita, l'invasione era dovuta a questioni di terrorismo, non a una conquista di risorse, tra le quali, occasionalmente, c'è anche il petrolio. Si fa finta di ignorare che il consumo di petrolio a livello globale aumenterà del 43 per cento nei prossimi 15 anni, arrivando a consumare due terzi delle riserve mondiali, e che lo scacchiere della spartizione del greggio dovrà cambiare in funzione delle future necessità di Cina e India e che l'Eni, la compagnia petrolifera italiana è la quinta più grande al mondo. Nessuno ha mai parlato della risoluzione Onu del maggio 2003 in cui Usa e Gran Bretagna, in qualità di "forze occupanti" hanno il diritto di controllare le risorse petrolifere.
Viene dichiarato dunque che i militari uccisi si trovavano occasionalmente a Nassiryia. E il primo progetto di aiuti finanziato dal governo italiano riguarda solo il ripristino delle paludi prosciugate da Saddam (sotto le quali si trova il 50% delle riserve di greggio).
Il Governo non fornisce risposte, in compenso nomina Barbara Contini come governatore della provincia di Dhi Qar finoal 2005, sottolineando una pratica di occupazione dei territori che resterà consolidata anche quando al popolo iracheno verrà consentito il diritto di esprimere una propria autorità politica.

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