Ciserano – Oggi il giudice del tribunale ordinario Concetta Caprino ha accolto il ricorso presentato da una coppia di inquilini che, pur abitando nelle torri di Zingonia, si era vista negare la residenza dal sindaco di Ciserano Enea Bagini (Partito Democratico). La negazione del diritto alla residenza è un fatto molto grave perchè produce la cancellazione di una serie di diritti ad essa subordinati. Per citarne alcuni, chi non è iscritto all’anagrafe non ha diritto ad usufruire dell’ordinaria assistenza sanitaria, non può partecipare alle elezioni, non può avere la carta d’identità …
Il tribunale ha stabilito che le condizioni igieniche non possono in alcun modo interferire col diritto all’iscrizione anagrafica, accogliendo il ricorso del Comitato degli abitanti delle torri presentato dall’avvocato Trussardi.
La battaglia per il riconoscimento di un diritto fondamentale e primario come quello alla rseidenza, va però contestualizzato all’interno di quella che ormai si sta configurando come uno scontro aperto. Da una parte gli abitanti delle torri, dall’altra Regione, Provincia e amministrazione comunale. Oggetto del contendere è il destino dei palazzi di Zingonia e delle 272 persone che vi abitano. Due idee contrapposte di riqualificazione: per gli abitanti va interrotto il circolo vizioso che sta producendo sempre più degrado, dando stabilità e diritti ai residenti, mentre per le istituzioni, la demolizione sembra essere l’unica soluzione. I palazzi vanno abbattuti e gli abitanti se ne devono andare, dove non è ancora chiaro.
Così la negazione delle residenze risponde alla necessità di dissuadere le persone dal vivere nelle torri. Sembra che l’obiettivo sia quello di liberare le torri dagli abitanti e lasciare più alloggi nell’abbandono per assistere a un ulteriore deterioramento della situazione, che legittimerebbe l’intevento distruttivo.
Gli ultimi mesi hanno visto il progressivo acuirsi di questa battaglia: siamo di fronte a una partita a scacchi tra abitanti e istituzioni. Bagini è l’ultimo anello di una catena che ha costantemente ignorato i suoi cittadini. Di fronte al ricorso al tribunale ordinario il sindaco aveva annunciato che, se il giudice avesse dato ragione ai cittadini, avrebbe provveduto a sgomberarli. Uno strano concetto di democrazia per chi, a quanto pare, fatica a digerire l’ennesima sconfitta. Si vedrà ora se sarà veramente disposto con uno sgombero a infiammare ulteriormente gli animi.