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"I SEMI DEI FIORI UCCISI" 18/01/2005
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Attacco a H.I.J.O.S. Guatemala

H.I.J.O.S. (Figli e Figlie per l' Identita' e la Gustizia contro l'Oblio ed il Silenzio) e'un collettivo nato nel 1994 dai figli e le figlie dei desaparecidos argentini degli anni '70. Grazie ad un enorme lavoro di ricerca e riconoscimento de las Abuelas e de las Madres de Plaza de Mayo, sia i figli e le figlie dei desaparecidos ritrovati che quelli comunque rimasti orfani cominciarono a riunirsi ed organizzarsi per chiedere "JUICIO Y CASTIGO", giudizio e condanna dei genocida.
E' tristemente risaputo che la storia di quasi tutti i paesi latinoamericani e' macchiata di sangue, di morti e sparizioni cruente, cosi' come lo e' stata la storia del genocidio in Guatemala.
Nel 1999 H.I.J.O.S. nasce anche in Guatemala ed e', a tutt' oggi, presente ed attiva sulle problematiche politiche e sociali, passate e presenti, di questo Paese.
E proprio loro, il giorno 13 gennaio hanno subito una intimidazione/rapina nella sede di Citta' del Guatemala (es).

Per la ricerca dell'identità, la difesa dei diritti umani, la ricerca dei cari, la costruzione della memoria e lo sguardo verso il futuro senza oblio e senza perdono, sono e continuano ad essere "dei semi di quei fiori che hanno voluto uccidere negli anni 70'".
SOLIDARIEDAD!

H.I.J.O.S. nel mondo
create dai figli degli esuli e rifugiati politici: Svezia, Paesi Bassi, Italia.

APPROFONDIMENTI il lavoro di ricostruzione della memoria del REMHI | dossier Guatemala(PDF) Amnesty International
ROMA: ARTISTI VS COCACOLA 15/01/05
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Passa parola , boicotta cocacola.

La campagna di boicottaggio della Coca Cola è iniziata nel Luglio 2003.
Coca Cola è accusata di essere la promotrice di politiche repressive nei confronti dei lavoratori delle sue imprese imbottigliatrici in COLOMBIA e in particolare contro il sindacato SINALTRAINAL. Per questo oltre al boicottaggio internazionale lanciato dal SINDACATO, COCA COLA subirà un processo negli Stati Uniti.
In questi mesi anche in Italia diverse sono state le istituzioni pubbliche che hanno aderito alla campagna di boicottaggio. Ora la Rete di boicottaggio italiana pensa che gli artisti ed il mondo della cultura siano chiamati a svolgere un parte importante in questa lotta per la vita e per la dignità del popolo colombiano. Per questo si stanno chiedendo adesioni per contribuire alla realizzazione di un'esposizione e rassegna chiamata “ARTISTI CONTRO LA COCA COLA” che si svolgerà nel mese di FEBBRAIO 2005 dal 4 al 13 presso il Centro Sociale Forte Prenestino a Roma.

Iniziative di boicottaggio: Udine

Info: Sinaltrainal - Nococacola

Guarda il Flayer - Manifesto
ELEZIONI IN PALESTINA 09/01/2005
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Chi svendera' la Palestina?

A qualche mese dalla morte di Arafat i palestinesi sono chiamati ad eleggere il nuovo presidente dell' ANP; nonostante quello che gli israeliani hanno promesso il clima che si respira è di un paese che va al voto sotto forte pressione militare [1] - [2] - [3] - [4] - audio: strade interrotte, check point volanti, code lunghissime per i palestinesi per uscire dalle città.
A Gerusalemme Est risulta ancora più difficile esercitare il diritto di voto: gli Ebrei ortodossi hanno dichiarato che ostacoleranno fisicamente l'accesso alle urne, mentre il Governo israeliano minaccia il ritiro della carta d'identità per chi andrà a votare.
La vittoria di Abu Mazen, candidato gradito al Governo statunitense e israeliano e per questo meno ostacolato nella campagna elettorale, è scontata, e la costituzione di un Governo di unità nazionale in Israele fanno pensare ad una veloce risoluzione del conflitto che verrà imposta ai palestinesi con: la rinuncia a Gerusalemme capitale, il mancato ritorno dei profughi, i confini dettati dal percorso del muro dell'Apartheid e non dalla risoluzione Onu del 1967. Dati questi presupposti molti palestinesi hanno deciso di boicottare queste elezioni.
Molte forze politiche contestano che assieme all'elezione del Presidente dell'Autorità, non si voti anche per la composizione del nuovo Parlamento.

La situazione nei territori occupati rimane esasperata.
Corrispondenze audio: sulle elezioni
Contributi video: Gerusalemme Est | Check Point | Al Khalil (Hebron)

Links Utili:
- Central Election Commision Palestine
- ElectronicIntifada.net [eng]: dossier elezioni e irregolarità
- PERU: UN PROCESSO NECESSARIO - 05/01/2005
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Emergencia Perù

"Nel frattempo bisogna tirare avanti qui, ammesso che sia possibile. Qui non c'è nessun dio! - disse e si diresse verso la sua cella". Sono le parole di un detenuto del Sexto, il carcere di Lima raccontato dal narratore dell'indigenismo andino Jose Maria Arguedas nel 1961.
Da allora la situazione delle carceri peruviane per i detenuti politici è profondamente peggiorata: Callao, Yanamayo, Chiclayo, Challapalca, Canto Grande, Chorillos, Ica, sono i nomi degli inferni peruviani in cui gli ex guerriglieri delle organizzazioni di sinistra patiscono regimi carcerari durissimi, che perseguono l'obiettivo di distruggere fisicamente e psicologicamente l'essere umano.
Il carcere di massima sicurezza del Callao è costruito all'interno della Base della Marina Militare a Lima, otto metri sotto terra, le celle sono cosi' piccole da essere denominate comunemente tombe o loculi; un piano di cemento come letto e un buco nel pavimento al posto del gabinetto. Lo Yanamayo è invece costruito a 4000 metri di altitudine sulle Ande e il suo soprannome è "il frigorifero"; isolamento per oltre 20 ore al giorno e maggiori probabilità di incontrare tubercolosi e patologie gastro-intestinali piuttosto che familiari o avvocati.

Chi è rinchiuso nei figlioli prediletti dell'ex presidente Fujimori è stato processato da uomini incappucciati, senza la possibilità di avere un avvocato o di difendersi. Da anni ormai si susseguono proteste e scioperi della fame da parte dei detenuti politici per denunciare tali condizioni di detenzione, ma senza risultati. Piuttosto la risposta dell'attuale governo neoliberista di Toledo è stata la messa in scena del "Megajuicio". Dal 5 novembre scorso è cominciato un doppio processo politico-giudiziario ai danni di ex esponenti di Sendero Luminoso e del Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru, organizzazioni della guerriglia peruviana con una storia profondamente diversa ma accumunati dall'impianto accusatore nella figura di "ribelli" e "terroristi". Lo Stato peruviano vuole chiudere i conti con la storia e con il conflitto armato che ha causato nel ventennio 1980-2000 la morte o la scomparsa di 69mila persone: in carcere e nei tribunali i "guerriglieri sovvervivi", fuori per adesso i responsabili politici e materiali di almeno la metà dei suddetti decessi, identificati dalla Commissione della Veritá e della Riconciliazione in forze armate e polizia. Ancora più fuori, ai margini della società, il numero sempre maggiore di uomini e donne peruviane che sopravvivono con mezzo dollaro al giorno.

APPROFONDIMENTI:
[ DOSSIER DIGNIDAD (02')] - [ RAPPORTO PERU NUNCA MAS ]
[ MRTA (ita) || MRTA (spa) ] - [ Audio (23/04/04) a 7 anni dal massacro dell'ambasciata giapponese ] - [ Comunicato MRTA sull'inizio del "megajuicio" ]

FALLUJA II 12/11/2004
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Telegiornali, quotidiani e notiziari radio hanno da tempo smesso di dare notizie sulla città e sull'ingegnerizzazione del massacro attuato dalle truppe americane. È sempre più urgente, in questo senso, tentare di ricostruire i fatti da un punto di vista diverso e attraverso altre fonti, oltre i "bollettini di guerra" elargiti con efficienza dallo stato maggiore statunitense.

Di fatto, la battaglia di Falluja non è finita. L'intero dispositivo sul campo delle truppe americane si basa sull'assunto che non vi sarà a breve una "nuova" rivolta Scita nel Sud del paese, poichè mantengono linee di approviggionamento lunghe circa 500 km nel sud dell'Iraq.

Infine i sunniti, cioè i partiti e gli Ulema, hanno capito di essersi infilati in un vicolo cieco a livello politico: se si vota sarà un referendum sciita. Sembra, insomma, in questo momento, che il conflitto "religioso" fra sciti e sunniti faccia perno sulla "questione nazionale"...

Ultimi aggiornamenti dal newswire:
Nuove foto da Falluja
Infuria la battaglia a Falluja
Report dal Mafkarat al-Islam
Quanti sono i morti a Falluja?
Usa costretti a indietreggiare
Le truppe Usa utilizzano i GAS
In migliaia manifestano contro le truppe USA
Gli Usa non piegano la resistenza
Foto dal massacro di Falluja
Duri scontri a Falluja
L'ordine di Falluja:bombardamenti e napalm
- Raccolta di link fino al 27 dicembre...

Altre risorse informative sulla guerra in Iraq:
- Arab Comint [ITA]
- Iraq War [EN]
- Jihad unspun [EN]
- Streamtime.org
- Osservatorio Iraq (con un dossier sull'assedio di Falluja)


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